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Coheed And Cambria - Vaxis - Act II: A Window of the Waking Mind
04/07/2022
( 1986 letture )
Oh, we've only got one chance at this / The severity unmerciful, as the tension sits / As the world comes into view / Our biggest fears they seem to all come true

4 anni dopo.
È chiaramente tempo di risalire a bordo della prog-nave e ritornare in sella alle Amory Wars ancora una volta, in questo caso per l’imperdibile appuntamento con il secondo capitolo della pentalogia dedicata a Vaxis. Il novello Vaxis – Act II: A Window of the Waking Mind, che segue con distacco temporale il buon Vaxis – Act I: The Unheavenly Creatures ribalta le carte in tavola ancora una volta, giocando con luci suffuse e brillanti accenti che, canzone dopo canzone, vanno a ricreare l’altra faccia della medaglia. I Coheed and Cambria tornano tra il vasto mare di stelle con un album sostanzialmente diretto e meno complesso del suo predecessore, con una durata più contenuta e una stregua di brani-singolo dalle grandi potenzialità. Cosa cambia quindi rispetto al volume uno di questa nuova, lunghissima avventura spaziale? Infilatevi caso e tuta per un’analisi approfondita di Vaxis – Act II: A Window of the Waking Mind

Tredici brani in scaletta definiscono il mood generale dell’album immergendoci in un contesto tipicamente sci-fi. Tuttavia, a differenza di altri album complessi e strutturati, i Coheed scelgono la strada della semplicità relativa, andando a limare di molto le sovra-strutture e le parentesi prettamente progressive per dare vita a un album che musicalmente suona come il figlio di The Colour Before the Sun e Year of the Black Rainbow in chiave ariosa e dinamica. The Embers of Fire riprende la melodia di Old Flames e dopo il consueto intro magniloquente subentra il mid-tempo di Beautiful Losers, giocato su un riff di chitarra mai troppo spinto e un impostazione che alterna introspezione a un refrain infallibile. Questo incipit in sordina viene scardinato dalla bontà metallica di Comatose, dove troviamo un ottimo Josh Eppard che sfodera una delle sue prove migliore dietro le pelli grazie ad argute ripartenze in doppio pedale. Claudio Sanchez tira fuori gli artigli e, insieme al fido axe-man Travis Stever, intesse trame chitarristiche di primo livello, condensando pesantezza, semplicità e tecnica in poco più di 3 minuti. Discorso similare vale per Shoulders , primo singolo estratto, con il suo coloratissimo fuzz-rock costruito attorno a un pesante riff, un ritornello da dieci e lode e un solo retro-rock. Nonostante le sfavillanti parti di chitarra solista siano ridotte al minimo in questo secondo capitolo della pentalogia, possiamo sempre godere delle mini strutture prog inserite in contesti decisamente anomali, quali The Liars Club, che omaggia nientemeno che The Second Stage Turbine Blade.
Nonostante ci sia molto di cui gioire, questo atto secondo -esattamente come per il suo predecessore- non gira alla perfezione e alcuni brani risultano un po’ forzati e fuori focus, come la ballad Blood (banale e scontata) e la parossistica A Disappearing Act, che gioca con atmosfere synth e danzerecce in modo gratuito, risultando gradevole a livello melodico ma assolutamente fuori posto all’interno della scaletta. E se alcuni brani non sono certo entusiasmanti, possiamo dormire sonni tranquilli grazie alla validità prog rock di Love Murder One, Comatose e alla mega-suite finale, composta dalle perle Ladders of Supremacy , Rise, Naianasha (Cut the Cord) e A Window of the Waking Mind, dove la band spara le cartucce migliori senza remore. Un finale da grande band, che fa dimenticare brani scialbi come la succitata Blood e Bad Man, gradevole hard rock ma nulla di più.

Con la parte finale di questo nuovo iper-viaggio le cose cambiano: le solite, graditissime influenze Rush ritornano in pompa magna, il minutaggio si dilata andando a comporre tre brani per oltre 20 minuti di musica prog, intricata e cangiante. La danza spaziale viene aperta dalla heavy e drammatica Ladders of Supremacy, uno dei brani migliori dei recenti Coheed grazie al suo emozionante sali-scendi ritmico, i goderecci cambi di tempo e un bridge strumentale fuori-scala. Un’esaltazione che prosegue con la melodica e arrembante Rise, Naianasha (Cut the Cord), un classico moderno che non disdegna sing-a-long da arena alternati a intricati scambi strumentali, dove le prove dei singoli vengono esaltate all’ennesima potenza: Claudio Sanchez, Travis Stever, Zach Cooper e Josh Eppard danno il meglio senza risparmiarsi, cavalcando l’onda emotiva nell’epica e cinematica title-track. A Window of the Waking Mind si sviluppa attraverso sei movimenti per oltre 9 minuti di neo-prog immerso in grandi sinfonie vintage e grandeur fantascientifica. L’epilogo riporta Vaxis – Act II: A Window of the Waking Mind su livelli espressivi invidiabili, facendoci ben sperare per il futuro della saga. Le Amory Wars, iniziate oltre vent’anni fa, sembrano non esaurirsi mai nemmeno nei momenti più difficili dove non tutti gli ingranaggi girano alla perfezione. Poco male, perché in questo atto secondo abbiamo molta carne al fuoco da gustare nel nostro fidato impianto hi-fi. Sperando di non dover attendere altri 4-5 anni per il nuovo capitolo, ripercorriamo la discografia della doppia “C” facendoci trasportare nel fantastico mondo ideato dal genio di Claudio Sanchez.

Call me and I'll be there / When you need your great / Your great destroyer
/ Oh, my baby boy / Don't you cry, it's you and I / In a do or die – Overboard / Now cut the cord!




VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
80.8 su 5 voti [ VOTA]
DEEP BLUE
Sabato 2 Settembre 2023, 17.37.14
1
cose belle
INFORMAZIONI
2022
Roadrunner Records
Prog Rock
Tracklist
1. The Embers of Fire
2. Beautiful Losers
3. Comatose
4. Shoulders
5. A Disappearing Act
6. Love Murder One
7. Blood
8. The Liars Club
9. Bad Man
10. Our Love
11. Ladders of Supremacy
12. Rise, Naianasha (Cut the Cord)
13. Window of the Waking Mind
Line Up
Claudio Sanchez (Voce, Chitarra)
Travis Stever (Chitarra, Tastiere)
Zach Cooper (Basso)
Josh Eppard (Batteria)
 
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