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Coheed and Cambria - In Keeping Secrets of Silent Earth: 3
( 3363 letture )
Nel 2003 i Coheed and Cambria erano solo una band emergente di New York, con un cantante dalla voce particolare quanto i suoi capelli e il solo album di debutto alle spalle; non godevano ancora di grande successo, ma stuzzicavano la curiosità del pubblico americano, avviando una tendenza che si conferma ancora oggi nella loro difficoltà di conquistare in Europa gli stessi spazi raggiunti in America. Proprio in quell'anno, i Coheed and Cambria pubblicarono In Keeping Secrets of Silent Earth: 3, album destinato a diventare un caposaldo della loro discografia.
A prima vista, o meglio, ad un primo ascolto, il disco poteva sembrare un semplice concept album, ma il disegno che Claudio Sanchez, cantante, chitarrista e mente creativa della band, vi aveva nascosto all'interno era molto più ampio: raccontare attraverso la musica un'intera saga fantascientifica. In Keeping Secrets of Silent Earth: 3 non era che la seconda parte di questo complesso progetto che ora, dopo un decennio, non solo si è concluso ma si è anche arricchito recentemente di un ulteriore capitolo che ne illustra la mitologia originaria, con il doppio album The Afterman.
Se ancora adesso, dopo dieci anni, sei album, svariate serie di fumetti, libri e graphic novel, la storia creata dalla mente di Claudio Sanchez conserva dei punti oscuri, soprattutto per chi non è anglofone, comprendere con chiarezza In Keeping Secrets of Silent Earth: 3, quando la storia era appena nata, era con ogni probabilità impossibile. Sintomo di questa cripticità può considerarsi la seguente frase, riportata sul libretto del disco:

"These lyrics are part of a story and should not be taken literally."

La scintilla da cui nacque il suo universo immaginario colpì Claudio Sanchez durante un soggiorno nella città di Parigi, rendendo il viaggio una sorta di mito per tutti i suoi fan. Dietro il racconto che ne venne fuori, il cantante americano nascose i suoi pensieri, le sue emozioni, le sue esperienze; per sua stessa ammissione, non era altro che un modo per esprimersi mascherando allo stesso tempo la sua timidezza.
La storia è ambientata in un sistema planetario di nome Heaven's Fence, composto da settantotto pianeti collegati tra loro da una sorta di aura luminosa, chiamata Keywork, secondo un disegno geometrico perfetto. Questi pianeti sono abitati da comuni esseri umani, da Magi destinati a governare sui primi e dalle Prise, donne alate dalla pelle blu, guardiane della Keywork. Protagonista principale di In Keeping Secrets of Silent Earth: 3 è Claudio, figlio di Coheed e Cambria Kilgannon, alla ricerca di risposte sul perché la sua intera famiglia sia stata sterminata e di vendetta.

In Keeping Secrets of Silent Earth: 3 contiene alcune delle canzoni più evocative dell'intera discografia dei Coheed and Cambria, brani che si sono rivelati essenziali nella struttura portante che sorregge l'intero disegno musicale e letterario della band. Prima fra tutte la titletrack, che si apre con la chitarra sola e melodica e prosegue in una strofa ritmica e trascinante; il ritornello, aperto, ha una linea vocale che durante i live non si può evitare di cantare insieme a Sanchez. Più volte all'interno del brano viene ripresa la melodia iniziale, con cambi di atmosfera che permettono di inserire il testo corposo assecondandone il significato.
The Crowing, come la precedente, è un momento ineludibile dell'intera saga creata dai Coheed and Cambria. Si tratta di un brano dedicato al momento della scoperta da parte del personaggio di Claudio Kilgannon del destino a cui appartiene; in un costante alternarsi di attimi di respiro e di irrequietezza, la canzone intera esprime la tensione del racconto attraverso la musica, coniugando perfettamente significante e significato. Intorno a metà canzone sconfina in un riff che si può considerare la soluzione più metal dell'intero disco. I cambi di tempo e melodici sono improvvisi, ricorrenti in molti brani dei Coheed and Cambria; sono resi possibili dalla voce di Claudio Sanchez, l'elemento di unità in grado di legare senza strappi ogni passaggio. In conclusione si sovrappongono diversi temi e linee vocali che coronano l'apice di tensione, dissolvendosi poi in lontananza.
Dal punto di vista musicale, la titletrack e The Crowing rappresentano con precisione la parte più oscura e cupa della successiva discografia dei newyorkesi, con la loro accurata ma spontanea complessità.

Di tutt'altro genere si rivela invece A Favor House Atlantic, brano leggero quanto quelli già descritti sono cupi. Rispetto ad altre canzoni, qui gli strumenti si ritirano lasciando più ampio spazio alla voce. Scelto come singolo, il brano venne completato da un video altrettanto divertente, in cui i componenti della band ironizzano su loro stessi. Di stampo simile, anch'essa accompagnata da un video, è Blood Red Summer. Questi due brani sono i capostipiti dell'aspetto più fresco di Coheed and Cambria.
Tra le altre canzoni, particolarmente interessante è The Camper Velourium III: Al The Killer, terza parte di una serie che prende il nome da un'astronave su cui si svolge parte della storia; ancora una volta, la musica si piega alla volontà narrativa e viene cucita con precisione incredibile sulla storia, per presentare il personaggio un po' folle di "Al The Killer".

L'ultima traccia è The Light & The Glass, un brano che merita di essere considerato a parte, che ha aperto la strada a canzoni degli anni seguenti come Wake Up, Mother Superior, Pearl of The Stars e The Afterman. Si tratta di canzoni vibranti, spesso eseguite in ottime versioni acustiche, che non possono né devono essere considerate ballad, forti della loro semplice liricità. The Light & The Glass si apre con il suono dolce di una chitarra, in una prima parte che si potrebbe definire quasi sottovoce; la canzone poi cresce, trasformandosi fino alla conclusione decisa. Intense sono anche le parole che ne aprono il testo:

"Slowly the pen touches paper in the guidance of the words that you write
memories roll in of the things you once did
and who you had shared them with is somebody thinking of you
Did I bother telling you this with the words that cross teeth and jump lips
a poor choice of words in wanting to tell you anything
but words don't come with ease they're forever my hurt"


Si tratta di una vera e propria celebrazione del potere e della bellezza della parola, nonché confessione delle difficoltà con cui molti artisti si scontrano nell'esprimere loro stessi.
Nonostante The Light & The Glass sia l'ultimo titolo stampato sul libretto, l’album nasconde un altro brano, 21:13, separato dagli altri tramite undici tracce di silenzio che sembrano voler ricordare la funzione chiave che anch'esso ha nella musica. Il titolo di quest'ultima canzone si è supposto essere un omaggio a 2112 dei Rush.

Come detto, In Keeping Secrets of Silent Earth: 3 è un disco che racchiude in forma iniziale molti degli elementi che con il tempo si sono evoluti nel modo di comporre della band. Non si tratta solo di componenti armoniche e ritmiche, ma di continuità data anche dalla narrazione fantascientifica cementata al loro interno. Secondo le parole dello stesso Claudio Sanchez, non è necessario conoscere il racconto che si cela dietro ogni disco per poterlo apprezzare, seppur la scoperta degli eventi attraverso le canzoni risulti estremamente appagante. Questo è possibile soprattutto grazie ai diversi livelli di lettura sottintesi ad ogni album; il primo si fonda sulle esperienze personali dell'autore, celate dal livello successivo che rivela la saga vera e propria. Il terzo rappresenta la possibilità di chi ascolta di poter interpretare a piacimento ogni canzone o di non interpretarla affatto. Se questa stratificazione non era percepibile così chiaramente in In Keeping Secrets..., ha raggiunto piena maturazione nel disco The Afterman, che svela per la prima volta tramite la graphic novel la fonte di ispirazione che ha mosso di volta in volta l’autore.

In Keeping Secrets Of Silent Earth: 3 si inserisce nella discografia dei Coheed and Cambria con solidità; l'insieme dei dischi costituisce un fronte compatto, che può essere considerato come un'unica totalità. I Coheed and Cambria in questo modo sono riusciti nell'intento di designarsi come una concept band.
Con questo non si vuole negare che il gruppo sia cresciuto e cambiato dai tempi di questo album, complici anche le esperienze personali che hanno riguardato alcuni membri della band e che a volte ne hanno minacciato l'integrità; questo disco era il frutto acerbo di una gran quantità di idee, che nel corso degli anni seguenti hanno assunto chiarezza e forza. Ciò che i Coheed and Cambria sono stati in grado di dimostrare a partire da questo disco è la loro indiscutibile capacità di variare il genere delle loro composizioni, senza mai perderne l'unitarietà, affermando la possibilità di far emergere uno stile ed evitando al contempo l'esclusività di un genere.



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
91.6 su 5 voti [ VOTA]
Luigi
Lunedì 23 Settembre 2013, 14.56.06
3
Grandi grandi, peccato che siamo in quattro gatti ad ascoltarli!
Sonny
Domenica 22 Settembre 2013, 16.31.48
2
Darò retta al mio omonimo e lo ascolterò anch'io
sonny73
Sabato 21 Settembre 2013, 12.17.47
1
Adoro questo gruppo. Visti live a Collegno (TO) un paio di anni fa, eravamo in pochissimi. Peccato che qui da noi non riscotrino il successo che meriterebbero. Io intanto me lo vado a riascoltare.
INFORMAZIONI
2003
Columbia Records
Alternative Metal
Tracklist
1. The Ring in Return
2. In Keeping Secrets of Silent Earth: 3
3. Cuts Marked in the March Of Men
4. Three Evils (Embodied in Love and Shadow)
5. The Crowing
6. Blood Red Summer
7. The Camper Velourium I: Faint of Hearts
8. The Camper Velourium II: Backened Forever
9. The Camper Velourium III: Al the Killer
10. A Favor House Atlantic
11. The Light & the Glass
Line Up
Claudio Sanchez (Voce, Chitarra)
Travis Stever (Chitarra)
Michael Todd (Basso)
Joshua Eppard (Batteria)
 
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