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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Coheed and Cambria - The Afterman: Descension
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( 5004 letture )
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E siamo arrivati a sette. È passato più di un decennio eppure, di anno in anno, i Coheed and Cambria continuano a vincere la loro personale scommessa, dimostrando come coniugare il lato più progressivo e quello più radiofonico del rock sia possibile e facendolo senza sbagliare un colpo. Se non li conoscete, i Coheed and Cambria sono i Dream Theather che jammano con i Good Charlotte, sono i Rush che suonano la sigla di un cartone giapponese, sono intelaiature strumentali intricatissime ammaestrate con genio indescrivibile, fino a ridurle ad una miscela orecchiabile, che rimane in testa come una canzone pop ma si concede all’ascoltatore attento in tutta la sua complessità.
Coheed and Cambria sono un sogno che si realizza e il sognatore dietro di esso è il loro leader Claudio Sanchez, autore non solo degli arrangiamenti ma anche dei testi, che narrano una saga fantascientifica di sua ideazione, ma che riescono ad essere suggestivi e piacevolmente ermetici anche presi singolarmente. Una saga che arriva con questo settimo album alla sua conclusione. Se non li conoscevate, ora sapete chi sono e questo album potrebbe essere un magnifico modo di conoscere anche la loro musica. Infatti, esso si pone come sintesi perfetta di tutti i loro album precedenti: c’è la freschezza spensierata di In Keeping Secrets Of Silent Earth: 3, c’è il concept epico come in Good Apollo, I'm Burning Star IV Volume One, ci sono pure le sperimentazioni elettroniche di Year Of The Black Rainbow. Tutto già sentito quindi, ma tutto eseguito perfettamente.
La prima traccia Key Entity Extraction V: Sentry The Defiant, dopo un’intro breve ma evocativa come da tradizione della band, è un pezzo condotto da chitarre ariose e spaziali, in cui un ritornello immediato viene irrobustito dal dinamismo della batteria, che evidenzia con la sua varietà di esecuzione ogni parola cantata da Claudio. La seguente The Hard Sell mostra egregiamente come la band sappia come coniugare atmosfera drammatica, musica con la emme maiuscola e orecchiabilità. Gravity Union ci avvolge con un muro sonoro barocco, Iron Fist crea un’atmosfera delicatissima grazie a un amalgama di suoni elettronici e acustici. Le due tracce conclusive scandalizzano per quanto siano commerciali ma genialmente scritte ed eseguite. Sono questi i Coheed and Cambria, musicisti di prim’ordine, ma completamente privi di quel timore strano, tanto diffuso tra chi suona musica progressiva, di non suonare abbastanza tecnici o ermetici. Privi della paura di sembrare frivoli, di piacere a tutti.
Una conclusione col botto quindi, epica, positiva e per nulla scontata. Per fan e novizi.
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5
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@Metal3K. Si, mi sono confuso con Ascension... è che avevo visto la copertina riportata qui come un'edizione limitata di Ascension... magari ho fatto confusione io eh... |
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4
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Grande LaSte! Io riguardo alla storia ho provato a leggere i fumetti scritti da Claudio, ma sono molto naive, sembrano scritti da un dodicenne. I testi sono comunque molto evocativi, forse sono il modo migliore per raccontare la storia che Claudio aveva in mente, anche se si capisce poco. |
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3
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Beh, io i Coheed and Cambria li adoro, non han fatto ancora un album che non mi sia piaciuto un sacco...ed è proprio quella combinazione di intricate strutture imbrigliate in una sfrontata orecchiabilità di cui parla il recensore a farmeli amare alla follia - orecchiabilità che a mio avviso non scade (quasi) mai nello stucchevole, o peggio, nel banale; questo, ma anche il fatto che ogni album sia stato il tassello di una storia, cosa che ha reso musiche e testi di un'incisività e una visività per me irresistibili. Oddio, poi la storia in sé non l'ho trovata particolarmente bella, non è il mio genere, o forse l'ho solo capita poco - difatti, ancora mi sto domandando com'è finita: Claudio ha sconfitto Ryan e distrutto il Keywork? Ma perché doveva distruggerlo poi? Boh! Premesso tutto ciò, questo Descension non mi ha entusiasmata molto...ha le sue belle canzoni, Sentry the defiant, The hard sell, Gravity's union e The dark side of me mi piacciono proprio tanto, ma lo stesso non posso dire delle altre, che anzi quasi mi annoiano: non so, le trovo prive di vere idee, frutto di mestiere più che di ispirazione...insomma, tutto sommato mi pare un cd un po' stanco e fiacco, senza la forza che solo fino ad Ascension era ancora tutta lì. Magari poi mi ricrederò, per ora mi scuso per la lunghezza del commento, voto 70 e spero in bene! E complimenti al recensore, mi ha fatto piacere trovare un altro estimatore dei C&C su Metallized  |
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2
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@Moro: probabilmente ti riferisci a The Afterman: Ascension, uscito nel 2012. Questo album (The Afterman: Descension) e' uscito quest'anno. |
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1
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Mi ha colpito vedere questo disco nella top-5 di tantissime classifiche americane del best of-2012. Non è affatto male, una bella combinazione di Dream Theater (poco per fortuna, solo qualche atmosfera) e quel metalcore melodico ma più tecnico (as cities burn, in:aviate ecc....) |
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INFORMAZIONI |
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Hundred Handed/Everything Evil
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Tracklist
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1. Pretelethal 2. Key Entity Extraction V: Sentry the Defiant 3. The Hard Sell 4. Number City 5. Gravity's Union 6. Away We Go 7. Iron Fist 8. Dark Side of Me 9. 2's My Favorite 1
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Line Up
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Claudio Sanchez (Voce, Chitarra) Travis Stever (Chitarra) Josh Eppard (Batteria) Zach Cooper (Basso)
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