|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Agnostic Front - Another Voice
|
22/10/2022
( 1023 letture )
|
Negli anni 80 gli Agnostic Front facevano crossover thrash. La band, nata nel 1982, aveva dato i natali -insieme ai Cro-Mags- ad un modo nuovo di fare musica. Il punk lo avevano preso e poi miscelato con le sonorità ruvide della nuova musica che si stava facendo largo. In inglese “to thrash” significa “battere, percuotere” ed infatti alle “armonie” punk, gli Agnostic Front, avevano aggiunto una buona dose di “percosse” tanto da farne un concentrato unico, nuovo, fenomenale. Ogni uscita della band era setacciata nota per nota; ogni traccia diventava motivo di ispirazione per tutto il movimento che si allargava e che, anche fuori dalla Grande Mela, aveva trovato numerosi adepti. Accadde poi che, con il passare del tempo, il loro stile primigenio iniziasse a farsi edulcorato. Divennero meno geniali e, forse, ancor meno convinti di quello che suonavano. Insomma si erano convertiti a cosa bene non ci sa, ma certamente gli Agnostic Front della prima Era si erano smarriti. Tutte produzioni più che degne, non si discute. Eppure, album dopo album, la sfioritura aveva presentato il suo conto perché dire Agnostic Front aveva pur sempre un senso, ma le cose erano mutate. Nel 2005, decisi ad invertire la rotta, si dissero pronti a tornare agli albori, quelli della musica contaminata che li aveva resi celebri.Ed allora, sotto la protezione della Nuclear Blast Records, Roger Miret e soci regalarono un bel cazzottone sul muso con Another Voice: loro, punk dentro, erano tornati a farsi piacere il thrash ed a farlo piacere ai fans.
Another Voice è un ottimo lavoro per davvero. La (ri)sterzata verso il thrash, con buona pace del punk puro, è palese sin dall’inizio. La prima traccia, Still Here (con l’ospitata alla voce del leader degli Earth Crisis, Karl Buechner) è un gustoso antipasto che vale soprattutto per lanciare un messaggio chiaro: we are still right here ! Ci siamo ancora, eccome se ci siamo. I “fucking” si sprecano ma servono, come spesso le parolacce fanno, a cementare un messaggio che si vuole entri bene nella testolina dell’interlocutore. Ed allora, il thrash dicevamo. Eccolo lì, il thrash del Fronte Agnostico si risveglia con tutta la sua rabbia in All is Not Forgotten. La voce di mister Miret, con il suo tipico andamento singhiozzante, sferza la base ritmica che resta drammaticamente alta. I colpi inferti da Fall of the Parassite sono un altro macigno da sostenere. Una tempesta che si abbatte in poco meno di due minuti perché poi è già tempo per Pride, Faith, Respect, altro assalto frontale. La chitarra di Vinnie Stigma è roboante. Costruisce suoni pesanti, riff che si alzano potenti, come se fossero suonati nel megafono. Di So Pure to Me consiglio di gustare il video facilmente reperibile sul Tubo. La voce arringa gli ascoltatori, mettendoli in fila, con le mani dietro i reni, in atteggiamento di rispettosa sorveglianza del comizio che il leader tiene. Il binomio fatto dai brani Dedication è Peace è scoppiettante. La prima sa trascinare grazie al coro indovinato, lacerato poi dalle corde del basso di Mike Gallo. Forse è tra i brani che maggiormente ho gustato. È un pezzo in cui ti puoi divertire a sentire l’anima punk, il riff thrash, la base ritmica super granitica e la voce che esalta tutto, esaltata da tutto. Peace si muove sulla medesima parallela. È una canzone che diventa ancora più incazzata per il featuring di Jasta e grazie all’assolo di Matt Henderson, semplicemente immenso. E’ poi tempo di Take Me Back, un’altra perla. Così sprezzante, così diretta. Un eccellente lavoro sulle pelli introduce Hardcore (The Definition), brano che fa ondeggiare la testa, come anche Casualty of the Times con la chitarra che impenna come fosse la moto di Valentino sul traguardo. Il cambiamento è solare. A cominciare dalla produzione rispetto al precedente Dead Yuppies che era uscito per la Epitaph Records, qui si sente la mano metal dei signori della Nuclear Blast. L’impianto sonoro è esaltante ed i dettagli fanno la differenza. Finalmente il suono della batteria è convincente, molto più di quello che avevamo ascoltato in Dead Yuppies, album che sinceramente mi aveva deluso e non poco. Proprio il drumming in No One Hears You risulta centrale. Steve Gallo detta i tempi, il fratello Mike, al basso, lo segue naturalmente. E poi l’inserimento di una seconda chitarra (quella che era mancata nel passato) consente di ottenere un suono pieno, tondo. È ciò che possiamo apprezzare in I Live It ed in It’s for Life. E’ proprio il sound che si era fatto latitante subito dopo One Voice (1992) tanto che questo album, ma guarda tu, lo titolano Another Voice. La titletrack chiude le danze. Il timbro vocale dell’ospite gradito, Scott Vogel, fa tremare il terreno, creando una simbiosi perfetta con Roger Miret.
Tante cose nuove nel lavoro datato 2004; tante e tutte interessanti così da aver regalato una mitragliata sul muso a chi, ascoltando le produzioni precedenti, aveva celebrato troppo presto il funerale della band.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
Al tempo fu un bel disco a mio parere!
Il problema fu che molti criticarono le influenze più moderne del gruppo, qui infatti non ci senti ne un Cause for alarm 2 ne tantomeno gli AF del periodo Epitaph. In quegli anni andavano forte gli Hatebreed e questo disco va proprio in quella direzione. Fu la scelta giusta! |
|
|
|
|
|
|
3
|
visti stasera live , INOSSIDABILI!! grande show NYHC worldwide |
|
|
|
|
|
|
2
|
Gran disco, loro non sbagliano mai.... |
|
|
|
|
|
|
1
|
Questo disco è un gran disco... Ma leggere una recensione degli Agnostic Front dove si legge la parola hardcore solo nel citare il titolo di un pezzo davvero per me non ha senso... Stiamo parlando del gruppo che di fatto ha creato la scena hardcore punk di New York cazzo! Va bene il thrash, va bene il crossover (??) ... Ma questo disco è NYHC fino al midollo! New York HardCore!!! Scriviamoli cazzo!! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Still Here 2. All is Not Forgotten 3. Fall of the Parasite 4. Pride, Faith, Respect 5. So Pure to Me 6. Dedication 7. Peace 8. Take me back 9. Hardcore (The Definition) 10. Casualty of the Times 11. No One Hears You 12. I Live It 13. It’s for Life 14. Another Voice
|
|
Line Up
|
Roger Miret (Voce) Matt Henderson (Chitarra solista) Vinnie Stigma (Chitarra ritmica) Mike Gallo (Basso) Steve Gallo (Batteria)
Musicisti Ospiti Karl Buechner (Voce su traccia 1) Jamey Jasta (Voce su traccia 7) Scott Vogel (Voce su traccia 14)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|