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05/12/24
EMBRACE OF SOULS + DERDIAN + BERIEDIR
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)
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19/11/2024
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“E' giusto o no?” Questa è la domanda ricorrente che viene fatta quando una band storica (amata o meno), dopo aver perso un membro fondamentale, decide di andare avanti rimpiazzando quel membro. Non si tratta certo di una novità nel mondo della musica: i The Rolling Stones sono andati avanti dopo la morte di Brian Jones, gli Slayer hanno continuato a pubblicare album e suonare dal vivo dopo la dipartita di Jeff Hanneman, gli AC/DC sono sopravvissuti alla tragica scomparsa di Bon Scott. Inoltre, band come Black Sabbath, Iron Maiden e molte altre hanno cambiato membri anche non necessariamente a causa di eventi luttuosi, continuando a produrre musica ed a risultare più che credibili. Ecco, più che “E' giusto o no?”, le domande corrette da fare probabilmente sarebbero: “Questo gruppo è ancora credibile? E' valsa la pena andare avanti nonostante tutto?”
Queste domande sono perfettamente applicabili all'ingrato compito toccatoci oggi in sorte: recensire il nuovo album dei Linkin Park, il primo in sette anni e, soprattutto, il primo dopo il suicidio del cantante Chester Bennington, rimpiazzato da Emily Armstrong. Il compito è particolarmente ingrato per due motivi: il primo è che Chester Bennington, per i fan e non solo, era effettivamente il simbolo stesso del gruppo, con la sua voce espressiva e graffiante, senza nulla togliere a Mike Shinoda e soci. Il secondo è che quello che per anni è stato l'ultimo prodotto del gruppo, One More Light, era un disco oggettivamente mediocre, che non rendeva giustizia ad una band capace comunque di produrre, nel suo genere, delle pietre miliari come Hybrid Theory e Meteora o semplicemente lavori dignitosissimi come The Haunting Party. Sgombriamo subito il campo da equivoci: per fortuna, questo nuovissimo From Zero è lontano anni luce dagli ignobili esperimenti elettro-hip hop di One More Light e si rifà molto di più a quello che per anni è stato lo stile classico del gruppo; al tempo stesso, è un disco piuttosto “furbo”, che strizza l'occhio a più riprese ad alcuni pezzi storici, in qualche modo rielaborandoli: un esempio fra i tanti risiede in Cut the Bridge, pezzo scandito dal buon lavoro dell'altro nuovo acquisto dei Linkin Park, il batterista Colin Brittain. Ascoltandolo, non si può non notare la somiglianza con Bleed it Out, una delle migliori canzoni del terzo album del gruppo, Minutes to Midnight; Two Faced, uno dei pezzi più “classici” di From Zero, ricorda a sua volta vagamente Don't Stay, seconda traccia di Meteora. Attenzione, però: questo non ne fa brutti brani, anzi Two Faced si pianta in testa e non ne vuole sapere di uscire; semplicemente, è abbastanza palese che Shinoda e soci, dopo sette anni, abbiano scelto di giocare in casa, di andare sul sicuro e dare ai propri fan un disco meno sperimentale e più di sostanza. Su The Emptiness Machine e Heavy is the Crown è già stato detto molto all'atto della loro pubblicazione come singoli: soprattutto la prima canzone è oggettivamente valida, anche se la sensazione che la pur brava Emily Armstrong sia stata “precettata” per fare il verso al compianto Chester Bennington è molto alta; la seconda, invece, è un pezzo abbastanza “casinista” perfettamente adatto ad un videogame, ma tutto sommato gradevole. Se Over Each Other costituisce una ballatona abbastanza classica e senza particolari sussulti, il gruppo di Los Angeles ci stupisce in parte con Casualty, uno dei pezzi più pesanti pubblicati da molto tempo a questa parte: certo, a tratti ricorda qualcosa di St. Anger (chi ha detto Frantic?) ed in generale dà l'idea che avrebbe potuto essere strutturata meglio, specialmente nel cantato di Shinoda, ma fa la sua figura. Meglio invece bypassare la dimenticabile Overflow, dove la nuova singer offre una bellissima prestazione al microfono, rovinata da un tappeto sonoro abbastanza banale, che ricorda qualcosa di One More Light e da un'interazione non perfetta con le linee vocali di Shinoda. Per fortuna si tratta di un attimo, dato che le tre canzoni finali sono di buona qualità: Stained inizialmente può sembrare una canzone dei Paramore, ma cresce con gli ascolti grazie, stavolta, all'azzeccato rapporto fra le voci di Shinoda ed Armstrong, la quale a più riprese dà idea di dare il meglio proprio nei momenti melodici. IGYEIH, che sta per I Give You Everything I Have, è assai efficace nel combinare passaggi più smaccatamente pop ad altri più pesanti, risultando credibile in entrambi i momenti. Infine, la conclusiva Good Things Go, pur essendo un pezzo smaccatamente pop, funziona grazie, ancora una volta, all'intreccio di linee vocali dei due vocalist.
Anni fa, nel recensire One More Light, affermammo che sarebbe stato impossibile per i Linkin Park fare di peggio e che quindi avremmo in ogni caso promosso il successivo lavoro del gruppo, senza immaginare che sarebbero trascorsi tanti anni e che avremmo assistito alla tragica morte di Chester Bennington. Fummo in qualche modo profetici, giacché From Zero è senza ombra di dubbio migliore del predecessore e costituisce un ritorno dei losangelini su buoni livelli artistici. Immaginiamo inoltre che Brad Delson e soci siano felicissimi di essere tornati a suonare i loro strumenti, dopo che su One More Light li avevano praticamente tenuti nelle custodie. Al tempo stesso, questo nuovo disco è tutto tranne che perfetto: c'è più di qualche momento derivativo ed assistiamo nel corso dell'album ad almeno un paio di passaggi a vuoto. In sostanza, non siamo ai livelli di One More Light, ma neppure a quelli di The Haunting Party, disco solido che merita maggior considerazione di quanta non ne ricevette all'epoca della pubblicazione. Se però dovevamo dare una risposta alle domande: “Questo gruppo è ancora credibile? E' valsa la pena andare avanti nonostante tutto?”, tutto sommato ci sentiamo per ora di rispondere in modo affermativo, pur con tutte le riserve del caso. Nonostante tutto, ben tornati Linkin Park.
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bello - brutto, chi lo sa? pero\' sono contento che siano tornati. l\'importante e che ci sia un po di chitarra tosta che gira per radio... |
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Dai Lucioo giù dalla branda che ne capisci di musica quanto Taylor Swiffer |
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Poi a Me fa sorridere quando ogni tanto salta fuori Quello che se la prende col Gruppo Meinstrim di turno che sarebbe causa della Pseudo-decadenza del Metal.. Ma va a ciapà la lüna! |
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Commento 77 : Sì, Nilla è stata una Grande Interprete.. Vola Colomba è da brividi..Chi non la ha mai cantata almeno una volta nella vita.. |
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Cmq Nilla Pizzi è stata una grande cantante, dalla vocalità unica. |
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Vedere nel 2024 ancora gente che si sente stocazzo perché per la musica che ascolta è davvero triste. |
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Commento 71 : Sì, la Musica è Musica, ma se non garba un Genere, non ha senso prendere un Gruppo preferito che suona tutt\' altro per fare paragoni al ribasso.. Io ascolto Metal da 35 anni e Musica di ogni tipo, a parte il Jazz, che non mi piace.. Quindi a Me, di scrivere che i Linkin Park fan pena ( che in ogni caso non potrei scriverlo perché non li ho mai ascoltati ), non me ne importa nulla.. |
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Commento 73.. Sì, era un po\' la versione \"Metal\" di Anna Oxa.. |
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@Lucio77 chi mi hai tirato fuori...confesso che, trovato a 5 euro, lo comprai anche il disco di Francesca Chiara. Cosa c\'entra con i Linkin Park? Poco. Ma condivido quanto scritto. Certi paragoni non hanno senso. Siprattutto con un gruppo che fa tutt\'altro. Tra l\'altro i Linkin Park stavano sulle scatole anche all\'esordio. Vendevano milioni di dischi eppure erano sempre criticati. A partire da Chester che per qualche ragione insondabile adesso è diventato un\'icona rock che a detta di molti si dovrebbe rivoltare nella tomba. Ma chi c\'era, si ricorda gli insulti che si beccava in vita quando poppeggiava col gruppo? Sto disco ha 2-3 pezzi notevoli. Altri più che accettabili altri meno a fuoco. Per me è un 75 al momento. |
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Io sono d\'accordissimo con LUCIO 77, almeno avere l\'accortezza di paragonarli con i loro simili. |
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Mah, io non sono d\'accordo, la musica è musica |
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I Linkin Park devi confrontarli con chi suona lo stesso Genere.. Se no è come confrontare Nilla Pizzi con Francesca Kiara.. |
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@skydancer ovvio che subentra il gusto personale e io stesso apprezzo i LP, quindi non voglio fare hating a caso. Dico solo anche i dischi prog rock degli opeth, per quanto possano essere controversi, hanno un gusto e una forma che la maggior parte delle band rock si possono sognare, nonostante siano puri revival e non abbiano tutta questa innovazione. Per me il confronto con i LP è ingeneroso, visto che pur apprezzandoli, bisogna ammettere che non sono mai stato particolarmente originali, pure all\'apice della loro carriera |
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Disse quello con l\'ennesimo commento inutile |
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eccoli usciti dalle fogne... sono gusti ahahah mille commenti inutili su un\'immondizia simile... fatevi una vita |
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E chi ti vuole zittire...mi riferivo a chi paragona due band diverse👋 |
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Progster ognuno dice la sua, per me è merda plasticosa, per te è un capolavoro, sono gusti quindi inutile zittirmi, un 👋 |
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@Sfioriscono le Viole: anche tu non scherzi... era forse riferito a te il mio messaggio? Non mi pare, parlavo in generale (e a uno in particolare, lui sa chi è). |
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Non voglio intromettermi sui Linkin Park visto che non sono un loro fan e la loro proposta musicale non l\'ho mai digerita ma chiederei cortesemente di non fare paragoni con gli Opeth,band che suona tutt\'altro genere e fa parte di un altro universo...l\'ultimo è un capolavoro.Scusate il fuori tema. |
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Skydencer anche per me gli opeth producono merda plasticosa da 15 anni, concordo con te. |
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@Bruno PER TE, forse. Personalmente ho ascoltato Hybrid Theory e Meteora decine di volte, così come ho fatto con Still Life, Blackwater Park e Deliverance (tanto per citare la mia top3 personale degli Opeth). Ho ascoltato Sorceress, Heritage & co forse due-tre volte e non li ho mai più rimessi su, cosa che -molto probabilmente- succederà anche con questo disco dei Linkin Park. E non è questione di schifare il prog rock a prescindere, dal momento che i Rush sono uno dei miei gruppi preferiti di sempre. Comunque chiudo qua con la polemica, il mio parere su questo disco l\'ho espresso al commento 57, e non è certo positivo. |
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@skydancer guarda solo Sorceress vale l\'intera discografia sei Linkin Park, lascia perdere |
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@Carmine perchè secondo te sono troll? Secondo me son convinti di quello che scrivono |
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Don\'t feed the trolls. |
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Il disco ha fatto abbastanza cagare pure a me, salvo 3-4 tracce (I primi due singoli e Good Things Go) ma il resto è di un piattume pazzesco. Fa un po\' ridere chi tira in ballo gli Opeth, che hanno sfornato sì un discone della madonna ma hanno prodotto merda plasticosa e ancora più paracula di questo From Zero per gli ultimi 15 anni. |
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Ci dev\'essere qualcuno che dà 100 euro ogni volta che su internet si usano parole come \"buonisti\" \"radical chic\" \"boomer\" Altrimenti non mi spiego il loro utilizzo completamente a cazzo nei commenti. O forse si tratta di un linguaggio in codice tra adepti di qualche setta segreta. Provo anch\'io \"maledetto pseudo rock mainstream radical chic buonista politicamente corretto guardatevi le trasmissioni con Mara Venier e lasciate stare la musica\". Vado a controllare il conto corrente. |
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Questo non ha capito niente |
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Senza cadere nei trappoloni del mio coetaneo di 6 anni (siamo in classe insieme in prima elementare), perché non ne vale proprio la pena, è già un po\' che volevo dire questo, ce l\'ho sulla punta della lingua e non riesco più a trattenerlo: secondo me tutti voi che ce l\'avete tanto con nu metal, grunge, industrial, metalcore, alternative in generale ecc. ecc., siete solo degli OSSESSIONATI e dei gran FISSATI, perché avete paura che codesti sottogeneri prendano il posto del vostro amato \"true metal\", che lo facciano sparire, ma non avete capito che in realtà si aggiungono soltanto, e che nessuno vi tocca i vostri amati Opeth ecc. ecc... Sono delle cose che si affiancano al metallo puro e crudo, non lo sostituiscono, e se vi fanno tanto schifo basta ignorarli, e continuare ad ascoltare i vostri amati gruppi veramente \"degni\", senza continuare a fare sempre confronti e a prendersela tanto sulla loro esistenza... Ci vuole tanto a capirlo? Ma scommetto già che questo mio discorso non servirà a nulla e qualcuno continuerà prontamente a vomitare le sue tonnellate di improperi a destra e a manca... E pazienza, non posso farci nulla io. |
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IL Nickname Sfioriscono le Viole mi ha fatto venire in mente Rino Gaetano.. Ci sarà in futuro la Recensione di un suo Album fra i Low Gain? |
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Io amo il disco degli Opeth \"Still Life\", conosco ogni singola variazione e passaggio anche se all\'interno di canzoni lunghe e complesse, per le innumerevoli volte che ho avuto il piacere di ascoltarlo, e a volte mi domando se ci sono altri fan che lo conoscono così a memoria come me.
Detto questo, volevo dire che nel 1986-1987, quando ho cominciato ad ascoltare il metal e dintorni, se già esisteva questo album e me lo avessero fatto ascoltare, sono sicuro che a metà della prima canzone avrei esclamato: basta,ma che cosa è? A quel tempo, i gruppi che amavo, e che amo tuttora per carità, erano distanti anni luce da ciò che si sente in Still Life, ma se non avessi conosciuto Bon Jovi, Europe...molto, ma molto probabilmente, adesso non avrei, tra i miei album, quel capolavoro degli Opeth. Credo che a volte, anche i gruppi commerciali, che poi oggi, in quest\'epoca, capire cosa è commerciale oppure no non è sempre scontato, altrimenti penso che ad esempio gli Axxis e i Fans Of The Dark sarebbero più noti dei Cannibal Corpse, che invece entrano addirittura in classifica, seppur non ai primissimi posti ovviamente, possano fare da tramite per poi estendere le proprie conoscenze. Nel mio caso, è stato così. |
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@lethalzorke, tiro anche io un sospiro di sollievo, dato che solitamente quando si scrivono queste cose, la nuda e cruda verità, si è investititi da una marea di insulti o vuote argomentazioni dei buonisti radical chic, finti metallari e segretamente followers di maria de filippi, borgheucci con l\'orecchio allenato quanto un moscerino della frutta e totalmente immersi passivamente in un costrutto culturale deleterio. Aspetto ora i soliti commenti, ai quali ovviamente non risponderò, come ad esempio \"è questione di gusti, bisogna rispettare tutti\" oppure \"ecco i soliti boomer trumetaller contro qualisiasi innovazione\"... si perchè per alcuni sto scempio è caratterizzato da freschezza e voglia di INNOVARE un \"genere\" già morto da tempo e che trova nei Deftones, probabilmente, gli unici degni alfieri, anche se dal vivo facevano e fanno pena pure loro (ma ripeto, questo è elettro-pop di basso livello senza alcuna traccia di metallo, nè di pop come dio comanderebbe). Cazzi loro, contra factum non valet argumentum, come si suol dire. Grazie per il consiglio, oggi dopo MDB, Altar of Plagues, Monumentum, Nachtmystium, credo proprio che darò un ascolto a questo nuovo Opeth, sperando vivamente di non rimanere deluso come dai loro ultimi lavori. |
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@ sfioriscono....Vedo con piacere che c\'e ancora gente col sale in zucca. Io sono anni che affermo queste cose e vengo \'assalito\' da dei poveretti sostenitori di questo squallido sotto genere (uno in particolare che credo faccia la prima elementare, lui sa chi e\'). Dopo che hai finito con i MDB, vira sull\'ultimo CAPOLAVORO degli Opeth!!! |
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Ho letto la recensione su Ondarock con voto 5 e mi sembrava che fossero stati anche generosi. Ascoltato tutto per curiosità e ho evitato la gastroenterite per un soffio. Voto 30, da dare anche a scatola chiusa, dato che qui non siamo di fronte a musica, ma ad una pura manifestazione dell\'orrore mediatico odierno, della morte della musica e del rock. É il trionfo del grottesco, del tronfio e del kitsch senza pudore né mezze misure, l\'apologia del consumismo che ci ha reso bestie, del dio denaro sopra ogni ispirazione intellettuale ed artistica... un pop da due soldi che sembra suonato da un gruppo di X Factor, mascherato dall\'etichetta NuMetal (giá sintomo di lavori poco ispirati 20 anni fa, figurarsi quanto sia ridicolo parlare di NuMetal al giorno d\'oggi). Sorvolo sulla pessima figura di Shinoda (che sfoggia anche un flow ridicolo e infantile durante tutto l\'album) nel non aver rispettato la memoria di Chester assumendo una scappata di casa: ho sentito cantanti amatoriali avere molta più dignità e talento e la prova del suo essere poco più che una dilettante é data dal fatto che la sua voce sia stata sapientemente camuffata e tenuta indietro rispetto a Shinoda e gli altri. Chi é soddisfatto di questa debacle, mi spiace ma non ha alcuna sensibilità musicale, la quale in effetti non é una dote da tutti oggigiorno. Che dire? Benvenuti nel 2024, benvenuti in una nuova dimensione dimmerda... questo lavoro vi sta ricordando che i nostri sogni e i nostri giorni sono morti. Torno ad ascoltare i My Dying Bride.
Con affetto. |
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Concordo le critiche ma comunque troppo severe. Per me è un 75 |
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Non ho ascoltato l\'album. Però ragazzi, questi(o) sono quattri anni che tentano di mungervi con l\'anniversary edition, i box set, annunci che non sono annunci, notizie che non sono notizie, e vi siete accorti solo adesso, dopo l\'album nuovo, che l\'operazione non è credibile ed è forzatissima. Lo sanno anche loro, o almeno due di loro. Per me la credibilità era finita dai tempi di \"Non mi ero accorto che stesse male\". Quindi non è questione di andare avanti senza Chester, o mantenere il nome, o l\'album acchiappone sperando di fregarei fan vecchi che tanto dal prossimo torno a farli sulla falsariga del mio progetto solista, ma tutto questo insieme. E ci si scandalizza per la tizia di Scientology, che è solo un effetto collaterale. Detto ciò, si sono viste \"reunion\" peggiori (Pantera, Helloween), ma sorvolo su questi e aspetto i KSE con entrambi i cantanti |
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Pure la sufficienza gli avete dato... che cani dio santo |
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@Rob, il commento al numero 42 non è infatti una generalizzazione ma solo il mio approccio individuale al disco e a questo nuovo capitolo del gruppo. Sono troppo legato a Chester e, come già detto, questa line-up con Emily per me non è \"adattabile\" al nome Linkin Park; lo è invece per la stragrande maggioranza dei fan e quindi Mike e soci hanno fatto bene a tornare sulle scene tanto che ogni concerto risulterà con buone probabilità sold-out ovunque andranno.
Rispondendo anche a @Drake, aggiungo che non ho voluto fare la recensione proprio perché non riconosco i Linkin Park in queste nuove canzoni: alcune sono discreti calchi del passato, altre sembrano provenire dalla discografia solista di Shinoda e poi la voce di Emily non è riuscita a convincermi del contrario pur essendo una brava cantante.
La disamina di Barry è ottima e come voto sarei stato anche io intorno al 65-67 \"oggettivo\", mentre in qualità di fan storico direi senza voto non essendo riuscito ad entrare in simbiosi con questa nuova incarnazione.
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Anch\'io curioso di sapere cosa ne pensava @Indigo dato che HT è il suo disco preferito, e a dirla tutta pensavo di trovare la sua recensione, senza nulla togliere alla disamina di Barry! Non sono la mia band preferita e non mi è mai piaciuto così tanto Chester, anzi noto più quelli che sono stati i suoi limiti che i pregi, anche se meteora quando uscì lo apprezzai alquanto e poi HT che è il loro apice, anche perchè più metal...e questo è quello che manca in questo nuovo disco dove suona tutto perfettino e senza la violenza e la rabbia che la proposta dovrebbe avere, dico anche giustamente visto che l\'età della ribellione se n\'è andata da qualche anno. Detto questo mi associo a quanto detto da Indigo, ma a differenza sua trovo la nuova cantante l\'elemento positivo di questo came back (in good things go è incredibile!) e che magari in futuro potrebbe dare quella spinta necessaria per alzare maggiormente il tiro dei pezzi. In questo disco ci sono 4 pezzi buoni, il resto è da gettare via, ma il paragone col passato è ingeneroso. |
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@Indigo ero curioso di conoscere il tuo parere. Che è arrivato, deluso e un filo malinconico. Però pensa che questa nuova incarnazione potrebbe raggiungere persone che li avevano abbandonati dal 2003 (chi? Io?!? Ehm...) o che li avevano solo sentiti nominare o addirittura che non sapevano chi fossero. E così uno come mio figlio adesso scopre che quel pezzo che sente sempre nei video, In the End, è dello stesso gruppo che sta ossessionando il padre con Emptiness Machine. E il risultato è che adesso ho appena preso Papercuts per avere i singoli da fargli ascoltare e...\"Sai che questa Lost non è male?\". Ma il recensore @Indigo cosa gli avrebbe dato tentando di essere quanto mai obiettivo? |
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Via il dente via il dolore: per me i Linkin Park sono finiti con la morte di Chester. Questa versione 2.0 è un qualcosa di diverso e non canonico all\'interno della loro storia: non mi interessa il fatto che Mike Shinoda sia il fondatore e che lui abbia tutto il diritto di continuare con il moniker originale, alla fine è stato Chester ad elevare un gruppo che, prima del suo arrivo, non era andato oltre qualche demo tape sotto il nome di Xero.
Senza Chester non si può parlare di LP (fu per altro lui a suggerire l\'idea di Lincoln Park, poi diventato Linkin) e infatti ora, con una nuova cantante e un nuovo batterista, la band è in pratica un\'evoluzione moderna degli Xero.
Detto questo, l\'album è furbo e nostalgico e riesce ad intercettare sia i fan storici sia un\'ampia fascia del pubblico generalista: purtroppo le citazioni e i riferimenti al passato sono davvero troppi e vistosi (Heavy is the crown è Faint con lo scream di Given Up, Two Faced è One step Closer parte 2), Casualty sembra ancora da rifinire, Stained/Over each other sono nulla più che pop mainstream e The emptiness machine non va oltre il singolo rock per le radio generaliste. Le altre, tolta la discreta IGYEIH, non mi hanno lasciato molto.
Hanno quindi fatto bene a tornare? Vedendo l\'entusiasmo dei fan ovviamente sì, ma provate anche solo ad ascoltare gli outtake di Meteora pubblicati nel 2023 per il ventennale: in termini di emozioni durante l\'ascolto, non c\'è proprio gara e questo nuovo corso con Emily fatico ancora ad accettarlo |
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Dopo i singoli mi aspettavo, sinceramente, di più.
I 3 singoli mi sono piaciuti molto e mi avevano sorpreso, ormai avevo dato questa band per morta e non avrei concepito un nuovo inizio con un cantante maschio.
Invece, Emily è pazzesca, mi piace tantissimo la sua interpretazione ed il suo timbro, ed è la nota migliore di questo lavoro.
Two Faced, che sarebbe il quarto singolo ma che è uscito il giorno della pubblicazione del disco, rimane in testa ed ha echi di Hybryd Theory ma non mi convince.
In tutto l\'album le autocitazioni si sprecano, alcune fatte bene alcune meno, Shinoda sa ancora scrivere molto bene ma l\'ho trovato meno incisivo nelle parti rappate.
Bel lavoro del nuovo batterista, per me migliori di tutto il lavoro di quello precedente (sempre poco considerato).
Direi che i migliori brani sono i 3 singoli con l\'aggiunta di Stained.
Casualty è bella ma non ne capisco il senso di un pezzo così estremo, Cut The Bridge merita un ascolto ma, purtroppo, la trovo spoglia a livello di arrangiamento, mi sembra manchi di qualcosa come tappeto sonoro.
Overflow è l\'esperimento alla Castle Of Glass che si lascia ascoltare, IGYEIH è carina, la ballad finale ha una bella interpretazione di Emily ma non la trovo memorabile, preferisco Over Each Other che è più easy listening ma con una melodia bellissima.
In generale è proprio questo il problema del disco, non si eleva sopra la sufficienza per via di alcuni dettagli che non sono nemmeno così piccoli ed è un peccato, in generale si ascolta con piacere ma poteva risultarne un lavoro migliore.
Ah, e i 33 minuti di durata sono un pò un insulto: va bene che non ho più tempo di ascoltare dischi di 1h e 30, ma 33 minuti è un EP |
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Concordo con il voto. Il disco non è malissimo ma dopo il super singolo emptiness machine mi aspettavo decisamente di più |
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Commento?....
Mah ....
Inutile |
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Disco che finirà a prendere polvere molto presto |
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........monnezza.......... |
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Non mi hanno mai interessato all\'epoca e successivamente nemmeno. Ho ascoltato tre quattro pezzi del nuovo disco, non mi fanno impazzire, Two Faced poi la trovo insopportabile, ma comunque mi sembra che ci sappiano fare, mi colpisce soprattutto la varietà dei brani e la personalità con cui li propongono, e lei è proprio brava, quando non urla eccessivamente. Niente da dire, a me sembra che il progetto possa funzionare. Chiaro che il mio è il parere di qualcuno che non li ha mai seguiti e di conseguenza può essere molto fuorviato. Insomma se non scrivevo niente era meglio. |
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Ho ascoltato i singoli The Emptiness Machine e Two Faced e mi piacciono abbastanza. Riprendendo ciò che dice Rob Fleming qualche commento sotto, talvolta adoro anche io le canzoni dirette, corte e senza tanti orpelli, come appunto spesso penso facciano i Linkin Park.
E poi mi ricordo di una intervista ad un gruppo, forse erano i Dream Theater o un altro simile, adesso mi sfugge, che affermarono che creare canzoni corte e farle amare ad un pubblico vasto, non è così facile ed anzi aggiunse che a volte è più problematico che comporre un brano di 9-10 minuti. |
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Non mi interessa il nuovo album dei Linkin Park e ho sentito unicamente il singolo che passa in radio ultimamente, ci sono delle vaghe riminiscenze a quello che facevano in passato e la voce della ragazza é ovviamente diversa, però non mi sembra così pessima come dicono alcuni.
Personalmente la trovo una scelta coraggiosa e allo stesso tempo rispettabile quella di non prendere un uomo o peggio un clone di Chester... e... beh...
25 anni fa il NU metal era la cosa del momento, oggi non credo che questo genere goda di un effettivo revival o abbia dei fan che vanno dai 14 ai 60 come invece accade per quasi tutti gli altri generi del Metal (ma potrei sbagliarmi), però non credo che oggi i Linkin Park facciano Nu Metal ecco... quel genere finì all\'incirca verso la fine del 2003 più o meno quando uscirono gli Evanescence con Fallen.
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Commento 27 : Non conosco i Linkin Park, se non di nome, quindi non posso pronunciarmi sulla loro Musica.. Al contrario, apprezzo molto i Soad e li ritengo un Gruppo fantastico che travalica l\' Etichetta Nu Metal.. Toxicity è uno degli Album che ho ascoltato maggiormente negli anni, a prescindere dal Genere. |
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Ce pass po caaaaaaaaazz... |
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Ai tempi del Thrash of Titans (il concerto di beneficenza per Chuck Billy con reunion pazzesche di Heathen, Sadus, Death Angel, Laaz Rockit), Agosto 2001, fu coniata la frase TOO INTENSE FOR NU METAL FANS.
Direi che è sufficiente per sintetizzare il tutto. |
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Li ho persi di vista dopo Minutes to Midnight, ma visto l\'hype mostruoso che si è creato in questi ultimi mesi ho ascoltato il disco. Mi spiace ma con quattro pezzi accettabili, e un insieme di banalità e ricicli a comporre il resto, non arriviamo alla sufficienza. Se non altro da ora si calmerà man mano questo isterismo generato attorno alla new entry della band, e a riguardo mi trovo in linea con la domanda posta da Barry alla fine del primo paragrafo. La band è di Shinoda e ogni discorso sul cambio di nome o sul fermarsi è inutile. È più giusto provare a capire che impronta può dare lei al microfono, e a giudicare da quanto sentito, hanno preferito limitarsi al compito. |
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@lethalzorker ma quanti anni hai? Perché se ne hai meno di 60 è grave |
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Pienamente d\'accordo con quanto detto Rob Fleming. I gusti non si discutono ma la realtà è un\'altra. |
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Per una volta cado nella trappola. Uno dei pregi di questo gruppo (con il quale mi ero fermato al secondo tanto per precisare che non sono un assiduo frequentatore) sono proprio le canzoni da tre minuti; che bisogna saperle scrivere. Confesso che la fighetta di turno mi ha proprio acchiappato. Poi però è scappato fuori che sa suonare e sa cantare. E non è poco. Il cantante originale...l\'età anagrafica mi consente di ricordare quando vennero fuori. E se da un lato eravamo in tanti ad esaltarci con In the end ce n\'erano alcuni che sostenevano che fossero una boyband prestata al metal. E giù di improperi nei confronti di Chester che dopo il suicidio è, però, assurto a divinità rock. Difficile così...(sul Nu Metal, beh ci saranno anche quelli che si mascherano, ma ci sono anche i System of a Down, per citare i miei preferiti, nei confronti dei quali chi ne parla male lo fa solo in malafede perché sono perfetti sotto ogni latitudine) |
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Patetici commenti di chi non si rassegna alla fine (per fortuna, ma era scontato) di un sotto genere ridicolo sia nelle \'musiche\' testi e abbigliamenti pagliacceschi. Ste canzonette da 3 minuti sarebbero scartate anche a san scemo....E a nulla serve la fighetta di turno con la cravattina acchiappa morti di figa. Il cantante originale si stara\' rivoltando nella tomba...ma il rispetto per il dio dollaro conta di piu\' naturalmente! 65? fin troppo generoso ....
Meno male che domani esce un altra Opus Magnum degli Opeth che dara\' lustro al nostro genere! |
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Album un po\' meh. Però la Armstrong davvero tanta roba, bellissima voce e si è calata alla grande nella band, anzi spesso è lei a mettere una pezza nei passaggi a vuoto. |
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Più che d\'accordo con la recensione, Casualty e Two Faced sono comunque di ottima fattura le migliori dell\'album secondo me, il resto un po meno per i miei gusti, però dai pensavo peggio, voto 70 |
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Ma questa è anche una mia teoria, parlare di \"nuovo metal\" per un sottogenere nato 30 anni fa sembra strano anche a me, però come hai detto gli è stato dato quel nome (un\'etichetta giornalistica creata per comodità, ricordiamolo sempre, atta a raggruppare una serie di gruppi con caratteristiche anche molto differenti tra loro) e quello ci teniamo. |
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@lethalzorker ah ah ah che commento intelligente e brillante, da sbellicarsi dalle risate proprio... Simpatico quanto pestare una merda di cane |
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Secondo me il commento #8 vuole semplicemente dire che chiamarsi \"new\" dopo quasi trent\'anni\'anni forse non ha senso. Certo ormai il nome del genere è quello. |
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Fai finta di niente col n. 17, ormai è già noto nel sito. |
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Sono d\'accordo Nu Metal Head ma vaglielo a spiegare, soprattutto a certi fenomeni come al commento 17 buaaahhh, ahaha! |
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Bello, compatto, scorre via che è un piacere.
Io ci sento un po’ di tutti i dischi precedenti.
Certo, niente sarai mai come prima ma non deve esserlo, altrimenti questo disco non si chiamerebbe “from zero”.. 80 e ben tornati ragazzi |
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@ boxer, si ha mooolto senso....infatti sento una colata di metal incandescente in questo album, buaahhhhh , ahhhhaaahha!!! |
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Ma non vi va mai bene un cappero! |
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@Boxer: sì, ha ancora senso, perché negli ultimi anni ha avuto un ritorno di popolarità, confermato anche dal mega festival che dal 2023 si tiene a Las Vegas, il \"Sick New World\", popolato soprattutto da band nu metal (ma non solo), e che nel 2025 sarà alla sua terza edizione. |
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...non è male....ma onestamente preferisco i primi due....non credo proprio che lo acquisterò.....ormai per me....non hanno più niente da dire.... |
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buon album ,secondo me dura troppo poco magari un paio di pezzi in piu con dei featuring avrebbero dato un peso maggiore al disco |
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Disco non leggendario ma perlomeno buono. Incredibile ma vero, i Linkin Park anche questa volta hanno fatto un disco leggermente diverso dai precendenti. Questo è una delle cose che più li contraddistingue. Mai banali nel complesso. Ogni disco è un mondo a parte se si ha la pazienza di scavare nel profondo. Emily in questo From Zero, ci entra con i piedi di piombo. Non è un riempitivo. Ha carattere, potenza e dolcezza e si sente. Il dna dei LP si sente in ogni traccia. Il disco è orientato verso il fan service più puro, tuttavia quasi tutte le canzoni sono scritte, suonate e cantate benissimo. Heavy is the Crown poi è una mezza hit. Easy listening per tutti ma cazzuta fino al midollo e perfetto come singolo di punta. Inoltre la rappata finale di Shinoda su un pezzo floscio come Good Things Go, ne determina un parziale salvataggio e questo fa comunque capire che la calatura e il genio di songwriting di Mike è stellare. Una canzone che se fatta da altri, era da cestinare senza ulteriori indugi. Il disco scorre come una meraviglia. Disco molto compatto, corto e con pochi punti morti. Al massimo un paio di singoli non perfettamente livellati ma comunque hanno sempre qualcosa di diverso rispetto agli altri brani precedenti o successivi. Top disco per me. |
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10
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Da \"boomer\"...figlio dell\' analogico come il sottoscritto alla soglia dei 50 anni non credevo veramente che band come questa avessero a che fare con il mondo metal....li ho sempre considerati una band modaiola per i party in piscina dei teenager americani!....già negli anni 90 facevano fatica a piacermi band tipo i clawfinger o i Cop shot Cop... Mi piace posso solo affermare che per i miei gusti è una band modaiola come lo era con il cantante precedente....pace all\' anima sua! Ma nemmeno con la cantante nuova non mi dicono nulla! Saranno anche bravi musicisti ma il genere lo trovo un accozzaglia di suoni ben miscelato per il mai stream di basso livello.....sappiamo fare di meglio in Europa anche in altri generi musicali! |
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9
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Penso che 5 punti in più non sarebbero stati male a mio modesto parere, vero che non raggiunge certi livelli di The Hunting Party (anche se ha pure questo album alti e bassi) ma è anche vero che questo è l\'album più corto della band, almeno 30 minuti e passa di musica. Emily è na bomba, e mi piace molto come riesce a trasmettere momenti graffianti con momenti toccanti (Good Things Go) ma anche il suo lato più casinista (Casualty su tutte) il resto delle canzoni? Mi piacciono, non sono male anzi penso che si sono voluti rifugiare nel loro sound più catchy proprio per ampliare gli ascoltatori, però tracce brutte a parer mio sono una o due, ma non così tanto. In primis dico che Heavy Is the Crown è figlio di Faint (e mi garba tantissimo) mentre The Emptiness Machine a mani basse una canzone che diventerà Anthem nei prossimi anni, poi vabbè sono di parte Two Faced mi fa scatenare per il suo lato cazzaro e Stained a mani basse una bella sorpresa. Ripeto penso che dal prossimo album in poi cominceranno a sperimentare e fare sul serio, questo è solo l\'antipasto e che antipasto oh. 70 |
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8
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Ha senso scrivere \"NuMetal\" come genere nel 2024?? |
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7
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Non e\' il genere che preferisco, anche se i primi 2 li ho comprati e sono belli.
Detto questo, mi accodo a Rob Fleming soprattutto su Emptyness Machine, pezzo clamoroso a dire poco. La voce graffiata di Emily e\' trascinante. ( non conta nulla ma su Virgin Radio lo davano ogni ora da mesi...e Ringo non e\' l\'ultimo pirla....)
Il resto devo ascoltarlo meglio. |
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6
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Leggendo il nome del disco speravo potessero effettivamente \"ripartire da zero\" proponendo qualcosa che richiamasse i LP ma fosse un minimo originale, invece mi sono trovato di fronte ad un disco di cover di loro stessi. Peccato |
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5
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Li adoravo prima....adesso li lovvo... |
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Disco che senza il nome del gruppo non cagherebbe nessuno |
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3
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Io sono andato letteralmente fuori di testa per Emily. Al punto che questo è l\'unico album che ho acquistato dei Linkin Park; i primi due ce li ho masterizzati dai tempi della loro uscita. Trovo The emptiness machine uno dei brani più eccitanti degli ultimi anni e quando inizia la parte aggressiva di Emily non batto più lì con la testa. Heavy is the crown è di poco inferiore. Over Each Other alla fine è un buon pezzo così come Overflow. Two faced mi piace una cosa giusta - troppo urlata - seppure picchi di brutto e Casualty sembra uscita dal manuale di istruzioni: \"Come scrivere una canzone dei Korn\". Ci tornerò sopra. Direi al momento 75 |
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2
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Tu pensa che è l\'unica che salto |
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1
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Veramente ma veramente un disco inutile purtroppo. Sì, sono stato anche io vittima della nostalgia quando ho sentito \"The Emptiness Machine\" (singolo buono ma non da strapparsi i capelli) ma subito smorzata quando sono usciti gli altri due singoli. Poi il disco in sé totale ha troppi rimandi al passato, veramente eccessivi a momenti. Un pregio a favore paradossalmente è proprio Emily che in tutto il lavoro mi è sempre garbata (madonna Casualty doveva essere molto più punk). Mi unisco anche io al coro di quello che reputano la migliore \"Overflow\" mentre la tanto blasonata \"Two Faced\" è veramente brutta. Peccato, io a sei ci arrivo ma solo per la nostalgia. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. From Zero (Intro) 2. The Emptiness Machine 3. Cut the Bridge 4. Heavy is the Crown 5. Over Each Other 6. Casualty 7. Overflow 8. Two Faced 9. Stained 10. IGYEIH 11. Good Things Go
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Line Up
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Emily Armstrong (Voce, Chitarra) Mike Shinoda (Voce, Chitarra, Tastiera, Campionatore) Brad Delson (Chitarra, Synth, Cori) Joe Hahn (Giradischi, Campionatore, Programmazione, Synth, Cori) Phoenix (Basso, Synth, Cori) Colin Brittain (Batteria)
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