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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Loudness - The Everlasting
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( 4028 letture )
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E sono ancora qui, forse per l’ultima volta, ma sono ancora qui. I Loudness, uno dei gruppi che i reduci dall’ondata degli anni ottanta hanno più amato e responsabili in quota maggioritaria dell’esplosione verso l’esterno della scena Jap insieme a Bow Wow, Ezo, Kuny, Outrage ed Earthshacker, ritornano a farsi sentire con il nuovo The Everlasting. Alcune cose sono cambiate, intanto non è più tra noi il batterista Munetaka Higuchi, deceduto lo scorso Novembre stroncato in pochissimo tempo da un cancro al fegato, ma accreditato pienamente in questo lavoro. Il drummer era facente parte, in due riprese, della line up fin dal 1980, ed il suo stile caratterizzava il sound del gruppo, questo lavoro costituisce quindi la sua ultima testimonianza da musicista. In secondo luogo The Everlasting è complessivamente un po’ meno cattivo del suo predecessore e presenta alcune caratteristiche che lo differenziano in maniera abbastanza evidente sia dalla produzione iniziale che, parzialmente, da quella più recente..
L’album è ancora caratterizzato da un sound cupo e chitarre ribassate che conferiscono al tutto una certa cattiveria, piazzando più di un colpo sotto la cintura, ma presenta anche qualche pezzo che riporta alla memoria l’approccio del vecchio Thunder in the East, che procurò loro grande fama, ma che a me non piacque in maniera particolare. Ed allora si passa da un attacco piuttosto massiccio ed ossessivo come quello portato da Hit the Rails, Crystal Moon e I’m the Pain, ad altri pezzi piuttosto americaneggianti, (anche troppo), come Rock in the Night, ed altri che mi rendono decisamente perplesso come Life Goes on , Let it Rock e Thunder Burn che mi lasciano uno strano sapore in bocca e che quasi fatico a considerare made in Loudness. Anche il missaggio non mi convince pienamente, lo trovo un po’ caotico ed in un certo senso falsamente moderno, con la chitarra di Takasaki che potrebbe risultare più graffiante in fase ritmica, il tutto probabilmente per dare l’impressione di una band che non rimane ferma come una cariatide, ma il lotto di pezzi concettualmente non certo innovativo non si sposa benissimo con questo approccio. A volte è meglio fare qualcosa di più scontato, ma più “dentro” il mood dell’album che altro.
Da notare per ciò che riguarda Akira - oltre ad i suoi mitici soli distribuiti a pioggia per tutto l’album e che vanno sempre dal molto buono al più che ottimo ed alla sua solita prestazione complessiva da grande chitarrista anche nei passaggi più scontati - la sua presenza come vocalist nella title track, (prima volta con i Loudness), cosa che costituisce una chicca non da poco per gli appassionati della musica del combo nipponico, ed a proposito di voce aggiungerei anche che quella di Niihara tende sempre di più allo stridulo. E’ sempre difficile in questi casi stabilire quanto questo dipenda dalle linee melodiche adottate da Takasaki e quanto invece queste vengano incontro agli scompensi interpretativi del vocalist dovuti agli anni che passano, ma probabilmente la verità sta nel mezzo. Un lavoro certamente piacevole e contenente numerosi spunti interessanti, più di un riff indovinato, qualche accento blues e funky e tanta passione, ma che trovo nel complesso altalenante, troppo sbilanciato tra vero Heavy e strizzatine d’occhio al mainstream, (cosa di cui il gruppo non ha certo bisogno), forse per tentare di coprire alcuni cali di ispirazione che la loro grande professionalità non riesce a mascherare del tutto.
The Everlasting potrebbe forse essere il capitolo conclusivo della loro storia, sia per età che per la questione relativa al batterista, (difficilmente si troverebbe un sostituto all’altezza di Higuchi), ed in questo senso va preso ed apprezzato, ma il loro periodo migliore rimane abbondantemente quello dei primi quattro album. Intendiamoci, è comunque un buon lavoro, ma secondo me non regge complessivamente il passo con le cose migliori dei musicisti con gli occhi a mandorla che tanti capolavori ci hanno regalato, ma i Loudness sono i Loudness e basta, ed allora The Everlasting farà mostra di sé sul mio e sullo scaffale di parecchi altri, perché certi gruppi sono quasi una fede, ed i Giapponesi rientrano in questo novero.
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10
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Gradi i Loudness ed immenso Takasaki!! Album molto molto bello secondo me! Nihara è effettivamente un po calato (complici gli anni che passaano) ma l'album rimane musicalmete assolutamente impeccabile. Ho apprezzato il cambio stilistico di Akira. PS: Flame of Rock contiene uno delle migliori soli di chitarra che Takasaki regala in quest'album |
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9
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Si, ma o i casoncelli o me, (non rispondete, so che i casoncelli vincerebbero a mani basse ) |
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8
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si Pincheloco, tieni d'occhio anche le news: a breve faremo un annuncio per un festival molto interessante e in fondo non troppo distante da Ome (credo sia una mezzoretta di macchina)  |
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7
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Ne faremo sempre di più! Tieni d'occhio la zona, ci saremo ancora a breve! |
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6
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Figura di m.... dopo avere scritto ho visto nelle news che eravate al festival a Ome; ahime troppo tardi. Fate spesso di questi raduni? |
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5
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Disco interessante; ho un paio di loro vecchi vinili tre cui il doppio live e li ho sempre trovati magnifici. Grandi LOUDNESS e grandi i casoncelli. Viva i casonsei (ma dove fate i meeting a Bergamo?). Mi sa che Raven ce lo siamo proprio giocato. |
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3
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Va bene, adesso lo avete capito, se sono sopravvissuto anche ai casoncelli assassini vuole dire una cosa sola: sono l'ultimo degli Highlanders, anzi dei Downlanders, ero io che quando Eva combinò quella stupidaggine con la mela le dissi: "Ascolta Evy, sono troppo vecchio per queste cose, ma qui tengono moltissimo alla frutta......" |
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2
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E io che pensavo si riferisse ai Loudness... bella rece  |
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1
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"E sono ancora qui, forse per l’ultima volta, ma sono ancora qui." Ma dai Francè... non sei poi così vecchio... al Meeting si scherzava... |
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INFORMAZIONI |
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Tokuma Japan Communications
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Tracklist
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01 Hit The Rails 02 Flame Of Rock 03 I Wonder 04 The Everlasting 05 Life Goes On 06 Let It Rock 07 Crystal Moon 08 Change 09 Rock Into The Night 10 I'm In Pain 11 Thunder Burn 12 Desperate Religion
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Line Up
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Minoru Niihara - vocals Akira Takasaki - guitar Masayoshi Yamashita - bass Munetaka Higuchi - drums
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