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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Avventurieri dello spazio, navigatori degli abissi psichedelici alla ricerca del proprio mantra; il viaggio intergalattico parte ancora una volta da Tortona, Piemonte, Italia. La psichedelia, fin dagli anni ‘60, è sinonimo di dilatazione delle normali percezioni ottenuta tramite sostanze psicotrope ma legata ad istanze prettamente spirituali, di ricerca della divinità in universi divergenti dal mondo sensibile della natura.
La cultura, così come la musica, subisce da sempre un irreversibile processo di mutamento profondo seguendo il tempo e gli eventi di cui indissolubilmente fa parte; così se negli anni ‘60 la psichedelia era strettamente legata al flower power ed ai movimenti pacifisti, oggi possiamo parlare invece di un movimento non più politicizzato, bensì portatore di istanze spirituali ma volte in chiave negativa, verso la conoscenza dell’altra faccia dell’inconoscibile, della divinità bifronte. Nel seguire questo percorso artistico-spirituale gli Ufomammut si sono sempre distinti all’interno della scena musicale nostrana, fatta di band valide ma non sempre dotate di una precisa connotazione individuale. Con Godlike Snake la band piemontese arrivò addirittura a fissare un nuovo canone per la scena psichedelica globale, tramite destabilizzanti riffoni sludge/doom calati in vertiginose spirali costituite dalla vincente accoppiata di heavy psych d‘annata e l’utilizzo di synth altamente sperimentale. Dalle ottime premesse che fecero del sopraccitato lavoro un vero e proprio caso discografico, gli Ufomammut affinarono il loro sound mantenendo intatte le loro coordinate, fino al ben accolto Idolum del 2008.
Passando invece ad analizzare questo Eve, non posso fare a meno di sottolineare il fatto che questo lavoro presenta uno stile decisamente più canonico rispetto alle produzioni precedenti della band. In cinque tracce legate da chiari rimandi strutturali e che formano una composizione unica di quarantacinque minuti, gli Ufomammut ci presentano delle sonorità molto più conformi allo standard della scena stoner/sludge attuale, dove le parentesi psichedeliche risultano molto più pinkfloydiane e tradizionali rispetto al passato. Un ammorbidimento generale che potrebbe far rimpiangere i fasti degli esordi a molti ascoltatori, ma che presenta al contempo delle qualità innegabili. Nonostante l’apparente passo indietro, c’è da rimarcare il fatto che questo Eve scorre in maniera impeccabile grazie ad un perfetto bilanciamento delle componenti in gioco, dosate con metodica razionalità nel corso di tutto il platter.
Nella prima traccia in cui il riff portante si articola in semplici espressioni melodiche, è proprio il lavoro di cesellatura psichedelica a rendere l’atmosfera davvero intensa, e a far crescere il pathos in maniera notevole. Nel passaggio al secondo movimento del brano una subdola melodia minimale accompagnata da lontani bisbigli vocali ci guida -seppur con qualche momento di noia- all’esplosione finale, dove le chitarre di Poia si prodigano in lancinanti riff heavy psych e la batteria di Vita a far da corollario in questa perversa discesa mistica, ricordando alcune cose dei Neurosis. Siamo giunti al terzo movimento, a metà tra le perversioni sonore create dagli Electric Wizard e addirittura i riff circolari dei primi Korn, preparando il terreno per il quarto brano; un vero e proprio omaggio alla psichedelia dei seventies. L’ultimo viaggio sonoro a conclusione di questo Eve ci riporta nei territori più battuti dalla band piemontese, dove i synth vengono utilizzati in maniera più sperimentale come degno tappeto sonoro per i riff doom e i vocalizzi sovraumani di Urlo.
Come certamente avrete potuto intuire dai toni della recensione, gli Ufomammut non suonano più quella personale miscela di doom primitivo e moderno al tempo stesso; fattore questo che potrebbe indurre alcuni a non considerare più con la stessa attenzione la loro musica. C’è di contro da asserire che, nonostante siano cambiati gli intenti, la classe dei nostri è rimasta intatta, esprimendosi in questo Eve attraverso una maggiore razionalità compositiva, offrendoci una chiave di lettura più diretta della loro musica. Un lavoro decisamente valido, seppur diverso è l’approccio alla materia.
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7
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Meriterebbero tanti più riconoscimenti, in particolare quest'album meriterebbe di essere considerato alla pari di Dopesmoker, Blues for the red sun (o Welcome to Sky Valley) e Stoner Witch. Capolavoro. |
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6
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Io penso che questo sia l'apice degli Ufomammut, voto 90! |
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5
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Grandissima band. Una delle più grandi band italiane di oggi. Questo forse è il loro lavoro più bello, almeno per me. Un bel 90 pieno |
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3
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...supportiamo la scena italiana. IN DOOM WE TRUST!!! |
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INFORMAZIONI |
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Line Up
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Urlo (Voce, Basso, Synth) Poia (Chitarra) Vita (Batteria)
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