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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Ufomammut - Oro: Opus Primum
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( 7400 letture )
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A due anni di distanza da Eve, il trio piemontese formato da Poia (chitarra, synth), Urlo (basso, voce, synth) e da Vita (batteria), ovvero gli Ufomammut, tornano con un progetto dalle altissime ambizioni. In tutto e per tutto, infatti, la nuova release pubblicata dalla Neurot Recordings rappresenta una sfida, sia in termini musicali che concettuali; in fin dei conti, gli Ufomammut ci hanno abituato a tutto questo nel corso della loro lunga attività (dal 1999 fin ad oggi), e nell’arco del loro interessante percorso artistico che li ha visti calcare palchi importanti e rafforzare la propria identità sia a livello nazionale che internazionale. Se le presentazioni di Poia e soci sono del tutto superflue, considerata la caratura della loro proposta musicale, il nuovo full lenght, Oro: Opus Primum, rappresenta la prima parte di un iter che si profila alchemico (d’altronde il titolo stesso rimanda alle caratteristiche della materia aurifera stessa, e al ruolo da essa assunto nel corso dei millenni) e, al contempo, esoterico e psichedelico: nulla viene lasciato al caso, in questa sorta di via francigena che gli Ufomammut intendono far percorrere a chi si approccia al loro nuovo lavoro.
La prima traccia, Empireum, è una caduta diretta e senza alcuna possibilità di appiglio in un universo parallelo: l’incedere sontuoso sorretto dalla batteria di Vita e dal basso di Urlo, in perfetta armonia, detta le fasi di questa immersione quasi atavica, capace di sfociare nella turbinante Aureum, dove le chitarre e i synth serpeggiano intorno ad una struttura compositiva piena di ispirazione, fatta di stacchi e rilasci che si avviluppano intorno alla spirale creata da Inferneatural. La magia del tocco degli Ufomammut è del tutto indiscussa, e sebbene il trio non si distacchi affatto dalla loro produzione e dalle sonorità a cui restano decisamente ed indissolubilmente legati, con le tappe di Oro: Opus Primum si ha di fronte un piano ontologico piuttosto preciso, dove ogni elemento, così come nell’alchimia, assurge a ruolo dominante e prezioso. E se la componente lisergica è dirompente, persino nei richiami alla psichedelia degli anni Sessanta come chiaro e inevitabile way of life, in Oro: Opus Primum gli Ufomammut sembrano voler andare oltre, e creare qualcosa di assolutamente insolito ed ammaliante. Restiamo in trepida attesa della seconda parte di questo lavoro.
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10
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yawn, che sonno che fa venire sto cd... |
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9
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Il cd non è un granché di speciale, tranne che non si rimanga impressionati dal solo muro sonoro. Il che, peraltro, non mi sembra vada a favore del giudizio intorno all'ascoltatore medio. Se si eccettua il brano di apertura e la relativa reprise del concept il disco non offre nulla di particolare. Suono a cannone ma senza dinamica, giri troppo autoreferenti e identici a loro stessi. Buona invece la tastiera nei brani citati. |
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8
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grazie a tutti ragazzi! |
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7
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Un muro sonoro impressionante.....speriamo si accorgano anche all' estero di questa splendida realta' e che non rimangano relegati al ruolo di cult band , se lo meritano davvero. P.s- Brava Sangre c' hai preso alla grande. |
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6
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@Sangre: Ok allora sarò io ad essere un doomster troppo esigente! xD |
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5
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grazie Witchcraft! to: Greatest_tiz: l'89 è dovuto anche allo spunto concettuale non indifferente sviluppato nel disco solo questo. Ciao a tutti! |
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4
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a me è piaciuto molto..brava Lynda  |
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3
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Ascoltato tutto più volte.. La distorzione è possente e pesante come sempre, però, in quanto a "spessore" delle sole 5 traccie avrei un po' da ridire.. L'unico pezzo che proprio mi piace tantissimo è Aureum.. Che è il più "vario" Quindi sulla scia delle mie considerazioni penso che 89 sia troppo per questo album. |
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2
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ho sentito solo la prima traccia e promette molto bene |
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1
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Aspettavo con ansia questo disco e la recensione mi fa ben sperare |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Empireum 2. Aureum 3. Infearnatural 4. Magickon 5. Mindomine
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Line Up
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Urlo (vocals, bass, keyboard) Poia (guitar, programming) Vita (drums)
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