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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Se consideriamo i meravigliosi Scorpions afferenti più all’area dell’hard rock rispetto a quella del puro heavy metal, e sottolineando comunque la loro imprescindibile importanza storica, allora possiamo dire che per la storia del metal teutonico ed europeo in generale sono fondamentali tre bands: gli scatenati Kreator, dominatori assoluti della scena thrash europea assieme ai connazionali Sodom e Destruction, meno influenti per chi scrive; gli eleganti e maestosi Helloween, di fatto fondatori di quel genere che a partire dagli anni '90 viene definito power metal e punto di origine di tutte le successive evoluzioni del metal veloce e melodico; e gli Accept, che sono addirittura uno dei primi gruppi metal europei (sono nati attorno alla metà degli anni ‘70) ed una delle colonne portanti del movimento a causa della loro fortissima influenza: i riff storici contenuti in album come Restless And Wild, difatti, assieme a quelli prodotti dalle contemporanee band inglesi della NWOBHM, hanno contribuito a creare l'heavy metal degli anni '80 e lo speed metal, con tutto ciò che ne è conseguito, fra cui proprio il power metal. Gli U.D.O. sono gli eredi naturali proprio degli Accept, non solo per il motivo trascurabile di essere stati fondati nel 1987 dal cantante del combo teutonico, Udo Dirkschneider, ma proprio perché hanno mantenuto quello stile che aveva reso così celebre ed influente la precedente band del singer: in oltre 20 anni di carriera gli U.D.O. hanno pubblicato 12 album, fra cui il più recente, Dominator, pubblicato nel 2009, ha avuto un buon successo di pubblico e critica. Proprio da queste premesse la band tedesca riparte pubblicando l’EP Leatherhead, che anticipa il prossimo full-lenght, Rev Raptor, in uscita a maggio: di Rev Raptor questo ep anticipa due tracce, Leatherhead e Rock ‘n’ Roll Soldiers, mentre le altre due, Free or Rebellion e Run!, erano finora apparse solo nel DVD Thundervision del 2004.
Vediamo ora di analizzare questa anteprima prodotta dai nostri amici bevitori di birra: Leatherhead inizia con un riff spettrale in cui si notano alcune influenze industrial ed il resto del brano, che suona fresco e molto potente nelle sue parti più dure, conferma questa sensazione. Si ha quasi l’impressione di sentire Udo Dirkschneider cantare su un album dei Rammstein (guarda caso tedeschi anche loro), il che è entusiasmante. Il sound di Rock ‘n’ Roll Soldiers è più classico, le chitarre suonano più pulite rispetto alla distorsione alquanto buzzurra del precedente brano ed all’inizio è in evidenza il basso di Fitty Wienhold; la prestazione del cantante è eccellente, anche se la traccia in sé non ha certamente la sua parte migliore nel ritornello, fin troppo orecchiabile e cantato coralmente al pari di Leatherhead: un espediente che può funzionare benissimo in alcuni casi e maluccio in altri, fra cui questo. Free or Rebellion inizia con un arpeggio che sembrerebbe presagire una ballata, per poi trasformarsi in un altro classico mid-tempo heavy metal, dove anzi il buon Udo canta in modo più graffiante che mai ed in alcuni punti ricorda molto vagamente il maestro Rob Halford. Anche qui, tuttavia, il ritornello appare come la parte più debole del brano, sapendo troppo di già sentito ed apparendo fin troppo leggerino rispetto al resto del brano. Va comunque detto che la prestazione del cantante è tale da far dimenticare, in questo caso, questa piccola debolezza. Non poteva poi mancare la ballad, che si concretizza con Run!: la traccia inizia con una struggente introduzione di tastiera che poi si snoda lungo tutto il brano in modo molto piacevole. Il buon Udo, all’inizio, ha un modo di cantare che lo fa assomigliare quasi (non uccidetemi per il paragone) a Bruce Springsteen. La seconda metà del brano vede anche l’ingresso di chitarra e batteria e somiglia più ad una classica power ballad, anche se la tastiera permane lungo tutto il brano, accompagnando la voce del cantante che si fa ora più dolce, ora graffiante come al suo solito.
Che dire, dunque? Le premesse per un buon album ci sono, anche se, diciamolo chiaramente, le parti migliori di questo EP stanno nell’ottima produzione e nella voce di Udo Dirkschneider, capace di alternare una voce clean abbastanza convincente a grida graffianti degne dei suoi bei vecchi tempi: i brani, per il resto, seppur tutti ben scritti e gradevoli, non inventano certo niente di nuovo e, come già detto, i ritornelli appaiono come la parte debole dell’intero lavoro. In ogni caso, comunque, il giudizio resta positivo.
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4
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certo, cosa sarebbe stato il metal tedesco senza Udo, vero... però direi che la storia l'ha fatta con gli ACCEPT e non c'era solo lui, ma una grande band. ora potrebbe anche ritirarsi e godersi una meritata pensione, invece che pubblicare ogni 2 anni dischi di mediocrissimo livello... tanto più che i suoi vecchi compari spaccan ancora il culo (vedasi ultimo Blood Of The Nations), pure senza di lui |
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3
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che sarebbe stato il power teutonic metal senza UDO ? provate a chiedervelo |
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Copertina super tamarra!!! |
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Ecco un artista che non ho mai digerito...Udo Dirkschneider! E non sto parlando degli Accept, ci mancherebbe, ma solo ed esclusivamente del singer! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Leatherhead 2. Rock ‘n’ roll soldiers 3. Free or rebellion 4. Run!
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Line Up
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Udo Dirkschneider (Voce) Stefan Kaufmann (Chitarra) Igor Gianola (Chitarra) Francesco Jovino (Batteria) Fitty Wienhold (Basso)
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