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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Virgin Steele - The Marriage Of Heaven And Hell - Part I
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( 7034 letture )
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Eroici alfieri dell'heavy metal epico, gli americani Virgin Steele, provenienti da Long Island (New York), toccano nell'anno domini 1995 quello che, non a torto, è da molti ritenuto uno dei maggiori vertici qualitativi della propria carriera: The Marriage of Heaven & Hell: Part I. Pur essendo il sesto capitolo di una saga iniziata dodici anni prima col debut omonimo, porta ad un livello storico e sonoro ancor più rispettabile lo status quo del trio capitanato da David DeFeis, singer e tastierista, che aveva già vissuto anni ruggenti con autentici masterpieces dell'epic come Guardians of the Flame (1983), Noble Savage (1986) ed Age Of Consent (1988). La pubblicazione in oggetto viene considerata una vera e propria rinascita, dopo che la band passò un momento di crisi ricollegabile anche al fallimento della propria casa discografica; nessuno pensava che gli epic metallers d'oltreoceano avrebbero saputo rilanciare tanto brillantemente la propria epopea, addirittura migliorando e arricchendo il proprio curriculum. Non collegateli immediatamente ai Manowar: sono profondamente diversi, pur se all'interno di un filone ed un contesto che li accomuna. Tanto erano potenti, tamarri, splendidamente esagerati, roboanti e pacchiani gli squinternati warriors di Mr. Ego DeMaio, tanto risultano romantici, eleganti e raffinati i metallers di DeFeis. In comune, questa sì, l'epicità dei suoni e l'heavy metal verace che fluisce nei riffoni d'acciaio e negli assoli fluidi di entrambi questi pilastri. Dal punto di vista lirico e concettuale, il disco é il primo capitolo di una trilogia incentrata sul rapporto tra uomo e divinità; dal punto di vista musicale, riprende lo stile maestoso e duro che la band aveva mantenuto costante nei dischi precedenti fino al controverso Life Among the Ruins, che invece sterzava verso influenze hard rock. La formazione americana si avvicina alle registrazioni subito dopo la separazione dal bassista Rob DeMartino, appena passato ai Rainbow di Ritchie Blackmore: le linee di basso verranno incise dallo stesso DeFeis e dal chitarrista Edward Pursino, mentre i testi sono tutti opera del vocalist, che tra l'altro piazza in scaletta anche una lirica autobiografica: Blood and Gasoline, difatti, venen concepita in un periodo in cui il leader della band aveva una forte relazione con una ragazza, e si trovava spesso a riflettere sui significati della vita e della morte, sulle persone che se ne vanno e sui sentimenti che, invece, rimangono e si tramandano attraverso i tempi, comuni e ricorrenti tra le persone.
L'album lascia trasparire fin dal primo minuto una tensione evocativa considerevole, sospinta dalla voce ruvida e pulita di DeFeis, eccellente nel trascinare l'ascoltatore in un clima epico e solenne attraverso strofe e ritornelli piacevoli ed enfatici; riffing quadrato e chitarre rocciose, ma molto ordinate, caratterizzano il suono-tipo di una band che si muove unanime in un determinato tracciato, senza sbavature o fuoripista, accarezzata dall'operato elegante e composto dei sintetizzatori ed eccellente quando si tratta di inserire sezioni più melodiche o alternanza di parti completamente distaccate dal canovaccio portante del singolo brano: elementi che danno spessore al full length, rendendo ogni traccia coinvolgente ed emozionante, capace di far breccia nei cuori dei metallers valorosi e passionali. Epica e romanticismo si susseguono, infatti, mentre con l'incedere del minutaggio lievita la rocciosità del riffery e i chorus si fanno sempre più eroici, generando l'idea di un album accattivante e che, ascolto dopo ascolto, si fa piacere con maggior incisività. La scelta stilistica riguardante la dinamica dei vari episodi in scaletta privilegia l'opzione mid-tempo, supportata da una robusta sezione ritmica -anche se prettamente schematica- ed una caldo guitarism in fase solista, fluido e decisamente heavy: con l'avanzare del disco, sarà possibile scoprire solismi squisiti e intensi, fortemente melodici, avvolgenti, ma anche raffinati e delicati passaggi d'intermezzo eseguiti al piano. Qualche pezzo 'meno forte', volendo fare gli schizzinosi, diluisce un po' troppo l'essenza del disco, con qualche episodio meno attrente nelle battute finali, ma la causa di cio' va riscontrata più che altro nel fatto che lo stile della band, ormai assimilato ampiamente, riserva ancora poche sorprese rispetto a quanto già esibito. E' un sound che non spicca per potenza ma sa di retrospettiva, volutamente, forse ai più giovani -rodati da sonorità ultra complesse, virtuose, effettate o particolarmente brutali- potrà apparire scarno, ma è la sua genuinità di fondo a renderlo una piccola gemma. Apertura affidata a I Will Come for You, ritornello vocale coraggioso, sezione centrale rallentata e melodica e ritorno trionfale al refrain-base. Seguono il riffery roccioso e le vocals aggressive dell'incalzante Weeping of the Spirits, la melodia spiccata e l'ottimo lavoro della chitarra solista di Blood and Gasoline, la sinistra solennità di Last Supper, un lento che esplode più duro dopo l'incipit; il piano crea atmosfere ovattate e sottili in passaggi come la strumentale Warrior's Lament o nell'altra 'lenta' Forever Will I Roam , mentre l'acciaio torna a luccicare nel rifferrama nervoso e nel bel guitar solo di I Wake Up Screaming. Più malinconiche e melodiche, invece, Forever Will I Roam e la ridondante House of Dust. Il lavoro si chiude con il bel refrain vocale di Life Among the Ruins -in cui si alternano sezioni differenti e valide parti melodiche- e l'outro e titletrack, che riprende in chiave sinfonica il motivo della parte centrale di I Will Come for You.
Enfatico, altisonante, potente a tratti, fiero ed intrepido, ardimentoso pur senza scansare dosi copiose di melodia, infiorettature stilistiche e perizia esecutoria altolocata: The Marriage of Heaven & Hell: Part I è un disco d'ottimo fatturato, che non può mancare nella personalissima discoteca dei fedeli seguaci dell'epic e dell'heavy metal nel senso più vasto e generico del termine, e, per quanto questa possa sembrare una dichiarazione banale e ripetuta in tutte le recensioni di 'classici', essa rispecchia in maniera veritiera ed immediata il valore di un disco come il qui presente, pur non essendo celebre e celebrato come tanti masterpieces d'importanza ancor più spiccata pubblicati dai grandissimi calibri dagli eighties ad oggi. Volendo cercare il classico pelo nell'uovo, potremmo scorgere qualche pezzo leggermente meno incisivo e memorabile, ma il platter resta d'alto livello e presenta una scaletta valida e omogenea. Consigliatissimo agli amanti di sonorità epiche e classicheggianti di natura ottantiana, un autentico monumento per i fedelissimi della band americana, un passaggio obbligato per chi vuole avvicinarsi a questo moniker od a chi ancora non ha avuto la possibilità di gustarne le gesta.
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VOTO LETTORI
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87.61 su 131 voti [
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31
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Assoluto capolavoro, come quelli che seguiranno in tutto il resto del decennio, Negli anni 90 la vena creativa di DeFeis era davvero ai massimi livelli, anche molto di più che negli 80\'s, e da qui si inizia una serie di masterpiece davvero da lacrime, puro metallo epico trionfante, romanrico, crepuscolare, magniloquente... e si potrebbe continuare con aggettivi simili. Lo metto giusto qualche gradino sotto alla seconda parte, ma siamo sempre su vette assolute, basta citare songs come \"I Will Come For You\", \"Blood And Gasoline\", \"Self Crucifixion\", \"Trail Of Tears\", \"Forever Will I Roam\", \"House Of Dust\", \"Blood Of The Saints\", \"Life Among The Ruins\"... cioè si arriva a fine ascolto con le lacrime agli occhi per tante emozioni messe in musica! Epicità e pathos a livelli stellari!! |
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30
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Uno dei migliori album di heavy, senza troppe sotto categorie, degli anni 90. Per me il migliore dei Virgin Steele in questo decennio. Songwriting pieno di mezzi toni che purtroppo via via con l\'avvicinarsi delle produzioni odierne si perderanno.....sound crepuscolare per il crepuscolo degli DEI di un\'era, quella ancora Heaven & Hell degli eighties, di sentimenti forti e incontaminati, contrastanti e proprio per questo così forti, ribadito ancora. Voto 90 |
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29
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Il miglior album epic metal di tutti i tempi. VOTO 100
Band sottovalutata e pochissimi commenti. Ma che ca@@o ascoltate dentonez e j-caz? |
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28
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Come fa il recensore a dare 85 a un disco del genere, è difdicile da immaginare, anche perché al di la dei gusti puramente personali questo è un disco da minimo 91/92 qui si parla di un disco che ha fatto la storia del genere! Come la media dei lettori che ha dato il voto sarà stata influenzata da tale risultato del recensore. Il mio voto è 93. |
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27
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Capolavoro di epic metal... e lo dico io che il genere non lo adoro particolarmente |
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Non è solo il mio disco preferito in assoluto dei VS (ma in generale il periodo che va dal 94' al 2000' è stato meraviglioso per loro), ma uno dei dischi della mia vita assieme a The Crimson Idol degli W.A.S.P., e Never, Neverland degli Annihilator. Lo adoro dalla prima all'ultima nota, regala emozioni in tutti i frangenti, dalle sfumature vocali di Defeis, dagli assoli di Pursino, da ogni singola nota suonata da Defeis al piano...Se dovessi dire dei pezzi preferiti direi tutti, ma credo che Blood Of The Saints, Blood & Gasoline, Self Crucifixion, e House Of Dust non mi stancherò mai di ascoltarli. |
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15
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Uno dei miei album/band preferite di sempre.
Chi ascolta heavy metal NON può NON avere questo capolavoro nella sua collezione.
Solo l'iniziale I Will Come for You vale l'acquisto.
di una band che ho sempre amato.
Che emozione vederli live nel 2007 a Firenze... |
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14
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Mi trovo completamente d'accordo con @InvictuSteele, 85 è veramente un voto troppo basso per un vero e e proprio capolavoro del genere (Epic) e dell'Heavy in generale. Anche il voto lettori mi fa venire qualche dubbio. Disco che ai primi ascolti non mi prese molto, ma che in seguito si rivelò una vera e propria perla, nessun filler, nessun calo musicale, Defeis è nella miglior forma vocale di sempre, Pursino è fenomenale, e Glichriest pesta come un dannato! Se un giorno mi dovessero venire a dire di portare un solo album su un'isola deserta non avrei dubbi, sarebbe questo. Per me 100, alla parte II 95. |
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13
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Inferiore alla parte due, ma comunque di livello assoluto. Per me 90 lo prende tutto. De feis all'epoca era uno dei più grandi, imho. |
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12
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Uno degli album che letteralmente, ha cambiato la percezione di Heavy Metal che avevo, e che mi ha letteralmente stregato. Band più unica che rara i Virgin Steele, e personaggio immenso Defeis. Concordo con InvictuSteele, 85 è poco per un disco del genere, 100 pieno per me. |
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11
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Qui siamo su livelli impossibili per chiunque altro, un capolavoro dopo l'altro e nessun brano di troppo. 85, che è un signor voto, in questo caso è quasi un insulto a uno dei dischi più grandi di tutti i tempi. I will come for you è il più grande pezzo metal mai esistito sulla faccia della terra. Facciamo voto 95, ma solo perché i seguenti album saranno di pochissimo superiori fino all'apice assoluto con l'opera House of Atreus, che per me rappresenta la perfezione fatta musica e lavoro che mai nessun altra band riuscirà ad eguagliare. Grazie VS, siete la mia vita! |
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10
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I will come for you riporta il gruppo in un periodo in cui il metale era pressoché scomparso alla magnificenza di Noble savage. Il resto è inestimabile come la voce di David. Ed Pursino, poi, si rivela degno compagno |
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9
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Uno dei miei dischi preferiti del '95 (uscì a fine '94), a giocarsela alla pari con i maestri Savatage dell'altrettanto mitico "Handful of rain" (bei tempi..). Che dire, canzoni quali " I Will Come for You", "Blood and Gasoline", "Last Supper" o la semiballad "Forever Will I Roam" (quelle che più ricordo) sono gioia per le orecchie e fortificano il cuore dei vecchi rockettari come il sottoscritto. Imperdibile |
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8
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Primo album della più grande trilogia epic metal della storia. voto 100 a tutte e 3 gli episodi. |
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7
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anche se non mi hanno mai entusiasmato più di tanto devo ammentter che è un ottimo disco, le prime 3 song in particolare sono veramente belle |
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6
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Ahahahahahah! A parte il culo penso sia stato un ottimo apripista scalda collo per la tempesta di headbanging che sarebbe arrivata con la parte seconda! Grandissimo DeFeis, probabile che avesse stipulato un patto col demonio prima di accingersi a scrivere questi due album! |
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5
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Gran disco e che gran culo sulla copertina! |
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4
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Fra gli album che nell'adolescenza mi hanno formato di più, assieme alla Pt. II, Invictus e i due atti di Atreus. Ci sono alcuni versi che mi porto dentro, che mi hanno aiutato in alcuni momenti a trovare forza e lucidità per andare avanti. Insomma, devo molto ai Virgin Steele, e devo molto a The Marriage Of Heaven & Hell Pt. I. Grandissimo pezzo di storia hard 'n heavy, sfortunatamente sottovalutato. |
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3
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album validissimo, nonostante qualche filler e qualche pezzo un po' sempliciotto. la tripletta iniziale ( i will come for you, weeping of the spirit, blood and gasoline) è veramente devastante |
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2
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Questo e il seguito sono gli unici album che ho ascoltato del gruppo. Purtroppo non mi prendono! |
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1
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Ecco una rece che attendevo da un pò...Album di pregevole fattura ma sicuramente inferiore alla parte II; qui ci sono canzoni che hanno tracciato la storia della band tra le quali spiccano di sicuro I will come for you (descritta benissimo da Rino in recensione) e Blood & gasoline dove la chitarra di Pursino la fa da assoluta padrone. Poi quella House of dust che mi ricordo coverizzavo tanti anni fa e anche per questo mi è rimasta nel cuore! Disco ottimo comunque, alterna potenza a melodia come in pochi san fare e in questo i VS erano e sono tra i big. In accordo con Rino x valutazione finale e parole! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I Will Come for You 2. Weeping of the Spirits 3. Blood and Gasoline 4. Self Crucifixion 5. Last Supper 6. Warrior's Lament 7. Trail of Tears 8. The Raven Song 9. Forever Will I Roam 10. I Wake Up Screaming 11. House of Dust 12. Blood of the Saints 13. Life Among the Ruins 14. The Marriage of Heaven and Hell
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Line Up
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David DeFeis - Vocals & Keyboards Edward Pursino – Guitars & Bass Joey Ayvazian – Drums
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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