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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Blut Aus Nord - 777 - The Desanctification
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( 6876 letture )
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Blut Aus Nord 2011. 777. Capitolo II . The Desanctification. Dopo qualche mese di distanza, il secondo capitolo di questa trilogia si configura come il naturale successore del precedente Sect(s); la “naturalezza” non è data dalla netta somiglianza stilistica fra le due matrici, quanto dalla riflessione sul percorso iniziat(ic)o che stiamo tutt'ora proseguendo. Certo, gli elementi tassonomici sono sia gli stessi che possiamo trovare in Sect(s), sia quelli che appartengono a gran parte del resto della discografia dei nostri; ciò che cambia è la forma, la consistenza, l'agevolezza...
Non si può parlare di "nuovo album", bensì del proseguimento metamorfico di ciò che c'è appena stato (tanto che la prima traccia si chiama Epitome VII e si posiziona esattamente alla fine di quel lento flusso che abbiamo già metabolizzato con Epitome VI). I capitoli che vanno dal VII al XIII si caratterizzano per la loro lenta e densa viscosità; non ci sono più le matematiche e sciaradiche schitarrate dei primi paragrafi, e anche le fulminanti e intricate tessiture ritmiche sono più snodate e permettono una certa respirazione. Quello che però sorprende di più è addirittura una decisa vena melodica che sorge dalle trame chitarristiche. I fraseggi solisti dei capitoli VIII, X e XII suggeriscono melodie perfettamente assimilabili e una metrica quasi regolare. Il contrapposto di tutto ciò è la sempre più enigmatica litania di Vindsval che ora assume caratteristiche ancora più chimeriche, misteriche, occulte. Gli screaming sono sempre più modulati grazie all'ausilio del backwards e quando l'orecchio del fruitore si abitua a questo ossimoro "agevolezza-musicale/disagio-vocale" le carte in tavola vengono ulteriormente scombinate, soprattutto se paragonate al gioco che i Blut Aus Nord hanno giocato negli anni precedenti: l'improvvisa emersione di Epitome X, con le sue incomprensibili voci pulite (così come in XIII), e l'incredibile tassello sperimentale targato Epitome IX, allontanano ulteriormente gli orizzonti verso i quali la nostra band traguarda. Questo capitolo in particolare pone l'accento su un'ulteriore (e innovativa) variazione sul campo della musica psichedelica: pochi attimi servono per inquadrare una specie di sitar invertito e immerso nelle onde allucinogene degli wah-wah; sarebbe perfino troppo facile tentare di riconoscere una sottospecie di Jefferson Airplane abortiti, una carcassa decomposta dei Byrds o dei Grateful Dead; un'operazione comparativa morta in partenza, ma menzionata tanto per indicare solo l'inedita vena melodica e quasi accessibile che scaturisce dalla riproduzione di questo album. Quello che comunica, inoltre, questo The Desantification è l'esempio dello smembramento musicale senza più alcun suffisso "post", "sur" o "proto". L'unica locuzione a cui si può ancora guardare è quel "grungecore" con cui Simon Reynolds descriveva un po' spaesato quel capolavoro post-industriale chiamato Streetcleaner dei Godflesh (*). Sì, perché se il gruppo di Broadrick tentava di disgregare il passato grindcore in un magma fatto di Killing Joke e Swans - il tutto filtrato attraverso la critica sociale che si affacciava agli anni '90 -, l'attualissimo esempio di Vindsval & co. riprende esattamente quelle sonorità: la batteria ossessiva, le linee di chitarra slegate, dissonanti ma non così cacofoniche e sfuggenti come in passato (Sect(s), The Work Which Transforms God, Odinist,...).
Il processo di desantificazione si configura come un atto di smembramento dell'Uno verso i Molti (***)
L'accessibilità sonora sta a significare che dall'imperscrutabile caos cosmico e cabalistico di Sect(s) si sta discendendo verso la scala armonica universale. I (possibili) significati di una trilogia così misteriosa e dogmatica vanno ricercati in chiavi di lettura altrettanto misteriche. La scala armonica (o musica delle sfere) neoplatonica di Gafurius (**) potrebbe essere un interessante sentiero attraverso il quale comprendere l'ennesima parte di questa opera. La musica "alta", quasi incomprensibile all'orecchio umano (Sect(s)) subisce una metamorfosi discensionale. The Desanctification è il percorso che va dall'alto regno spirituale, presieduto dalla musa Urania, verso il mondo notturno e sotterraneo del silenzio, governato dalla musa Thalia. Poco importa se i canoni aulici sono stati invertiti col passare dei secoli; la concretezza ermetica rimane la stessa, e i Blut Aus Nord non si curano affatto di svelare l'arcano.
Non si possono squarciare i veli attraverso i quali lo splendore della verità trascendente può raggiungere lo spettatore senza distruggerlo. "Rivelare i misteri" significa muovere quei veli pur conservando la loro opacità, in modo tale che la verità possa passare attraverso di essi senza accecare. Il segreto trascendente è tenuto nascosto, eppure vien fatto trasparire attraverso il mascheramento (***)
Ecco che il terribile accecante splendore di Sect(s) viene a diradarsi pian piano per mostrarsi cautamente al fruitore, disgregandosi. Questa frantumazione, che si legge come una sorta di dispersione mediante la morte, è qui concepita come un atto di creazione.
La creazione diventa una morte cosmogonica mediante la quale la potenza concentrata della divinità viene offerta e sparsa: ma la discesa e la diffusione della potenza divina sono seguite dalla sua resurrezione, quando i Molti sono "ricomposti nell'Uno" (***)
Quello che con i Godflesh non era altro che un sentore escatologico che aleggiava nell'aria, ora si è perfettamente concluso. Ma come il gruppo americano, che non penetrava totalmente nell'aldilà - ma si fermava un attimo prima di quel labile confine - i Blut Aus Nord fanno allo stesso modo, amplificando la loro azione e sfruttando un eco che si riverbera da vent'anni. È proprio fermandosi un attimo prima della sfera uranica che noi possiamo udire i caotici e matematici ingranaggi di Sect(s): altrimenti ci sarebbe solo l'assordante a-fonia; così come ci sarebbe solo l'a-fonia più silenziosa se essi si addentrassero fino alle contrapposte profondità "thaliche".
Questo è l'unico pronostico che azzardo a proposito dell'imminente terzo capitolo, che dovrebbe vedere la luce fra un paio di mesi; parte conclusiva che amplificherà - in un modo o nell'altro - tutto il percorso appena (in)concluso.
* Le citazioni di Simon Reynolds sono tratte dai Melody Maker del 1989 e del 1990. Non sono a conoscenza dei numeri esatti.ì ** Sulla practica musice di Gafurius (1496) vedasi Edgar Wind - Misteri Pagani nel Rinascimento (Appendice 6). Pubblicata in origine come frontespizio di tale opera. *** Per un approfondimento sui culti misterici e sulle "teorie della disgregazione" vedasi Edgar Wind - Misteri Pagani nel Rinascimento (introduzione, VII, VIII, X, XI); Sallustio - Sugli déi e l'universo.
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78.92 su 114 voti [
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mi riferivo a Cosmosophy |
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disco straordinario, per me forse un po' sotto a The Desanctification, ma straordinario! |
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Un plauso al recensore! Tempo fa espressi la mia perplessità per il corredo esoterico che faceva mostra di sé nella recensione ad Anthems [...] degli Emperor: mi sembrava una metaforizzazione un po' artificiosa. Invece trovo che qui Moro riesca a individuare lucidamente la via per decifrare un disco davvero "misterico"! È un autentio piacere leggere recensioni erudite.
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questa band e' troppo sottovalutata, ripeto: sottovalutata... |
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@moro: ciao, sono d'accordissimo con te, ma senza star qui a disquisire e a farti perder tempo, evidentemente mi rendo conto che la loro unicità, su cui non discuto MINIMAMENTE e concordo al 100%, non è sufficiente per farmeli piacere...cioè, dico 'unici' ma dico anche 'però non mi suscitano nulla'...o meglio mi suscitano sentimenti che non ricerco dalla musica, cioè noia e negatività....ovviamente IMO! Ciao a presto! |
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però scusate (soprattutto rivolto ad enry e ad hellfish): trovatemi un'altra band che riesca ad oltrepassare le barriere del proprio sound continuando ad evocare atmosfere affini eppure inedite. Il confronto coi Godflesh è esemplare, eppure NESSUNO dopo i Godflesh ha osato tanto. Oltrepassati gli anni '90 e gli anni 2000.. Questa è una nuova frontiera del nichilismo: blackmetal senza attingere dal blackmetal. |
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@enry: Grazie ancora enry...e scusa se il mio primo post ti ha infastidito...fammi sapere se ti piace o no il disco! Mi ha fatto piacere incontrarti, hai tutto il mio rispetto da oggi in avanti. E stai tranquillo che non faccio parte di quei coglioni che votano zero a casaccio, fa incazzare anche me....a risentirci!!! Metal up!! |
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Hellfish: che poi ti avevo chiesto di argomentare perchè mi stava venendo il dubbio che non avevi ascoltato il disco (e la gente che parla a vanvera ultimamente non manca). Mi sbagliavo, meglio così, ti metto nella sezione 'persona con cui si può discutere' XD Nessuno ti insulterà per aver detto la tua opinione, nessuno di intelligente intendo. |
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Perfetto, questo è un post più che rispettabile. Non ho ancora ascoltato il disco e quindi mi limito a prendere atto della tua opinione. A parte questo devo dire che per il momento ho sempre considerato i BAN una buona band, ma neppure io mi sono mai strappato i capelli. |
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@enry: cazzo, enry, mi fai sempre il culo...hai assolutamente ragione, sono stato irrispettoso...è che tanto dopo 20 commenti esaltanti non avevo voglia di argomentare seriamente per non essere coperto di insulti....cmq, dopo due ascolti approfonditi, non mi colpiscono neanche un pò...qui puntano proprio alla de umanizzazione del proprio sound, e sarà che sono profondamente umano, ma non mi piace....cioè non riesce a suscitarmi nessun' emozione, se non quella della noia dopo un pò...il riffing mi sembra estremamente ripetitivo, ipnotico, misterioso, ma MOLTO monotono...certo particolare ed originale, meno black e più con influenze a volte industrial, ma monotono....capisco che sia un effetto, come dicevo prima, voluto, ma secondo me lascia proprio il tempo che trova....è unico, sicuramente, ma non è abbastanza per me dire che è unico al mondo per farmelo considerare come bello....evidentemente non è il mio genere, ma la mia domanda resta: come si fa ad apprezzare un intero disco fatto così???? Ma perchè??? De gustibus! Grazie enry spero di aver chiarito! |
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Aggiungo: visto che su un'altra rece hai avuto da obiettare, ti dico che in 4 anni che commento non troverai un solo mio post che deride gli ascolti altrui (..'ma come si fa ad ascoltare sta roba'), perchè almeno io un minimo di rispetto per i gusti altrui ce l'ho, anche quando si parla di musica che mi fa cagare sul serio. Vediamo se parti con gli insulti o se, molto più intelligentemente, argomenti in modo serio. |
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Io non l'ho ancora ascoltato, magari Hellfish potrebbe spiegare perchè il disco fa pena, visto che per il momento è l'unico che ha fatto un 'commento' negativo con tanto di risatina. E no, visto che di solito vi attaccate a questo, i BAN non sono fra i miei gruppi preferiti. |
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ma come si fa ad ascoltare sta roba???? Ahahaha...penosi.... |
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Ordinato oggi. Lasciate perdere il voto lettori, ormai lo sapete che ci sono quei 4-5 sottosviluppati che si divertono a mettere 0 in quasi tutte le rece. |
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Ed eccone un altro. Questi vote abuser sono proprio ridicoli... Come se mettere 0 a un disco ne sminuisse magicamente il valore... Haha... |
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mi kiedo cm si possa mettere un voto basso a qst disco snz una spiegazione... nn si può vedere 75,2 |
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Immensi, immensi, immensi. Fanno paura. |
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qui si và oltre... qsti sn blacksters d un livello supremo... ho votato 99 xkè l'eccellenza va premiata |
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Band strepitosa assolutamente... non perdono un colpo! |
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Questa è musica seria 90, questo è un genere serio :O |
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Questi album mi fanno pensare che il black francese sia il migliore in assoluo.... |
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Disco superbo. Gruppo unico. |
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Comunque ottima recensione,direi che i BAN se lo meritano. |
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@DIMMONIU73 ma quest'anno è stato un salasso continuo... non si possono tenere certi ritmi d'acquisto, io non ce la fo... porca la miseria. |
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Unico ed inimitabilie.Il disco si allontana dal black e lo fa in modo molto raffinato.La X e la XI sono senza dubbio le mie preferite. Devo dire che siete l'unica webzine a concordare con il mio voto,e questo mi fa molto piacere  |
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Band grandiosa!!! @Undercover: dai che fra un paio di mesi esce anche il terzo capitolo (merda, io son fermo ai primi due!)... |
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Questi album mi fanno pensare che il black francese sia il migliore in assoluo.... |
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Una band che a ogni passo guarda oltre, è praticamente impossibile trovare un passo falso nella discografia dei Blut Aus Nord, anche questo sarà mio, ho ascoltato parecchio il promo grazie ai soliti amici, ora mi toccherà trovare i soldi pure per comprarlo (e che cazzo...). |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Epitome VII 2. Epitome VIII 3. Epitome IX 4. Epitome X 5. Epitome XI 6. Epitome XII 7. Epitome XIII
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Line Up
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W.D. Feld - Drums, Keyboards, Electronics Vindsval - Vocals, Guitars GhÖst - Bass
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RECENSIONI |
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