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Deicide - Serpents of the Light
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Niente giri di parole: Serpents Of The Light rappresenta per i Deicide la fine dell'età dell'oro prima di un lungo periodo di appannamento. Se con i primi due album erano riusciti a conquistare i favori del pubblico metal forti di uno stile violento, feroce, implacabile e dell'indubbio fascino di un personaggio controverso e carismatico come Glen Benton, già con il successivo Once Upon The Cross si erano limitati a capitalizzare senza proporre sostanziali evoluzioni.
Serpents Of The Light continua su questa linea, esibendo riff intricati e taglienti, assoli al fulmicotone, drumming forsennato e su tutto la voce sempre inconfondibile di Benton. Complici la buona produzione ad opera dell'onnipresente Scott Burns e la durata totale intorno ai trenta minuti scarsi, l'ascolto scorre gradevolmente e la mancanza di novità non fa in tempo ad annoiare. La title track apre il disco e si rivela anche il pezzo migliore del lavoro, con una bella serie di riff che si succedono senza soluzione di continuità, cambi di tempo e "stop & go". L'ispirazione per il testo, comunque aderente in buona parte alle ormai stereotipate tematiche sataniche, Benton la trasse dall'episodio della morte di un suo caro amico. Anche la seconda traccia si rivela un buon pezzo, inaspettatamente catchy e, per questo, diventerà una presenza fissa nelle scalette degli show dal vivo della band per gli anni a venire; per il resto dell'album si susseguono brani che, nonostante la scarica di piacevole violenza attesa in una produzione death, non aggiungono molto a quanto detto fino ad allora dal gruppo.
Si potrebbe dire che i Deicide non siano riusciti a sfuggire alla regola, che in verità ha ammesso ben poche eccezioni nella storia, per cui ogni band di successo, esauritosi il periodo più fortunato e baciato dall'ispirazione, sia portata a due possibili conseguenze: la ripetizione della formula che aveva portato successo al gruppo oppure la ricerca forzata di nuovi elementi per rimodernare il proprio sound. La seconda opzione ha portato i Deicide alla produzione degli album tra la fine degli anni novanta e gli inizi dei duemila, con i ben noti risultati; Serpents Of The Lights è qui a dimostrare che la prima via spesso porta a lavori che, seppur privi di quella certa scintilla di originalità, possono risultare assolutamente godibili.
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L\'ultimo gran disco dei Deicide, a parer mio. Dopo di questo nulla mi ha più convinto appieno. |
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L’ultimo disco dell’epoca d’oro dei Deicide, un po’ inferiore ai primi tre ma comunque ottimo |
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Concordo, album molto sottovalutato. |
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Mi piace un casino questo disco. Lo trovo anche abbastanza sottovalutato, Bastard Of Christ, I Am No One, la Titletrack, e Believe The Lie sono fantastiche. Lo preferisco di una spanna a Once Upon The Cross. Concordo nel dire che con questo disco si chiude l'era d'oro dei Deicide, ma che chiusura. Perlomeno fino a Stench Of Redemption. 87. |
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insieme a the stench of redemption uno dei migliori album dei deicide |
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ormai alle pezze ....ricorrono a copertina e titoli blasfemi per risollevarsi.... |
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E con questo disco si chiude l'età d'oro dei Deicide. Pur non essendo al livello dei primi tre, è un'ottima mazzata sui denti dall'inizio alla fine e ci regala alcune delle canzoni più belle del gruppo di Tampa, come la titletrack, Bastard Of Christ, Blame It On God, Slave To The Cross, Believe The Lie e Father Baker's. Per me si merita un 80 |
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disco sufficiente voto 80. |
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Per me il disco è ai livelli di the Stench od redemption a mio parere.Fino a questo disco I Deicide dominavano nella scena floridiana anche se fortunatamente insieme a the stench e to hell with god si sono ripresi. |
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Ho cominciato ad ascoltare i deicide in quel periodo tra il 99 e i primi del duemila e posso dire di seguirli tuttora anche se preferisco once upon the cross |
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L'ultimo buon disco con i fratelli Hoffman (salvo anche qualcosa di Scars, per il resto lasciamo perdere). |
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Ricordo che all'epoca mi avvicinai a loro con il Live di questo tour, "when Satan Lives" e c'erano molti di questi brani all'interno, buono anche per me ma non uno dei miei ascolti favoriti. |
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ahah e te credo  |
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@undercover: mamma mia, ai tempi mi sono fidato delle pessime recensioni per non comprare quelle due solette da scarpa che hai nominato...poi con internet, avendo avuto la possibilità di ascoltarli, ho ringraziato il dio del metal a profusione per avermi fatto risparmiare i soldi!!!  |
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@lux chaos oddio meglio di quelle robe a titolo "In Torment In Hell" e "Insineratehymn" lo è, il punto è che per come la vedo io, ci vuole poco ahah  |
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@undercover: eh eh eh lo so, non sono in buona compagnia ad amare the stech, però lo apprezzo molto!! Buon per me!  |
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il mio preferito... ascoltato infinità di volte ed ogni ascolto un heabanging sfrenato... a dispetto dei dischi precedenti questo mi entra dentro come nulla. splendido e sottovalutato |
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Anch'io sono dalla stessa parte,anche se all'epoca fino a ad In torment In Hell li presi tutti appena uscirono. Questo Serpents non è male,un disco bello bastardo prodotto bene,ma a forza di ascoltarlo si sente l'arrivo della puzza di noia.. Un peccato perchè non serviva strafare,le idee c'erano nel contesto,ma hanno nuovamente proposto il modus operandi dei primi lavori. Album comunque suffcinete a mio parere. |
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Per me i Deicide si salvano fino a "Once..". Questo parte bene ma poi diventa noiosissimo e anche io mi accodo a coloro che non si calano Stench of Redemption. |
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grandi , visti dal vivo non deludono mai . |
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come dice giustamente silvano, l'inizio della fine...un pochino altalenante, ma farcito di alcuni pezzi da 90...anche x me la band finisce qui |
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Ed anche per me . Buon disco con alcuni picchi di eccellenza (ad esempio Bastard of christ citata da Undercover) ma dopo questo il buio più completo, a mio avviso. |
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Quoto Undercover che faccio prima, alcuni ottimi pezzi e una manciata di filler, con questo comunque si chiude il cerchio, almeno per me. |
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mi piace un casino...grande disco, grandi deicide! |
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Così come mi succede per "Once Upon The Cross", dopo 3 brani mi cade nella noia. Su 10 brani ne salvo 4, stessa cosa per il precedente. Senza ombra di dubbio rimane l'ultimo disco ascoltabile dei Deicide, che per me sono "finiti" con Legion (in senso che quello è il loro ultimo capolavoro), nonostante i 2 successivi non facciano schifo. Poi, anche io non ho mai trovato questo grandissimo disco in "The Stench Of Redemption", anzi... |
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Mi è sempre piaciuto, pezzi trascinanti e produzione perfetta per questo genere, grezza ma potente, mica come tanta roba pulitina che sento adesso.... |
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Disco altalenante con pezzi ottimi, "Bastard Of Christ" è un inno, e qualcuno non proprio all'altezza, rimane comunque il testamento di una band che non esiste da tempo e no, io non riesco a calarmi neanche "The Stench Of Redemption", rimane comunque inferiore a quest'ultimo album del periodo anni Novanta. |
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L'ultimo disco ascoltabile della band fino al capolavoro "the stench of redemption", poi di nuovo il buio con qualche sprazzo di luce ogni tanto (qualche canzone dell'ultimo album)...la title track miglior canzone del lotto |
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