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Bruce Springsteen - The River
( 7196 letture )
Bruce Springsteen si gioca una carta vincente, senza se e senza ma. In quel periodo aveva già raccolto critiche positive e una schiera di fan invidiabile che lo aveva consacrato come personaggio di rilievo in ambito rock. Citato da molti come eroe della classe operaia, la sua adorata Working Class, Bruce sforna questo doppio album che diverrà la sua consacrazione definitiva, ciò che rende un artista affermato un’icona del rock. Privo di particolari impedimenti commerciali, il Boss propose un esperimento abbastanza insolito per il periodo: un album doppio da studio, ovvero 20 canzoni inedite. Una sorta di salto nel buio, ma ben calcolato e, a conti fatti, l’operazione gli ha dato pienamente ragione. Le fonti delle composizioni contenute risalgono ai primi anni di carriera, non a caso song come Independence Day, Point Blank, The Ties That Bind, Ramrod e Sherry Darling sono “scarti pregiati” direttamente derivanti dalle sue prime incisioni su vinile. Un lavoro che cita in parecchi spunti la recessione economica degli USA di quel tempo, tremendamente valida ancor oggi e lo si capisce da dichiarazioni rilasciate alcuni anni fa: “La titletrack è una canzone che ho scritto pensando a mio cognato e mio sorella. Mio cognato era nell'industria delle costruzioni, perse il suo lavoro e si trovò a lottare duramente per sopravvivere sulla fine degli anni settanta, proprio come molte persone stanno facendo oggi”.

Originariamente The River doveva uscire come semplice album intitolato The Ties That Bind, poi lo stesso Bruce sentì l’impeto e il bisogno di rafforzare il messaggio musicale e testuale e volle aggiungere altre canzoni con tematiche pregnanti al fine di rendere il disco completo e tetragono, praticamente inattaccabile. Prodotto dallo stesso Springsteen, in compagnia di Jon Landau e Steve Van Zandt, questo doppio sforzo discografico diventa una sorta di manuale da consultare supportato da rock song melodiche, ballad melanconiche, tratti acustici e testi che sono sempre stati il binario ferrato da cui partire per sviluppare un concetto preciso e molto apprezzato dai fan. Impossibile non notare l’apporto imprescindibile dei musicisti che accompagnano “il grande capo”, quella della E Street Band formata da strumentisti eccezionali come Clarence Clemons al sassofono, Roy Bittan al piano, Steve Van Zandt alla chitarra, Max Weinberg alla batteria, Danny Federici all'organo e Garry Tallent al basso. Questa line-up cesella meraviglie e distilla lezioni musicali, sempre in bilico tra il rock potente e le schegge più intimiste e meno ritmate che danno vita una perfetta alchimia per l’ascoltatore. Inutile citare ogni singolo brano, ormai trapassato nella leggenda di un certo tipo di major rock, meglio invece sottolineare la varietà di temi trattati nella prima parte del lavoro, con un trend più cupo che colora la seconda parte del platter.

In tutta sincerità, non ho mai amato più di tanto Bruce Springsteen, ma vanno riconosciuti a questo grande artista americano degli indubbi meriti: coerente sempre con le sue radici ed origini, capace di scrivere musica e testi con tematiche non semplici e una grande carica rock che trasuda da ogni sua composizione innervata dalla voce roca, pescata direttamente dalla strada. Da quel New Jersey perennemente all’ombra della Grande Mela, e che, grazie a lui, uscirà dall’oscurità dei decenni, divenendo una sorta di officina musicale capace di dare i natali a tante band di fama mondiale; chi ha pensato a Bon Jovi alzi la mano. The River è senza alcun dubbio un album intelligente, contemporaneo, tagliente e notevole al tempo stesso, uno degli highlight della sua lunghissima carriera, costellata di successi incredibili e meritati. Lunga vita al Boss.



VOTO RECENSORE
89
VOTO LETTORI
89.46 su 28 voti [ VOTA]
Route76
Domenica 16 Aprile 2023, 22.11.02
15
Immenso. Un caleidoscopio in cui rock n roll.country folk r’nb ci guidano nella musica americana. Testi clamorosi come sempre, la titletrack è leggenda,, hungry heart magnifica, ma nonostante la quantità la qualità è altissima. Ho un debole per the ties that bind e stolen car Ramroad live è da delirio. Voto 95
DEEP BLUE
Martedì 8 Novembre 2022, 19.06.17
14
Non bellissimo come Born to Run ma comunque un grande disco, ad averne di così belli
Ozric35007
Sabato 11 Settembre 2021, 0.32.24
13
Gli avrei dato il massimo se Bruce non avesse fatto alcune scelte scellerate tipo di inserire canzoncine come Sherry Darling, Crush On You e Ramrod a discaptio di Restless Nghts, Roulette, Be True (che almeno la usò come B-side) ed altre perle che per fortuna furono "recuperate" nei bootlegs. Due anni prima Darkness avrebbe potuto essere un doppio album, The River sarebbe stato tranquillamente un triplo...il Boss era un fiume in piena in quegli anni, epoca irripetibile
LUCIO 77
Sabato 8 Maggio 2021, 23.34.11
12
Solo The River è il massimo.. Anche se non si comprendesse l'Inglese, la malinconia che emana questo brano è da brividi.. Si legge il Testo e tutto viene amplificato...
cowboy big 80
Giovedì 15 Agosto 2019, 23.38.41
11
capolavoro, ma invece di fare chissa' quale cosa, perche' non ci sono i Tainger? ovvio, Mississippi. o no?
Silvia
Venerdì 26 Aprile 2019, 16.36.33
10
Album stupendo e' dire poco e i testi degni di un grande scrittore statunitense! The River mi emoziona tanto ancora oggi e sembra di vederli i due protagonisti! Magico l'intreccio delle note e delle storie
Gilli97
Martedì 26 Aprile 2016, 21.02.09
9
Album immenso, quasi capolavoro. Voto 95
Le Marquis de Fremont
Martedì 16 Aprile 2013, 15.13.27
8
Pour moi, il migliore di Springsteen, mi ricorda un periodo particolare, gli U.S.A. di fine anni settanta che mi avevano lasciato basito per la loro povertà di fondo, se uscivi dalle grandi città (o da certi quartieri "bene") e dai paesaggi naturali mozzafiato. Case di legno, cose vecchie e arrugginite dovunque, strade bianche piene di buche, fabbriche chiuse... Se parliamo di musica, preferisco però la versione live di The River, da Live 1975 - 1985 con quella splendida introduzione recitata. Au revoir.
BLS Furlan Chapter
Domenica 14 Aprile 2013, 11.10.18
7
Grandissimo album, se non il migliore decisamente il più completo, quello che più riesce a rappresentare la visione musicale del Boss!
azio
Venerdì 12 Aprile 2013, 0.52.23
6
Il boss è sempre il boss... e fa venir due palle tante.
dario
Giovedì 11 Aprile 2013, 19.05.04
5
il boss è sempre il boss...non ce ne sono di palle.
conte mascetti
Giovedì 11 Aprile 2013, 18.56.04
4
Il boss è sempre da brividi...questo doppio album è tra annoverare tra i suoi migliori dischi.
anvil
Mercoledì 10 Aprile 2013, 14.17.18
3
Ho il vinile , bella recensione Frankiss , grande album .
hm is the law
Martedì 9 Aprile 2013, 18.30.34
2
Sicuramente non il miglior album del boss, ma signori che album!
BILLOROCK fci
Martedì 9 Aprile 2013, 17.08.28
1
un mio caro amico della Bergamasca, anni fà me lo fece ascoltare fino alla nausea questo Gran disco...si, 1, 2, 3 ,4,5 volte ok, ma non 10.....
INFORMAZIONI
1980
Columbia Records
Rock
Tracklist
Disc 1
1. The Ties That Bind
2. Sherry Darling
3. Jackson Cage
4. Two Hearts
5. Independence Day
6. Hungry Heart
7. Out In The Street
8. Crush On You
9. You Can Look (But You Better Not Touch)
10. I Wanna Marry You
11. The River

Disc 2
1. Point Blank
2. Cadillac Ranch
3. I'm A Rocker
4. Fade Away
5. Stolen Car
6. Ramrod
7. The Price You Pay
8. Drive All Night
9. Wreck On The Highway
Line Up
Bruce Springsteen (Voce, Chitarra, Armonica)
Steve Van Zandt (Chitarra)
Roy Bittan (Pianoforte)
Clarence Clemons (Sassofono)
Danny Federici (Organo)
Garry Tallent (Basso)
Max Weinberg (Batteria)
 
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