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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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EDGUY - Quattro chiacchiere con Jens Ludwig
29/08/2011 (4459 letture)
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Durante l’edizione 2011 del Wacken Open Air abbiamo avuto l’occasione di intervistare Jens Ludwig, chitarrista dei tedeschi Edguy, il quale ci ha parlato del festival, della sua carriera, e ci ha pure tolto qualche curiosità sulla sua persona...
Flight666: Ciao Jens, iniziamo subito: quante volte sei stato al Wacken Open Air come musicista e quante invece nei panni di un fan?
Jens: Come musicista ho partecipato per ben cinque volte, la prima è stata nel ’98, poi nel ’99, nel 2002, nel 2005 e infine nel 2010; mentre questa, per me, è la prima volta in assoluto nei panni di un fan, è un nuovo punto di vista che mi piace davvero.
Flight666: Vuoi rivelarci qual è il tuo album preferito degli Edguy?
Jens: Beh, certamente il nostro nuovo album è veramente ottimo in quanto a qualità, ma se proprio dovessi scegliere ti direi Hellfire Club.
Flight666: C’è qualcosa su cui rimugini riguardo al passato?
Jens: Ogni volta, ogni nuova esperienza che vivi ti fa imparare qualcosa di nuovo, cresci, ti evolvi. Oggi credo che alcuni pezzi degli album precedenti li suonerei diversamente, ma d’altro canto è anche vero che ogni album che abbiamo registrato è esattamente come lo avremmo voluto all’epoca, quindi...
Flight666: Pensi che, in un live, l’importanza dell’aspetto scenografico possa essere equiparata all’importanza della preparazione tecnica?
Jens: No, il più delle volte si tratta di un elemento abusato. Noi facciamo un ottimo show, con ottime canzoni, eppure non abbiamo nemmeno un gioco di luci, e se funziona è perché funziona la nostra musica: non serve avere effetti incredibili se poi la tua band non suona come dovrebbe. Il resto è un extra, qualcosa di esclusivamente visivo che si aggiunge allo show.
Flight666: In Germania ci sono tantissime band power metal, e solitamente la maggior parte di esse sono molto melodiche. Pensi che questa sia soltanto una coincidenza o semplicemente queste band tendono a seguire una strada sicura e già testata?
Jens: Non la definirei una strada sicura, è un sound che si avvicina di più al panorama americano, come il grunge; quando si tratta di musica i tedeschi sono più orientati verso l’epic metal, direi, ma hanno un buon feeling anche con lo speed metal o qualunque altro genere a loro collegati. Nel nostro caso, questo aspetto sta migliorando, perché stiamo cercando di includere nuovi stimoli nella mostra musica, nuovi filoni... Magari saremo noi a lanciare un nuovo trend -chissà- che poi altri seguiranno.
Flight666: Cosa dovremo aspettarci da The Age of the Joker? Puoi descriverci più nei dettagli il nuovo album targato Edguy?
Jens: Il sound sarà molto ricco, molto organico e naturale: nell’album suoniamo davvero come un gruppo unito, una vera band con l’aiuto di ben pochi interventi elettronici e, ad esempio, la sequenza di percussioni in alcune di queste canzoni è eccezionale: le registrazioni in studio che abbiamo fatto hanno un’altissima qualità e fedeltà sonora: la batteria suona come dovrebbe suonare una vera batteria, le chitarre come vere chitarre e così via.
Flight666: Pensi che l’enorme successo del Wacken Open Air derivi da una grande scrupolosità organizzativa o cos’altro?
Jens: Penso sia grazie all’immagine stessa della manifestazione che in ventidue anni di attività continua ad espandersi e migliorare ogni anno, con un numero crescente di pubblico, band, eventi e, voglio dire, avete fatto tutti un sacco di chilometri per essere qui e questo è il segnale più forte che qualcuno sta facendo molto bene il proprio lavoro.
Flight666: Toglimi una curiosità: sei qui per i Judas Priest e non per gli Avantasia, vero?
Jens: Musicalmente mi piacciono molto i Judas Priest, ma in realtà sono qui per Ozzy! (ride, ndr)
Flight666: Ah sì? E come ti è sembrata la sua esibizione di ieri sera?
Jens: Ozzy è stato grande, mi è piaciuto un sacco lo show, così originale. È incredibile come lui, nonostante l’età, riesca ancora a far impazzire le folle. Anche la band è stata grandiosa, specialmente Gus G., che ha fatto davvero un ottimo lavoro alla chitarra.
Flight666: Hai mai pensato ad una carriera solista?
Jens: No, forse... Chissà, dobbiamo vedere prima cosa porterà il futuro per gli Edguy.
Flight666: Hai altre grandi passioni oltre -ovviamente- alla musica?
Jens: Sono un tipo piuttosto nella norma, devo ammettere: mi piacciono le camminate, la natura e i videogame... Ovviamente quelli sanguinolenti! (ride, ndr)
Flight666: Siamo arrivati alla fine di quest'intervista, vuoi dire qualcosa ai lettori di Metallized.it?
Jens: Spero che diate un ascolto al nostro nuovo album, ovviamente, e state pronti per il nostro imminente tour... Noi ci saremo!
Si ringrazia Matteo Aversano per l'aiuto nella traduzione dell'intervista.
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4
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il disco è mancante di qualcosa, hellfire club è ben lontano nosonstante ke qs album non sia x nulla male (anzi). ha delle top songs ma in certi punti rallenta troppo. manca una vera e propria hit, potrebbe essere lla versione del singolo di robin hood che in versione disco perde molto essendo troppo lunga. bello il disco bonus dell'edizione limitata. aspetto la recensione! |
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3
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Secondo me manca qualche canzone di livello bello alto (anche se il "What the fuck! Suck my cock!" di Two Out Of Seven è epico), perché tutte le canzoni sono solo su livello medio-alto. Poi ovviamente questo è solo un mio parere! |
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2
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Invece a me è piaciuto moltissimo (ma poi approfondirò il mio commento in sede di recensione) |
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1
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Grandissimo, mi è sembrato molto alla mano! Peccato che Age Of The Joker mi abbia parzialmente deluso... |
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