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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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L’attesa per il nono disco in studio degli Edguy, durata ben tre anni, è stata lunga e per alcuni addirittura spasmodica, ma non del tutto priva di novità immesse sul mercato, dato che il leader della band Tobias Sammet non ci ha comunque voluto privare della gioia di avere tra le nostre mani del materiale inedito, regalandoci due nuovi album col moniker Avantasia nel 2010 e spezzando l’attesa attorno agli Edguy col live album del 2009 Fucking With F***. Ma il momento della verità è arrivato: Age of the Joker è stato pubblicato in tutto il mondo a fine agosto per mano della tedesca Nuclear Blast, suscitando pareri controversi dalla critica e soprattutto tra i fan. Cominciamo subito con lo sfatare un mito, quello della band power metal che ad ogni nuova uscita discografica fa sentire all’incirca la stessa solfa (non per questo una brutta solfa), evitando così di andare a barcamenarsi in lidi poco esplorati e soprattutto poco sicuri. Gli Edguy non si fanno toccare neanche lontanamente da questi discorsi, scegliendo semplicemente di fare ciò che più piace a loro e poco importa se anche il fan più accanito storce il naso, l’importante è che il prodotto in questione sia sincero. Bisogna però anche dire che di power, nella musica degli Edguy, non è rimasto poi molto. La direzione da loro intrapresa li ha portati col tempo ad avvicinarsi sempre più alla vasta e diretta sfera dell’hard rock, con una conseguente e progressiva separazione dalle tipiche cavalcate power e da lyrics improntate su toni molto spesso addirittura epici. Ma gli Edguy del 2011, se da una parte si sono a loro modo allontanati dal sound tipicamente power, dall’altra non hanno seguito più di tanto la via dell’hard rock che tanto era presente nel precedente studio album Tinnitus Sanctus. La band di Tobias Sammet ci presenta questo Age of the Joker facendoci capire di saper carpire il meglio da tutte le proprie svariate influenze, con l’unica controindicazione del caso, ovverosia il fatto che l’album di per sé non segue una linea ben precisa, ma a tratti sembra perdersi nelle molteplici diramazioni presenti al suo interno.
L’album, prodotto dall’instancabile Sascha Paeth, parte subito bene con il nuovo singolo Robin Hood (il cui video manca di ben tre degli otto minuti di durata totale della canzone), epico quanto basta e cosparso d’ironia dal primo all’ultimo secondo, com’è ormai abitudine da parte della band tedesca. La canzone in sé, dal punto di vista strettamente musicale, si dirama in varie parti tutte di alto livello e ci mostra un gruppo in forma e con tanta voglia di divertirsi, cosa che a mio parere è sottovalutata dai più; insomma, una buona dose d’ironia da parte di una band del genere è lecito aspettarselo, c’è poco da dire. Quello che gli fa seguito è invece un pezzo hard rock, con chitarre taglienti e velocissime ed un ritmo frizzante tanto quanto la voce di Sammet. Nobody’s Hero è infatti a tutti gli effetti un buon pezzo, nulla gli manca per esser considerato tale. A seguire abbiamo due dei brani più strani dell’intero platter: la folkeggiante Rock of Cashel e Pandora’s Box, molto vicina alle sonorità country. Si tratta senz’altro di canzoni che faranno discutere a lungo sull’identità del combo tedesco, ma non ho remore nel dire che almeno Rock of Cashel merita un plauso speciale per il fatto di includere atmosfere tanto diverse -e tanto ben eseguite- da quelle che uno si immaginerebbe di trovare in un album degli Edguy. Questa è concreta sperimentazione, ed anche ben riuscita. Come detto poc’anzi, il country rock di Pandora’s Box contribuisce a rendere particolare l’album, elevandone i molteplici stili -anche molto differenti tra loro- e mostrandoci una band tutt’altro che priva d’ispirazione. Breathe è un ottimo brano, del tutto in stile “vecchi” Edguy, quindi più orientato sul power, che fa grande affidamento sulla ripetizione di un ritornello di facile presa per l’ascoltatore; Two Out of Seven continua invece il tentativo poco nascosto di intraprendere nuove strade: si tratta di una canzone che segue abbastanza fedelmente i canoni della precedente, se non fosse per la base di sintetizzatori in sottofondo, che fa un po’ il verso alla più famosa Vain Glory Opera, anche se ad alcuni il paragone potrà sembrare alquanto ostentato. Da segnalare la curiosa scelta di vocaboli nella parte conclusiva della canzone (lascio a voi il compito di scovarla, ma immagino che non sarà difficile):
In your eyes - in your mind I'm two out of seven In your eyes - in your life I'm two out of seven What the fuck? Suck my cock! I'm only a seven out of twelve When I wank at the bank I'm ten out of ten my friend
Faces in the Darkness ricorda invece tanto da vicino gli Heaven & Hell (sembra quasi di sentire l’ombra della voce di Ronnie James Dio nascosta sotto quella di Tobias Sammet!) per l’atmosfera pesantemente oscura, che si spezza soltanto nel ritornello (quest’ultimo, come sempre, in perfetto stile Edguy). Nonostante ciò, la canzone non sembra avere una sua vera personalità e finisce per risultare nulla più che mediocre, così come la successiva The Arcane Guild, dato che senza il solito ritornello di facile presa e il bell’assolo di Ludwig poco dopo la metà del brano, sarebbe ben poca cosa. La parte finale del disco torna invece a farci sentire grandi cose, con la bella Fire on the Downline e la lunga Behind the Gates to Midnight World, che nonostante la durata forse addirittura eccessiva (praticamente nove minuti) si dimostra di alto livello qualitativo. Evocativa ed aggressiva, riesce a far breccia nella mia testa come poche altre canzoni di questo disco, conducendoci fino alla conclusiva Every Night Without You, la classica canzone strappalacrime che, anche in questo caso, non poteva certo mancare. Nella versione limitata del CD si aggiungono inoltre sei tracce bonus, tra cui tre inediti, una cover degli Slade (trattasi di Cum on Feel the Noize) e due “single version” dei brani Robin Hood e Two Out of Seven.
Insomma, Age of the Joker sembra essere il risultato di un nuovo tentativo di “ammodernamento” da parte degli Edguy, forse difficile da amalgamare all’inizio e bisognoso di essere ascoltato a più riprese, ma in ogni caso non si tratta assolutamente di un passo falso. Ironia, divertimento, e tanta buona musica sono gli ingredienti che la band capitanata dal leader Tobias Sammet non pone mai in secondo piano: questo nuovo capitolo ne è l’ulteriore prova. Se anche non siete i loro fan numero uno, dedicategli comunque più di un ascolto, ne uscirete quantomeno soddisfatti.
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La recensione mi sembra un po' troppo severa. E' vero, il disco non è molto originale e la contaminazione tra vari generi musicali (power, hard rock..) è evidente. Tuttavia il risultato è quello di un disco gradevole che si ascolta volentieri. Quasi tutti i brani sono interessanti e anche quelli che appaiono meno riusciti sono salvati da assoli spericolati. Si avverte l'importanza del tastierista e mi chiedo come mai gli Edguy ricorrano ad un musicista ospite, quando molto spesso è proprio la tastiera l'elemento trainante e che caratterizza i loro brani... |
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Questo album è stupendo! sia dall'inizio che alla fine suonato è cantato perfettamente,il grande Tobi è migliorato tantissimo basta vedere che acuto tira in lavatory love machine al wacken 2012! cmq io a questo album gli do un 90! |
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Esattamente un anno fa ero a Milano a vedere il mito Tobi e la band all'Alcatraz. Concerto memorabile, band grandissima e sentire i pezzi di questo formidabile album dal vivo non ha prezzo!!! Grandissimi Edguy, ormai sono una delle band power più importanti di sempre, capitanate da un geniale compositore e uno showman, oltre che un (ex) cantante eccellente, con purtroppo solo un terzo della voce che aveva nel lontano 2001. Lunga vita a questa band!!!! |
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Beh gente che dire? Non deludono mai!  |
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In fin dei conti è la sintesi dei precedenti Rocket Ride e Tinnitus Sanctus per cui novità pochine. Però mi piace e non stanca, quindi promossissimo. Peccato non sia potuto andare ieri sera all'Alcatraz, sarà per la prossima tra tre annetti. |
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ops scusate avevo due pagine aperte per i commenti e ho scambiato i siti!!!! va beh.. il commento va bene lo stesso! comunque il 77.45 è poso!! 90 è meglio!! |
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Sammet voce distrutta??? non paragoniamo Kiske e non citiamo un Matos (e quest'ultimo stando alle ultime uscite forse è l'unico ha soffrire di un calo vocale) perchè stiamo parlando di cantanti di diverso livello. Sammet ha imparato più che bene a gestire la voce e sà ancora arrivare a certe tonalità, solo che non glie ne frega più na mazza! Nei tour in supporto agli Scorpions era un continuo osannarlo e fin'ora è l'unico che porta vero rispetto per i vetterani del rock/Metal. Aver collaborato con tutti gl'artisti di Avantasia lo ha fatto crescere sia vocalmente che nello scrivere canzoni. Quando suonavano gli Scorpions lui era li ha guardare e "prendere appunti". Non è uno stronzetto qualsiasi e un certo Kai Hansen tanto tempo fà lo predette nella sua sfera di cristallo. Chi amava i vecchi Edguy e il vecchio Power (come me) li ha amati, chi ama i nuovi Edguy è il saund Hard/Heavy come me... ora li ama ancor di più perchè è quello che sanno fare meglio. Bye! P.S. Le vendite e le classifiche o le recensioni poi... parlano da se  |
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@ Fede: il metal non deve essere per forza privo di tematiche più rilassate, quando mai? Sarebbe assurdo se tutti i gruppi di qualunque sottogenere del metal usassero tematiche esistenziali ed introspettive nelle loro canzoni! La sostanza della musica metal non può essere limitata ad un verso solo, sennò l'intero genere rischierebbe di finire in un punto morto molto presto... |
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A me personalmente questo "nuovo" corso Edguy lascia abbastanza tiepido. Sarà che non mi piace più di tanto questa mistura di hard rock e power e tanto meno il concetto di happy metal che li caratterizza da sempre. Almeno però prima le atmosfere che creavano erano in alcuni casi meno rilassate. Sarà anche che ho sempre considerato la sostanza della musica metal, almeno di una grossa fetta, come improntata a tematiche introspettive ed esistenzali, una musica dal nucleo "importante".Questo loro porsi in condizione di "non prendersi troppo sul serio", di prendere in giro scherzosamente tutto e tutti mi pare agli antipodi. Sono un gruppo pop che suona rock alla fine? Ci sarebbe molto da discutere sui contenuti. Musicalmente va a gusti e ammetto che nelloro genere siano bravi, anche oggi. |
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Faccio solo un commento rapido.. ritengo questi i migliori edguy mai sentiti finora, hanno fatto album che sono capolavori e, forti di questo bagaglio di esperienze, regalano dischi come Age. Il passato power non è andato perduto, è lì che fa capolino così come Il passato hard rock dei ragazzi (fra i primi artisti ascoltati da Sammet vi erano appunto gruppi hard rock). Mi approccio ad ogni loro lavoro senza pregiudizi e senza aspettarmi nulla, se non tanta passione per la buona musica... Sarà per questo che sono il mio gruppo preferito da anni? per ora so solo che fra 27 giorni li vedremo dal vivo e sarà un'emozione che solo gli edguy possono regalare. |
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a me piace più che altro Avantasia, sia Scrarecrow che l'ultimo d'avvero ammirevoli. Per il resto ero rimasto a Rocket Ride; disco monocorde. Riguardo questo disco non è male, ma neanche ai livelli dei Rhapsody. non do un voto perchè l'ho sentito poco. La voce di sammet ottima, in ogni caso. |
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Io trovo la voce di Sammet molto migliorata invece...prima voleva a tutti i costi "scimmiottare" Michael Kiske e credo che per imitare certi cantanti (Kiske, Halford, Tate) la voce ce la devi avere, sennò rischi di divenire una parodia di loro. Ora trovo la voce di Tobi molto piu' curata, personalizzata, propria, profonda mantenendo sempre un timbro alto ed incisivo. Fabio Lione è un cantante sopraffino che sa fare tutto con la sua voce...sembra abbia un multieffetto nelle tonsille ed un marshall sulla lingua! Barlow non è che abbandona il metal, vederete che continuerà con qualche collaborazione (vuole solo star di piu' con la famiglia) mentre DiMeo non mi fa impazzire a differenza di Lande che però ultimamente mi sta un pò stancando! |
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Io invece li ho seguiti con passione fino a Hellfire e il mio preferito rimane Theater... Poi la svolta hard rock l'ho poco digerita e, problema non da poco, esattamente come mi è accaduto con Matos, la voce di Sammet che una decina d'anni fa mi faceva impazzire ora quasi mi irrita...fatta eccezione per il vecchio Dickinson, gli screamer non mi piacciono più, sarò diventato vecchio forse. Ora preferisco cantanti tipo Lande, DiMeo, Barlow (un voce incredibile che il metal perde...) e pure il nostro Lione che, volenti o nolenti, si mangia il 90% dei cantanti metal e non in circolazione... |
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io impazzisco per la voce di Sammet |
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Eh eh...bravo The rock, segui i miei consigli! Visto che grande album? Io ormai lo stò consumando e mi piace sempre di piu' ascolto dopo ascolto! Poi Rock of Cashel che credevo un anello debole del disco ora sta diventando uno dei miei preferiti...E' vero che bisogna aspettare e ascoltare bene prima di giudicare!!! GRANDI EDGUY! |
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Finito ora di sentirlo x la 3 volta : Ottimo album, suonato e cantato molto bene , sono rimasto davvero soddisfatto , gli Edguy sono ben sopra gli standard di qualunque gruppo power . |
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Devo ancora sentirlo . |
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Devo ascoltarlo ancora bene, ma per adesso è sull'80 pieno, nonostante all'inizio mi sia piaciuto poco! |
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Mi chiedo che disco debba fare una band x guadagnarsi qualche commento!!!! Veramente assurdo che ci sono solo 10 post per questo disco [dice bene mariamaligno al 8] e poi magari se ne trovano decine in piu' per notizie quasi inutili tipo conti alla rovescia o annunci...boh! a me sto disco l'ha fatto sentire radamanthis e lo trovo molto bello anke se un pò troppo lontano dalle origini del gruppo. ha ragione falso poeta però: se gli edguy avessero proseguito sulla strada del power vista la discesa degli dei helloween-ray sarebbero ora loro i paladini del genere. han fatto una scelta di stile diverso e la portano avanti! apprezzabili x questo! |
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Un altro bel disco diverso dalle classiche sonorità degli Edguy...e meno male che che la band riesce ancora a divertirsi! Si sarebbe potuta adagiare comodamente sul trono del power teutonico godendo del (lungo) periodo di stanca di Helloween e Gamma Ray (da tempo semplici inseguitori ormai, gli Egduy non sono grandi per le mancanze degli altri). I commenti si stanno sprecando per il progetto dei metallica, meglio passare il tempo a ribadire l'odio (che non condivido)per un gruppo quasi spento che apprezzare una band che ha ancora tanto da dire. |
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Si davvero...sono una tra le band migliori della scena europea (e lo sono da una quindicina d'anni) e questa pochezza di commenti mi dispiace davvero... |
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Grazie della risp Radamanthis. Pero', cavolo, non mi aspettavo cosi' pochi commenti per gli Edguy !!! |
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@mariamaligno: non ti sbagli, il mio auspicio è quello di un come back a sonorità tipicamente power come in Breath così come ho altri desideri-musicali: Kiske e Hansen di nuovo negli Helloween (ma va già bene che sono tornati assieme con gli Unisonic), Andrè Matos al ritorno negli Angra, Matt Barlow che non lascia il metal ecc. ecc. Ma poi penso all'evoluzione del suono di una band, alla crescita delle persone sia come musicisti sia proprio come pesone, alle prospettive che cambiano e io stesso, nel mio piccolo, non ho mai amato fare un demo uguale ad un altro ma ho sempre voluto cercare di mutare, evolvere e a volte stravolgere il tutto, quindi capisco ciò che intende fare Sammet e lo rispetto per questo. Poi il mio desiderio era il ritorno al power e lo è tutt'ora ma il rispetto per l'Artista con la A maiuscola TOBIAS SAMMET è infinito e vedo questo disco un gran passo in avanti rispetto a Tinnitus e Rocket che a mio avviso arrivavano a un 70 ma non di piu'...  |
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@Radamanthis: be' dai piu' o meno siamo d'accordo anche stavolta, il disco e' piaciuto ad entrambi e questo e' quello che piu' conta. Io sono solo stato un po' piu' durello sul nuovo corso ma se si manterranno sui livelli di questo disco mi puo' anche andar bene. Pero', consentimi, se non sbaglio pure tu in qualche post dei mesi scorsi auspicavi un ritorno al power no? Dalla chiusura del tuo commento non mi pare piu' cosi'....son curioso  |
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Gli Edguy non fanno power dal 2004 |
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L'importante per me è che continuino sempre a suonare con quel tocco di goliardia che li contraddistingue da anni. Quando questo cesserà, sarà arrivata l'ora di piantarla li di seguirli e ripiegare su altro. Il disco per me è un acquisto sicuro, assieme ad un cappellino da giullare per immedesimarmi meglio. Son sempre loro, per fortuna. |
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Eccoci qui con Age of the joker...ho letto con molto interesse sia la recensione che (soprattutto, non me ne voglia Flight666) il post 2 di mariamaligno col quale sono solitamente in simbiosi musicale. 1. INTRODUZIONE: Gli Edguy dopo la coppia Helloween / Blind Guardian ed al pari dei Gamma Ray sono la massima espressione del power metal teutonico e (come dice mariamaligno) il poker d'assi Vain Glory opera, Theater of salvation, Mandrake ed Hellfire club (qui mi discosto e dico in particolar modo gli ultimi due) sono se non al pari dell'accoppiata Keeper of the 7 keys / Imagination from the other side - Nightfall in the Middle earth e Heading for tomorrow - Land of the free il massimo punto di classe di un intero movimento musicale nato ad Amburgo a fine anni 80. 2. L'EVOLUZIONE: Hellfire Tobias Sammet, mente della band (forse volendo anche in questo copiare un pò il Kiske - pensiero) ha piu' volte dichiarato che non vuole fare dischi fotocopia e che dopo aver fatto album come i prima citati del poker e i primi due Avantasia (The metal opera I / II sono assolutamente a livello dei Keeper, se non superiori...voto 100 ad entrambi) voleva intraprendere nuove strade (per fortuna che, a differenza di Kiske, non si sono discostate troppo dal mondo heavy, e x fortuna, già che ci siamo, che Kiske è tornato sui lidi piu' consoni alla sua storia ultimamente...) e dischi come Rocket ride - Tinnitus sancuts - The scarecrow - The wicked symphony - Angel of Babylon sono la naturale evoluzione del Sammet pensiero. (anche se il furbo Tobi, nelle ultime due opere Avantasia ha fatto uscire in contemporanea un album tipicamente power metal con richiami ai primi capolavori, sto parlando di The wicked symphony ed uno ovvero Angel of Babylon piu' in linea con le recenti produzioni) 3. AGE OF THE JOKER:veniamo al succo ora dopo un prologo un pò troppo lungo forse...album di livello assoluto, che strizza l'occhio un pò al passato ed un pò al presente dando anche uno spiraglio su come forse sarà il futuro di Edguy / Avantasia. Album con delle top songs quali Robin Hood (nella versione singolo molto ma molto piu' accattivante, piu' corta e diretta), Nobody's hero, The Arcane Guild, Faces in the Darkness che ha un refrain perfetto, Behind the Gates to Midnight World e il lento strappalacrime / strappamutande Every Night Without You (anche se Land of the miracle era di tutt'altra pasta...), delle bonus tracks nell'edizione limitata (ovvio che ho quella, ci mancherebbe!) di ottima fattura quali God silent falling e l'altra song tagliata in versione singolo Two out of seven che, come Robin Hood, acquista parecchio in questa short version). Molto divertente tra l'altro il finale con un esplicito "What the fuck? Suck my cock!" Note dolenti ce ne sono solo 2 fortunatamente, canzoni quali # 3 Rock of Cashel e # 4 Pandora’s Box hanno anche per via dell loro posizionamento il punto debole...scelta a mio avviso sbagliata metterle vicine e metterle così avanti nell'album e, infine, una lunghezza nei brani un pò troppo accentualta, forse qualche minutaggio in meno avrebbe giovato al tutto!. Infine segnalo Cum on feel the noise interpretata molto bene e, spero, da riproporre on the stage! CONCLUSIONI: chi avrà avuto la pazienza di arrivare fin qui dirà...finalmente! Il nuovo arrivato in casa Edguy è un tentativo di aprire una finestra sul futuro della band tracciando alcune coordinate che possono far intuire le soluzioni che Tobias Sammet adotterà nel prossimo tempo, ma con richiami all' ironia ed al divertimento del passato ed alla crescita artistica e personale del presente, gli Edguy non vogliono piu' essere dei cloni delle zucche d'amburgo, Sammet non vuole piu' essere un'imitazione di Kiske, la band ha ormai acquisito una dimensione tale da essere lei a tracciare una linea che altre giovani band potranno seguire, rivolgo i mie complimenti alla band che ha fatto un ottimo lavoro, interessante e trascinante! VOTO FINALE: 89 (ad una settimana di ascolti...direi però tendente a salire...) |
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Per me gli Edguy sono stati il piu' grande gruppo power metal "helloweeniano"(quello happy insomma) degli ultimi 15 anni. Anzi, il poker formato da Vain Glory, Theater, Mandrake e Hellfire (specialmente i primi due della lista, senza dimenticare ovviamente Savage e Kingdom) per me ha poco da invidiare ai due Keeper, se non il fatto di essere venuto dopo. Vederli esplorare "nuovi territori musicali" fa male, un po' come se Messi dedicasse meno tempo al calcio per cimentarsi con tennis o golf. Le canzoni hard rock di Sammet tipo la title track di Rocket Ride (disco colpevole della svolta) sono a dir poco raccapriccianti. Non parliamo poi del confronto tra i primi due Avantasia (capolavori) e le successive porcate. Ripeto, Messi che gioca a basket anziche' fare dribbling, assist e gol. Ciononostante questo disco e' stata per me una piacevole sorpresa. Nulla di eccezionale ma avanti anni luce rispetto a Tinnitus, l'indiscutibile punto piu' basso della carriera del buon Tobi. Ci sono almeno tre pezzi in tipico stile vecchi (e veri) Edguy: Nobody, Arcane (l'unico power vero e proprio) e Breathe (forse il migliore). Anche Robin e Gates sono degne di nota, non fosse altro per il minutaggio "da suite" alle quali il gruppo un tempo ci aveva abituato. Certo, qualche passaggio con ritmiche piu' sostenute le avrebbe rese migliori ma tant'e'...meglio di Speedhoven o cose del genere..disco sopra le mie aspettative insomma. Ahn, segnalo l'ottima "God Fallen Silent" presente nella limited edition che non si capisce come sia stata esclusa dalla tracklist base preferendole l'orrendo pezzo country..boh valli a capire.. |
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Per me uno dei dischi dell'anno, pezzi come Rock of Cashel, Every Night Without You, Breathe e Behind the Gates to Midnight World sono eccezionali; invece è veramente irritante Two Out of Seven. In ogni caso album ottimo. Ps: nel titolo c'è una "c" di troppo  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Robin Hood 2. Nobody’s Hero 3. Rock of Cashel 4. Pandora’s Box 5. Breathe 6. Two Out of Seven 7. Faces in the Darkness 8. The Arcane Guild 9. Fire on the Downline 10. Behind the Gates to Midnight World 11. Every Night Without You
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Line Up
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Tobias Sammet (lead and backing vocals) Jens Ludwig (lead guitars, dobro guitar on track 4) Dirk Sauer (rhythm guitars) Tobias Exxel ( bass) Felix Bohnke (drums)
Guests
Miro Rodenberg (keyboards, orchestral arrangements)
Simon Oberender (Hammond B3)
Cloudy Yang, Gracia Sposito, Thomas Rettke, Oliver Hartmann (backing vocals)
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