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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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URIAH HEEP - Teatro Dal Verme, Milano (MI), 18/10/2022
20/10/2022 (924 letture)
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In una recente intervista rilasciata ai colleghi di Metalitalia, Mick Box, membro fondatore degli Uriah Heep insieme al tristemente scomparso David Byron, ha dichiarato che finché forze lo sosterranno, non prenderà minimamente in considerazione l’idea di ritirarsi ed, anzi, annuncia un nuovo album in arrivo! Ma potrà cotanta vitalità sposarsi con qualità della proposta? Ad oggi assolutamente sì. Secondo “dottrina prevalente”, ai tempi d’oro del grande hard rock, a fianco di mostri sacri quali Black Sabbath e Led Zeppelin, gli Heep rientravano nel novero delle migliori band in circolazione e da allora possono vantare una discografia imponente quanto di alto pregio. Album, soprattutto con riguardo alla primissima produzione, che andranno ad influenzare pesantemente sia la scena hard rock fin quella metal che verrà. L’attuale formazione comprende Bernie Shaw, stabile dal 1986 e che ha contribuito non poco a galvanizzare il sound della band quale vocalist, il veterano Phil Lanzon alle tastiere, Russell Gilbrook alla batteria ed il mancino Davey Rimmer al basso. La data di Milano peraltro era stata preceduta da timori circa una possibile cancellazione, come già accaduto per buona parte del tour europeo, in ragione degli eccessivi costi legati ai noti (ed ingiustificati, è bene ricordarlo…) rincari. Per fortuna, le cose non sono andate così….
Trattandosi di evento in seno a un teatro, location caratterizzata da criticità nel parcheggio, arriviamo con discreto anticipo, si da non perdere neanche un nanosecondo dell’esibizione di questo pezzo di storia della musica a noi cara. Balza subito all’occhio l’affluenza di varie generazioni ed estrazioni musicali, con prevalenza della fascia d’età medio alta. Giungiamo orbene in loco e, presso l’ingresso troviamo una sorta di piccolo museo di memorabilia della band, che suole ricordare le principali tappe e riconoscimenti loro assegnati, foto, targhe, reliquie varie. Ottima idea, vista la particolare ricorrenza. Il tempo di rifocillarci (birra Menabrea e/o Peroni in bottiglia da 0.33 cl a 4 euro, prezzo che non desta scalpore tutto sommato vista l’ubicazione) dopodiché prendiamo posizione! Prima dell’apertura dello spettacolo vengono proiettati gli auguri a nome del gotha del rock/metal mondiale: si susseguono così i messaggi di Def Leppard, Steve Lukather, Nazareth, Judas Priest, Joey Tempest, Francis Rossi, Biff Byford, Alice Cooper, Joe Lynn Turner, Scott Gorham, Vanilla Fudge, Steve Harris (!), Midge Ure, Rod Argent, Ian Anderson, BOC, Deep Purple, Paul Stanley, Brian May. Una carrellata assolutamente fantastica! I preparativi e presupposti per una serata speciale ci sono tutti e si concretizzeranno ampiamente. Eccoci dunque pervenire alla dimensione musicale con l’ingresso, in perfetto orario, della band sul palco. La prima parte della show, come era stato pubblicamente annunciato, avverrà in acustico, vedendo il buon Mick Box passarsi di mano varie chitarre folk. Si inizia quindi con la soave Circus, dal lontano album Sweet Freedom del 1973, passando per Tales tratta dal gigantesco The Magician's Birthday classe 1972, fino ad arrivare a Free Me durante la quale Bernie Shaw incita il pubblico, che non si farà pregare due volte, ad alzarsi in piedi. A impreziosire il set, la quinta Confession, presentata come brano mai eseguito prima dal vivo. Shaw appare fin dai primi sussulti perfettamente intonato ed ispirato e la band in generale gran spolvero. Si va avanti allorquando corrono i primi brividi lungo la schiena con l’esecuzione di un medley tratto dal masterpiece Demons & Wizards, ecco sicché succedersi una The Wizard in bellissima versione sincopata, Paradise e Circle of Hands: le emozioni che sanno regalare questi vecchi alfieri sono ancora immani! Durante la successiva Lady in Black, dal secondo album, vi è la seconda “chiamata alle armi” onde alzarsi tutti in piedi, subito dopo si chiude la prima sezione del concerto, con una platea ancora levata ad intonare il ritornello. Viene sgomberata la porzione di palco adibita al primo act laddove scorrono in sottofondo immagini e video che ripercorrono la carriera stellare del quintetto. Si cambia registro ed entra nella fase elettrica con la scoppiettante Against the Odds ove Mick Box può finalmente far sfoggio delle sue innate doti solistiche. Bernie Shaw si presenta da par suo con un porta microfono calzato sulla coscia stile coltello di Rambo e, tra una canzone e l’altra sprigiona acuti puliti e calibrati mostrando un grandissimo charme. Immancabilmente perviene l’invito a balzare in piedi. Portamento che, a questo punto, rimarrà tale fino al termine. Non manca un’altra perla del calibro di Rainbow Demon sulla quale Shaw modula la voce con maestria ed eleganza. Un tuffo fra presente e passato caratterizza in definitiva una scaletta degna di definitivo “best of” e di meglio, fans e non, non potevano chiedere. Quella scritta “50” che campeggia sul palco ci ricorda che tale lasso di tempo non è occorso invano ma, tutt’altro, ci consegna un mito in piena forma e con ancora chissà quanto da regalare in termini di buona musica e sensazioni. Prima del bis finale, vengono calati due teli e proiettate le figure di tutti quanti si sono avvicendati nel gruppo nel corso di questa straordinaria avventura che perdura da decadi intere. A degna chiusura, una delle hit più acclamate di sempre, Easy Livin’, che riecheggerà tutta la notte nelle nostre orecchie!
SETLIST URIAH HEEP 1. Circus 2. Tales 3. Free Me 4. Come Away Melinda 5. Confession 6. Rain 7. The Wizard / Paradise / Circle of Hands (medley) 8. Lady in Black 9. Against the Odds 10. The Hanging Tree 11. Traveller in Time 12. Between Two Worlds 13. Stealin' 14. Too Scared to Run 15. Rainbow Demon 16. What Kind of God 17. Sunrise 18. Sweet Lorraine 19. Free 'n' Easy 20. July Morning
---- Encore ----
21. Gypsy 22. Easy Livin'
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7
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Band meravigliosa, mi piacerebbe una loro recensione di Abominog perché senza quell\'album probabilmente gli Uriah sarebbero cessati, visti dal vivo al Lido Po di Boretto, spettacolo emozionante, sotto la pioggia che faceva il tutto molto britannico, indimenticabili |
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6
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e che meraviglia sarebbe un loro festival in ogni paese. ogni giorno un concerto con una scaletta diversa. da affogare nella meraviglia. Gran dispiacere a non esserci stato. Band unica, incredibile, impressionante, commovente. Grande riconoscenza per la loro presenza, non c\'è formazione che non sia stata immensa |
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5
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Band meravigliosa... non ci si stanca mai di vederli dal vivo. Potrebbero cambiare scaletta ogni sera. Spero di riuscire a rivederli. |
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4
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'tana boia che scaletta! Against the Odds è un capolavoro assoluto ed è stato composto 25 anni dopo il primo disco. E che dire di Too scared to run da quel gioiello di Abominog?!? A onor del vero per me hanno cannato solo un paio di dischi: High and Mighty e Different world che comunque presentavano un paio di brani a testa (tra cui One Way or Another e Blood on Stone) veramente eccellenti. Mi sembra che non abbiano suonato pezzi dall'ultimo meraviglioso Living the dream. Un album veramente bellissimo. |
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3
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Vi invidio ragazzi ,io non c'ero ma posso immaginare la goduria. Band leggendaria e Box un grande! |
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2
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Gran classe ... in prima fila sembrava di stare sul palco con loro! Lunga vita agli heep! |
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1
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Concerto stupendo di un gruppo oltre la leggenda! |
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