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Uriah Heep - Very ‘Eavy Very ‘Umble
( 17373 letture )
Quante sono le band che, pur rivestendo una importanza storico-compositiva elevatissima, non hanno mai ottenuto il successo pieno, relegati in un limbo posto tra la gloria ed il mare magnum dei gruppi semplicemente discreti? Tanti, tantissimi; ed uno dei più scandalosi ed eclatanti esempi in tal senso è costituito dagli Uriah Heep. E’ mai possibile che una singola critica di una ferocia gratutita abbia potuto segnare così profondamente gli inizi della carriera di questi musicisti? La critica alla quale mi riferisco è quella della giornalista Melissa Mills, che scrisse letteralmente: "Se questo gruppo sfonderà, io mi suiciderò". Per poter valutare correttamente quanto ciò abbia influito, assieme alle altre critiche negative ricevute a palate, sulla carriera degli Uriah Heep, bisogna considerare che nel 1970 il mondo della critica musicale era strutturato in maniera profondamente diversa da oggi, ovviamente in primis a causa delle differenze tecnologiche, dato che internet esisteva solo in forma embrionale e ad uso militare, anche se l’invenzione in sé è del CERN (solo dalla seconda metà dei 90's comincia a diventare fenomeno di massa), ma più che altro ciò conferiva ai critici un potere mostruoso, dato che l’informazione indipendente, come quella che state leggendo, era un concetto futuribile. In questo quadro una parola poteva stroncare o spianare la via ad un gruppo, e qui la Mills stroncò. Gli Uriah Heep furono tra i primi a stabilire i canoni dell'hard rock british, assieme alla triade (non Moggi/Giraudo/Bettega, ma Zeppelin/Purple/Sabbath, spesso stroncati anche loro), proponendo una potente miscela di hard rock radicato nel blues e con un impianto gotico di fondo, strutturato su costruzioni vocali complesse imperniate sull’ottimo vocalist David Byron, sostenuto da tutti gli altri membri della band, e comunque in anticipo su certe soluzioni prog prossime venture, e sulle varie Melisse Mills che inquinavano la critica.

Gli Uriah Heep arrivarono all’incisione con parecchio materiale a disposizione, e quanto non registrato su questo album finirà solo nel '93 su The Landsome Tapes. Del disco uscì anche una versione nordamericana, che si differenziava per la cover e per l’assenza di Lucy Blues, sostituita da Bird of Prey. L’LP si apre con uno dei classici degli Uriah Heep: Gypsy, composta all’Hamwell Community Centre e con i Deep Purple e gli Sheperds Bush a provare nella stanza accanto. Il lavoro di Box e di Hensley chiarisce subito la qualità dell’Heep-sound, imperniato su un riff pesante ed esaltato dal duo Newton/Olsson (quest’ultimo suggerito da Elton John, che poi lo richiamerà con sé); Gypsy offre anche una prova delle qualità vocali di Byron, potente ed evocativo, pur lavorando su toni alti, ed è un condensato di tutte le sfaccettature musicali offerte dal gruppo albionico, spaziando tra hard rock aggressivo, momenti psichedelici ed oscuri, fino al pathos assoluto della chiusura. Un altro grande riff made in Box (non eccelso tecnicamente, ma dotato di gran gusto), al servizio dell’ugola di Byron per Walking in Your Shadow, per poi spiazzare l’ascoltatore nella successiva Come Away Melinda, dandy nel suo incedere, scivolando elegantemente nella descrizione di una situazione teatrale tra una bambina che guarda la foto di sua madre persa in guerra ed il padre che cerca di fornire risposte alle sue domande. Lucy Blues nulla toglie e nulla aggiunge al platter, glissiamo. La B-side si apre con l’aggressiva Dreammare, riff tagliente, Byron ispirato, ma soprattutto una straordinaria prova vocale da parte di tutti, assecondati anche da un testo d’effetto. Solo discreto hard rock per Real Turned On, ma con la goticheggiante I'll Keep on Tryin' si riprende quota, fino ad un inaspettato intermezzo vocale, struggente ed irreale, quasi insostenibile fino a che il wah-wah di Box reintroduce un isterico Byron e ricrea una atmosfera da collasso.

Si chiude con il pezzo più interessante del lotto, che pare di impianto jazzistico, nervosamente discontinuo nel suo sviluppars: sembra sfuggire di mano, non decidere in quale direzione puntare, atmosfera alla quale contribuisce un testo pseudo-religioso liricamente riversato nei nostri padiglioni auricolari dal vibrato di Byron, per arrivare ad una delle più belle chiusure della storia del rock, con una chitarra capace di regalarci atmosfere sospese e poco definite su uno sfondo sfocato. Forse leggermente discontinuo, ma una delle pietre miliari dell’hard rock europeo, che bisogna onorare, perché è a cose come queste che dobbiamo alcune delle cose migliori che ascoltiamo oggi.



VOTO RECENSORE
88
VOTO LETTORI
83.25 su 156 voti [ VOTA]
duke
Martedì 30 Aprile 2024, 13.29.20
34
...oggi era il momento giusto....per rispolverarlo.....un capolavoro.....ancora adesso potente,melodico.....di gran qualita'...per me e' un bel 90......
Antonio Ferrari
Mercoledì 4 Gennaio 2023, 18.53.09
33
Capolavoro assoluto della musica rock (progressive). Sono nato nel 1970...ho scoperto l\'album \"Very heavy...very humble\" nella primavera del 1996...lo ascolto spesso...confermo il mio giudizio: capolavoro!...(da far ascoltare ad Achille Lauro e compagnia cantante per fargli capire cosa significa essere preparati musicalmente e avere talento)...
Io
Sabato 24 Settembre 2022, 20.35.45
32
Vado controcorrente. Da fan degli heep, considero questo un discreto debutto, ma inferiore ai lavori successivi. Ci sono brani che proprio non mi piacciono (dreammare, lucy blues). Manca l'apporto compositivo di Hensley, vero leader della band, capace di creare veri capolavori dopo questo disco. Il voto del recensore mi sembra esagerato e lo dico da adoratore del gruppo.
David D.
Venerdì 10 Aprile 2020, 19.02.23
31
Come Away Melinda è di una bellezza struggente... Byron era veramente un vocalist di un altro pianeta.
DP
Giovedì 31 Ottobre 2019, 10.47.33
30
Melissa Mills si sara' gia suicidata da anni
DP
Giovedì 31 Ottobre 2019, 10.40.44
29
riempivano e riempiono gli stadi di 100.000 persone , in quasi 50 anni di carriera hanno venduto milioni di dischi ( 36 pubblicati ) , i musicisti sono di primissimo livello . Brani quali Gypsy e Lady in Black ( ripreso anche dai Blackmores night di Sir Ritchie ) entrano di tutto diritto nella top ten delle migliori rock songs . Basterebbe questo a capire di cosa stiamo parlando . La loro " sfortuna " e' stata quella di essere stati sottovalutati e spesso messi a confronto alla triade Zeppellin / Purple / Sabbath che all'epoca si spartiva il mercato.... niente di piu' sbagliato . Gli Uriah sono una vera band con le palle che contribui' insieme e a pari livello dei suddetti colleghi alla nascita e allo sviluppo del genere Hard .
Philosopher3185
Domenica 21 Aprile 2019, 21.47.50
28
Non saprei dire se questa band,a differenza dei Led Zeppelin o Deep Purple,è stata piu' influente,ma sicuramente questo è un gran un bell album..molto vario,molto duro anche e in certi tratti anche cupo.Alcune sonorita' mi pare di rintracciarle nelle band di metal classico dei primi anni80.Box non ha molta tecnica,ma ha feeling e tocco,la band sa scrivere le canzoni e lo fa alla grande.
Andrea Salvador
Martedì 26 Marzo 2019, 23.07.07
27
Nonostante Melissa Mills gli Uriah Heep sono ancora qui. Peccato che ella abbia rallentato molto/ troppo l'evoluzione del Prog Metal che, a mio avviso, trova i padri non solo nei Rush ma anche in Uriah Heep, Deep Purple, Atomic Rooster, High Tide, Black Widow, Wishbone Ash e molti altri minori (a torto... Melissa Mills mi sa abbia una certa colpa). "...Very 'eavy ...Very 'umble" non è un album facile ed immediato, contiene ancora molto Blues Rock inglese ma è un album innovativo e ci trasporta già in un genere nuovo, che sa già di Heavy Metal (anche se impropriamente). A modo suo... Un album epocale. Ed invecchiato meglio di opere più osannate di quegli anni.
Salvatore*
Giovedì 24 Agosto 2017, 16.05.14
26
Pienamente d'accordo con InvictuSteele;.....Gli Heep ,sono una band fondamentale Dell 'hard insieme alle altre tre, e considero il loro sound (specialmente in quello che va dal 70 al 75,seminale, non solo nel campo hard, ma ,con l'aggiunta di sperimentazioni doom e progressive avrebbero poi anticipato melodie e refrain e armonie vocali tipiche dell heavy metal inglese !....David Byron poi con il suo timbro caldo e un' estensione maestosa ispiro' insieme a Gillan ,gente come Dickinson e Haltford) Non a caso lessi i una biografia che gli stessi Iron, mensionarono gli Heep, come una tra le loro influenze principali mescolando,Sabbath,Purple e Lizzy nel loro sound!)...Grandi Uriah Hepp!!!!
hermann 60
Venerdì 10 Giugno 2016, 18.24.58
25
Anche negli anni 70 c'erano i 'Big four' per me erano: zeppelin, Sabbath, Purple e Uriah Heep
matteo d'errico
Martedì 19 Aprile 2016, 0.48.33
24
Ecco la conferma del mio sospetto : questa band è stata ingiustamente boicottata . Ho sempre avuto idea che fosse di 1° livello e lo scarso successo di pubblico mi puzzava di mistero. Il ritmo è pieno ed incalzante, il valore dei musicisti è palese, le idee originali . La voce è davvero possente e trascinante. Gli ingredienti per sfondare sono tanti,ma a noi ragazzi dell'epoca interessava più che altro che l'album fosse intrigante e coinvolgente. Ci acchiappava. C'è anche il brano slow giusto da ballare - il 3°- con tanto di crescendo con rash finale che lontanamente sembra anticipare lo Stairway degli Zep. Ma questa è un'altra storia...Come faccio per capire se un album è big? Se lo ascolto da decenni ed è sempre bello,allora è promosso ! per me il voto è 89.
Max
Venerdì 1 Aprile 2016, 8.38.09
23
Il solo assolo di Mick Box in I'llKeep on Trying vale tutto il disco! Nessuno (o quasi) prima di lui aveva fatto una cosa simile, da antologia. Questo è un disco imperdibile che si avvicina a 100 non solo per la sua validità intrinseca, per l'elevato spessore tecnico dei membri (Byron:che voce!!) ma anche per il contesto storico in cui è uscito. Come detto nella recensione , band scandalosamente bistrattata e che è stata capace di infilare uno dietro l'altro veri e propri capolavori e/o album di ottima fattura almeno sino ad Abominog. LZ; DP,BS ma di diritto anche Uriah Heep nell'olimpo!!!
Rob Fleming
Domenica 21 Febbraio 2016, 16.06.32
22
Grandissimo esordio con una Come Away Melinda di una dolcezza che nessun gruppo rock riuscirà nemmeno ad avvicinare. 90
InvictuSteele
Venerdì 23 Ottobre 2015, 0.07.25
21
Rispondendo un po' a tutti, Gli Uriah Heep erano superiori a tutti, i più geniali, avanti 20 anni. Purtroppo mai capiti ne dal pubblico e forse nemmeno dalla critica del tempo, proprio perché erano avanti. Negli anni 70 già sperimentavano cose che sarebbero state sviluppate due decadi dopo. Erano magici, esoterici, misteriosi, con testi sublimi, un vocalist enorme e uno dei più grandi tastieristi hard rock al mondo. Per me sono considerarsi allo stesso livello dei Led Zeppelin e Black Sabbath e Deep Purple. Nonostante i cambi di membri e di stile nella loro gloriosa e lunghissima carriera, ancora sfornano dischi stupendi. Questo è il loro primo meraviglioso album, da 85 appunto, ma faranno ancora meglio con i lavori successivi. Ad esempio Demons and Wizards è un album da 100. Li amo.
simo
Sabato 1 Agosto 2015, 0.02.19
20
Ma secondo voi erano meglio gli Uriah heep o gli stones?
tarkus
Venerdì 31 Luglio 2015, 22.51.21
19
Se questo gruppo sfonderà, io mi suiciderò,,,,,,,,spero che l'abbia fatto......che piacere++++++
davide
Domenica 26 Gennaio 2014, 15.36.42
18
bellissimo album ma gli uriah heep non erano meglio dei led zeppelin secondo voi?
macigno
Giovedì 14 Novembre 2013, 16.04.20
17
ottimo album voto 92 gli uriah heep secondo me sono meglio dei deep purple
Vinnie Paul
Giovedì 25 Agosto 2011, 3.22.58
16
Che capolavoro (voto 90) ed uno dei miei album preferiti in assoluto a cui sono peraltro molto legato; da adolescente l'ascoltavo di continuo dal vinile di mio padre e che conservo gelosamente tuttora; addirittura lui e il suo gruppo, più di 35 anni fa, si esibivano nei locali, suonandone alcuni brani, anche se il pubblico dell'epoca non li comprendeva appieno. Un pò quello che successe in grande agli "Uriah" che vennero letteralmente stroncati dalla critica ingiustamente
Raven
Giovedì 18 Agosto 2011, 8.20.15
15
Grazie jek
jek
Mercoledì 17 Agosto 2011, 17.19.12
14
Sontuosa recensione di Raven con cui concordo sulla bellezza di questo album. Alla domanda di quali canzoni reputi più rappresentative dell'Hard RocK anni '70, io penso sempre in primis a Gipsy.
LedVoglinaro
Sabato 11 Settembre 2010, 15.55.56
13
Grandissima band una delle piu' sottovalutate di tutti i tempi! Questo disco e' favoloso (Il mio voto e' 90) ma a mio avviso il loro capolavoro e' Salisbury con la title track di 16 minuti che mi ha fatto impazzire.
Raven
Venerdì 1 Agosto 2008, 17.26.47
12
Uhmmmmm, io sono incuriosito.....cercherò di colmare la lacuna.
pincheloco
Venerdì 1 Agosto 2008, 16.13.21
11
scusate gli errori di battitura
pincheloco
Venerdì 1 Agosto 2008, 16.11.49
10
I Velvett fogg erano formati da Paul Eastment chitarra e voce nonchè leader (si diceva fosse cugino di un certo Tony Iommi),Frank Wilson hammond, Graham Mullet basso, Mick Pollard drums e Keith Law come compositore. L'unico album omonimo registrato nel '68 anno di formazione del gruppo è uscito nel '69 con la produzione di John Peel, subito dopo il gruppo si scioglie. Wilson finisce nei Warhorse di Nick Simper dei Deep Purple, Eastment forma i Resurrection prima e i Ghost dopo. Deglili altri non ho notizie. Sull'album vi sono due cover: una è New York Mining Disaster dei Bee Gees e l'altra è Come Away Melinda del '67 di Tim Rose conosciuto anche per avere inciso Hey Joe poi ripresa da un certo chitarrista di colore suo amico. Spero di avere incuriodito qualcuno e di leggere una recensione in proposito.
pincheloco
Venerdì 1 Agosto 2008, 16.00.51
9
secondo me si ma non dovresti trovare difficoltà nel reperirlo. ho la fortuna di possedere il vinile e secondo me potevano essere dei precursori. si tratta di un rock blues leggermente prog.
Raven
Mercoledì 30 Luglio 2008, 8.24.57
8
Francamente no, mi sono perso qualcosa?
pincheloco
Martedì 29 Luglio 2008, 18.08.43
7
correggo : ho la fortuna. Scusate ma vedo che spesso dei Professori fanno notare gli errori di battitura.
pincheloco
Martedì 29 Luglio 2008, 18.07.05
6
conosci la prima versione di "Come away Melinda" dei Velvet Fogg ? e cosa ne pensi? Per me un bellissimo album di prog-psichedelico. Ha la fortuna di possedere il vinile originale.
francesco gallina
Mercoledì 24 Maggio 2006, 17.24.31
5
Hey bello, non starai usando per caso i potenti mezzi dell'Ente a scopo personale vero? Grazie per i complimenti . Per i TON attendo il materiale, ma sappi che sono incorruttibile, Cesare avrà quanto merita. PS Che ne pensi di una intervista a Luca Turilli?
valentino
Mercoledì 24 Maggio 2006, 17.20.33
4
anche quasta una buona recensione ad un bel album, spero che quando (un giorno) ti farò avere la discografia dei "type o negative" saprai tirar furi dal cilindro il meglio della tua esperienza di redattore, per dare a cesare quel che gli spetta di diritto! cordiali saluti
Frank-Catch22
Domenica 21 Maggio 2006, 22.39.01
3
Dico solo una cosa,CAPOLAVORO!!!
francesco gallina
Sabato 20 Maggio 2006, 17.46.01
2
Fare (ri)scoprire certe cose credo sia uno degli scopi di questa sezione.
Zagor76
Sabato 20 Maggio 2006, 13.52.18
1
E' vero un gruppo sottostimato per quello che ha dato alla musica, ma oggi sono in molti fortunatamente a rivalutarli.
INFORMAZIONI
1970
Vertigo
Hard Rock
Tracklist
1. Gypsy
2. Walking in Your Shadow
3. Come Away Melinda
4. Lucy Blues
5. Dreammare
6. Real Turned On
7. I'll Keep on Trying
8. Wake Up (Set Your Sights)
Line Up
David Byron (Voce)
Ken Hensley (Tastiere, Organo, Chitarra slide)
Mick Box (Chitarra, Cori)
Paul Newton (Basso, Cori)
Nigel Olsson (Batteria)
 
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