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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Flotsam and Jetsam - Flotsam and Jetsam
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07/08/2016
( 5950 letture )
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Nell'immenso panorama metal di sempre ci sono band che hanno avuto la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto, altre che nonostante la propria bravura sia tecnica che compositiva non sono riuscite ad emergere come si sarebbero meritate e poi ci sono band che, pur essendo di ottimo livello, sono state costrette a convivere sempre con un fantasma tra i solchi dei proprio dischi. I Flotsam And Jetsam non hanno certo bisogno di presentazioni, ma hanno la sfortuna di aver debuttato nel lontano 1986, anno domini per il thrash metal con innumerevoli uscite di altissimo livello; il loro debutto fu davvero ottimo, quel Doomsday for the Deceiver che appartiene alla storia del genere stesso; in quell'album suonava un giovanissimo Jason Newsted che l'anno seguente, sfortunatamente, avrebbe preso il posto del compianto Cliff Burton tra le file dei Metallica. Parliamo di sfortuna perché i Flotsam And Jetsam hanno dovuto sempre convivere con l'appellativo di ex band di Newsted, ma (stavolta per fortuna) i vecchi ragazzi di Phoenix di strada ne hanno fatta parecchia, a cominciare dall'eccezionale No Place for Disgrace del 1988, sicuramente l'apice compositivo della band.
I Flots sono sempre stati regolari nelle produzioni, con alti e bassi ma comunque senza svendersi al mainstream; qui le opinioni sono sempre discordanti ma a parte l'oggettività di qualche lavoro molto al di sotto degli standard della band hanno sempre saputo regalare genuinità alle loro composizioni. A quattro anni da Ugly Noise, un disco discreto che dalla sua aveva l'importanza di esser stato prodotto dalla band stessa senza l'aiuto di nessuna label, passando da No Place for Disgrace 2014 prodotto dalla Metal Blade Records, che era la ri-registrazione dell'ottimo secondo lavoro, arriviamo ad oggi dove i Flotsam And Jetsam tornano con un disco tutto nuovo, omonimo album che si presenta veramente interessante e ricco di spunti molto significativi. La band di Phoenix è tornata a picchiare duro, con quel thrash che li ha contraddistinti all'inizio della carriera e con la voce di Eric ''A.K.'' che ancora sa regalare grandi emozioni grazie alla sua estensione, melodia e potenza; la band conosce perfettamente il pentagramma e con questo self-titled riesce davvero a scaldare i cuori dei vecchi thrasher e magari ad incontrare i favori delle nuove generazioni. Seventh Seal apre la nuova fatica discografica dei Flotsam And Jetsam, un riff orientaleggiante introduce il brano che esplode con tutta la sua efficacia, le chitarre tessono il riff portante con la sezione ritmica che sin da subito si rende protagonista nel sostenere a dovere le varie parti mentre la voce di Eric ''A.K.'' con quel suo velo malinconico riesce a ricamare un'ottima melodia accentuando i passaggi con aggressività; la parte solista risulta ben inserita nel brano con un ottimo lavoro da parte di Micheal Gilbert e Steve Conley. L'album risulta omogeneo e tecnicamente ineccepibile, Eric ''A.K.'' sfoggia una voce incredibile, gli anni passano ma ci sono cantanti che con il tempo migliorano, un esempio lo si trova in Verge Of Tragedy nella quale si sfiorano picchi di drammaticità ed estensione vocale degna del buon vecchio Geoff Tate dei tempi d'oro; il brano si regge su un buon riff coadiuvato dalla possente sezione ritmica composta da Michael Spencer al basso e il tecnico Jason Bittner (Shadows Fall, Toxik) dietro ai tamburi, le parti soliste sono davvero ottime con il giusto tocco tecnico ma con una buona dose di melodia mentre con Life Is A Mess i Flotsam
And Jetsam del presente ci riportano a quelle composizioni più frenetiche degli inizi con la personalità tipica della band dell'Arizona che sa avvolgere l'ascoltatore con quel tocco di classe unito ad una buona aggressività musicale. Si può tranquillamente dire che i Flots sono tornati, hanno lasciato da parte esperimenti sonori per quello che possiedono nel dna, un thrash metal tecnico ma melodico e sempre ottimamente suonato. I nostri regalano anche una sorta di tributo ad una delle più grandi band di sempre, gli Iron Maiden, infatti è con il brano che porta il titolo del nome della band di Londra che i Flotsam And Jetsam in qualche modo ringraziano la band inglese; il brano è figlio di quelle cavalcate tipiche della Vergine di Ferro con gli incroci delle chitarre e il basso ben presente oltre al timbro di voce che invece appartiene di diritto al frontman dei Flots, Iron Maiden è sicuramente un pezzo che ad alcuni può far storcere il naso ma che invece ritengo un grande esempio di umiltà di fronte alla creatura partorita da Mr. Steve Harris più di quarant'anni fa. L.O.T.D. a sua volta è un brano che rappresenta al meglio il sound della band, un pezzo sostanzialmente veloce ed aggressivo con la parte centrale più ragionata senza tecnicismi fini a se stessi ma di un livello superiore, ascoltare musicisti di questo calibro che dopo tutti questi anni riescono ancora ad emozionarsi e ad emozionare è veramente fantastico, la seconda parte del brano risulta più complessa con il cantato di Eric ''A.K.'' che esprime al meglio le proprie potenzialità armoniche.
Flotsam And Jetsam è un album da ascoltare tutto di un fiato, scorre che è un piacere oltre all'ottima produzione e la conclusiva Forbidden Territories è il sigillo finale di un disco omogeneo ed ottimamente suonato, la marzialità dell'inizio si apre in un bel riff aggressivo con il drumming di Jason Bittner che sostiene ed unisce le varie parti con precisione, come ho già ripetuto più volte Eric ''A.K.'' è veramente ispirato come il lavoro delle due chitarre sempre piacevoli nella fase dei solo ed altrettanto contundente nei riff, gli stacchi e le ripartenze sono sopraffini. I Flotsam And Jetsam a trent'anni dall'album di debutto tornano con un disco degno del loro nome, la band di Phoenix non ha mai raccolto abbastanza nonostante l'importanza storica e alla loro perseveranza, sapersi mettere in gioco ogni volta è questione di volontà e amore per la musica, suonata e vissuta. Un disco come questo con la concorrenza delle ottime giovani band è da considerare importante, nonostante l'indubbio valore musicale quello che la band mette in gioco è l'essenza della stessa, thrash metal alla Flotsam And Jetsam con la propria dirompente personalità e quella rara capacità di essere assolutamente e sempre se stessi. Bentornati!
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VOTO LETTORI
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91.40 su 122 voti [
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34
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Thrash? Qualche spruzzatina qua e là, l'album si avvicina più al power. Niente male, ben prodotto, suonato e cantato, ma non mi rimane granché impresso nonostante qualche ottima canzone, sia essa di facile presa (Iron Maiden, Time to go, buone per gli allenamenti running) che di struttura più speed o articolata (Forbidden Territories...). Manca il colpo ad effetto. Voto 73. |
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33
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Il colpo di coda di una band che avrebbe potuto essere tra le migliori del thrash americano. 80 è il voto più giusto. |
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32
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L'album della rivalsa per i Flotsam! Tanto era spompato Ugly Noise, tanto è energetico questo omonimo, soprattutto in virtù dei nuovi innesti in line up, sezione ritmica in primis: un vero terremoto. Ciononostante nella loro discografia - sia "antica" che più recente - nel complesso imho ci sono album migliori. Sono però molto fiducioso sul futuro. Voto 80 |
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31
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Album che non delude e che non esalta, più che sufficiente senz'altro con degli ottimi pezzi tipo Taser, Iron Maiden, Forbidden Territories, ma che ha anche secondo me dei cali o di pezzi mediocri purtroppo - altrimenti sarebbe stato un album notevole e una grandissima sorpresa. Comunque un gruppo valido, ma che purtroppo dopo i primi due album davvero ottimi non si è mai ripetuta a quei livelli. I pezzi, anche quelli meno validi, suonano tutti più o meno bene, hanno groove, bei ritornelli e una discreta kazzimma. Purtroppo, però ho notato troppa schematicità nella struttura dei pezzi, con riff, linee vocali e ritornelli che si ripetono un pò in maniera troppo simile all'interno dei pezzi e nei diversi pezzi tra loro. A questo aggiungono assoli belli, ma il più delle volte troppo brevi e fugaci. Ed è un peccato, perché hanno gli attributi come dimostrano anche in quest'album. Voto per me 73. Evviva! |
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Assieme ad osegueda secondo me erik miglior cantante di gruppi thrash, potrebbe tranquillamente cantare aor. Comunque questo lo devo ancora ordinare, il.pezzo del video life is a mess e' veramente notevole |
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I Flotsam mi sono sfuggiti purtroppo,faccio mea culpa...ma ora che li ho diciamo "scoperti" non li mollerò più eh eh... |
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Dai mulo sei troppo intelligente per non capire che sono sarcastico...mi sembrava strano l'affiancamento metallica flotsam visto che hanno entrambi personalità ben definite in decenni, cantanti di razza non sbraioni, e di fatto diversi...evidentemente sei in ritardo di trent'anni ma ci sta, anzi sei coraggioso ad ammetterlo visto che sembra che tutti sappiano tutto di tutti. |
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Ignorantoni lo stai dicendo tu, non mi sono mai permesso di dare titoli a nessuno. Evita di mettermi in bocca parole che nn ho detto. Purtroppo non riesco a sentire tutti i dischi,qualche band mi scappa. |
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Visto che lo consigliavi mulo agli ignorantoni come me mi sono stupito che non hai mai ascoltato niente di loro qua. Io ho i primi tre in vinile comprati all'epoca, visti pure nell 88 con megadeth e sanctuary. Io amo particolarmente when the storm comes down, molto tecnico ed ispirato,.ma ovviamente i primi due sono storia |
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Già recuperato i primi 2.... No place fa paura!!! Un capolavoro!!! Il primo lo sento domani . Su questo del 2016 anche il basso si sente alla grande ( suonato da Dio ovviamente) |
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Sono contento che vi sia puaciuto !!! io sono di parte, ma i primi tre (quatro, vero Metal Shoch ?) possono essere tranquillamente e piacevolmente messi in una collezione di vinili thrash (imho). Effettivamente questo self title è veramente un grandissimo album. (Imho). |
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Fatto benissimo!! Io non avevo mai sentito un loro disco ( son proprio un mulo ah ah!)e sono rimasto allibito (in positivo). X me disco thrash dell'anno ( e probabilmente miglior disco 2016) |
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Sono in attesa che mi arrivi..mi avevano detto che è molto bello, ho fatto bene ad ordinarlo!! |
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Dimenticavo,le parti di chitarra sono bellissime,x non parlare degli assoli che sono splendidi. Date una chance a questo disco,non ve ne pentirete! |
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Lo sto sentendo da un paio di giorni a rotazione,probabilmente il miglior disco thrash del 2016....Grandissimi,un futuro classico!!90/100 |
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Ciao Rik ciao Lisa, idem per me, ottima annata per il thrash ed anch`io metto il disco dei Flotsam tra i miei dieci album dell`anno. Sui soldi lasciamo perdere, per il tempo ne ho fin troppo ultimanente, ottimo per ascoltare musica per ore, meno per le finanze! |
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Si ci vuole tempo, specialmente come me che ordino CD nei negozi, che manco sanno chi sono i Flotsam and Jetsam.. |
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anche tanto tempo lisa...a meno che non sei sempre con le cuffiette |
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Sono d'accordo Rik, annata più che ottima. Bell'album pure questo in lista..aihme, avessi tanti soldi... |
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Giungendo quasi in prossimità alla fine del 2016 nella mia playlist trovano sicuramente un posto di rilievo i flotsam&jetsam con il loro omonimo album. Graditissimo e grandissimo ritorno (imho). Sono un po di parte con loro, questo si è vero, ma ciò non toglie che continui ad ascoltarli con estremo piacere. Produzione aggiornata ma senza snaturare il classico suono flots. Anno incredibile per il thrash il 2016. |
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ai primi ascolti non mi aveva detto proprio niente, nessun pezzo mi esaltava poi invece devo dire che è un album più che sufficiente. ci sono alcuni pezzi buoni come Life is a mess, Time to go e Forbidden Territories mentre Creeper è veramente pessima. la mezza cover / tributo agli Iron è piacevole ai primi due ascolti poi risulta del tutto inutile e fuori contesto per quanto mi riguarda. in generale dire un 67, non finisce di convincermi del tutto e non mi fa venire voglia di riascoltarlo spesso. |
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The Cold era un disco straordinario, secondo me. Questo è un signor album anche se devo ancora assimilarlo. Sicuramente questo 2016 è una goduria continua per gli amanti del thrash!!!!! |
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Un deciso passo in avanti rispetto ad Ugly Noise, grazie probabilmente all'innesto di Steve Conley, Michael Spencer e Jason Bittner, che in questo album hanno portato nuovi stimoli ed idee. Sono decisamente fiducioso per i prossimi lavori, poiché l'amalgama tra i cinque non potrà che migliorare in futuro. Migliore lavoro dopo NPFD? .....che dire, da grande fan dei Flots, ho apprezzatto e consumato Cuatro, Drift, My God, Dreams of Death (penalizzato solo da una pessima produzione) e, soprattutto, The Cold. Li aspetto con impazienza a Brescia in settembre: dal vivo non hanno mai deluso |
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Bell'album, come quelli di Death Angel e Paradox. Speriamo che i Testament non sbaglino, finora è stato un anno niente male. |
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mi accodo a chi è piaciuto e al voto rece 80.loro miglior album eccetto doomsday e no place |
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per me uno dei dischi dell'anno in corso di sicuro, aspettiamo i TestamenT in tanto. Voto 91/100. |
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Certamente uno dei migliori dischi della loro discografia. Candidato a disco dell'anno. |
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Disco di maniera, in cui hanno recuperato parte di quel thrash metal che hanno contribuito a forgiare. Non so quanto di naturale ci sia in questa inversione di tendenza e quanto abbia influito il cambio di etichetta (AFM). Il lavoro rimane piacevole ma trovo sia un passo indietro nell'evoluzione sonora che i Flots hanno sviluppato nella lunga carriera. Per nostalgici. |
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Il mondo metal, per fortuna, è bello perché non ci sono dogmi visto che a me questo disco proprio non è piaciuto. |
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Michael Spencer suona il basso non la chitarra |
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Anche se sono in ferie, trovo il tempo per un paio di commenti, il primo per i Flotsam, che ritornano finalmente con un grande album. Praticamente ha detto quasi tutto Rikbay, ne ero certo, io aggiungo che per me dopo i primi tre album (e si, tutti pensano solo ai primi due ma anche When the storm come down, produziobe a parte, e` un gran album, da riscoprire) questo e` il loro miglior album. E se ci fate caso il primo riff dell`opener ricorda il riff portante di No place for disgrace, e l`unica che mi storcere un po` il naso e` Iron maiden, praticamente The Trooper. Ma sono sottigliezze per il resto un gande lavoro!! |
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secondo me uno dei dischi dell'anno. peccato che nell'immaginario metal non ci sia un posto di risalto a livello commerciale per loro. hanno sempre riscosso meno di altri pur uscendo con album sopra la media. |
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Acquistato d'impatto senza alcuna esitazione. Certo i singoli erano ben auguranti, ma aver letto una pre-review proprio a ridosso dell' uscita dell'album mi ha dissipato tutti i dubbi. È un grandissimo disco (imho) e anche un graditissimo ritorno per un gruppo che ha consegnato alla storia del thrash un disco come doomsday for deceiver. Tutti le song sono di qualità e la produzione è aggiornata ai nostri tempi senza snaturare il classico suono flots. Dopo così tanti anni sono riusciti a realizzare un disco che si ascolterà a lungo nel tempo senza stancare. Di eric 'ak' che dire ? Certo il tono di voce è un po più basso, gli anni passano per tutti, ma merita un plauso in quanto è molto caratterstica e magnetica fornendo una prestazione canora di grande livello. Non so cosa realizzeranno dopo questo bellissimo album. Quello che è importante è che tutta l'essenza dei flotsam and jetsam sia stata racchiusa in questo self- titled. Grandi flots .... |
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Purtroppo non l'ho potuto ancora prendere ma i due singoli sono notevoli visto che le ultime cose non erano granché. Comunque uno dei più grandi Singer in ambito prettamente thrash |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Seventh Seal 2. Life Is A Mess 3. Taser 4. Iron Maiden 5. Verge Of Tragedy 6. Creeper 7. L.O.T.D. 8. The Incantation 9. Monkey Wrench 10. Time To Go 11. Smoking Gun 12. Forbidden Territories
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Line Up
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Eric ''A.K.'' Knutson (Voce) Micheal Gilbert (Chitarra) Steve Conley (Chitarra) Michael Spencer (Basso) Jason Bittner (Batteria)
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