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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Flotsam and Jetsam - Drift
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26/09/2020
( 1336 letture )
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Citare il buon nome dei Flotsam and Jetsam, spesso, porta a sentirsi rispondere: “Ah, come no, la prima band di Jason Newsted”. Ora, è innegabile che l'aver donato un membro ai Metallica dopo la tragica scomparsa di Cliff Birton sia atto meritorio: conosciamo tutti la storia del buon Jason che appende alla porta della sala prove un prontuario di regole da rispettare, fra cui “Arrivare puntuali”, “Preparare i pezzi”, salvo poi veder aggiunto un polemico “Entrare in un'altra band” dopo aver annunciato ai compagni il suo passaggio ai Four Horsemen. Tuttavia, liquidare un gruppo in modo tanto sbrigativo è ingiusto, specie se quel gruppo ha dato alle stampe perle del thrash metal come Doomsday for the Deceiver e No Place for Disgrace. Parliamo, infatti, di una band sicuramente di seconda fascia, ma che porta comunque avanti, fra alti e bassi, una dignitosa carriera da decenni.
Oggi, in particolare, parliamo di Drift, quinto disco della band di Phoenix, che arriva dopo i discussi When the Storm Comes Down e Cuatro. Sgombriamo subito il campo da ogni possibile dubbio: i tempi dei primi due dischi sono lontani, sia come livello qualitativo che da un punto di vista stilistico; Drift, infatti, uscito nel 1995 (in pieno “decennio nero” dell'heavy metal), più del thrash veloce e tecnico degli esordi, presenta una sua versione modernizzata, che punta massicciamente sul groove, senza però raggiungere la pesantezza di una band come i Pantera. Eppure, bocciare a priori questo album solo per lo stile così mutato rispetto ai bei tempi andati sarebbe, ancora una volta, ingiusto: Me ad esempio vede la sezione ritmica in gran spolvero ed un Eric A.K. che, come sempre, fa la sua gran figura al microfono: non è thrash? No, ma pazienza, il brano è godibile. Empty Air inizia in modo spiazzante, salvo poi presentare un bel riff spaccaossa, unito ancora una volta a basso e batteria in ottima condizione: un espediente tipico di questo disco è quello di lasciar sfogare alternativamente musicisti e cantante, giocando molto su tale alternanza. Pick a Window, oltre a partire in maniera spiazzante come il pezzo precedente, spiazza proprio in tutto e per tutto, sembrano più una canzone grunge che altro. Eppure, ancora una volta, fila liscia e godibile. Certo, i tempi di una Metal Shock sono lontani ed indimenticabili, ma possiamo tutto sommato accontentarci: c'è di peggio! Si prosegue su questo curioso ibrido groove/melodie grunge con 12 Year Old With a Gun e Missing (eccellente l'assolo!). Per riascoltare un po' di simil-trash vecchia maniera, potete rivolgervi a Remember ed ai suoi bei riff, ma come detto ad imperare è il groove, che regna sovrano su Smoked Out. Ricordate poi quando, poco fa, ricordavamo che c'è di peggio? Ecco, il peggio risponde a Destructive Signs e Poet's Tell, due dei pezzi peggiori dell'album senza ombra di dubbio; il fatto che esse si trovino nella seconda metà di Drift rovina purtroppo un po' le buone sensazioni provate nella prima, anche se nulla è perduto.
Come avrete intuito, Drift è tutto tranne che un disco perfetto, anche a causa del succitato peggioramento qualitativo della seconda parte; ciò nonostante, mostra una band sicuramente confusa sullo stile da seguire, ma che qui e là azzecca alcune canzoni davvero valide ed intense, grazie sia alla bravura degli strumentisti, sia al pathos immesso nel microfono dal sempre valido A.K.
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6
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Ma come, Destructive Signs e Poet's tell sono le migliori canzoni secondo me, album piuttosto bello voto 80 |
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5
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Da vero e proprio fan boy dei Flotsam, reputo Drift un grandissimo album. Naturalmente i primi due dischi entrano di diritto nella storia del thrash, ma all'inizio degli anni 90 i F&J hanno evoluto il proprio sound e trovato una nuova dimensione, sfornando due prove (cuatro e, appunto, drift) di grandissimo spessore. |
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4
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Anni non memorabili per il genere, i Flotsam non fanno eccezione, ma i loro album di quel decennio si mantengono a mio avviso su discreti livelli. Certo non esaltano, ma non credo sia un discorso di stile: Drift è ben suonato e cantato (Eric A.K. rimane sempre uno dei migliori nel genere), però gli manca la scintilla che lo fa decollare... (a parte Empty Air che mi è sempre piaciuta un casino). Dal decennio successivo le cose andranno meglio, a partire da My God che personalmente reputo un signor album. Voto 72 |
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3
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Una band che ho seguito a tratti...lo ho sempre reputato in ottima band...ma sinceramente i dischi di meta' anni 90 avevano ben poco a che fare con loro...non e' un brutto cd...ma poco convincente....e lo dice uno al quale piacciono le sonorita' anni 90....voto 75....anche per la coerenza dimostrata negli ultimi anni! |
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2
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Dopo l'ottimo When The Storm Comes Down, i Flotsam hano perso un po' la bussola, è vero, ma a mio parere sono sempre rimasti su livelli più che dignitosi. Drift è un disco un po' così e così, carino da sentire, fino a Missing compreso ci sono bei pezzi, poi cala nella seconda parte. Concordo con il voto del recensore. |
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1
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Discreto ma nulla più, gli ultimi dischi di un altro livello.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Me 2. Empty Air 3. Pick A Window 4. 12 Year Old with A Gun 5. Missing 6. Blindside 7. Remember 8. Destructive Signs 9. Smoked Out 10. Poet's Tell
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Line Up
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Eric A.K.(Voce) Ed Carlson (Chitarra) Michael Gilbert (Chitarra) Jason Ward (Basso) Kelly David-Smith (Batteria)
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