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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Flotsam and Jetsam - No Place for Disgrace
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( 6571 letture )
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Quando si pensa ai Flotsam And Jetsam, la mente corre inevitabilmente a quel sontuoso capolavoro di thrash ottantiano che risponde al nome di Doomsday for the Deceiver, l'album che -ingiustamente- viene spesso ricordato per aver rivelato al mondo -e ai Metallica- il talento di Jason Newsted, l'erede designato di Cliff Burton. Ma la band americana, fondata ufficialmente nel 1984 dopo diversi cambi di monicker a partire dal 1981, era ed è anche molto altro: già il secondo disco, No Place for Disgrace, rappresentava un'ulteriore dimostrazione di forza, andando a divenire un nuovo classico del thrash di fine decennio, ancora oggi uno dei prodotti migliori sfornati dalla fertilissima scena del Nuovo Continente. Purtroppo la formazione proveniente dall'Arizona, per quanto sia considerata una realtà di culto, molto stimata dai fan più appassionati e competenti, non ha mai riscosso quel successo su grande scala che tanti colleghi della Bay Area hanno assaporato nel corso dei lustri: non che questo sia un grosso problema, per carità, dato che dischi eccezionali come quello che stiamo per esaminare resteranno per sempre scolpiti nella storia del metal, a testimoniare il grande valore di questi ragazzi senza bisogno del supporto di futili celebrazioni mediatiche. Stilisticamente, l'album del 1988 riprende lo stile ed il valore artistico del predecessore, con un'aggiunta di maturità e consapevolezza dei propri mezzi: un prodotto che quindi è una conferma di quanto di buono udito due anni prima, la prova provata che Doomsday For The Deceiver era frutto di qualità conclamate e non figlio della classica fortuna che spesso e volentieri arride a tanti debuttanti destinati poi a sparire dalle scene.
Il quintetto di Phoenix propone un thrash metal diretto, nella sua forma più pura: isterico, rabbioso, velocissimo ma al contempo melodico e coinvolgente, sorretto da ritmiche straripanti e riff sfuggenti, tronchi, taglienti e ripetuti fino allo sfinimento. La voce di Eric Knutson è aspra e azzeccata, molto sottovalutata -se vogliamo- nell'ambito thrash: a volte tocca sfumature quasi acide, suona affilata e non troppo acuta, comunque rabbiosa ed intrisa del giusto quantitativo di rabbia e tensione. L'energia emerge da ogni solco del platter: la meravigliosa e devastante titletrack vale da sola l'acquisto del full length, col suo incedere travolgente, il riffing serrato, l'arpeggio centrale che le conferisce la giusta varietà e quell'irresistibile refrain da pugni al cielo, appoggiato dagli immancabili cori propiziatori. Ma l'intero album gode di dinamiche trascinanti e riff di grande impatto, come quelli letali di Dreams of Death, un'altra scorribanda a rincorsa mai banale: il potente break centrale è una mossa tipica, nel genere, per mantenere alta l'attenzione e i Nostri la utilizzano con maestria. Le repentine ripartenze frenetiche rendono ancor più febbricitante la verve dispensata dai cinque americani, che dunque imbastiscono un autentico manuale dell'headbanging: senza nessun calo qualitativo, No Place For Disgrace elenca brani nervosi e frenetici, velocissimi ma non per questo banali o ignoranti, anzi. Un delirio costante per i thrasher old school, che qui possono davvero gioire al cospetto di una scaletta omogenea, ricca di bordate implacabili: impossibile restare fermi di fronte ai pruriginosi stop'n'go di N.E. Terror o al cospetto dell'insolita Saturday Night's Alright For Fighting, cover di Elton John (1973) resa in chiave speed metal: un brano molto catchy e allegro, ovviamente, che rivestito di una decisa corazza metallica suona irresistibile e dimostra la grande capacità dei Flotsam And Jetsam di spaziare tra le sonorità più disparate con grande cognizione di causa, senza sforare nel ridicolo. Escape from Within rappresenta uno dei pochi momenti per riprendere fiato, essendo un brano solenne e non certo tirato, anzi contraddistinto da arpeggi melodici ed un roccioso rallentamento centrale; anche Hard On You, mid-time non trascendentale, funge più che altro da intermezzo e riserva pochi spunti dinamici, limitandosi a spianare la strada al riff di basso con cui Troy Gregory dà un saggio del suo valore ai nuovi fan, aprendo una vibrante cavalcata come I Live You Die: un altro episodio stupendo, iniettato di sonorità heavy metal per i virtuosi orpelli orientaleggianti che la decorano e per la sua grande ricchezza metrica, con accelerazioni, decelerazioni e cambi di tempo all'ordine del giorno. No Place For Disgrace è un album nel quale la devozione per il riffing è elevatissima: le due asce sono in forma smagliante e scoccano una gran serie di schegge veementi, creando trame ben articolate e sempre letali, efficaci come sane rasoiate; forse le sezioni soliste non sono da sturbo, è vero, ma questo è un dettaglio che risulta quasi trascurabile al cospetto di un ordigno di riff esplosivo e sufficiente a spargere fin troppo sangue. La voce, come detto, è coinvolgente e affilata, mentre la ritmica dettata da di Kelly David-Smith incarna proprio quel genere di drumwork che si suol dire terremotante: la sua forza granitica dà una marcia in più al platter e la sua rapidità straripante permette a foga e intensità di mantenere vividissima la tracklist fino al suo compimento, che giunge dopo 54 minuti e 15 secondi di adrenalina. Ma chi pensa di aver compreso ed assimilato il disco già dopo una manciata di pezzi, si sbaglia di grosso: le sorprese non finiscono mai e il fruitore superficiale resterà pertanto frastornato dalla concitatissima Misguided Fortune, a tratti drammatica nel suo sfibrante incaponimento ritmico e ornata da uno degli assoli più belli e melodici del lotto; una sezione centrale in mid-tempo antecede alcuni fischi di chitarra dai tratti quasi moderni -parecchio tempo prima dell'avvento del groove-thrash di panteriana fattura- e la conclusiva sfuriata ritmica. Che dire, poi, della vigorosa P.A.A.B., ultima prova di violenza e compattezza sonora alla velocità della luce? Un altro calibro grosso, prima della lugubre outro The Jones, che va a mettere la parola fine ad un lavoro privo di punti deboli, aggressivo ma intelligente, ricco di refrain eccitanti e riff memorabili: il thrash migliore che si possa desiderare, uno stile potente, feroce ma anche elaborato, che non si limita a sconquassare i timpani con la mera violenza ma opta per una distruzione in grande stile, orchestrata con tiro e songwriting eccellente. Solo un paio di canzoni ne abbassano in parte il livello globale, ma No Place For Disgrace resta un gioiello che ogni appassionato del settore dovrebbe conoscere e amare.
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VOTO LETTORI
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94.55 su 165 voti [
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28
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Grande album voto meritato. Però preferisco Doomsday For The Deceiver che trovo più personale per gli accenti power e speed, erano già molto richiesti prima del debutto visto che parteciparono a ben due compilation, Metal Massacre ( VII ) come al solito e Speed Metal Heel II |
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27
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@Riccardo: a me la versione 2014 non piace |
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26
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Non avendo l'originale mi sono fatto tirare dalla versione ri-registrata. Qualcuno le conosce entrambe? Come giudicate la versione re-recorded? Io ovviamente, non potendo fare confronti, lo trovo un gran disco. |
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25
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Eccolo! Ancora mi ricordo quando andai a prenderlo dal mio compagno di scuola che aveva fatto il solito ordine "proletario" per risparmiare sulle spese di spedizione...5900 lire il vinile, lo presi nel 1990, colonna sonora di quegli anni. Voto 90. |
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24
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Un disco che farebbe tranquillamente il culo ai più blasonati Metallica Megadeth Slayer Testament. Devastante e in alcuni tratti anche ipnotico.. un inferno di potenza e tecnica. Per me è da 100, e a mio parere meglio del precedente |
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23
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Altra pietra miliare del thrash, gli preferisco Doomsday ma è solo una questione di gusti personali. |
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Disco splendido, con una delle più belle copertine che io ricordi. |
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Stasera dovrò punirmi x non avere mai cagato questa band.....Ma che disco è anche questoi?? CAPOLAVORO!!! |
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20
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In questi mesi di nuovi album di vecchie band thrash mi sono oggi andato a riascoltare alcuni vecchi album, e soprattutto questo che ritengo uno di migliori album del genere, comprato in vinile all'uscita dello stesso. Già solo la titletrack vale più di tante discografie di altre band, ed in gerenale l'album è una vera bomba, per me il migliore dei Flotsam. Purtroppo se si ascoltano i nuovi album delle vecchie band la differenza si sente e come, e penso che le recensioni che vanno non oltre i 75/100 siano più che giusti, visto considerato il valore di album del passato. |
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19
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Un album con diversi aspetti positivi. Una buona produzione che permette ad ogni strumento di emergere nel modo giusto. Canzoni lunghe ma comunque dirette, d' impatto, e con alcuni spunti interessanti in diverse canzoni, come l' inatteso arpeggio a metà della canzone omonima. Una cosa che mi è piaciuta molto è l' aver utilizzato dei riff semplici, niente tecnicismi esasperanti nei riff, e l' aver relegato questo aspetto ad alcuni passaggi solistici (assoli molto belli tra l' altro). In realtà alla fine non stiamo parlando di un capolavoro, e già verso la quarta canzone ho cominciato ad avvertire un pò di stanchezza nell' ascolto. Ci ha pensato la cover gagliarda di Elton John, ma in generale quest' album con palesi influenze dei Metallica mi ha dato quest' impressione: parte bene ma poi cala un pò, assestandosi su buoni livelli ma sempre col rischio che il carburante potesse finire da un momento all' altro. Fortunatamente non è andata così. 70 |
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18
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Assoluto capolavoro...adrenalina pura, un album strepitoso e ben superiore a certi decanrtati e sopravvalòutati album dei thrasher piu famosi e pubblicizzati...da riascoltare e riscoprire anche nella nuova versione 2014. |
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17
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Daccordissimo con AL appena inferiore al precedente , il successivo fu una vera delusione. uno dei piu' bei dischi thrash della storia , ottimi musicisti, cantante fantastico e ottima produzione. Voto 90 |
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16
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@trucido: 'azz, hai ragione. mi sono confuso. |
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in realtà sarà ri-registrata  |
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quest'anno tra l'altro uscirà la versione rimasterizzata . |
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Ho il vinile! Che dire! Stupendo! |
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Questo è davvero un disco splendido! Bellissima recensione! |
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non sanno più che pesci pigliare quindi si ributtano nel passato, non hanno saputo capitalizzare l'enorme potenziale a loro disposizione e si sono persi nell'oblio (come ad esempio i Nuclear Assault). Non vorrei ipotizzare cose insensate ma penso che il nome particolare e francamente poco coinvolgente non li abbia aiutati a fare il grande salto. Peccato perchè mi farebbe piacere rivederli ad alti livelli ma mi sa che è tardi ormai |
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10
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Un grandissimo lavoro, prodotto anche bene. Insensata l'idea di ri-registrarlo nel 2014. Tra l'altro l'originale si trova anche facilmente. |
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9
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grande album, leggermente inferiore al precedente. dopo questo invece per me inizia la caduta libera del gruppo... ci sta il voto di Rino. |
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8
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Non l'ho mai sentito, ora devo ascoltarlo. |
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6
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la cover di elton john è il valore aggiunto dell'album, fantastico, bellissimo, potente, con la fantastica voce di Erik Ak che è molto più di un cantante thrash. A pari merito con il debut doomsday |
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5
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1 dei pochi che apprezzo del gruppo, alcuni pezzi da paura, altri meno, secondo me, nessuno ha citato la n.5, cover di Elton John? |
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4
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Questo album è uno stereotipo di thrash anni 80, in un mix di influenze power......velocizzate. Da avere! |
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3
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''No Place for Disgrace'' è uno dei migliori album di Thrash Metal non ne escono più oggi giorno album del genere!!!! VOTO: 92/100 |
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2
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So di essere un caso a parte, ma nonostante abbia acquistato questi dischi nell'anno in cui vennero pubblicati, non sono mai riuscito ad apprezzarli pienamente; non che mi siano risultati sgraditi, sia chiaro (li ho anche ascoltati abbastanza), ma ho sempre preferito altri gruppi nel genere. Credo si tratti solamente di una questione soggettiva, però si deve tener presente che a quell'epoca le releases in ambito thrash erano talmente tante da rendere quasi inevitabile una scrematura, più o meno volontaria. Per contro, si potrebbe affermare che attualmente non escono molti albums validi quanto questo. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. No Place For Disgrace 2. Dreams of Death 3. N.E. Terror 4. Escape from Within 5. Saturday Night's Alright For Fighting 6. Hard on You 7. I Live You Die 8. Misguided Fortune 9. P.A.A.B. 10. The Jones (instrumental)
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Line Up
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Eric “A.K.” Knutson (Voce) Michael Gilbert (Chitarra) Edward Carlson (Chitarra) Troy Gregory (Basso) Kelly David-Smith (Batteria)
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