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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Scorpions - Lonesome Crow
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07/12/2018
( 3679 letture )
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Era il 1972 quando gli Scorpions pubblicarono il loro album di debutto, Lonesome Crow, un disco singolare, dalle sonorità radicalmente lontane da quelle ben più conosciute degli Scorpions negli anni d'oro, capaci di comporre brani divenuti poi tasselli fondamentali nella storia della musica rock-heavy. In Lonesome Crow si sentono prepotentemente le influenze anni 60, che emergono in ogni attimo sia nelle sonorità rock-psichedeliche figlie di quel perido, sia per lo stile delle composizioni, ricche di cori, sperimentazioni e arrangiamenti particolari, al limite del prog.
Pur non essendo un lavoro dalla grande fama Lonesome Crow ha comunque il suo valore avendo permesso alla band di affermarsi nell'underground per poi avviarsi verso la carriera che tutti conosciamo. La musica degli Scorpions è di grande qualità, stilisticamente ancora legata al decennio precedente ma a suo modo matura e con una produzione, sotto la guida di Conny Plank, ben curata. L'aver poi cambiato direzione a favore di un sonorità più accattivanti, l'ha messo un po' in ombra rispetto a capitoli storicamente più rilevanti nella costruzione dello stile degli Scorpions quali Fly to the Rainbow e In Trance, dischi moderni e rockeggianti, lontani dalla psichedelia quasi obsoleta di Lonesome Crow, ma si intravedono già le grandi qualità e l'immenso talento del gruppo.
Nella formazione troviamo i fratelli Schenker alle chitarre, Rudolf ad occuparsi della parte ritmica e Michael di quella solista, gli ottimi Heimberg al basso e Dziony alla batteria . Debutta anche Klaus Meine alla voce. Pur non trattandosi di una formazione definitiva tutti suonano bene e contribuiscono alla riuscita del disco. Non ci sono canzoni iconiche come molte hit scritte successivamente del quintetto tedesco, ma grazie anche a una produzione veramente pregievole ogni suono e ogni nota sono al posto giusto. Dal punto di vista strumentale siamo a livelli elevatissimi, specie se considerato che si parla di un album di debutto: la proposta musicale non è acerba, è semplicemente diversa dalla direzione presa successivamente dal gruppo, ma si lasciano già intravedere le eccezionali qualità dei fratelli Schenker, ottimi musicisti e compositori come si può notare in It All Depends, Leave Me o Inheritance in cui si muovono tra riff e assoli potenti e di buon gusto, sorretti dalla sezione ritmica di Heimberg e Dziony, che nella loro breve militanza nel gruppo hanno lavorato con precisione e qualità, contribuendo potentemente alla riuscita di Lonesome Crow. Difatti in tutte le canzoni la batteria suona come si deve e il basso mantiene una posizione di rilievo, suonando sempre corposo e definito. Le prestazioni più convincenti di Meine invece si possono trovare in In Search of the Peace of Mind e nuovamente in Inheritance. Il timbro è il suo e la sua prestazione è indubbiamente degna di nota. Dal punto di vista testi e contenuti anche qui siamo legati a tematiche psichedeliche più o meno marcate o degne di nota, per esempio nel caso del brano d'apertura I'm Going Mad che racconta di un viaggio nel deserto in cui si perde lucidità fino a raggiungere la follia, o brani dai testi brevi e frammentari, quasi criptici, come in It All Depends o nella titletrack Lonesome Crow, canzone più lunga nella storia del gruppo (grazie a una durata superiore ai tredici minuti).
Proprio in Lonesome Crow si racchiude l'essenza del disco: contenuti e parole passano in secondo piano amalgamandosi quasi completamente alla musica, incantevole e sorprendente sotto tutti gli aspetti specie se considerata la giovanissima età dei musicisti, tra i quali un Michael Schenker ancora minorenne, ma esplosivo e carico di idee. Lonesome Crow è un ascolto obbligato per i sostenitori degli Scorpions, che possono vedere la loro band prediletta in una forma rudimentale e completamente diversa da quella definitiva, ma in cui già emergono la personalità di grandissimi professionisti come Klaus e Rudolf. Per ogni altro amante del rock psichedelico anni 60-70 può rivelarsi ancor più una sorpresa, trovandosi di fronte a un disco che inaspettatamente richiama gruppi come Deep Purple o le chitarre di Iommi dei Black Sabbath, non innovativo o ai livelli di essere considerato una pietra miliare ma che mantiene (anche ai giorni nostri grazie a un'invidiabile produzione) una sua identità e un suo stile.
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13
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Un disco che non mi stanca mai... Direi eccellente per essere il disco del debutto degli Scorpions. Sonorità molto psico che sanno rapire coloro che amano la musica in genere. |
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12
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E' passata ora la title track; pur tenuto conto dell'ingenuità dell'esordio e dell'anno in questione, l'intermezzo vocale è imbarazzante! Ascoltare x credere. |
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11
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C'è un curiosissimo video d'epoca di I'm Going Mad, con gli SCORPIONS super-frickettoni stile FREE, che suonano in una cava con riprese che dovrebbero imitare il Live a Pompeii, e un KLAUS MEINE inedito con un barbone mai visto. Si può notare anche come RUDOLF SCHENKER aveva già il suo stile, la sua Flying V, e le idee piuttosto chiare, nonostante la giovanissima età. /// Scorpions 1972 w/ Michael Schenker. |
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10
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Esordio a base di rock psichedelico/progressivo, a tratti affascinante (in search of peace of mind, lonesome crow), lavoro complessivamente ancora acerbo, voto 70 |
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9
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@cowboy big 80: più che probabile. L'ha fatto per prendere il posto di Michael Schenker nel disco successivo |
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Uguale a R.R. per i Judas, molto 70 stoned, nessuno ha mai verificato se Uli Roth ci ha messo qualcosa di nascosto? |
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7
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e fly to the rainbow ? lo sto ascoltando emerita |
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6
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Piace anche a me ma il voto mi sembra eccessivo. Buon disco nel genere di appartenenza ma senza esagerare |
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5
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La band più gigantesca della Germania, il loro hard rock e melodico ha insegnato tanto a chiunque. Lonesome Crow è più che sufficiente |
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4
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Grande inizio per una band diventata poi leggenda, d' altronde con due fuoriclasse in formazione (Klaus e Michael) non potevano che partire bene. Disco tutto da riscoprire e da assaporare, psichedelico e lontano dai clichè futuri (un po' come fu per il primo dei Judas), ma che resiste nel tempo. Mitici Scorpions! |
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3
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L'inizio della leggenda, ancora poco focalizzato ma di qualità, a me è sempre piaciuto molto come album, si respira un certo senso di benessere. Forse il voto è esagerato, ma di certo resta un buon esordio |
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2
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Visto l'anno e l'età dei soggetti non male, ma voto che mi sembra eccessivo. Dal successivo si comincia a fare sul serio, il periodo d'oro degli Hannoverani con la perla finale dei Tokyo Tapes, seppur mutilati da un suono complessivo da galera !! |
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1
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Debutto più che discreto. E Michael malgrado la giovane età fa già meraviglie. Buone Inheritance e Action |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I'm Going Mad 2. It All Depends 3. Leave Me 4. In Search of the Peace of Mind 5. Inheritance 6. Action 7. Lonesome Crow
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Line Up
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Klaus Meine (Voce) Michael Schenker (Chitarra) Rudolf Schenker (Chitarra) Lothar Heimberg (Basso) Wolfgang Dziony (Batteria)
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