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SCORPIONS - MEO Arena, Lisbona, 28/06/2016
04/07/2016 (2378 letture)
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Una vacanza da tempo programmata in quel di Lisbona è l’occasione giusta non solo per scoprire nuove terre e nuovi sapori, ma anche per stilare la lista dei concerti imperdibili a pochi passi dal proprio appartamento estivo. Ebbene sì, fortuna vuole che la principale location per i concerti nella capitale portoghese sia a meno di mezz’ora da dove risiedo con la mia ragazza in questi ultimi giorni di giugno. Struttura moderna con neppure una ventina d’anni sulle spalle, adibita più che altro alle manifestazioni sportive, la MEO Arena si presenta, a dir la verità, come una location piuttosto piccola, nonostante i 12500 posti a sedere (solo 200 in meno del nostro Mediolanum Forum per intenderci), che aumentano però inevitabilmente in occasione dei concerti grazie all’aggiunta dei posti in piedi. L’estate 2016 si prospetta come una delle più calde dal punto di vista dei nomi in calendario: Scorpions e Iron Maiden sono due gruppi da non farsi mancare per nulla al mondo, a costo di tornare a casa con un portafogli desolatamente vuoto. I tedeschi, alle prese col loro incredibile 50th Anniversary Tour, e gli inglesi, impegnati da febbraio nel The Book of Souls World Tour, sono entrambi sinonimo di certezze e rimangono tuttora imperdibili in sede live. Due serate diverse, ma per certi versi molto simili. Dato che al concerto della Vergine di Ferro manca ancora qualche giorno e che avremo modo di vederli a fine luglio in Italia, ci occuperemo oggi della serata del 28 giugno, quando ad infuocare il palco della MEO Arena di Lisbona c’erano gli Scorpions...
IL PRE-CONCERTO La serata è ventosa, come sempre a Lisbona, e l’atmosfera è quella delle grandi occasioni. Dopotutto stasera si festeggia un compleanno speciale, iniziato più di un anno fa, con la pubblicazione di Return to Forever, diciottesimo studio album degli Scorpions, preludio ad un tour mondiale che ha visto e vedrà la band tedesca solcare orgogliosa i palchi di decine e decine di Paesi da luglio 2015 a dicembre 2016. L’Italia li ha visti protagonisti nel mese di novembre con tre date a Roma, Milano e Trieste, mostrando una notevole risposta da parte del pubblico nostrano. Purtroppo per chi scrive, l’occasione di vederli dal vivo ancora non si era presentata, fino a quando una serie di fortunate coincidenze li ha portati a pochi passi da me nella capitale portoghese. Sono da poco passate le 20 quando, insieme alla mia dolce metà, arrivo nei pressi della MEO Arena. Visto che il tempo ce lo permette, decidiamo di mangiare in tutta tranquillità i panini portati da casa. Rischiando in più di un’occasione di venire letteralmente trascinati via dal vento incessante, terminati i panini ci mettiamo subito in coda nella fila per i posti in piedi. Una coda ormai esigua, visto che la maggior parte del pubblico è già all’interno dell’Arena. Appena entrati, il primo impatto è dei migliori, tanto per la location stessa quanto per la cornice di pubblico. Il servizio bar della MEO Arena comprende -come in ogni angolo di Lisbona, d’altronde- una vasta gamma di dolci, oltre al caffè, alle birre e ad altre bevande dissetanti. Il tutto a prezzi umani, non certo bassi, ma adeguati ad un evento di questo tipo. I minuti scorrono e l’Arena va via via riempiendosi, finché ogni più piccolo angolo viene occupato dal pubblico; un pubblico di tutte le età, come notiamo fin da subito, essendo presenti dai bambini piccoli agli anziani sulla settantina. Questo è l’effetto Scorpions, ormai è chiaro.
SCORPIONS Ore 21, inizia l’attesa per assistere al concerto-evento di una delle band più amate del panorama heavy metal di tutti i tempi. E non è un’esagerazione, poco ma sicuro. Le canzoni di gruppi hard & heavy in sottofondo mitigano appena l’attesa, la corona della copertina di Return to Forever svetta maestosa sul telo che ancora copre il palco dall’alto al basso. Passano i minuti, ma è solo alle 21.30 che iniziano a risuonare le note di Going Out with a Bang, tratta proprio dall’ultimo album, e gli Scorpions fanno finalmente il loro ingresso sul palco. Scenografia da primi della classe, con maxischermi che mostrano effetti di luci a tutto spiano, immagini che si alternano via via che cambiano i pezzi in scaletta, una gigantesca chitarra (dalle foto si capisce meglio) posta proprio dietro alla batteria e pubblico che non può fare a meno di esaltarsi fin dai primi minuti. Con Make It Real e The Zoo si fa un tuffo -e che tuffo!- nel passato: l’album è Animal Magnetism e l’anno il 1980, la voce di Klaus Meine non è ovviamente più quella di un tempo, ma l’atmosfera “magnetica” non è cambiata affatto. I cinque musicisti sul palco si divertono come ragazzini e si vede dall’approccio diretto col pubblico portoghese, con cui ogni tanto il frontman si intrattiene a parlare. La strumentale Coast to Coast è un’ottima scusa per mettere in risalto le doti conclamate di Rudolf Schenker alle sei corde e allo stesso tempo per concedere un primo time out al buon Meine. Anche perché di lì a poco sarebbero arrivati un filotto di pezzi belli tosti, anche se in forma di medley: Top of the Bill, Steamrock Fever, Speedy’s Coming e Catch Your Train. Un’infornata di brani ad alto voltaggio prima del momento più melodico di We Built This House, singolo estratto dall’ultimo album Return to Forever, il cui lyric video è stato fatto scorrere sui maxischermi per tutta la durata del brano e conseguentemente cantato a gran voce da tutto il pubblico con un effetto corale da pelle d’oca. Ancora brividi a fior di pelle per la stupenda esecuzione solistica del chitarrista Matthias Jabs su Delicate Dance, prima di un nuovo medley, questa volta costituito da Always Somewhere, Eye of the Storm e Send Me an Angel. Romanticismo a mille ovviamente per questo terzetto di brani, anche perché a seguire c’è nientedimeno che un’immortale e indimenticabile Wind of Change. In tutto questo, però, c’è anche chi riesce ad azzuffarsi per non si sa quale motivo, e ovviamente a due passi dalla nostra postazione; per fortuna il tutto è scemato in pochi secondi con questo infelice individuo portato a forza verso l’uscita da altri tre fan, probabilmente anche più incazzati di lui per il fatto di essersi persi gli ultimi minuti dell’esibizione. Tutto rientrato e attenzione di nuovo catalizzata sul palco, con gli Scorpions che intonano un’altra sequela di pezzi tirati: Rock 'n' Roll Band (altro estratto da Return to Forever), Dynamite e la strumentale In the Line of Fire, preludio al consueto assolo di batteria. Da segnalare che dietro le pelli non c’è il tanto amato animale da palco James Kottak, momentaneamente fuori dal gruppo perché sotto cure mediche, bensì un sostituto di tutto rispetto: Mikkey Dee, direttamente dai Motörhead. Assolo spettacolare, manco a dirlo, visto che la batteria viene elevata di qualche metro dal suolo nel bel mezzo dell’esecuzione lasciando tutti di stucco (perlomeno coloro che ancora non avevano avuto modo di assistere a questa scena). Momento amarcord quando sullo sfondo compaiono le copertine di tutti gli album degli Scorpions, ma la magia non è ancora finita: Blackout, No One Like You e Big City Nights chiudono in maniera esemplare un concerto che difficilmente sarà dimenticato dal sottoscritto e da tutti i presenti della MEO Arena. L’ugola di Klaus Meine regge al meglio fino alla fine e allora ecco che, dopo una brevissima pausa, i Nostri ricompaiono sul palco per chiudere con stile la loro esibizione grazie a due brani ormai divenuti classici del loro repertorio, conosciuti anche da chi non si è mai ritenuto apertamente un loro fan: la ballatona Still Loving You e ovviamente la travolgente Rock You Like a Hurricane. E gli applausi sgorgano a tutto andare...
CONSIDERAZIONI POST-CONCERTO La serata è così volta al termine come meglio non potevamo aspettarci, avendo avuto davanti ai nostri occhi un pezzo di storia dell’heavy metal, una band che nonostante gli anni sul groppone riesce ancora a scaldare e stupire le folle. Una prestazione impeccabile, praticamente priva di note negative, se non quelle derivate dalla consapevolezza che niente è eterno e arriverà purtroppo anche il giorno in cui certi gruppi storici dovranno mettersi da parte. Ma questo momento per gli Scorpions ancora non sembra essere arrivato, e di più non potremmo proprio chiedere.
SETLIST 1. Going Out with a Bang 2. Make It Real 3. The Zoo 4. Coast to Coast 5. Top of the Bill / Steamrock Fever / Speedy’s Coming / Catch Your Train 6. We Built This House 7. Delicate Dance 8. Always Somewhere / Eye of the Storm / Send Me an Angel 9. Wind of Change 10. Rock 'n' Roll Band 11. Dynamite 12. In the Line of Fire 13. Drum Solo 14. Blackout 15. No One Like You 16. Big City Nights ---ENCORE--- 17. Still Loving You 18. Rock You Like a Hurricane
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Beh in effetti quel tour di quel disco e' stata l'apoteosi della band. Io sono loro fan da più o meno quel periodo ma non ero mai riuscito a vederli prima di novembre dello scorso anno...era uno dei pochi gruppi storici che mi mancava assieme ai van halen |
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Io li avevo visti nel Word Wild live nell'84 uno dei più bei live visti dei giganti |
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@yogh..BUBU la pensa come te?? |
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Eh si...fino ad oggi infatti suonava solo con orchestre di paese e non lo cagava nessuno |
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Mikkey Dee finalmente suona qualche cosa di serio........ |
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Presente alla data di Roma. Tutto eccezionale tranne che ogni accenno di pogo era visto con disprezzo e timore dal tipo di persone che frequenta certi concerti. |
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@marmar. Al Palatrussardi nel febbraio 1989 c´ero anche io, era tutto esaurito e dovetti comprare il biglietto da un bagarino lí davanti. Fu un concertone, che ricordi....Erano uno dei miei gruppi preferiti poi li ho abbandonati a inizio degli anni ´90 visti gli album sempre piú scadenti.. Comunque grandissima band e World Wide Live uno dei live piú belli di sempre. |
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comunque a Milano al Forum di Assago lo scorso autunno c'era il pienone... l'anno scorso poi hanno fatto 3 date in palazzetti molto capienti. Vero che negli anni 90 hanno avuto un calo di popolarità ma tutta la scena hard-heavy era in crisi |
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Il mio ricordo va al Tour di Savage Amusement, gruppo spalla erano le Vixen, e vi assicuro che il Palatrussardi era pieno come un uovo, ma parliamo ahimè del lontano '89... Quelli erano ancora gli Scorpions, anche se quelli di Tokyo Tapes rimarranno inarrivabili; visti un paio d' anni fa mi sembravano una cover band... |
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Il mio ricordo va al Tour di Savage Amusement, gruppo spalla erano le Vixen, e vi assicuro che il Palatrussardi era pieno come un uovo, ma parliamo ahimè del lontano '89... Quelli erano ancora gli Scorpions, anche se quelli di Tokyo Tapes rimarranno inarrivabili; visti un paio d' anni fa mi sembravano una cover band... |
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@Invictusteele: completamente d`accordo col tuo commento. Io riuscii a vedermeli tranquillo in prima fila, e la scena iniziale con la band che entra e Klaus seduto su uno sgabello all`inizio di Coming home, poi lancia via lo sgabelli e partono a razzo, beh e` una delle cose che mi ricordero` per tutta la vita, come l`intermezzo acustico con Michael Schenker, grandissimo. Come si suol dire beato chi c`era e glu altri non sanno cosa si son persi, allora come oggi! |
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Metal Shock, sappiamo tutti come funziona in Italia, se non ti chiami ac/dc o Metallica certi numeri non li fai. E' già tanto che a Roma c'erano 5000 spettatori per delle vere leggende della musica, ma sai che ti dico? Preferisco un concerto come quello degli Scorpioni piuttosto che la bolgia infernale dei Metallica, Ac/cd e Iron Maiden che oggi come oggi vanno di moda anche tra i discotecari. Gli Scorpions me li sono goduti veramente, ero sotto al palco, la gente era tranquilla e non spingeva e soprattutto con cagaca il cazzo... insomma, questo è il mio tipo di concerto piuttosto che la calca dove non si respira e dove ci sono troppi coglioni. Detto ciò, quando sono andato lì pensavo che il palazzetto fosse strapieno e che tutti i metallari d'Italia si fossero riuniti per vedere una band leggendaria che ha fatto la storia e che non è mai venuta a Roma, invece l'Italia si conferma un paese poco adatto al rock duro |
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Visti esattamente un anno fa a Barcellona. Non sono mai stato un appassionato, non ho loro dischi e i pezzi che conosco é perché li ho suonati con una cover band negli anni 90. Però porca paletta, dal vivo ho capito perché sono tra i big assoluti del genere... |
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12.000 persone per una band come gli Scorpions sono troppi? In italia certamente, ma se fossero di moda come gli Ac/dc allora sarebbero dieci volte di piu`. Io li vidi nel 1992-93, con Duff di supporto, a Milano, non mi ricordo se al Forum o al Palatrussardi, ma se c`erano 4.000 persone erano gia` tante, anche quello fu uno show straordinario. E si`, si che in italia se ne intendono di musica......... |
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Mikkey Dee forever....altro che Kottak. |
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Li ho visti a novembre nella data di Roma, in un palalottomatica pieno a metà (forse hanno esagerato nella location, 12.000 posti per una hard/metal band e in Italia sono davvero troppi) queste leggende viventi hanno dato il cuore, offrendo unno spettacolo unico. Ancora oggi gli Scorpioni rompono il culo a gran parte delle band, grandiosi sul palco così come in studio, anche se l'ultimo album è stato un mezzo flop, ma sticavoli, in 40 anni hanno sbagliato giusto tre dischi, il resto sempre sopra la media. Da venerare in eterno la più grande hard rock band della storia |
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Complimenti per il report, mi ricorda lo spettacolo che la band ha fatto a novembre al forum d’assago. Certo che dev’essere ancor più emozionante in un posto esotico come Lisbona, beato te che te hai avuto questa opportunità. Una nota per il gruppo, sono veramente in forma smagliante visto che sono tutto fuorchè dei ragazzini, veramente incredibili. Poi con tutto il rispetto per kottak che è un grande batterista e soprattutto un animale da circo, ma penso che sarebbe fantastico vedere qualsiasi band con alle pelli un personaggio come Mikkey Dee. |
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