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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Scorpions - Return to Forever
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Ogni uscita delle band storiche da ormai più di un decennio spacca in due pubblico e critica. C’è chi vorrebbe vedere i membri di band come AC/DC, Judas Priest, Iron Maiden, Metallica, Ozzy, Kiss morti o in qualche ricovero a finire i propri giorni, chi li tollera solo per le apparizioni live e chi invece riesce a riconoscergli ancora il giusto valore. Questa nuova uscita degli Scorpions non farà eccezione ed immagino già schiere di detrattori che per partito preso criticheranno duramente l’ennesima fatica discografica di Meine & company. La verità oggettiva è che ad eccezione dei controversi Pure Instinct ed Eye II Eye la band tedesca è sempre riuscita a consegnare ai propri fan lavori di spessore notevole, se non addirittura a stupire con il bellissimo Humanity: Hour I del 2007. Chiariamo subito che con Return to Forever la band è tornata al classico hard rock che l’ha sempre contraddistinta, abbandonando ogni tipo di sperimentazione, proseguendo quanto fatto con l’ottimo Sting in The Tail. Pare che l’album contenga anche brani ripescati da idee abbozzate negli anni 80, ed infatti molto spesso si ha la sensazione di un tuffo nel suond di Blackout e Crazy World, ma il tutto è ben confezionato, ed evidentemente anche le vecchie idee hanno subito un restyling moderno arricchito da un'esperienza che ormai permette ai cinque di azzeccare sempre la melodia giusta ed il ritornello accattivante.
Non stiamo parlando di un capolavoro assoluto perché effettivamente qualche filler e qualche brano sottotono è presente, ma nonostante questo Return To Forever contiene una serie (e non un paio) di brani davvero gradevoli, riusciti, con riff e ritornelli perfetti, che forse hanno la sola colpa di arrivare tardi, perché avrebbero il potenziale per diventare davvero dei classici. Si parte con Going Out With a Bang, rock and roll trascinante che strizza molto l’occhio all’hard rock americano, caratteristica di diversi brani dell’album; il pezzo piace ma non stupisce, soprattutto per un ritornello che non riesce a catturare del tutto l’attenzione. Molto meglio la successiva We Built This House, che sembra davvero uscita dal un disco della band degli anni 80. Il pezzo che è anche stato scelto come primo singolo si sviluppa in strofe lente in cui la parte del leone la fa la voce inconfondibile ed inimitabile di Meine, che sembra davvero inattaccabile dal passare del tempo, per poi finire su un ritornello riuscito e che sicuramente sentiremo cantare a squarciagola nei prossimi concerti. Buona ma un po’ sottotono la sezione solista di Jabs, che purtroppo anche nel resto dei brani non sarà così esplosiva come ci ha abituato in passato. Anche Rock My Car è destinata a trovare spazio nelle prossime set list della band, il brano è ruffiano al punto giusto per spaccare nuovamente il pubblico tra chi lo troverà un tormentone commerciale e chi lo troverà dannatamente accattivante. Un punto a favore anche il per testo auto celebrativo e volutamente ironico:
The maximum power, it can't be too fast And when the morning arrives We're starting all over, no future no past Forever big city nights Put on your helmet Ready to go We gonna have fun tonight Rock, rock, rock my car Let's push the pedal down to the metal!
House of Cards è la prima ballad del disco, totalmente acustica, carina ma nulla di più, con il grosso pregio di avere un cantato sentito dalla voce di Meine, capace come pochi di rendere ogni canzone un piccolo gioiello. All For One e Rock and Roll band sono brani che con il loro impetuoso ritmo rock and roll veloce e dei ritornelli che si stampano in testa subito riescono a coinvolgere subito l’ascoltatore. Certo non si può non criticare l’uso eccessivo della parola “rock” nei testi e nei ritornelli, così come senza dubbio alcuni cori sono un po’ scontati ed hanno un sapore di riciclato, ma funzionano, e se tali errori si perdonano a band emergenti e venerate come nuove sensazioni del rock non dovremmo perdonarlo a chi le pagine del rock le ha scritte? Sarebbe come pretendere che i Manowar non mettano almeno una volta in ogni disco le parole fight, night e Warrior. Catch Your Luck And Play prosegue sulla strada dei brani dai ritornelli super orecchiabili, ancora con melodie e coretti ruffiani, forse un po’ troppo commerciale per lo stile dei Nostri beniamini, ma le chitarre sono corpose e finalmente sentiamo un solo di chitarra degno di nota, anche se breve. Rollin’ Home è un mid tempo dal sapore americano ottantiano, più adatto ad un Bon Jovi che guida una Mustang decapottabile, il brano non è certo brutto, ma tradisce un po’ le origini e lo stile degli Scorpions, troppo radiofonico e con poco mordente. Hard Rockin the Place torna su territori più consoni, anche se ormai sono immancabili i coretti “oh ooh”, i riff di chitarra sono corposi ed il ritornello ci porta indietro con la memoria, se non ad un Blackout o Love at First Sting quanto meno a Crazy World. Eye of The Storm è la ballad degli Scorpions che ci aspettiamo, e che ci piace, meglio di House of Cards, senza scomodare inutili paragoni con i migliori lenti della band, ma in linea con le buone ballate contenute nei dischi degli ultimi dieci anni. Inutile anche ripetere la capacità, rara, della voce di Meine di rendere piacevole qualsiasi cosa esca dalla sua bocca. The Scratch è il brano più strano (in senso buono) del disco, con un incedere rock blues quasi rockabilly, bello ma si poteva osare di più nel ritornello, mentre un po’ sconclusionata nelle intenzioni la sezione solista, in cui i Nostri sembrano volere strafare senza sapere esattamente dove andare. Chiude il disco Gipsy Life, e come da tradizione troviamo una ballad dal sapore malinconico e sognante. Se nel precedente Sting In The Tail la chiusura affidata a The Best Has Yet to Come sembrava salutare i propri fan con l’augurio però che non fosse del tutto finito, Gipsy Life sembra essere una confessione su quello che sono e provano oggi Schenker e compagni:
While all those years go by The clock is ticking way too fast And I just ask myself What is going to be last I've seen it all, but still I've seen nothing yet at all So I'm still looking for Some diamonds and pearls
Bye-bye, girl There's a road I gotta find Called the gypsy life I miss that life Like a good old friend
Una vita a girare il mondo tra palchi e tour che di fortuna ne han data parecchia, e anche se l’intenzione è quella di fermarsi la voglia di proseguire è tanta. La versione deluxe contiene quattro bonus track, fra cui spiccano la bella Dancing With The Moonlight e The World We Used to Know, dal sound molto Police style. Produzione buona anche se inferiore a Humanity: Hour I e Sting In the Tail, ma decisamente spanne sopra a quanto sentito negli ultimi dischi di Judas, Iron e Metallica; la voce di Meine è come sempre eccezionale, unica ed inimitabile ed esce vincente ed a testa alta, Schenker sfodera riff e ritmiche nel suo stile mentre da Jabs ci saremmo aspettati qualche assolo un po’ più funambolico ed incisivo.
Return To Forever è un disco degli Scorpions, questo basterebbe come giudizio, forse non sarà il capolavoro che auspicavamo dopo gli ottimi ultimi album ma soprattutto perché dai nostri eroi ci aspettiamo sempre il meglio, e la speranza che chi ha scritto pagine del rock e capolavori della musica possa bissare quei dischi c’è sempre. Ma va detto che Return to Forever è un album che spazza via il 90% delle uscite hard rock che tanto vengono osannate, che sembrano scrollare l’ascoltatore ma non sono altro che semplici brezzoline se paragonate a chi sa ancora scuotere come un uragano; magari non sarà proprio l’uragano del 1984 ma si sente ancora, eccome. Forse questo sarà l’ultimo disco degli Scorpions, forse no, forse verrà annunciato l’ennesimo tour mondiale definitivo per poi smentire e pubblicare nuovi inediti, ormai siamo abituati ad un certo tipo di business musicale. Fatto sta che i pungiglioni pizzicano ancora, e se il meglio sia già venuto o debba ancora venire non lo sappiamo, ma alla fine quello che importa davvero è godere di musica di buona qualità, e quella i nostri beniamini non hanno smesso di offrircela.
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del mio commento 34 non cambierei niente se non fosse che sono tornato ad ascoltare questo album per aver subito una delusione ancora più grande con il successivo rock believer, qui avevano imboccato la direzione sbagliata secondo me e un\'album bastava e avanzava, ma poi hanno continuato a seguirla aumentando il livello di banalità e rocckettino inutile. Pezzi come animal magnetism, in trance, evening wind, Born to Touch Your Feelings, lady straligt ecc si rivoltano nella tomba |
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Lo stile e la capacità sono quelli, non ci sono dubbi. Non lo trovo così eclatante, ma non mi piace nemmeno cassarlo senza mezzi termini. Lo si accetta perchè sono loro, ci piacciono da tanto tempo, e il richiamo della loro musica c'è comunque. |
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Sinceramente sono rimasto un po' deluso da questo album; vero, buona parte sono filler ma, a dirla tutta un po' più di impegno lo potevano mettere. Soprattutto potevano scegliere meglio i vari b-side: tanto per cambiare una canzone davvero azzeccata come Crazy Ride (che si meritava di aprire l'album!) viene relegata come bonus track solo per il mercato giapponese (non ho parole!!!). Belle comunque We Built This House e House of Cards, meno convincenti le altre. Voto 65, 70 includendo la bella Crazy Ride |
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Grande Elio... Ti stimo |
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Rivalutato un po' con gli ascolti dopo l'iniziale (parziale) delusione. Il problema è che quest'album viene dopo un tris composto da Unbreakable/Humanity/Sting che sono tre eccellenti pubblicazioni. Qua non siamo allo stesso livello (in particolare le ballad non mi sono sembrate niente di che) e un po' di puzza di B-side si sente in effetti, ma nel complesso è un album più che discreto. Per Meine poi il tempo sembra non passare mai. Concordo al 100% con il voto della recensione. |
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Scmbiare il voto con Crazy World please |
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questo e' un album un po raffazzonato!!!...i brani risuonati e aggiornati erano stati composti in svariati periodi lungo la storia di questa grande band...escludendo alcune tracce suonano tutti come b-side poco riuscite!....speriamo in un futuro album piu' impegnato!!!! |
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Il brodo allungato di Sting in the tali, tre buoni/ottimi brani e tanta fuffa. Ho in sottofondo Tokio Tapes ed è davvero un confronto impietoso a livello esecutivo/compositivo. Vabbe che sono passati tanti anni e che si confronta un album da srudio con un live però. ...All night long, pictured Life, in trance...tanta roba ed è solo la prima facciata. |
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L'ho ascoltato piú che ho potuto e l'unica canzone che ricordo (e piacevolmente) é House of cards. Sembra un collage di scarti di altri album. Le canzoni sono tutte quasi uguali e banali. A questo punto avrei preferito un album zeppp di ballad visto che quelle pare sappiano farle sempre bene. Essere piú rock e meno commerciali non é certo cosa che si raggiunge ripetendo la parola "rock" in una quantitâ di canzonette tutte uguali. Il vero e miglior lato heavy "revenge" rimane quello di Face the heat e Humanity Hour 1. Sting in the tail era ok,ma meno impegnativo di questi 2 (e anche inferiore via) ma era un disco sontuoso (anch'esso con canzonette "rock" riempitive) rispetto a questo "return to forever" |
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Dischetto di mestiere di un gruppo hard rock tra i migliori di sempre, come citato già da altri, dopo Humanity e Sting due album sublimi sfornati dopo diversi anni di attesa non mi aspettavo questa accozzaglia di canzonette poco hard e poco rock da loro. Daccordo che ormai non si possa più pretendere dopo quanto fatto in 50 e passa anni, ma mi avevano lasciato la bocca "buona" dopo gli ultimi 2. 60 e passo falso carpiato inciampato.......P.s. Il voto ad Humanity non si può vedere ne capire......specialmente se confrontati con altre uscire del gruppo. |
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Continuo ad ascoltarlo ma c'è poco da gioire. Secondo me gli Scorpions hanno fatto una bella compilation di b-sides, anzi ne sono proprio sicuro. Si sente che sono ancora in forma ma qui non si sono applicati, 3-4 belle canzoni e le restanti pessime, poi con testi che più stupidi non si può. Sting in the tail era un album maestoso e che ho consumato con gli ascolti, questo qui è robetta. Soltanto piacevole ma lo considero tra i peggiori dischi della band, ai livelli di Pure Istinct, che è il loro secondo peggiore in assoluto dopo Eye to Eye. Voto 60 |
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Gli scorpion non mi hanno mai deluso, neanche stavolta. Un buon album molto piacevole e quella sensazione anni 80 che ti pervade lo rende ancora meglio, a Novembre vado a vederli a Milano se lo meritano. |
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quel 74 di Humaity grida ancora vendetta, la superiorità rispetto a questo disco è imbarazzante... non è questo voto sbagliato (anche se gli avrei dato 70 al massimo), ma quello di humanity ALMENO 10 punti sotto quello che merita. peccato che quell'album non abbia avuto il successo che meritava (lo vedo osannato da tutti o quasi, ma le vendite sono state insignificanti, vuol dire che è stata colpa di promozione/management e non di qualità del prodotto), avrei amato almeno una "seconda ora" prima del facile mestiere degli ultimi due album. Credo che Unbreakable e ancor piùi HH1 siano stati il meglio della loro produzione da Savage Amusement (Crazy world tolti quei 2-3 brani che tutti sappiamo fa cagheggiare, suvvia ammettiamolo), non riscuotendo riscontri però hanno deciso di tirare i remi in barca e giocarla "facile" con dischetti che scimiottano il loro periodo 80's, dimenticandosi però l'adrenalina a casa... vedere le differenze tra rock my car live degli anni 80 con questa versione spompata e tinta di coretti effemminati glammeggianti per capire cosa intendo... Detto questo, mi auguro che chiudano la loro carriera con un vero album Scorpions, ultimamente gli si è un pò ammosciato il pungiglione! |
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volevo dire "che si conferma garanzia". |
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Recensione molto bella e condivisibile di Mauro Paietta "My refuge", che non si conferma garanzia! Unica opinione con cui divergo è House of Cards, che ho trovato davvero molto bella, in particolare per l'interpretazione di Meine. Grazie scorpioni per il fantastico rock che ci avete consegnato in quattro decadi. Evviva! |
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Molto dipende dalle aspettative che si hanno nei confronti delle nuove uscite e devo dire che siamo in linea con quello che mi aspettavo...mi hanno convinto al 100%? Diciamo che è un disco di maniera fatto molto bene perche come è stato detto,la classe non è acqua e qui di classe ce ne è da vendere...se poi vogliamo puntualizzare, sia humanity che sting sono due album superiori a return e spero che anche il prossimo si assesti si questi livelli,tanto chi ci crede che smettono |
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@Alessio, Oddio capisco tutti i discorsi e in parte li condivido anche io, capisco cio' che vuoi dire, ma non e' che qui in questo album gli Scorpions facciano chissa' che cosa, roba ottantiana gia' sentita, non e' che si son spremuti loro in novita', cio' che intendevo io e' che e' mancato lo "spirito" con cui hanno affrontato l'album, la qualita' c'e' e non si discute , e nesduno di aspetta miracoli, ma a volte da un gruppo come loro cio' non basta, alle volte preferisco(nin sempre), gruppi un po ripetitivi, mauche concentrano le loro energie compositive per farci scatenare un po in sede live.Comunque ripeto sono semore un gruppo leggendario che ha sempre delle ottime qualita', solo che a me personalmente stavolta hanno leggermente deluso, nulla togliendo alla loro indiscutibile qualita'.Siate sinceri, vi hanno convinto al 100%? |
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Anche io avrei preferito un album un po piu hard, come ho gia scritto, return è un disco leggerino, ma non avevo creduto neanche un po allo sbandierato ritorno al sound degli anni 80.. la band sta bene e si sente,non si grida al miracolo ma il livello è cmq alto,posso dire che stanno invecchiando benissimo al contrario di altre band ....motorhead ed ac/dc? Personalmente ho smesso di comprare i loro album da parecchio ischi in fotocopia anche se live sono ancora tra i top |
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Non sono molto daccordo sul discorso eta', o almeno lo capisco solo in parte, qui siamo in presenza di un disco che intendiamoci non e' che sia brutto, ma e' un po strano e non convince, appieno, si sente poco o solo a tratti la vera essenza rock, la verve, la passione la voglia di convincere, ci sono gruppi che sono storia come loro come ad esmpio i Motorhead e gli Ac/Dc che si sforzano ancora , anche se sono meno fantasiosi, di trasmettere questa energia vitale propria del rock, dovevano gli Scorpions a mio avbiso impegnarsi di piu', 16 tracce sono troppe e senza una vera e propria busdola direttiva e qundi in acunintratti sembrano propri alcune di loro veramente povo coeseve assemblate, mi fispiace ma mi hanno deluso un po, e' nelle loro capacita' fare di meglio, qui hanno allungato il brodo ma la minestra e' quella, ci sono momenti belli e tracce belle con una voce sempre buona, ma nel suo insieme poco mi convince, potevano e dovevano fare meglio.Comunque sempre gli Scorpions sono, gran gruppo storico. |
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Verissimo rocklife e poi sinceramente non avrebbe neanche piu senso alla soglia dei 70 anni riproporre quei capolavori che hai citato tu |
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i tempi di lovedrive..blackout..love at first sting..sono lontani ma chiaramente la classe non e' acqua e' c'e' sempre...rimangono uno dei migliori gruppi rocks di sempre.....quasi 80 |
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L'attacco di fanfara all'inizio di all is one e' uguale a quello di in the clear dell'ultimo recentissimo foo fighters...chi ha copiato chi? |
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Per me gli Scorpioni sono la band hard rock migliore di sempre, raramente deludono (come nel caso dei due album di fine anni 90), per il resto sono superiori a tutte altre band storiche e dello stesso genere. Però mi sarei aspettato di più, Return to forever mi ha molto molto deluso, soprattutto dopo lo splendido Humanity e il grandioso e più classico Sting in the tail. Mi ritrovo invece un dischetto piacevole contenente al massimo un paio di ottime canzoni alternate ad altre carine e 2/3 orrende. Le bonus tracks, tranne Dancing with the moonlight che ha un bel tiro, le trovo oscene e piatte. Solo piacevole perché la classe c'è sempre e gli Scorpions sono sempre in forma anche alla soglia dei 70 anni a musicista. Voto 65 |
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da grandissimo fans degli scorpioni posso dire che l'album è veramente gradevole,forse ci volevano un paio di pezzi in meno per essere a livello delle loro migliori composizioni. La voce di Klaus è immensa, a tratti commovente dall'intensità che esprime |
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Mah! Ho avuto modo di ascoltarlo a casa di amici, si lascia ascoltare tranquillamente, ma non e' un granche', troppe songs senza infamia e senza lode che sanno di gia' sentito, allegerimento del sound di tipo ottantiano e poca incisivita' e profondita' sonora, in alcuni tratti morde poco, poco animus espressivo ci ho sentito nell'interezza dell'album, da loro viste le loro ancora forti capacita', mi sarei aspettato di piu', sono rimasto un po deluso, anche se continuero' sempre ad amarli, spero non sia l'ultimo e si rifacciano con un altro dalle linee musicali e vocali piu' toste e convincenti. |
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Album leggerino ma godibilissimo,di ritorno agli anni 80 non ce traccia ma va bene uguale...tra i gruppi storici sono quelli invecchiati meglio e poi la voce di Klaus è favolosa |
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Purtroppo mi hanno un po' deluso, troppe le song discrete. Grandi comunque. |
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avendo ascoltato in modo approfondito 'return' deluxe alla traccia n0 13 the world we used to ...constato che.... ho un diubbio ....sto ascoltando i pooh o gli scorpions? dopo i cori leppardiani poco da scorpions,una solista(jabs) irriconoscibile....e passi! ma allora ho comprato la versione da 15/16 brani per cosa? per trovarmi a delle bonus tracks in stile pooh?io mi aspettavo l'irruenza alla dynamite,now,coming home...e invece gli scorpions mi fanno i pooh!...un passo decisamente indietro a sting in the tail....( house of cards a parte) sono un po' tanto deluso |
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Recensione molto bella e ben curata! Gli Scorpions sono leggenda! Sting in the tail mi era piaciuto molto, provvederò quanto prima ad ascoltare anche questo Return to Forever |
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recensione molto bella, voto 100 al recensore, al disco un 70, però ci sono pezzi molto belli, quindi felice di ascoltare gli Scorpions ancora su questi livelli dopo tantissimi anni. bravi. |
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disco inascoltabile, sembrano canzoni dei backstreet boys fatte in salsa vagaaameeenteee rock, il peggiore della loro carriera probabilmente. oh, secondo me |
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La recensione e' veramente bella e invitante, non ce l'ho, piu' in la spero di averlo o di farmelo prestare da un amico mio che e' fissato con gli Scorpions. Una cosa pero' posso dirla .Grandissima Band.Leggende. |
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un bel disco di sano rock'n'roll, come fatto poi anche dagli ac/dc. In un mondo così complicato, un ventata di semplicità e di aria fresca da parte di questi eterni ragazzi (non me ne voglia il buon Gianni Morandi) |
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Non ho avuto modo di ascoltare il disco ancora, lo farò al più presto. X ora complimenti a Mauro x la bella recensione. |
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purtroppo gli scorpions post wind of change/face the heat nonostante riescono a scrivere bei brani li trovo sempre un pò forzati, come se sono sempre alla continua ricerca del grande pubblico. Speravo, visto l'annuncio, di risentire dei brani in stile scoprions anni 80 ed invece non vedo nulla di ciò. Comunque non è un brutto album ma secondo è anche inferiore a humanity. |
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Il disco è bello si lascia ascoltare bene.... Come scritto non è un capolavoro, ma onestamente uscire nel 2015 con un capolavoro è difficile, io mi accontento di grandi dischi come questo!! Onore agli Scorpions che ancora riescono a pubblicare roba del genere! |
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Recensione e voto corretti. Manca un valido appporto di Jabs sia in fase solistica, sia in qualità di compositore (mi sembra non firmi nessuna delle tracce ufficiali), altrimenti il voto poteva salire di un paio di tacche. |
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gli scorpions sono una garanzia quindi lo compro a scatola chiusa. |
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preso e' al vaglio ,aspettativa era tanta anche per la tanta ventilata affermazione del ritorno agli anni ottanta,sono daccordo con il qui sotto gokronikos che ai primi ascolti si ha la sensazione che il return sia un qualcosa meno il precedente cd sting....forse per i troppi cori leppardiani?o come dicono sono scarti e b side che hanno rispolverato? |
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Per me bellissimo, non tanto per le canzoni, un po' sotto tono rispetto al precedente disco, ma per il cantato di Meine, che per me rimane il cantante più grande di sempre anche a 67 anni! L'ho sentito dal vivo a Padova l'estate scorsa, bè, sembrava lo stesso di 30 anni fa. Grandissimi! Non sarà il disco migliore della loro carriera, ma meglio delle uscite degli altri sicuramente! |
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Ce l'ho da diversi giorni e ancora fatico a catalogarlo. Se i suoni sono ottimi e certi riffoni riportano indietro agli anni '80, c'è l'invadente presenza di cori, coretti e ritornelli facili facili che già alla terza canzone danno fastidio. I testi sono volutamente adolescenziali, ma anche in questo caso sono troppi, alla lunga. Sting in the tail al momento mi sembra di molto superiore |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Going Out With A Bang 2. We Built This House 3. Rock My Car 4. House Of Cards 5. All For One 6. Rock ‘N’ Roll Band 7. Catch Your Luck And Play 8. Rollin’ Home 9. Hard Rockin’ The Place 10. Eye Of The Storm 11. The Scratch 12. Gypsy Life 13. The World We Used To Know (bonus track) 14. Dancing With The Moonlight (bonus track) 15. When The Truth Is A Lie (bonus track) 16. Who We Are (bonus track)
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Line Up
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Klaus Meine (Voce) Matthias Jabs (Chitarra, Cori) Rudolf Schenker (Chitarra, Cori) Paweł Mąciwoda (Basso, Cori) James Kottak (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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