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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Children of Bodom - Stockholm Knockout Live
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06/04/2019
( 1910 letture )
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Dai tempi di Tokyo Warhearts (1999) diverse cose sono cambiate in casa Bodom. Dopo un trittico destinato ad entrare nella storia del metal, Alexi Laiho e compagni passano per l'ottimo Hate Crew Deathroll (2003) e l'altalenante Are You Dead Yet? (2005), in cui la componente neoclassica è andata lentamente a calare in favore di venature dichiaratamente più thrash e heavy. Senza perdere comunque la loro firma stilistica, i Children of Bodom pubblicheranno il loro secondo live album nel 2006, sotto forma di CD e DVD rispettivamente con i nomi Stockholm Knockout Live e Chaos Ridden Years: Stockholm Knockout Live.
Sui cori di "Bodom, Bodom" il concerto si apre con uno dei migliori brani di Are You Dead Yet?, disco che ha diviso la critica. Living Dead Beat offre un'apertura magistrale ricca di rabbia e violenza, dove i continui cambi di tempo offrono sfuriate graffianti e un mid-tempo titanico. Il brano è ricco di dettagli come i cori in controtempo di Henkka Blacksmith, l'apertura di matrice elettronica e armonici dissonanti che ben si sposano con l'assolo di chitarra decisamente acido. Senza perdere troppo tempo, passiamo dall'opener a Sixpounder, brano tratto da Hate Crew Deathroll, che come il predecessore alterna tempi più rapidi a rallentamenti arcigni e cupi. Fin dalle prime battute il gruppo finlandese offre una performance esaltante e carica, con un Alexi Laiho a dir poco in forma fra growl decisamente riusciti e assoli da manuale. Il gruppo saluta l'Arena di Stoccolma, prima di introdurre due grandi glorie. Il neoclassicismo invade prepotentemente la folla sulle note di Silent Night, Bodom Night. Durante gli assoli in sweep picking, Roope Latvala offre una prestazione compatta e precisa, accompagnando Alexi Laiho fino all'assolo congiunto tra chitarra e tastiera con Janne Wirman. Un finale a dir poco sensazionale che apre lo scenario alle note tesissime e angoscianti di Hate Me!, altro brano che ha riscosso particolare successo fra i fan del gruppo, anche grazie a un ritornello che si presta molto alle esibizioni live. Ritorniamo rapidamente a tempi più recenti sui ritmi heavy/thrash di We're Not Gonna Fall, unico anello debole dell'esibizione. Il brano passa senza infamia e senza lode, poiché carente di momenti di picco musicale. Probabilmente, anche il fatto di essere stato inserito in una scaletta di capolavori non aiuta. I tempi si rallentano di nuovo con Angels Don't Kill, canzone tra le più evocative e melodiche nella discografia dei Children of Bodom. Durante la meravigliosa intro di tastiera Wirman e Laiho scambiano due parole come se niente fosse e in maniera del tutto disinvolta il brano decolla grazie alle pesanti e distorte chitarre del duo Laiho/Latvala. Tra scritte lampeggianti "COB" e giochi pirotecnici a tempo sugli stacchi del ritornello, il brano passa con magnificenza ed epicità, facendoci letteralmente dimenticare del suo scialbo predecessore. Senza prendersi neanche una battuta di pausa, Jaska Raatikainen attacca immediatamente con un velocissimo tempo di matrice death, mentre gli altri strumenti escono di scena. È il momento di Deadbeats I, dove le telecamere sono tutte puntate sul batterista in un assolo fiammeggiante, ricco di piatti e tom, durante il quale Raatikainen sembra avere otto braccia invece di due. Il ritmo va a crescere progressivamente fino all'introduzione di Bodom After Midnight, dando un senso perfetto all'assolo di batteria collegato all'inizio di questa canzone. Il brano di Follow the Reaper è un autentico capolavoro fra stacchi neoclassici, passaggi melodici che il pubblico riesce a cantare e seguire senza difficoltà e cambi di tempo. Il pezzo viene poi tranciato a metà in un esaltante medley con Bodom Beach Terror, canzone dal ritmo incalzante e serrato, che dopo una lunga sezione solista va a chiudersi con maestria. Come se nulla fosse il medley si chiude riprendendo Bodom After Midnight esattamente da dove era stata lasciata, modificando l'ultimo ritornello con "Stockholm after midnight". Alexi Laiho continua con una prestazione vocale da urlo, per poi interagire con il pubblico chiedendo se è arrivato il momento di andare a dormire. Fra l'ironia del cantante e l'introduzione cupa, il primo disco si chiude su Follow the Reaper, brano che vede protagonista la splendida atmosfera creata da Janne Wirman. Ancora una volta la sezione solista creata dal duetto fra chitarra e tastiera genera dei momenti musicali altissimi e di un tecnicismo sfrenato.
Prima di ripartire con il secondo disco vi è un momento di pausa in cui i Children of Bodom si divertono con il pubblico: mentre Alexi Laiho scambia due chiacchiere con gli astanti chiedendo se qualcuno è affamato, Janne Wirman prende una lunga asta di metallo dove in cima vi sono infilzate due salsicce, cuocendole con un barile usato per i giochi pirotecnici. Il live strappa quindi anche una risata, prima della ripartenza con l'opener di Hate Crew Deathroll. Needled 24/7 è un autentica bomba a ritmi serratissimi, tra strofe senza chitarra e ritornelli abrasivi, passando per i tipici stop and go che dal vivo fanno ancora più effetto che su disco. Ancora una volta il frontman del gruppo regge il palco in maniera eccellente, coinvolgendo il pubblico e suonando senza la minima sbavatura un brano di una velocità tutt'altro che banale. Clash of the Booze Brother è la consacrazione alcolica (Booze significa liquore) di uno dei tratti stilistici fondamentali dei Children of Bodom, ovvero un bellissimo duetto fra Alexi Laiho e Janne Wirman. I due musicisti danno prova di una tecnica eccezionale e infallibile, fra le articolazioni del synth e il sound granitico e graffiante della sei corde del cantante/chitarrista. Nella tecnica di Laiho c'è tutto: salti di corda fluidissimi, tapping, sweep picking, una plettrata alternata che nulla ha da invidiare a tanti guitar hero e -ultimo in ordine ma non per importanza- un gusto melodico in grado di mischiare perfettamente la tecnica shred neoclassica con le influenze blues/rock. Dopo un continuo scambio di battute musicali, il dialogo dei due finisce andando a sfociare senza troppi fronzoli su In Your Face. Il pezzo ha un mood decisamente heavy e cupo, grazie anche al riff portante granitico e cadenzato. La rabbia sconfinata e violenta del brano lascia il posto poi a Hate Crew Deathroll che non accenna ad abbassare il tiro, riportando in auge gli stacchi di synth che rendono l'atmosfera del pezzo tremendamente epica. Il lavoro alle pelli di Jaska Raatikainen è ancora una volta da incorniciare, soprattutto prima del bridge, che porta successivamente a un'epica chiusura. Passiamo poi a una piacevole Are You Dead Yet? Tratta dall'omonimo album, brano eseguito con molta carica e tra i più melodici della setlist. I ragazzi di Bodom lasciano spazio a Roope Latvala per un -eccessivamente- breve solo con la sua ESP nera, nel quale mette in luce le sue abilità, più tecniche che melodiche, prima della bellissima Lake Bodom, tratta dal disco d'esordio della band. Le tastiere neoclassiche tornano a calcare la scena con un sound che negli anni ha fatto scuola, accompagnate da un riffing aggressivo e in grado di dare all'ascoltatore una netta sensazione di progressione. Lake Bodom rappresenta tutti gli stilemi dello swedish death metal neoclassico. Il tempo delle bombe non è finito e sulle note di tastiera di Janne Wirman tutto il pubblico riconosce immediatamente Everytime I Die, accompagnando l'intro del gruppo con dei bellissimi applausi. L'atmosfera cupa e maestosa che si sviluppa all'inizio del brano, arricchita dai fraseggi neoclassici delle chitarre segnano uno dei momenti più alti di tutta l'esibizione. Le sorprese tuttavia non sono finite e i Children of Bodom ci regalano l'esibizione live più bella mai registrata di Downfall, brano scelto per l'epica chiusura di questo Stockholm Knockout Live. Le eleganti e angoscianti note di tastiera che aprono il brano vengono usate da Laiho e Latvala come base per improvvisare degli inaspettati riff di classici metal: Wild Side e Too Young to Fall in Love dei Mötley Crüe, Breaking the Law dei Judas Priest, That's the Way I Wanna Rock n' Roll degli AC/DC e infine Holy Diver di DIO. Dopo una carrellata a dir poco epica di riff, il gruppo parte sulla doppia cassa di Downfall, brano preso dal più grande capolavoro della band, ovvero Hatebreeder (1999). All'esplosione del brano, gli stacchi in tipico stile Bodom condiscono i fraseggi neoclassici che esaltano alla perfezione un autentico pezzo da novanta.
Quando le chitarre fischiano un'ultima volta, prima della chiusura del concerto, si ha la netta sensazione che qualcosa di incredibile sta per finire. Stockholm Knockout Live manda letteralmente KO l'ascoltatore e presenta una band in uno stato di grazia encomiabile. Forte di una scaletta eccezionale, che ha preso solo il meglio da dischi come Hate Crew Deathroll e Are You Dead Yet?, il platter risulta decisamente maturo ed eterogeneo anche nella proposta musicale. Il lavoro alla produzione non è dei migliori, ma fortunatamente il sound complessivo non ne risente eccessivamente, dando anche una certa ruvidezza che è coerente con la band e il suo stile. Negli anni successivi i Children of Bodom metteranno da parte le venature neoclassiche in favore dello stile di Are You Dead Yet? generando non poche polemiche e producendo dischi decisamente più altalenanti di quelli degli esordi, riprendendosi da Halo of Blood (2013) in poi. Stockholm Knockout Live rappresenta comunque la migliore performance live del gruppo e -ad oggi- un autentico compendio di swedish death metal.
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5
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Commenti entusiastici ma voti bassini... Io sto con il recensore: 85. |
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3
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Mostruosi! Al top. Grande live. Voto 88 |
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2
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Ottimo live al top della forma. Confermo voto e recensione |
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1
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Quando un gruppo è al top.....poco da dire...devastante!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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CD1 1. Living Dead Beat 2. Sixpounder 3. Silent Night, Bodom Night 4. Hate Me! 5. We're Not Gonna Fall 6. Angels Don't Kill 7. Deadbeats I 8. Bodom After Midnight / Bodom Beach Terror 9. Follow the Reaper
CD2 1. Needled 24/7 2. Clash of the Booze Brothers 3. In Your Face 4. Hate Crew Deathroll 5. Are You Dead Yet? 6. Latvala – Guitar Solo 7. Lake Bodom 8. Everytime I Die 9. Downfall
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Line Up
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Alexi Laiho (Voce e chitarra) Roope Latvala (Chitarra) Janne Wirman (Tastiera) Henkka Blacksmith (Basso) Jaska Raatikainen (Batteria)
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