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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Swallow The Sun - New Moon
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( 7933 letture )
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Mi avevano Attratto Mi avevano Sorpreso Mi avevano Convinto
Queste furono le sensazioni che provai all’uscita di ogni singolo piccolo capolavoro dei nostri amici finladesi. Ognuno diverso dall’altro e ognuno, a modo suo, particolarmente intrigante, affascinante e dannatamente oscuro. Gli Swallow The Sun dopo circa due anni tornano sulla scena metal con questo nuovo platter che, composto da otto pezzi per una durata totale di 53 minuti, è in definitiva il lavoro più breve dell’intera discografia (ma non sarà il caso di preoccuparsi più di tanto).
Come si presenta? Cosa ci comunica? In che modo si sarà ancora evoluta la band?
Non sarà facile rispondere a questi quesiti, ma con un po' di pazienza ed attenzione ne si verrà a capo. Inizio subito confermando a voi tutti che New Moon è lento, melodico e decisamente accattivante in ogni suo solco. Tecnicamente gli Swallow The Sun si muovono bene e il comparto sonoro è quello cui siamo abituati: cadenzato, massiccio e commovente. Kotamaki non solo è lo stesso di sempre, ma se possibile è ancora più padrone delle sue potenzialità e della band stessa: tenace, aggressivo e convincente, in grado di muoversi senza alcun tipo di sbandamento tra le linee vocali pulite ed il growl. Non per nulla la scelta dei nostri è chiara: puntare sempre più sul cantato lasciando da parte le sezioni prevalentemente strumentali che ci avevano ben impressionato nel loro giovanissimo passato. Di pari passo a Kotamaki cresce esponenzialmente tutto il gruppo: bravissimi i due axemen che incantano con melodie lente e mai piatte; bravo anche Munter a creare con le tastiere sofisticati giochi sonori come fossero spettacolari effetti speciali (probabilmente tra i sei è quello che in questo ultimo lavoro gode di maggior ispirazione compositiva e libertà); e non finisce qui, perché anche le prove di Hahto (batteria) e Honkonen (basso) sono sicuramente degne di nota, il primo sempre ordinato con dei suoni davvero eleganti, il secondo artefice invece di sinuose manovre mai scontate. In definitiva non si ode, dal punto di vista strettamente strumentale, a qualcosa di superlativo, ma certamente ad una vera e propria composizione elegante ed armonica al tempo stesso. Si sarà compreso come i Nostri continuino ad avvicinarsi sempre più a tematiche gotiche piuttosto che doom, pur essendo stato sempre risaputo che veri ed incalliti doomster gli Swallow The Sun non lo siano mai stati. Ne risulta che New Moon è un disco melodico e di facile ascolto, anche per chi proprio non riesce a digerire il metal più lento ed introverso.
Analizzato il versante più propriamente tecnico del disco, si passi quindi al valore più intrinseco e profondo di questa Nuova Luna. Difficili da decifrare e mai banali, i finnici riportano in auge quella decadente sensazione di orrore, morte e sconfitta: per l’intero ascolto si verrà bombardati da malate voglie di fuga, dolorose richieste di aiuto, che nessuno mai accoglierà, e mortali abbracci malinconici (ma d’altronde tutto ciò non è proprio quello che ci si aspetta da gruppi di questa caratura?). Il ritorno degli Swallow The Sun è quindi interessante, convincente e soprattutto completo, perché la band dimostra di essersi evoluta una volta ancora: è certamente un gruppo diverso da quello di Hope, disco che tanto aveva emozionato e sorpreso. Quest’ultimo album, tuttavia, non suona affatto più melodico del precedente, ed infatti New Moon potrebbe essere considerato il punto di congiunzione tra Ghosts Of Loss e, appunto, Hope. New Moon è una sorta di bellissima via di mezzo che in parte confonde le idee, perché non lascia intendere fino in fondo se i ragazzi stiano puntando più verso le tristi scogliere gotiche che verso l’altra più oscura sponda dal nome doom metal. In definitiva l'ascoltatore non aspetterà gli orgasmi multipli avuti dopo l’ascolto del loro nero debut album, ma neanche cocenti delusioni. Certo, pezzi come la ruffiana Falling Down potranno far rimpiangere The Justice of Suffering o, meglio ancora, Hold This Woe, ma l'evoluzione del gruppo sta seguendo questo percorso, ed è quindi logico che brani come questo appaiano con più frequenza. Gli Swallow The Sun sono cambiati e l’accecante rabbia presente nei primi lavori si è un po’ trasformata in una sensazione di abbandono e delusione. Eppure, la band non si è snaturata veramente, ma è solo maturata, e forse gli unici a essere rimasti davvero gli stessi siamo solo noi…
Mi hanno Confuso.
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6
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Gran bel disco e gran bella rece! Non capisco pero' perche' "falling world" venga criticata a destra e a manca.Forse e' un po troppo easy listening (del resto come la title track),ma decisamente carica di pathos come tutte le altre song! |
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5
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Per me, una tra le migliori ultime band doom. |
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4
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evoluzione che personalmente non mi convince e non mi soddisfa.Manca quella furia,quelle aperture rabbiose che tanto mi avevano colpito nei precedenti lavori.Inoltre,sento poca decadenza tra i solchi.Credo che lentamente, vogliano uscire dal buio disperato ed "illuminare" la loro proposta.Mi hanno confuso.60 |
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3
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Grazie ragazzi!!! Piace anche a me sinceramente parlando |
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2
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Veramente un bel lavoro, a tratti ipnotico. Bella rece Master  |
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1
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ma non è possibile! sto ascoltando questo album da due giorni ed ora ho aperto il sito per cercare se avevate scritto la recensione ed invece l'ho trovata direttamente in homepage appena pubblicata XD Comunque sembra un bell'album, per ora sono fissato con "and heavens cried blood", la ascolto a ripetizione Per ora non do nessun voto visto che devo ascoltarlo ancora diverse volte ma per ora sono d'accordo con la recensione |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. These Woods Breathe Evil 2. Falling World 3. Sleepless Swans 4. And Heavens Cried Blood 5. Lights On The Lake (horror Pt. III) 6. New Moon 7. Servant Of Sorrow 8. Weight Of The Dead
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Line Up
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Mikko Kotamaki (Voce) Juha Raivio (Chitarre) Markus Jämsen (Chitarre) Matti Honkonen (Basso) Aleksi Munter (Tastiere) Kai Hahto (Batteria)
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