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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Swallow The Sun - The Morning Never Came
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( 8172 letture )
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E' con grande ritardo che mi accingo a recensire il primo album dei finnici Swallow The Sun, ma come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere. Il lungo tempo trascorso ad ascoltare il cd, infatti, mi ha permesso di capire che il gruppo ha sì talento e tutto il necessario per un glorioso futuro, ma anche questa volta non abbiamo fra le mani il capolavoro, e cioè quell'ottimo full-length, che invece tale The Morning Never Came pare essere durante i primi ascolti d'avvicinamento all'opera.
Ma andiamo con ordine: gli Swallow The Sun si formano inizialmente come side-project a cui partecipano membri provenienti da formazioni abbastanza sconosciute dell'underground finnico.
Con l'ingresso di M.Kotamaki dai Funeris Nocturnum nel ruolo di vocalist, gli ormai completi Swallow The Sun pubblicano il loro primo lavoro, il demo Out Of This Gloomy Light, datato 2003.
Il full-length non si fa tuttavia aspettare troppo, e a un anno di distanza esce infatti il qui presente The Morning Never Came, contenente comunque le quattro canzoni edite del primo demo in forma riarrangiata.
Il suono degli Swallow The Sun è passibile di essere circoscritto in quell'ambito del doom/death tanto in voga ultimamente, specie nell'ambito del roster Firebox. Il vocione catacombale è ben presente e si esprime sempre in maniera egregia, la sezione ritmica alterna passaggi ultrarallentati ad accelerazioni degne dei primi My Dying Bride, mentre i testi sono tuttavia l'ormai tipico minestrone di clichè del genere, tra amore e morte, donne morte che appaiono, e donne vive che non la danno.
Complessivamente il punto a favore dei finlandesi, ed in effetti ciò che permette loro di elevarsi un pochetto da quello stagno dal quale spuntano come funghi gruppi senza capo nè coda, è il gustoso "tocco gotico" del loro impasto musicale. In primis, si notino le superbe clean vocals, le quali spuntano nella seconda parte del platter e aiutano a stemperare, in un clima orgasmicamente onirico, la tensione accumulatasi nell'ascolto delle tracce precedenti (Silence Of The Womb, Out of This Gloomy Light); in secondo luogo merita menzione anche l'ottimo lavoro delle tastiere, le quali donano molto all'atmosfera dei brani pur senza dimostrarsi invadenti (degna di menzione l'intro pianistica dell'opener Through Her Silvery Body, che anticipa il tema del riffing portante della traccia); ma soprattutto eleva la proposta artistica degli Swallow The Sun la particolare attenzione riposta nella melodia-tipo, sempre curatissima, che rifugge l'oscurità stereotipata di molte band del genere, abbracciando un easy-listening di stampo più gothic, sulla scia di quanto fatto sentire anni fa dai geniali Saturnus.
Il problema maggiore tuttavia, come si ricordava all'inizio, emerge con l'aumentare delle sessioni d'ascolto; in tal senso, infatti, si giunge a notare come il lavoro di riffing del gruppo, che tanto aveva stupito e tanto era entrato in testa nei primi ascolti grazie all'estrema fruibilità, è poco più che un ricamo fine a sé stesso, che non aggiunge nulla di veramente valido al disco, se non una gran dose di ruffianeria. Di conseguenza, messo da parte questo fattore freschezza-melodia in ambiti solitamente estranei, ecco che quel che resta di The Morning Never Came è un'anima solamente discreta, con gravi pecche di scrittura della musica (come non citare l'eccessivo riproporsi dello stesso schema-canzone per tutte e otto le tracce), ma comunque piacevoli spunti.
Se sapranno imparare dai propri errori, levigare i difetti, e sviluppare maggiormente quanto di buono fatto, è sicuro che gli Swallow The Sun sapranno regalare grandi soddisfazioni, ma per il momento la loro proposta artistica vale solo una tranquilla, ma meritata sufficienza, e nulla più.
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10
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Recensione da eliminare dal database. Capita. |
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9
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Ma come si fa a dare 65 a quest'album?
Bastava anche solo la prima canzone, poi avrebbero potuto registrare anche 50 minuti di scoregge e l'album sarebbe stato comunque da 80. Per me è 88 pieno. |
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8
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Disco bello ma, almeno secondo me, ancora acerbo |
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7
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Album fantastico, recensione da rifare , voto 94 |
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6
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Diego capisco che la recensione sia vecchia ma indipendentemente dalla data è cannata in toto  |
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5
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Sta recensione è talmente vecchia da averci la muffa, dai. Prima o poi ce ne occuperemo, cercate di capirci. |
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4
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La recensione andrebbe effettivamente rifatta. Questo è ormai universalmente considerato come uno dei capolavori di Gothic/Doom e la recensione è oggi utile solo per farsi due risate... |
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3
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ma lo avete ascoltato bene???? un ascolto non basta come tutta la discografia degli swallow. quest'album è intenso...è davvero bello ed è suonato bene! per me 90! |
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2
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65 ? Mah.....Voto lettori 40.63? VI DROGATE, non è il vostro genere? Ascoltate i MERDALLICA |
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1
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Letteralmente piegato in due per il "donne vive che non la danno" come musa ispiratrice dei testi , ma non posso sottoscrivere il voto..... Grande album di un grandissimo gruppo che, come poneva in forma dubitativa la rece in chiusura, "ha saputo toglierci grandi soddisfazioni".... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Through Her Silvery Body
02. Deadly Nightshade
03. Out of This Gloomy Light
04. Swallow
05. Silence of the Womb
06. Hold this Woe
07. Under the Waves
08. The Morning Never Came
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Line Up
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Mikko Kotamäki (Voce)
Markus Jämsen (Chitarre)
Juha Raivio (Chitarre)
Aleksi Munter (Tastiere)
Matti Honkonen (Basso)
Pasi Pasanen (Batteria)
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