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Swallow the Sun - Shining
30/11/2024
( 1714 letture )
Negazione. Rabbia. Contrattazione. Depressione. Accettazione.
Cinque fasi, cinque stadi, che delineano un percorso psichico e spirituale per giungere infine ad accettare e convivere con il lutto, la perdita di una persona cara. Dalla morte della compagna di Juha Raivio, Aleah Liane Stanbridge, in arte Aleah Starbridge, avvenuta nel 2016, ogni album dei Swallow the Sun ha rappresentato una o più fasi di questo terribile viaggio nel lutto, con l’ultimo Moonflowers del 2021, che ha avuto il gravoso compito di dipingere, con la sua cupa e tagliente ferocia, gli abissi della depressione e dell’isolamento. Questa continua e incessante esplorazione del dolore in tutte le sue molteplici manifestazioni ha però condotto il leader e fondatore della band, Juha Raivio, ad immergersi sempre più in profondità negli abissi della sofferenza, finendo per avvicinarsi pericolosamente alla follia. La riapertura delle frontiere dopo la pandemia e l’effetto catartico della musica hanno per fortuna dato una svolta ad un immobilismo fisico e mentale durato troppo a lungo, permettendo ai Swallow the Sun e al loro fondatore di tornare ad assaporare anche gli aspetti positivi e le gioie della vita on the road, così come l’affetto e il calore dei fan rimasti fedelmente in attesa per così tanto tempo. La ritrovata serenità e la possibilità di riprendere il controllo della propria vita artistica hanno giocato un ruolo fondamentale nella composizione dei brani che sono andati a costituire il seguito di Moonflowers. Non a caso il nuovo album, Shining, già dal titolo e dalla copertina, sembra preludere ad un equilibrio recuperato, ad un desiderio di rottura, di lasciarsi alle spalle il lutto e gli anni burrascosi della pandemia e del lockdown, come ammesso in sede d’intervista dallo stesso Juha Raivio:

There was a voice, 'Maybe you should have a little bit of mercy on yourself with the next album, or you're going to fucking kill yourself.' Then the music came as it came out. The new album has a different kind of power. I wanted it to be hugely different from Moonflowers. I hoped so that I wouldn't shoot my brain up into the ceiling. I don't know if you can ever be happy about music like this, but I'm happy for myself that it turned out the way it did.

Un passo ulteriore in direzione di un necessario rinnovamento è stato compiuto nella scelta del produttore del nuovo full-length, Dan Lancaster, già al lavoro con Muse e Bring Me the Horizon, chiamato a modernizzare e svecchiare il sound dei Swallow the Sun. Pur non avendo lavorato con la band nella fase compositiva, il produttore inglese è stata una figura fondamentale sia in sede di arrangiamento che nella ricerca di una musicalità inedita. Un solo ascolto a Shining basta per notare le novità stilistiche introdotte da Dan Lancaster, rendendo di fatto il nuovo album il riflesso luminoso e solare dell’oscuro Moonflowers. La musica si ammanta infatti di calda e luminosa melodia, dando inizio ad una fase di disgelo di sensazioni e sentimenti rimasti troppo a lungo sommersi dalle ghiacciate maree del dolore. I Swallow the Sun non sono certo diventati una formazione AOR, ma è chiara l’intenzione in alcuni brani di Brigten di lasciarsi in parte alle spalle il death doom, per esplorare generi diversi e tangenti. Innocence Was Long Forgotten, composizione in apertura, diventa così il manifesto programmatico di Brighten: clean vocals, fraseggi melodici delle due chitarre e ritornello che si stampa fin da subito in testa sono gli elementi che compongono una sontuosa canzone gotica. Melodic metal e gothic sono i generi con cui i Swallow the Sun flirtano maggiormente, seguendo una linea evolutiva già intrapresa anni addietro da Anathema e Katatonia. Gradualmente e mai invasive, l’elettronica e le orchestrazioni s’insinuano nelle strutture e negli arrangiamenti rafforzandone il lato più armonioso e solare, smussando le distorsioni e la violenza dei riff. La parte centrale di Brighten è dove si avverte maggiormente questo cambio stilistico, complice anche la presenza della delicata e suadente voce di Rachel Wilkinson, cantante ospite in Under the Moon & Sun e Velvet Chains. La prima è una rocciosa perla gotica che letteralmente esplode in un climax dove pianoforte e chitarra intessono sognanti arabeschi sonori da togliere il fiato; la seconda è un vero e proprio duetto tra Rachel Wilkinson e Mikko Kotamaki, dove a alle due voci armoniosamente complementari vengono giustamente date le luci della ribalta. Spesso la strumentazione elettrica è accompagnata, anche se mai sostituita, da strumenti classici come archi e pianoforte, tanto nella delicata e fiabesca November Dust quanto nella decadente e dolce MelancHoly. Verrebbe quasi da chiedersi se il death doom sia del tutto sparito da Shining, come l’oscurità della notte viene scacciata dal sorgere del sole. I fan storici della formazione finlandese possono tirare un sospiro di sollievo, in quanto il marchio di fabbrica dei Swallow the Sun emerge prepotentemente in What I Have Become, nella cupa Kold e nella granitica Charcoal Sky, dove l’intera band può scatenare tutta la furia mitigata e repressa nelle altre composizioni. Anche in questi frangenti i Swallow the Sun non rinunciano mai del tutto alla melodia e alle clean vocals alternate al growl, ma gli arrangiamenti e i suoni sono volutamente sbilanciati in favore delle distorsioni. La title track è posta in chiusura, e le è affidato il compito di ribadire a chiare note che la strada intrapresa dai Swallow the Sun è questa, un percorso dove metal melodico e orchestrazioni convergeranno sempre più con il death e il doom delle origini: il viaggio giunge infine a compimento e sulle rive del mare s’innalza una nuova incarnazione della band, con il cuore pulsante d’oscurità e lo sguardo rivolto alla luce.

Solo il tempo potrà dire se Shining sarà stato uno spartiacque nella carriera dei Swallow the Sun o un episodio isolato, temporaneo punto d’approdo di una viaggio catartico di rinascita spirituale e artistica. Indubbiamente le soluzioni stilistiche adottate in fase di composizione e arrangiamento, unite ad una produzione pulita, al passo con le pubblicazioni metal contemporanee, non potranno che dividere i fan e chi ha seguito la band finlandese dalle lontane origini fino ad oggi (quasi venticinque anni di carriera). La scelta di affidarsi ad un produttore come Dan Lancaster ha sicuramente smosso le acque, conferendo a Shining un sound molto più pulito e solare rispetto al maestoso e cupo Moonflowers. Le canzoni rispecchiano questo nuovo mood, allontanandosi parzialmente dallo stile tipico della band, senza però divergere troppo marcatamente. I testi e la poetica dei Swallow the Sun continuano ad esplorare l’oscurità e il dolore che si celano nell’animo umano, ma senza soccombere ad essi e senza farsi contagiare dalla follia che questi portano in dono. L’equilibrio tra luce ed ombra è ristabilito, e la band di Juha Raivio è finalmente padrona del proprio destino, avendo nuovamente al timone un capitano recuperato e rinato. Resta l’enorme curiosità di sapere su quali rotte navigheranno ora i Swallow the Sun, dopo aver lasciato le sicure acque di casa in favore di rotte ignote su mari inesplorati. Per ora Shining ci lascia una band in salute e dieci composizioni che, seppur non sempre perfettamente amalgamate tra di loro, raggiungono picchi emotivi che solo un artista al contempo fragile e indomito del calibro di Juha Raivio, è in grado di evocare. Ex tenebris ad lucem.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
81.37 su 8 voti [ VOTA]
Korgull
Giovedì 5 Dicembre 2024, 13.10.17
10
A me non é piaciuto... A parte qualche raro momento l\'ho trovato piuttosto molliccio
Doom Queen
Mercoledì 4 Dicembre 2024, 14.50.38
9
Produzione molto pulita, ma le canzoni sono sempre bellissime. Davvero non deludono mai!
Marco
Martedì 3 Dicembre 2024, 20.33.27
8
Gran bella recensione x un grande disco.!! C\'è solo da chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dalle melodie seducenti di questo grandissimo album
Le Marquis de Fremont
Martedì 3 Dicembre 2024, 11.54.19
7
Well, a dire il vero, sia When a Shadow... che Moonflowers mi erano piaciuti parecchio anche se \"segnati\" dalle vicende personali e con un sound più cupo. Ma mi piace molto anche questo anche perché il songwriting dei Swallow the Sun è sempre di notevole livello, carico di idee e di ottime esecuzioni. Se i pezzi sono belli, sia che escano da un periodo cupo e sofferto o da una probabile rinascita, danno sempre emozioni. Va sottolineato che questa è una band che non ha mai prodotto cose banali o forzate. Qui si conferma. Au revoir.
Vittorio
Lunedì 2 Dicembre 2024, 10.18.31
6
A me questo cambio di rotta non è piaciuto particolarmente. Ma andrò a vederli comunque con i Beyond The Dawn, per cui avrò modo di tornarci su.
d.r.i.
Domenica 1 Dicembre 2024, 19.54.11
5
Io non riesco a trovare qualcosa di sbagliato in loro, dischi tutti ottimi
Duke
Domenica 1 Dicembre 2024, 10.37.28
4
....bel dischetto...si va sul sicuro...con loro...
Graziano
Domenica 1 Dicembre 2024, 9.49.42
3
DP errore mio di copia e incolla che correggeremo subito. Notato subito e segnalato. Grazie mille (In tracklist titolo del brano e riferimenti a title track sono corretto)
DP
Domenica 1 Dicembre 2024, 9.38.38
2
Io li preferisco un pò più cupi ma album da 80....
DP
Domenica 1 Dicembre 2024, 9.35.38
1
Il Titolo dell\'Album è Shining
INFORMAZIONI
2024
Century Media Records
Gothic / Doom
Tracklist
1. Innocence Was Long Forgotten
2. What I Have Become
3. MelancHoly
4. Under the Moon & Sun
5. Kold
6. November Dust
7. Velvet Chains
8. Tonight Pain Believes
9. Charcoal Sky
10. Shining
Line Up
Mikko Kotamaki (Voce)
Juha Raivio (Chitarra, tastiere)
Juho Raiha (Chitarra)
Matti Honkonen (Basso)
Juuso Raatikainen (Batteria)
 
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