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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Elvenking - Red Silent Tides
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( 5735 letture )
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Il sesto album degli Elvenking arriva sugli scaffali -via AFM Records- veleggiando su maree rosse e silenziose e destando un discreto interesse da parte degli addetti ai lavori, me compreso. Dopo le ottime prove di The Scythe, un buonissimo album di power metal, e la riuscitissima parentesi semiacustica di Two Tragedy Poets... And a Caravan of Weird Figures, l’attesa era cresciuta col passare dei mesi per il nuovo album della nostrana power/folk band (altro grande interrogativo per chi li segue dagli esordi). Contrariamente a quanto lasciato intendere dalla bella cover, l’album viaggia abbastanza lontano dalle coordinate folk dell’ultimo album e, allo stesso tempo, si discosta (e non poco) dalle atmosfere pressanti e lugubri presenti su The Scythe, perdendo sicuramente in emotività e pathos. Il fattore preoccupante, a mio avviso, risiede nel sound finale di questo Red Silent Tides, pericolosamente svilito da un ammorbidimento diffuso degli strumenti, e mi riferisco in particolare alle due chitarre di Aydan e Rafahel che nella resa sonora finale del disco mi sembrano troppo poco fisiche e troppo poco valorizzate per un gruppo come gli Elvenking, che in passato -proprio con The Scythe- ha dimostrato di poter competere con i migliori irrobustendo il sound. La responsabilità è sicuramente da dividere tra chi ha smanettato dietro il mixer e tra i due chitarristi (impensabile fino a tre anni fa un riffing come quello di Those Days) che -forse- hanno lavorato troppo di fioretto e troppo poco di sciabola in fase di songwriting.
Il singolo The Cabal è un chiaro tentativo di allargare il bacino d’utenza degli Elvenking, data la palese impronta melodica del pezzo. Saranno riusciti i nostri eroi a tirare fuori il singolone scalaclassifiche? Sinceramente non credo proprio. In fin dei conti la canzone non è nulla di eccezionale, e non solo non riesce a pescare dal mare dei metallari quattordicenni, ma soprattutto delude i fan di vecchia data che, sono sicuro, non hanno apprezzato questa svolta “commerciale”, e in questo contesto possiamo collocare anche la già citata Those Days, e la non esaltante Possession, altro tentativo mal riuscito di accaparrarsi metallari in erba. Sono queste le perplessità maggiori che ha generato in me l’ascolto ripetuto di Red Silent Tides, tanto da indurmi a pensare che gli Elvenking non avessero le idee troppo chiare una volta varcata la soglia dello studio di registrazione, oppure, e qui immagino entri in gioco anche l’AFM, la band ha volutamente alleggerito l’impatto sonoro in cerca di prati più verdi da brucare (leggasi quattrini facili). Mi rifiuto di crederlo, anche se il video di The Cabal pare rafforzare questa mia tesi, perché avevo -e in fin dei conti ho ancora- grande fiducia nel potenziale espressivo degli Elvenking.
Una volta esposto quanto non mi è proprio andato giù di questo album, passiamo alle cose buone fatte da Damnagoras e co., perché ci sono anche quelle, non abbiate paura. L’opener Dawnmelting lascia ben sperare con il suo incipit serrato e il ritmo sostenuto che però andrà sempre più scemando nei pezzi succesivi, salvo rare eccezioni. Anche la successiva The Last Hour si lascia ascoltare in maniera gradevole -forte di un ritornello davvero facile da memorizzare- pur non facendo gridare al miracolo. È con Silence De Mort che il discorso comincia a farsi più serio e degno del nome che campeggia in copertina. Dopo la scialba The Cabal, fortunatamente arriva Runereader -uno dei pezzi migliori- a risollevare le sorti di un disco fino a questo punto altalenante. Il lungo dialogo tra violino e chitarra acustica introduce un pezzo dove -finalmente- si sente profumo di bosco, di terra calpestata e di natura incontaminata. Un buon pezzo che anche in sede live darà parecchie soddisfazioni. Di Possession abbiamo già detto, quindi mi concentrerei su Your Heroes Are Dead altra song piuttosto tirata che salva, almeno in parte, la traccia precedente e quella immediatamente successiva, che a sua volta fa da preludio a uno dei pezzi migliori del lotto -se non il migliore-, sto ovviamente parlando di This Nightmare Will Never End. Un pezzo davvero bello e tirato che trova la quadratura del cerchio nella sequenza bridge-ritornello, davvero magistrale. Chiudono l’album la poco più che sufficiente What’s Left of Me e la buona The Play of The Leaves che chiude l’album in crescendo.
Penso che Red Silent Tides sia un album di transizione, uno step evolutivo che crea attesa per il futuro della band. Non lo si può certo definire come un passo falso, però negli ultimi due platter gli Elvenking ci avevano abituato a ben altri livelli qualitativi; livelli che non hanno saputo raggiungere con l’ultimo platter, che ci consegna un gruppo che ha leggermente smarrito l’ispirazione a cui ci aveva abituato nel passato più recente.
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VOTO LETTORI
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48.16 su 130 voti [
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secondo me il disco è bellissimo. ora nel 2019 sono tornati al folk degli esordi ad altissimo livello, ma non per questo lavori che si discostano da questo stile sono di livello inferiore. sono belli entrambi in modi diversi. la gente è troppo attaccata alle etichette. ascoltavo il disco su amazon music e l'ho voluto comprare fisicamente tanto è valido. ci sono canzoni bellissime, seppure più leggere di altri lavori. Come si fa a dire che The Cabal è brutta? ha idee geniali, un testo incredibile, ricercato, colto, ma stiamo scherzando? ho seguito questo gruppo dagli esordi e non ha sbagliato un disco. |
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Concordo con Lux e TheInvoker, questo album non è così male come si vuole farlo passare. Certamente è molto meno folk e più leggero rispetto ai precedenti, però parlare di pop è un'esagerazione... Alla fine è un album di facile ascolto, orecchiabile e con alcune canzoni abbondantemente sopra la sufficienza. Per me resta al di sotto dei precedenti ma ad un 70 ci arriva tranquillamente.
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uhm....già qui non ci siamo di brutto..commerciale ed easy listening e con poche idee..però un po meglio di Era!! A quando un vero ritorno alle sonorità dei primi album??? |
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Il commento è riferito ad Era. |
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Comunque, tornando ad un discorso spinoso come quello di come le band italiane non possano mai essere profeti in patria, è interessante rilevare che all'estero il disco è stato recepito più che bene. |
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Non sono riuscito a finire di ascoltarlo, non ho retto, vergognoso |
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Album più brutto della band. Detto questo, chi si offre di fare la recensione di The Winter Wake, il loro album migliore?! |
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Il fatto di sostenere che quest'album sia inferiore ai precedenti paragonandolo a The Scythe rende molto inverosimile la validità del commento. Questo perchè ricordo perfettamente che quando uscì The Scythe il 98% dei fans disse che faceva schifo. Io invece ero nel 2% che sosteneva che fosse il loro album migliore. Tuttora credo che The Scythe sia il loro album migliore. Ma questo siede tranquillo e beato al secondo posto, prendendosi anche un grosso margine rispetto agli altri. E se è vero che in Red Silent Tides sono presenti un paio di canzoni più orecchiabili (The Last Hour, The Cabal e Those Days), è anche vero che musicalmente parlando questo è il disco che si avvicina di più in assoluto ai primi due. E siccome generalmente Heathenreel e Wyrd sono considerati dei capolavori, non capisco il senso delle lamentele. |
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Come già sapppiamo gli Elvenking sono in costante evoluzione, come già abbiamo detto tutti il nuovo disco non rappresenta le 7 meraviglie..... ma tutto sommato è ascoltabile e ben godibile! |
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Ho sempre considerato il metal e i metallari con esso, un genere musicale d'elite. La capacità di adattarsi alle varie sfumature, di rimbalzare di palo in frasca da gruppo a gruppo degli ascoltatori, ma anche dei musicisti, era simbolo di grande apertura mentale e culturale. Tant'è che il metal possiede melodie che altri generi si possono scordare per altre decine d'anni. Finita questa premessa, rimango profondamente deluso dagli ascoltatori occasionali di quest'album. Ricordate i RHCP? Under the bridge capolavoro estremo appartente alla fase più funky del gruppo, ma l'album Californication, pur avendo segnato, una svolta commerciale netta, si distingue per un livello tecnico assolutamente superiore. Lo stesso vale per Red Silent Tides, gli elvenking sono il mio gruppo favorito dall'uscita di Heathenreel, un pò come un adolescente che ha un colpo di fulmine, Wyrd è stato un pò come il primo vero appuntamento, The Winter Wake la gioia dell'anniversario, con The Scythe il rapporto con la band rappresenta un pò la ricerca di qualcosa di nuovo per entrambi, stesso dicasi per Two Poets e quest'ultimo. Sulle note dei vari pezzi, sembra di tornare ad un rock pesante di 20 anni fa, quello dei Guns, per dirne una, ai quali va aggiunto l'inconfondibile trademark degli Elvenking. I brani catchy benvengano, soprattutto se possono educare i ragazzini che si avvicinano al metal (ragazzi avete avuto 14 anni anche voi), benvengano se portano dietro due chitarre che dialogano con sinergie perse sin dai tempi dall'abbandono di Jarpen, benvengano se dimostrano che Damnagoras ha un potenziale di crescita elevatissimo. E pazienza se Elyghen per quest'album fa la comparsa, d'altra parte aveva dominato la scena in Two Poets. Nella classifica di gusto personale, anni e anni di ascolto di album precedenti sono difficili da scalzare ma vi assicuro che capisco perfettamente le recensioni dei siti tedeschi, che segnalano questo album come il migliore della band. |
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26
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quando il mondo si concentrerà sulla musica invece che sulle etichette magari si potranno apprezzare i bei dischi come questo..abbiamo tra le mani e ora parlo in generale della musica e degli artisti fenomenali che non vengono valorizzati appieno... io mi domando poi che problema ha la melodia in una canzone..ma vi pare pop? ma queste sono solo stronzate.. ascoltate il gruppo no il genere. cos'ha the cabal che non va? è melodica? ed è negativo?un gruppo avra' il diritto di scrivere canzoni come vuole..vi da fastidio il taglio di capelli? perche sicuramente prima del cd avete guardato quello...solo ignoranza c'è..tutti esperti tutti bravi a buttare merda sui lavori altrui e alla fine nessuno sa un cazzo...grandi elvenking andate avanti sulla vostra strada i vostri sono dischi stupendi... (i sonata arctica nn hanno fatto disci che non meritano andate ascoltare l'ultimo) |
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Cara nonnapapera (mi fa strano a scriverlo! ) non ho scritto che il disco è leggero, ma che è più leggero rispetto ai precedenti... Rispetto a 'The Scythe' lo è di sicuro... è lapalissiano! |
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A me il disco piace molto. E non è così leggero come è descritto nella recensione. Certamente la band è in continua evoluzione, ma preferisco sicuramente una band del genere a gente che clona un album dietro l'altro. Secondo molta gente ascolta il disco un pò prevenuta e con delle aspettative che non dovrebbe avere. Comunque un gran disco e The Cabal è bello. |
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A me è piaciuto molto.The Scythe mi aveva diviso,nel snso che ci sono le loro migliori canzoni(The Scythe,Poison Tears,Death&Suffering) ma anche alcune che non mi dicono praticamente niente (Lost Hill..,Infection,Romance...) In Red Silent Tides non ci sono canzoni brutte,solo alcune un po' banali ma che si lasciano ascoltare per la loro semplicità nel cantarle.Concordo con la scelta delle migliori (In ordine ilence de Mort,Your Heroes will never die,Runereader,The Play of the Leaves) ma non sul singolo The Cabal che metto proprio al quinto posto...l'assolo di violino dopo il primo ritornello è fantastico e poi è una canzone che mi prende:la voglio live di sicuro!!! Beh quindi che voto posso dare a un CD con 11 canzoni tutte sufficienti di cui 4-5 si avvicinano all'8??? direi un bell'80 Ah...e io sono un patito della doppia cassa,quindi se è piaciuto a me questo CD..... Sicuramente se un gruppo decide di rallentare il proprio sound è meglio farlo così piuttosto che come avevano fatto ai tempi i vari Sonata Arctica,Edguy,Kamelot (ultimo orribile...) ecc ecc |
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Ciao a tutti , ho atteso questo album con trepidazione , the cabal lanciato un mese e più fa non mi aveva entusiasmato ma essendo un singolo con scopo pubblicitario , come dice il recensore hanno cambiato sound e ritmo x i quattrini , mi aspettavo certamente di più. Cmq il disco mi e' piaciuto , le idee ci sono , il sound e' cambiato ma un the scythe al quadrato non potevano farlo . Probabilmente la nuova etichetta ha influito non poco !!! Adesso voglio vederlo live ... Dawnmelting e silente de mort per me le migliori Ciao |
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di folk nn cè più quasi niente, solo qualche violino messo cosi che accompagna il ritornello... ma a me nn discipiace non un capolavoro come i precedenti. Se fosse un disco di un gruppo sconosciuto penso che lo si potrebbe mettere senza dubbio in categoria hair metal o AOR genere che mi piacciono molto, quindi apprezzo ma posso capire tutti i fan |
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di folk nn cè più quasi niente, solo qualche violino messo cosi che accompagna il ritornello... ma a me nn discipiace non un capolavoro come i precedenti. Se fosse un disco di un gruppo sconosciuto penso che lo si potrebbe mettere senza dubbio in categoria hair metal o AOR genere che mi piacciono molto, quindi apprezzo ma posso capire tutti i fan |
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devo ancora ascoltarlo, certo parto già con qualche pregiudizio visto che tra i 5 album che precedono questo gli unici che mi son piaciuti son stati Heathenreel e Wyrd, carino anche two tragedy poet... ma nulla più ... ora vedrem questo ... per ora ringrazio internet che mi da la possibilità di ascoltare senza comprare... almeno posso decidere cosa valga la pena comprare xD |
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si penso prorio che lo ascolterò perchè mi sembra strano che abbiano "toppato" dopo gli ultimi bei dischi che hanno fatto |
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Ok alzailcorno93, ho frainteso io! Ti chiedo scusa. Ti ripeto quello che ho scritto nella recensione: questo album è senza dubbio inferiore a "The Scythe". Basta prendere le tracce scelte per farci un video dell'uno e dell'altro album... tra "The Divided Heart" e "The Cabal" non c'è proprio paragone. In ogni caso, ascolta l'album e facci sapere come la pensi  |
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@Rob: ma perchè dovrebbe essere una polemica la mia scusa??? siccome mi è piaciuto un casino the scythe, soprattutto the divided heart che trovo eccezionale, ti chiedevo se in questo disco si trovono canzoni belle come quella...si vede che non sono stato chiaro nel primo messaggio....Peace! |
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i Good Charlotte con gli Avenged Sevenfold? UHAHAHAHAHAHAHAH!!! è come paragonare una torta salata con una torta dolce! non centrano nulla! e poi gli Avengend sanno suonare mentre i Good Charlotte, no. |
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@mollusk: che gli Avenged ti facciano schifo ci sta, ma oggettivamente come valore assoluto non si possono paragonare ai Good Charlotte... almeno io la penso così.... |
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@mollusk: ma se portnoy ha specificato in mille modi che i sevenfold non c'entrano, e che la decisione ha cominciato a maturare un anno fa! |
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@Rob; gli Avenged mi facevano senso già prima, figuriamoci ora che Portnoy ha abbandonato i Dream a causa loro e li ha fatti esordire al primo posto cosa posso pensare...chiaramente è meglio che mi sto zitto. |
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Dopo qualche ascolto, non posso che confermare l'idea di Rob: disco alla fine della fiera ben suonato ma piuttosto sterile. 60, 65 al massimo. |
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piacevole dischetto pop da cantare sotto la doccia: cantabilità elevata, impegno nell'ascolto zero. come disco metal non vale una cippa perchè trovo difficile definirlo tale. |
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@alzailcorno93: la tua domanda mi sa di polemica sterile e gratuita, quindi preferirei non risponderti; @mollusk: paragonare gli Avenged Sevenfold ai Good Charlotte mi pare un po' troppo! ha ragione YES!!; @mariamaligno: su metallized siamo LIBERI di scrivere ciò che ci pare, non dobbiamo rendere conto a nessuno... altrove non so! |
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Concordo totalmente con la recensione. Da notare tra l'altro come essa sia in controtendenza rispetto ad altri siti..apprezzo assai! |
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gli Avenged Sevenfold paragonati ai Good Charlotte... YES!! Genius One!! |
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Poche canzoni memorabili,tutto molto piatto...delusione assurda. |
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A me non dispiacciono. E' vero il discorso del pop, ma la musica è buona. E poi li trovo un surrogato interessante per coloro che non ascoltano queste ridicole boy band (che per fortuna stanno sparendo dalla circolazione), o gli ancora più ridicoli Good Charlotte, Funeral for a Friend, Avenged Sevenfold. Quì almeno i fondamentali tecnici del metal ci sono. Certo non vanno molto più in là della sufficienza. |
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Che disco inutile...Perchè dico io...A volte sembra pop con un pò di distorsione... |
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domanda al recensore: quindi in quest'album non si trovano ritornelli stupendi come "Tearing me apart the divided heart Playing it's game for all these wasted years I have been walking alone All these years I have been carried away - carried away" vero? |
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il punto più basso della loro carriera...l'album è piatto, noioso... il songwriting scialbo e le canzoni proprio non mi piacciono...una vera delusione! Voto: 50 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Dawnmelting 02. The Last Hour 03. Silence De Mort 04. The Cabal 05. Runereader 06. Possession 07. Your Heroes Are Dead 08. Those Days 09. This Nightmare Will Never End 10. What's Left Of Me 11. The Play Of The Leaves
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Line Up
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Damnagoras - Vocals Aydan - Guitars and Backing Vocals Rafahel - Guitars Gorlan - Bass Zender - Drums Lethien - Violin
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