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Joe Satriani - Unstoppable Momentum
( 8915 letture )
Tutto passa, ma tutto rimane. Niente si perde completamente, niente svanisce, ma si conferma in qualche modo e da qualche parte. Ciò che ha valore rimane, anche se noi cessiamo di percepirlo. Il passato non è passato, ma custodito, e rimane per sempre; siamo noi che lo dimentichiamo e ci allontaniamo da esso, ma poi, a seconda delle circostanze, esso si rivela di nuovo come eterno presente. [da "Non dimenticatemi" di Pavel Florenskij 1882-1937]

Certo, lo comprendo, scomodare Florenskij potrebbe rappresentare una scelta editoriale non propriamente comprensibile, ma la sua espressione filosofica dell’eterno ridondante custodito dentro noi è veritiera nella sua profondità più di quanto noi tutti possiamo immaginare. Per ogni artista, per ogni musicista, per noi stessi e durante le nostre fasi di vita, tutte le esperienze maturate con il tempo si strutturano e si collocano latenti in un luogo indefinito, plausibilmente nella profondità della nostra anima. Con il trascorrere degli anni, esse partecipano all’identificazione ed alla struttura del nostro carattere con una indelebile determinazione. Quel vissuto, quel passato rimarrà un’inesauribile e magnificente fonte di ispirazione che, a seconda delle circostanze, del tempo, dei rapporti sociali e delle condivisioni con altre persone, essa si rivelerà a noi, anche sotto ogni altra forma, poiché parte integrante della nostra stessa vita.

In Joe Satriani questo meccanismo di recupero dal proprio celato passato musicale rappresenta una costante ciclica. I veri sostenitori sanno molte bene che Joe in tutti i suoi prodotti musicali, ripetutamente attraversa questi percorsi, comunemente denominati fasi di creatività. Alterna periodi di ricerca musicale, esasperando le linee del suo stile con prepotenti supporti digitali in una scrittura al limite delle basi teoriche dell’armonia musicale, ad altri blocchi di prodotti musicali che recuperano quella logica compositiva, quei toni sonori e quelle narrazioni melodiche tipiche dei suoi esordi musicali così come abbiamo avete potuto apprezzare nella enjoy-band dei Chickenfoot, e nel suo penultimo lavoro Black Swans and Wormhole Wizards del 2010.

Questo è Satriani, è Inarrestabile, cosi come è il titolo di questo suo quattordicesimo studio album. Unstoppable Momentum è un lavoro costruito in parte nel suo studio di registrazione privato, lui solo con la sua nuova Ibanez rossa, la JS2410 con humb Di Marzio® Satch Track™ sul neck, in sinergia con il blasonato Di Marzio® Mo' Joe™ sul bridge. Per l’occasione ha richiamato a se quei navigati artisti del suo passato, dal polistrumentista Mike Keneally, reso necessario, per quest’ultimo sforzo musicale di Satriani, proprio per aiutarlo ad ottenere una morbida e fluida fusione tra la melodia e l’energia della chitarra, tra un chiaro tipico quadrato armonico ed uno stile eclettico maggiormente tecnico e sperimentale. Completato negli studi di registrazione della celebre casa cinematografica della Skywalker, famosi per saper ricercare nuovi effetti sonori tipici nei film di Lucas, qui la sezione ritmica è stata affidata agli inossidabili polsi di Vinnie Colaiuta, decisamente in gran forma. Mixaggio, overdubbing e produzione sono di buon livello come, ovviamente, si poteva solo ottenere da un esperto Mike Fraser.

I primi 5 minuti sono spasmodicamente inarrestabili. Unstoppable Momentum si apre con armonici espressivi da pedale che si susseguono poi ciclicamente, per introdurci con legati verso un tono ampiamente melodico. Il riff di Can’t Go Back è il Satriani che fa riemergere il passato compositivo dell’imitabile Satch. C’è di fondo un’idea di tono narrativo, in essa traspare una chiara voglia di far sentire che le corde della sua chitarra non sono solamente suoni emessi da un freddo metallo, ma dettagliatamente sono voci e sezione di canto e che solo lui riesce a sostituirle a voci umane, a corde vocali. Non è una traccia comune, non è un composto musicale retorico, è solamente il buon vecchio Joe Satriani in gran spolvero. Mike Keneally con una serie di note di tastiera cerca di rallentare la rapidità tecnica ed il dilagarsi dell’energia di Joe. Probabilmente ci riesce volutamente solo in parte, proprio all’intro della traccia con setup rock style: Lies and Truths. Suono prima pulito e poi un riff con un attention grabbing direi assolutamente ben riuscito. Tapping, legati e dive bombs sono ormai un’esclusiva caratteristica dalla chitarra di Joe che, puntualmente, viene emesso con sound e gain saturo e, in questa traccia, si inseriscono in maniera fluida e precisa senza forzature. Satriani mi regala un tuffo nel passato con la ballata Three Sheets to the Wind. Interpretazione divertente, esilarante, con un ottimo songwriting, perfetta nell’esecuzione dei vibrati, dei legati phrasing con chiusure delicate su leva, che regalano all’intero brano una ritmica ed un’espressività propria di altri tempi. Meditazione e pensiero trapelano con I'll Put a Stone in Your Cairn. La ascolto un paio di volte e mi chiedo cosa mai vorrebbe narrarci con un solo minuto di esecuzione...La riascolto nuovamente. Lecitamente la risposta proviene da quel certo desiderio nel voler trovare un equilibrio tra melodia incastonata sapientemente a suoni in DD e toni saturi di una chitarra evanescente. In questo solo minuto, rapidamente si ri-crea un’immagine proiettata nell’ambiente dell’anima dell’artista. È un legame che si ricongiunge con il passato musicale e che deve obbligatoriamente librarsi in una pertinente ballata, come avviene nella successiva e travolgente A Door into Summer. Assolutamente bellissima. Nuovamente una vorticosa e tipica ballata di altri periodi storici, spinta dal sapiente groove di un perfetto Colaiuta, ci trascina in Shine On American Dreamer: una romantica atmosfera in una progressiva ballata rock. Una tecnica precisa in progressione modale, si fonde con una musicalità nella fragorosa Jumpin' In. Il tempo viene frammentato da una ritmica di basso di Chris Chaney per rompersi con una serie di note di pianoforte, fino a concludere solo come potrebbe ben riuscire Joe Satriani con la sua indomabile ed inarrestabile espressività. La risposta non si fa attendere e, in successione, arriva Jumpin' Out. Eseguita con suoni più saturi e in down sound, che immancabilmente tende a dimostrare che Joe ha ancora voglia divertirsi quando gioca con gli effetti su pedali, amalgamandoli senza alcuna forzatura ed eccessività in fase di overdub. Ascoltare l’intro di The Weight of the World, mi meraviglia e mi lascia sorpreso allo stesso tempo. La brama di Joe Satriani nel voler ricercare assiduamente quella musicalità è sempre puntuale, è sempre stilisticamente precisa, ma inarrestabile nella ritmica e nella progressione sulle corde. Conclude il disco con la traccia A Celebration, che riesce a far riemergere ancora una volta il Joe Satriani, quello che tutti noi, nel corso degli anni, abbiamo apprezzato in questo innovativo maestro del virtuosismo.

Avrei tanta voglia di dire che il buon Satch è tornato, ma per molti dei seguaci chitarristi non è mai realmente svanito. Joe Satriani, nel 2013, ci regala una disco che, come un segna posto su di una mappa, ci indica la direzione che la sua musica ha percorso fino ad oggi. Un percorso che guarda certamente indietro, al suo passato di musicista, chiaramente anche dentro di sé, ma costantemente a tutta quella sua produzione musicale, con i suoi riferimenti ai valori di vita che lo hanno da sempre ispirato. La sua musica da anni non esprime solo una virtuosa estetica esecutiva, nei suoi dischi emerge puntuale quella sua unica sensibilità per i valori profondi, interpretabili come l’amore, la famiglia, per alcuni i figli, per altri la vita stessa e l’esistenza nel suo maggiore ed unico significato che in essa racchiude.
Un disco che vi consiglio di ascoltare e che vi condurrà lentamente a scoprire tutta la sua discografia.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
82.38 su 18 voti [ VOTA]
Aceshigh
Mercoledì 17 Marzo 2021, 18.54.22
31
Riascoltato stasera. Un bell’album senz’ombra di dubbio. Diciamo abbastanza nel suo stile classico, qui va sul sicuro, ma l’ispirazione c’è e pezzi come A Door Into Summer, la title-track o The Weight of The World sono lì a dimostrarlo. Chitarristicamente, come al solito, alcuni passaggi sono da standing ovation, ma non c’è mai una “sbrodolata” gratuita. Classe. Una marcia in più a quest’album gliela dà pure Colaiuta, irresistibile in alcuni passaggi. A mio avviso album migliore dei due successivi. Voto 80 perfetto.
Luka2112
Giovedì 12 Dicembre 2019, 23.45.04
30
Sarò di parte, ma a me basta un nome Vincenzo Colaiuta, strepitoso come sempre , s ci suona lui vale la pena di ascoltare il disco molto buono fra l’ altro.
Marco
Giovedì 1 Febbraio 2018, 11.14.17
29
Grande Joe, chiedo a quando la recensione dell'ultimo? mancano un pò di altri dopo questo.
Shadowplay72
Giovedì 30 Novembre 2017, 14.41.00
28
il maestro joe satriani.un grandissimo!
dario
Mercoledì 20 Agosto 2014, 4.14.43
27
Voto 75
dario
Mercoledì 13 Agosto 2014, 19.45.34
26
Oggi l'ho ascoltato diverse volte e devo dire buon album. Sempre attento ai suoni e agli effetti il grande joe. Per il voto voglio pensarci ancora un po', ma sarà più che positivo credo.
Michele
Domenica 7 Luglio 2013, 22.42.45
25
Ottima recensione condivido tutto , grande joe.
Cristiano
Domenica 9 Giugno 2013, 16.12.22
24
Jimi le tue recensioni sono stupende, molto culturali sotto ogni aspetto.Credici ci sei mancato in particolare per chi ama questo genere.Anch'io penso che Joe sia un creativo e con questo disco affermi ancora una volta le sue capacita
Argo
Sabato 8 Giugno 2013, 22.32.04
23
Piccolo appunto: gli Skywalker Studios vengono ormai usati dalla maggiorparte dei registi nel momento della rifinitura degli effetti sonori, non solo dall'ormai bollito George Lucas. Per il resto, questa recensione mi invoglia a compare il nuovo cd di Joe, che non seguo ormai dai tempi di Time Machine (!).
Jimi The Ghost
Sabato 8 Giugno 2013, 22.14.13
22
Ciao a tutti. Vi ringrazio tantissimo per le vostre considerazioni. Un carissimo saluto a tutti. Jimi TG
jek
Sabato 8 Giugno 2013, 21.27.08
21
Recensione stupenda.
Nikolas
Sabato 8 Giugno 2013, 21.21.19
20
Per me Joe Satriani c'è sempre stato, come mi accade solo con i Queen non riesco a considerare un solo suo disco non dico brutto, ma neanche discreto, per me sono tutti ottimi e mi esaltano.. è proprio una questione di emozioni, poi ovvio che ci sono dischi di livello superiore, tra cui secondo me rischia di rientrare questo, davvero incredibile!
Giasse
Sabato 8 Giugno 2013, 21.07.37
19
Recensione SPAZIALE!!!
roberto
Venerdì 7 Giugno 2013, 19.57.04
18
@ Jimi: in effetti Joe non ha mai avuto momenti di calo, seppur come dicevi nella recensione passando per varie fasi creative. Ogni album ha il suo perchè..pure un Engines of creation bistrattato dalla critica perchè con suoni elettronici, quasi techno in alcuni punti, è interessante. Ha un suo senso, chiaramente calato in quel contesto. Io ho iniziato a suonare la chitarra tanti anni fa (20 ormai...ahimè) proprio partendo dalle sensazioni che quella chitarra di Satriani mi trasmetteva canzone dopo canzone, album dopo album..
Jimi The Ghost
Giovedì 6 Giugno 2013, 18.08.32
17
@toni: Racer X...Gran band e soprattutto gran Paul Gilbert... Bel suggerimento. Ciao toni!!
toni
Giovedì 6 Giugno 2013, 18.03.30
16
devo averlo! @jimi, a quando una recensione dei grandissimi racer x?
dario
Mercoledì 5 Giugno 2013, 18.51.06
15
Non sono ancora riuscito ad ascoltarlo, ma dai commenti e dalla rece credo che non rimarrò deluso.
freedom
Mercoledì 5 Giugno 2013, 1.01.57
14
Si candida ad essere il primo disco di Satriani che riesco ad ascoltare dall'inizio alla fine. Bei pezzi, bei suoni, belle atmosfere...mi sembra veramente un ottimo disco.
xutij
Martedì 4 Giugno 2013, 20.54.58
13
Jimi ci sei mancato. Grande scrittura come sempre ! Nonostante io sia un grande fan di Joe,questo disco lo devo ancora prendere,ma lo farò presto.
MrFreddy
Martedì 4 Giugno 2013, 16.01.03
12
Bellissima recensione, come sempre. Metallized ha bisogno di uno scrittore come Jimi
Jimi The Ghost
Martedì 4 Giugno 2013, 14.48.53
11
Grazie roberto per la tua riflessione. Satriani, dopo trent'anni di carriera solista, riesce a produrre ancora e ancora pezzi freschi e melodici, ciò che altri oggi possono solo sognare. In questo disco ci comunica un punto fermo, lui stesso ci dice che quei suoi coinvolgenti dischi come Surfing, Flyng ed Extremist non torneranno più, e lo comunica chiaramente con una traccia in questo suo disco: "Can’t Go Back", ovvero..."non posso tornare indietro" che contiene un pò tutti i suoi famosissimi e piacevili stili del passato...Però, le giovani generazioni, da questo disco, possono magari per curiosità, riscoprire quel trittico che tua hai giustamente fatto riferimento. Dal punti di vista tecnico, tempi in 5/4 e ascoltare "Jumpin' In"..suonato alla grande da un Joe, mi fa tornare il sorriso. Ciao Radamanthis. Grazie ancora roberto per lo spunto di riflessione. Jimi TG
Radamanthis
Martedì 4 Giugno 2013, 14.37.46
10
Chapeau alla recensione di Jimi! Bentornato!
roberto
Martedì 4 Giugno 2013, 13.36.19
9
Gran bella recensione!! Complimenti! Secondo me zio Joe pur mantenendo un buon livello compositivo, non riesce più però a ripetere mai la magia dei primi album, soprattutto del trittico Surfing/Flying / Extremist. Album post Time machine che mi hanno veramente colpito sono stati solo l'omonimo blues del 95 e Strange Beautiful Music..il resto mi pare "ordinaria amministrazione" , chiaramente per le capacità di un genio come Satriani. Unstoppable momentum l'ho ascoltato tantissime volte ma vi dirò che non mi ha colpito a fondo..manca quel pizzico di follia dei suoi primi lavori o melodie veramente travolgenti. Gli assoli mi paiono troppo improvvisati, preferivo la ricerca della nota giusta al posto giusto come nell'album The Extremist. U.momentum mi ha lasciato un po l'amaro in bocca, come Black Swans, gli darei un 65/70 non di più. Satriani sa fare molto di meglio.
therox68
Martedì 4 Giugno 2013, 11.06.03
8
Colaiuta in studio e Minnemann dal vivo! Le belle notizie aumentano, approfondirò sicuramente.
jimi The Ghost
Martedì 4 Giugno 2013, 10.31.04
7
therox68: comprendo molto bene la tua osservazione. anche a me manca molto il Joe, però, a mio modesto parere, ci sta provando e qui ci sono almeno 9 tracce buone. Come ben saprai nel suo tour sarà accompagnato da Marco Minnemann e Bryan Beller: due nomi che daranno una nuova energia ed ispirazione al buon vecchio Joe. Da vedere come dice l'amico evil ferver dies. Un saluto a te e grazie. Jimi TG
therox68
Martedì 4 Giugno 2013, 10.16.27
6
Non mi riferisco certo al Satriani chitarrista, che non ci ha mai lasciati, ma al compositore/autore. Solo per chiarire.
evil never dies
Martedì 4 Giugno 2013, 9.20.24
5
visto a Napoli ed è in in gran forma il nostro giuseppe satriani
therox68
Martedì 4 Giugno 2013, 0.54.03
4
Se fosse tornato, e se ne era andato eccome caro Jimi The Ghost, sarebbe veramente una bella notizia.
waste of air
Lunedì 3 Giugno 2013, 23.54.26
3
Mitico Jimi!
Raven
Lunedì 3 Giugno 2013, 23.41.40
2
mi associo.
Lizard
Lunedì 3 Giugno 2013, 23.39.47
1
Un caloroso bentornato al nostro Jimi
INFORMAZIONI
2013
Epic Records
Shred
Tracklist
1. Unstoppable Momentum
2. Can't Go Back
3. Lies and Truths
4. Three Sheets to the Wind
5. I'll Put a Stone in Your Cairn
6. A Door into Summer
7. Shine On American Dreamer
8. Jumpin' In
9. Jumpin' Out
10. The Weight of the World
11. A Celebration
Line Up
Joe Satriani (Chitarra)
Mike Keneally (Tastiera)
Chris Chaney (Basso)
Vinnie Colaiuta (Batteria)
 
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