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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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RUNNING WILD - Soldiers of Fortune
07/10/2013 (2676 letture)
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Barry: Ciao Rolf, grazie della chiamata! Innanzitutto una domanda molto semplice per te…come stai? Rolf: Tutto bene, grazie, spero lo stesso per te!
Barry: Anche io bene; allora, per iniziare ho due domande che immagino avrai sentito molte volte in questi anni, ma che devo per forza farti: nel 2009 hai annunciato lo scioglimento dei Running Wild; cosa ti ha spinto a prendere le decisione di terminare una storia durata così tanto? Rolf: Innanzitutto voglio precisare che l’anno in cui personalmente ho dato l’addio ai Running Wild non è stato il 2009; il 2009 è stato l’anno in cui lo scioglimento è stato reso ufficiale ed in cui abbiamo realizzato lo show d’addio a Wacken, per il nostro pubblico; in realtà il momento in cui ho deciso di farla finita con la band è stato attorno al 2006, subito dopo l’ultimo tour che avevamo fatto per promuovere Rogues en Vogue: mi ero reso conto che era divenuto per me troppo pesante scrivere le canzoni, che la passione e la voglia di farlo si erano esaurite, che non avevo più idee a sufficienza e quindi non mi veniva più facile scrivere brani e musica. Di conseguenza ho preso atto che avevo bisogno di una pausa ed ho deciso di sciogliere la band. Per quanto riguarda il concerto di Wacken, tre anni dopo la mia decisione sono venuti da me gli organizzatori del festival e mi hanno chiesto se volessi fare qualcosa per il nostro pubblico, organizzare uno spettacolo che oltretutto coincideva col trentennale dei Running Wild e con il venticinquennale del festival; ho pensato che potesse essere una buona idea e lo abbiamo fatto soprattutto per i nostri fan.
Barry: E perché, a distanza di poco tempo, hai invece deciso di tornare sulle scene? Rolf: Attorno al 2010, l’etichetta discografica mi ha proposto di ri-registrare del vecchio materiale della band per una raccolta, dal momento che parecchi dei nostri lavori più datati non si trovano praticamente più nei negozi; ho pensato che potesse essere un’ottima idea, ma a quel punto loro mi hanno detto che avevano bisogno di qualche bonus track da aggiungere al prodotto finale; gli ho risposto che tecnicamente avevo chiuso con i Running Wild, ma che potevo comunque vedere cos’ero in grado di realizzare. Non avendo tracce inedite da proporre ho iniziato a scrivere nuove canzoni, ma, dopo aver constatato che avevo scritto quattro pezzi in poco tempo, ho avvisato l’etichetta che più che di bonus tracks ormai si doveva parlare di un vero e proprio album, che non avevo l’intenzione di sprecare quelle quattro tracce usandole come bonus tracks. Anche a loro è piaciuta molto di più l’idea di avere un nuovo album dei Running Wild piuttosto che una raccolta e quindi ci siamo accordati affinché io realizzassi altre tracce che sono poi andate a comporre un intero disco; in pratica quest’album è stato inaspettato per me in prima persona, perché non avevo minimamente progettato di realizzarlo! E’ semplicemente venuto da sé mentre scrivevo le canzoni e nel frattempo stavo scrivendo le canzoni per i Toxic Taste, un progetto avviato con alcuni amici come Peter e Matthias; ho scritto quei brani per puro divertimento, senza etichette alle spalle e senza alcun tipo di pressione e mi sono accorto che mi veniva estremamente facile scriverle: in due mesi avrò scritto qualcosa come ottanta canzoni, di cui abbiamo usato soltanto le prime quindici -non le prime nel senso di migliori, ma proprio le prime che avevo scritto! Insomma scrivere le canzoni per me è stato molto facile, mi sono reso conto che mi era tornata la passione di farlo e che quindi aveva senso realizzare un nuovo album per i Running Wild; è vero, erano passati appena due anni dall’addio al pubblico, ma erano cinque anni che non scrivevo materiale nuovo per la band. Quando ho visto che l’album è venuto bene, ha avuto un buon responso e l’etichetta si è congratulata per il lavoro svolto abbiamo deciso di fare un altro album; in mezzo, come saprai, abbiamo realizzato anche il primo album del progetto Giant X assieme a Peter e subito dopo ho iniziato a scrivere le canzoni per Resilient.
Barry: Molto bene. La prima cosa che ho notato a proposito del nuovo album è il ritorno sulla copertina di Captain Adrian, la vostra mascotte; ti andrebbe di dirci come mai hai scelto di riproporlo? Rolf: Certo! Per iniziare dobbiamo partire dal titolo, Resilient, che è il titolo della prima canzone che ho scritto per l’album; ho poi deciso di intitolare tutto l’album in questo modo perché sapevo che era adatto, perché sono i Running Wild stessi ad essere resilienti e lo hanno dimostrato con il loro ritorno; Adrian è un simbolo per questa band perché anche lui è resiliente, è qui da sempre, ha attraversato assieme a noi la tempesta ed ha passato come noi momenti buoni e meno buoni; di conseguenza, quando ho avuto l’idea di base per la copertina, vale a dire quella di ambientarla in una tempesta, è stato naturale mettervi Adrian al centro; l’idea di base era quella di raffigurare qualcuno che fosse riuscito, con forza e coraggio, a passare attraverso la tempesta, a sfidare la Morte, uscendone sì con graffi e cicatrici, ma comunque vivo.
Barry: Ok perfetto…su Shadowmaker basso e batteria erano stati registrati da due turnisti; cosa puoi dirci riguardo a Resilient? Rolf: Abbiamo operato nello stesso modo: siamo andati a lavorare assieme al team di produzione ed ho scelto per conto mio dei musicisti che suonassero quello di cui avevo bisogno su ogni canzone.
Barry: Ok, ora analizziamo l’album un po’ più a fondo: ho ascoltato Resilient alcune volte ed ho potuto constatare che sembra essere più variegato rispetto al suo predecessore: si ha come l’impressione che non volessi suonare sempre lo stesso tipo di canzone, cercando anzi di variare il più possibile; pensi che io abbia ragione? E, se sì, come mai hai scelto di approcciarti in questo modo alla scrittura dei nuovi brani? Rolf: Prima di tutto devi considerare che, quando inizio a scrivere le canzoni per un album, non mi siedo mai con la precisa idea di scrivere una canzone più veloce, una più leggera o una che suoni più tipicamente hard rock: io scrivo fondamentalmente quel che scrivo, quel che mi viene in quel determinato momento e quindi l’album viene fuori a seconda dei brani che compongo in determinati momenti. Non forzo mai l’album a suonare o a venire in un certo modo. Per farti un esempio, mentre scrivevo le canzoni per Resilient -ora non ricordo di preciso quale- ho avuto immediatamente l’idea per Soldiers of Fortune, l’ho buttata giù nell’arco di cinque minuti e l’ho registrata; nei successivi due-tre giorni ho avuto una marea di nuove idee dello stesso genere ed ho buttato giù rapidamente quelle che poi sono diventate The Drift, Bloody Island e Run Riot; in sostanza il cuore dell’album è stato scritto in quei due-tre giorni, anche se poi naturalmente mi sono dovuto prendere un paio di settimane per registrare i demo, scrivere i testi e cose del genere. Non c’è dunque stato modo di orientare l’album verso un determinato genere perché quelle canzoni sono nate tutte assieme in breve tempo! E questo probabilmente è anche il motivo per cui risultano un po’ diverse dal resto del lavoro e per cui l’album suona come se possedesse una maggior varietà; non è però stata una cosa che ho deciso io fin dall’inizio, è una cosa che è venuta di suo nel corso del processo di scrittura.
Barry: Un buon approccio! Quando invece scrivi i testi da che genere di eventi e sensazioni trai ispirazione? Rolf: Scrivo i testi nello stesso modo in cui scrivo le musiche! Non parto mai con l’idea di trattare un determinato argomento; prendendo ad esempio sempre Soldiers of Fortune, mentre scrivevo la musica ho realizzato che fosse ideale per costruirvi una canzone di pirati, non tratta dalla realtà ma completamente immaginaria; per quanto riguarda invece un brano come Crystal Gold, l’argomento è completamente differente: ho prima scritto la musica, poi mi è capitato di ascoltare una notizia secondo la quale certi politici vorrebbero privatizzare la gestione dell’acqua…ed ho pensato che una decisione del genere, ancor più che per far soldi, potrebbe essere presa per avere potere sulla gente, dal momento che l’acqua è fondamentale per la vita e, se non ce l’hai, molto semplicemente non puoi sopravvivere; quindi ho scritto il testo basandomi su questa idea del controllo delle risorse e di conseguenza delle persone. In Crystal Gold pertanto musica e testo non sono assolutamente collegati, dato che li ho ideati in momenti separati. Avevo invece in mente fin dall’inizio di scrivere una canzone come Bloody Island, prima ancora di aver scritto una sola parola, quindi ho iniziato a buttare giù frasi ed idee per capire come avvicinarmi a ciò che avevo già in mente; in principio ho avuto diverse idee che ho registrato, poi in seguito me ne sono venute altre ma, riascoltandole poi tutte, mi sono reso conto che la prima che avevo ideato era la migliore, che non dovevo lavorarci ancora perché avevo già la miglior versione possibile. Però ecco, è stato il solo caso in cui avevo già in mente l’argomento.
Barry: Prima hai parlato dei Giant X, il tuo progetto hard ‘n’ heavy; state già pensando ad un nuovo album? Che tipo di progetti avete per la band? Rolf: Come puoi immaginare negli ultimi tempi siamo stati molto concentrati su Resilient, quindi fino ad ora non abbiamo fatto veri e propri progetti; ne abbiamo parlato, ma siamo stati e siamo anche adesso troppo occupati con i Running Wild, con la promozione e tutto ciò che riguarda la pubblicazione di un nuovo album. Non lo so ancora, dobbiamo vedere!
Barry: Hai ragione; te l’ho chiesto perché mi piacerebbe però ascoltare un nuovo album, l’ho trovato un buon lavoro e mi è piaciuto il mix fra heavy metal e rock anni 70; considera che, quando l’ho ascoltato, alcune tracce mi hanno fatto pensare ad una versione metal di Bruce Springsteen! Rolf: Ahah c’è anche lui in effetti lì dentro! La cosa divertente riguardo a quell’album è che, quando ho scritto le canzoni, ho dovuto evitare di scrivere le parti più heavy! In pratica su quel disco le parti heavy sono tutte di Peter e le parti blues/rock sono mie, perché quando provavo a scrivere un riff metal uscivano inevitabilmente fuori i Running Wild! Di conseguenza è venuto spontaneo procedere in questo modo, dividendoci la composizione.
Barry: Ed è stato un buon risultato; ora avrei un paio di domande un po’ più particolari per te…voi siete la pirate band per eccellenza: hai mai pensato, un giorno, di scrivere la colonna sonora di un film sui pirati? Rolf: Sarebbe molto interessante, ma sarebbe anche molto diverso da quel che scrivo abitualmente; qui scrivo soltanto le parti di chitarra elettrica, lì dovrei usare un numero molto più elevato di strumenti. In effetti sì, sarebbe divertente! Ma fino ad ora non ce n’è stata la possibilità.
Barry: E, sempre restando in tema, ti piacciono i film sui pirati di ultima generazione, tipo quelli della serie Pirates of Caribbean? Rolf: Assolutamente sì! Sono molto ben fatti, forse sono un po’ troppo hollywoodiani per come sono stati concepiti, ma sono anche molto divertenti.
Barry: Sono d’accordo con te; che tipo di musica ascolti di solito? Non solo nel metal, ma in qualunque genere. Rolf: Per quanto riguarda il metal mi piacciono tuttora i classici, quindi gruppi come Judas Priest, Def Leppard, W.A.S.P. e cose del genere; per quanto riguarda gli altri generi ascolto molti gruppi degli anni 70; oggi possiedo principalmente CD perché attorno al ’97 ho dovuto dar via tutta la mia collezione di vinili, dal momento che, essendo io costretto a spostarmi di città in città in continuazione, semplicemente non potevo più portarmi dietro ogni volta migliaia e migliaia di album. Degli anni 70 ascolto ancora Ted Nugent, gli Angel ed altre band tipo questa che ho nominato, che non sono più attive ormai da molto tempo; mi piacciono poi anche gruppi più moderni, come i My Chemical Romance, i Nickelback, i Papa Roach, i 30 Seconds to Mars, i Simple Plan ed i Billy Talent.
Barry: Interessante, ascolti davvero di tutto…a tal proposito, cosa pensi della scena hard ‘n’ heavy moderna? Rolf: Ti dirò, in ambito metal non seguo moltissimo la scena degli ultimi dieci-quindici anni; non ho nulla contro le nuove band nello specifico, ma ho sempre l’impressione che tendano troppo a copiare quel che è già stato suonato in passato da band precedenti; anche noi, quando abbiamo cominciato tanti anni fa, avevamo ovviamente i nostri eroi ed i nostri modelli da imitare -sognavamo di essere i nuovi Judas Priest- ma cercavamo di sviluppare un nostro stile personale, di trovare il nostro modo di fare musica! Oggi tutto suona un po’ allo stesso modo ed è un problema, perché ci sono eccellenti musicisti, ma in troppi mostrano poca fantasia, mentre trovo che siano davvero poche le band abili ed al tempo stesso dotate di un sound personale.
Barry: Sì è vero che molte band oggi copiano i grandi del passato! E, visto che siamo in tema, ti è mai capitato di ascoltare una canzone e pensare…Ehi! Ma questo è un mio riff! Rolf: Uh, un sacco di volte! Magari sento un riff e penso che sicuramente c’è qualche differenza, ma capisco perfettamente da dove viene l’idea! Come detto, anche noi ai nostri tempi abbiamo copiato qualche riff ai Judas Priest, ma abbiamo sempre cercato di andare oltre; penso che il trucco sia sfruttare le proprie influenze per costruire qualcosa di nuovo, di personale. Non credo francamente che ci sia il bisogno di copiare riff da band che peraltro sono ancora in circolazione, trovo che abbia davvero poco senso.
Barry: Vero…ultima domanda per te: verrete in Italia per promuovere il nuovo album? O magari ancora non avete deciso? Rolf: In realtà ancora non lo sappiamo! Ultimamente sto principalmente facendo interviste, ho molte richieste e molti impegni per la promozione dell’album e sto viaggiando fra Austria, Germania ed Inghilterra…quando mi fermerò penseremo a cosa fare! Spero di poter venire da voi, mi farebbe piacere!
Barry: Speriamo bene allora! Grazie per l’intervista Rolf ed in bocca al lupo per il nuovo album! Rolf: Grazie mille, un saluto a te ed a tutti i fan italiani dei Running Wild!
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Ed io sono d'accordo con CauldronBorn@ come qualcuno saprà da sempre sono un fan accanito dei RW e quindi lasciatemi dire che non ho vissuto il periodo post Masquerade così "alla grande". I RW sono arrivati a scrivere negli anni degli albums apocalittici a livello di qualità come Pile Of Skulls, Death Or Glory, Blazone Stone. i RW come band, però, li hanno scritti e non solo Rolf. Rolf è abilissimo a sfornare riffs ma se non ha alle spalle gente tipo Axel Morgan poi i risultati si sentono. lasciamo stare il discorso poi di Shadowmaker e turnisti vari perché poi la nemmeno si parla di turnisti ma di Rolf che suona tutto e drum machine (fatta male) molto probabilmente programmata da lui in persona tanto per non sborsare i famosi pezzi da 8, dicendolo alla piratesca! Io un quadro più o meno generale dagli inizi ad oggi penso di essermelo fatto... si è passati dalla genuinità e dalla voglia di divertirsi comune a tutti i gruppi esordienti alla notorietà e con quella sono iniziate ad arrivare le smanie di potere ed egocentrismo di Rolf K. negli anni ha silurato più gente lui dalla band che Vasco Rossi. Alla fine è rimasto da solo con le sue idee e con l'impossibilità di svilupparle in maniere adeguata. Vedremo l'album ma dal poco che ho sentito è probabile che anche stavolta rimanga a bocca asciutta. Peccato. |
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Non mi piace per nulla quello che emerge dall' intervista. Riciclare i RW sembra sia stata più un' evenienza che non una scelta di cuore. Sorvolando sulla qualità di shadowmaker e sul teatrino pessimo sul concerto d'addio, nessuno qui si aspetta i capolavori, può anche darci sotto di "mestiere", ma se deve continuare che lo faccia con la voglia e con il cuore. Oppure se ne torni tranquillamente con i capelli colorati a suonare le paraculate di qualche anno fa... |
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Ma come avete fatto a contattarlo? |
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L'idea è quella, bisogna vedere che line-up riuscirà a mettere su e cosa gli verrà offerto a livello di Fest. |
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Apparte le interviste ha intezione di fare anche qualche concerto a questo giro? |
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Bell'intervista Barry...chissà se sarà vero che la pausa era reale e non concordata per un eventuale aumento di appeal al momento del ritorno discografico...mah! Vabbè, a parte ciò sono felice del ritorno sulle scene e spero che il nuovo disco sia bello! |
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