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THE METALLIZED OBSERVER - #19 - L'occhio della webzine
30/07/2014 (3613 letture)
PINK FLOYD: NUOVO ALBUM MA NIENTE REUNION
La notizia forse più ghiotta e inattesa di luglio arriva come un fulmine a ciel sereno: un nuovo album dei Pink Floyd. Sono passati ormai più di vent’anni da The Division Bell, che sembrava ormai destinato a chiudere per sempre l’epopea in studio della leggendaria band inglese. Da allora, solo due live album e qualche raccolta avevano riportato il gruppo nei negozi di dischi, mentre la storica esibizione al Live Eight del 2005 che aveva visto Roger Waters unirsi nuovamente ai vecchi compagni d’avventura dopo 24 anni, aveva fatto riaccendere delle speranze, subito freddate dall’inflessibile David Gilmour. La morte di Rick Wright nel 2008 (Morto Wright) sembrava in ogni caso aver messo fine ad ogni velleità di ritorno. Il chitarrista e Nick Mason avevano però dato ulteriori stimoli alla leggenda, prima annunciando che una reunion si sarebbe potuta fare, ma solo con fini caritatevoli (la reunion? Sì, ma solo per fini caritatevoli), poi con una sorprendente apparizione proprio al fianco di Waters durante un concerto alla O2 Arena di Londra nel 2011 (riuniti per un giorno!). Eppure, niente seguì di fatto.
Ma ecco che a sorpresa un tweet della compagna di David Gilmour, rilasciato il 5 luglio, dà lo storico annuncio: Pink Floyd album out in October is called "The Endless River". Based on 1994 sessions is Rick Wright's swansong and very beautiful.
La notizia fa il giro del mondo in un minuto esatto, nell’esaltazione generale, seguita dallo scetticismo su quella che sembra a tutti gli effetti una sonora bufala. Ma sappiamo ormai che in un mondo dominato dalla comunicazione, ben poco accade per caso o per spontaneità e tutto è calcolato e previsto per generare attesa e attenzione e, così, il 7 luglio sul sito ufficiale della band arriva la conferma:

Pink Floyd can confirm that they are releasing a new album, The Endless River, in October 2014. It is an album of mainly ambient and instrumental music based on the 1993/4 Division Bell sessions which feature David Gilmour, Nick Mason and Richard Wright. The album is produced by David Gilmour with Phil Manzanera, Youth and recording engineer Andy Jackson. Work is still in progress, but more details to come at the end of the summer. (link)

Niente reunion quindi, nessun rinnovato accordo con Roger Waters, ma un disco di inediti quasi interamente strumentale proveniente dalle sessioni di The Division Bell, che vede all’opera il trio Gilmour/Wright/Mason e che viene annunciato come il “canto del cigno” del tastierista, sottintendendo con questo probabilmente un ruolo molto forte del musicista nella composizione di questi brani. La produzione, curata dallo stesso Gilmour e dal suo collaboratore di lunga data Phil Manzanera toglie ogni dubbio poi sulla paternità dell’operazione, non a caso preannunciata proprio dalla compagna del chitarrista. Sospendendo ogni giudizio su quella che sarà la musica contenuta in The Endless River, in attesa naturalmente di ascoltare l’album, non resta che sottolineare con una certa amarezza come questa sia l’ennesima occasione persa per regalare tanto a Waters quanto ai milioni di fans nel mondo, un disco di reunion che potesse essere qualcosa di più che un mero frugare nei rispettivi cassetti.

BURZUM. VARG VIKERNES CONDANNATO
La Francia sembra aver dichiarato guerra a Varg Vikernes. Il musicista norvegese, tornato in libertà nel 2009 dopo aver scontato 16 anni di galera per l’omicidio di Oystein Aarseth e per aver dato fuoco a tre chiese (Varg Vikernes è un uomo libero), si era infatti trasferito con la propria famiglia proprio in Francia, patria della moglie. Qui negli ultimi anni avevano visto la propria nascita ben quattro nuovi album dei Burzum e il controverso Vikernes sembrava aver trovato una propria nuova dimensione, pur nella follia delle dichiarazioni rilasciate via internet che ponevano e pongono tuttora grossi dubbi sulla filosofia ispirativa del musicista. Fu quindi con una certa sorpresa che il 16 luglio del 2013 giunse la notizia dell’arresto di Vikernes e della moglie ad opera delle forze dell’ordine francesi con la grave accusa di terrorismo (Arrestato Varg Vikernes). Il musicista veniva infatti accusato di star organizzando niente meno che un attentato. All’accusa seguì una severa perquisizione della fattoria della famiglia e la requisizione del vero e proprio arsenale che la polizia rinvenne nella struttura. L’accusa in seguito decadde, ma a quel punto le autorità francesi decisero di perseguire comunque Vikernes con una nuova imputazione per incitamento all’odio razziale e glorificazione dei crimini di guerra, proprio a causa delle dichiarazioni rilasciate dal musicista attraverso internet. Ebbene la vicenda si è conclusa proprio a un anno di distanza dall’arresto di Vikernes con una condanna a sei mesi di reclusione (sospesa) e al pagamento di una multa di 8000 euro (Varg Vikernes riconosciuto colpevole). Sempre nel corso dell’anno 2014, le autorità russe hanno decretato la rimozione della versione russa del testo del Vargsmaal dal sito dei Burzum. Una vicenda che in ogni caso ben poco ha a che vedere con la musica del gruppo, ma che sembra destinata ad avere ulteriori sviluppi.

PESTILENCE: CALA IL SIPARIO
Una notizia che invece sembra aver paradossalmente messo tutti d’accordo arriva dalla band olandese Pestilence. Non crediamo di urtare la suscettibilità di nessuno affermando che la reunion della band, arrivata anch’essa abbastanza inaspettatamente nel 2008, non avesse convinto quasi nessuno della sua effettiva necessità. I lavori rilasciati dalla band infatti hanno raccolto pareri contrastanti e sono quasi tutti andati incontro a pesantissime critiche per una evidente carenza di ispirazione. Inoltre, i continui cambi di formazione sembravano davvero indicare che all’interno del gruppo le cose non andassero affatto nella giusta maniera. L’annuncio del leader e a questo punto mente unica dei Pestilence di mettere in stop in maniera permanente l’attività del gruppo per concentrarsi in maniera totale su un nuovo progetto dal nome Necromorph (poi aggiornato in Neuromorph), è quindi stato accolto con pochi rimpianti e anzi quasi con una sensazione di sollievo dai molti che avevano in questi anni visto l’operato di Mameli & Co. come un insensato tentativo di distruggere quanto di buono fatto nella prima parte della carriera di questo straordinario e avanguardistico gruppo death metal (annunciano lo scioglimento. Naturalmente, restiamo in attesa di ascoltare quanto Mameli proporrà col suo nuovo progetto, sperando che una maggiore libertà e la mancanza di un monicker pesante come quello dei Pestilence lo aiutino a ritrovare la giusta bussola compositiva.

UN SALUTO A DEI CARI AMICI E AUGURI AGLI ALTRI
Proseguiamo questa carrellata di approfondimenti con una doccia scozzese di notizie. La prima triste segnalazione ci giunge da New York: Tommy Ramone, storico primo batterista della leggenda punk Ramones, l’11 luglio ha perso definitivamente la propria battaglia contro il cancro che lo aveva colpito ormai da anni e ha raggiunto Dee Dee, Johnny e Joey, ricomponendo la formazione che aveva dato vita ai primi tre rivoluzionari album della band (è morto Tommy Ramone). Di origini ungheresi e nato a Budapest (il vero nome era Erdélyi Tamás), il musicista si trasferì con la famiglia a Forest Hills quando aveva quattro anni e fu in giovane età assistente al suono per le registrazioni dell’album Band of Gypsys di Jimi Hendrix. Con gli amici di Forest Hills aveva formato il primo nucleo dei Ramones, prima come manager e poi come batterista, quando Joey divenne cantante non essendo in grado di tenere il tempo per i velocissimi riff di Johnny. Tommy restò nel gruppo fino al 1978, quando venne sostituito da Marky, suonò e coprodusse i primi quattro album e It’s Alive, album dal vivo. Restò con gli amici tornando ad essere il manager del gruppo e coproducendo nuovamente Too Tough to Die, ottavo album del 1984 dei Ramones. Stando a quanto dichiarato da Dee Dee Ramone, inoltre, Tommy scrisse I Wanna Be Your Boyfriend e gran parte di Blitzkrieg Bop e suonò inoltre numerosi assoli di chitarra nei primi dischi. Lasciata la band, si concentrò principalmente sul lavoro di produttore, continuando comunque a seguire gli amici e ad essere parte integrante del mondo Ramones fino all’ultimo giorno di vita, arrivato all’età di 65 anni. 1...2...3...4, Tommy!
Proseguiamo con un’altra brutta notizia, che ci viene questa volta dalla Svizzera: John Dawson Winter III, ai più noto come Johnny Winter, vera e propria leggenda del blues, ci ha lasciati il 16 luglio, all’età di 70 anni da poco compiuti (morto a 70 anni il bluesman). Lo straordinario chitarrista texano è stato ritrovato morto nella sua camera di albergo vicino Zurigo e ci lascia in circostanze ancora tutte da chiarire, due giorni dopo la sua ultima performance al Cahors Blues Festival in Francia. Un tour era già programmato in agosto e la stranezza dell’evento, nonostante l’età avanzata del musicista, ha indotto le autorità statunitensi a richiedere l’autopsia per chiarire le circostanze del decesso. Winter, assieme al fratello Edgar è stato per tutta la vita uno dei musicisti più iconici dell’hard blues: entrambi affetti da albinismo, i due hanno seguito carriere parallele; Johnny è rimasto sempre fedele al suo stile potentemente elettrico di blues classico, del quale è stato uno dei primi virtuosi. La sua carriera iniziò ufficialmente già all’età di quindici anni nel 1959 e nel 1968 arrivò il suo primo album The Progressive Blues Experiment. L’amicizia con Mike Bloomfield lo porterà nel 1969 alla firma con la Columbia Records e all’uscita del suo primo disco su major (Johnny Winter), alla partecipazione al festival di Woodstock, alla pubblicazione del secondo disco Second Winter assieme al fratello Edgar e infine ad una brevissima relazione con Janis Joplin. E’ di quegli anni la leggenda dell’esistenza di un intero disco nel quale Johnny avrebbe suonato con Jim Morrison, un evento che lo stesso Johnny ha sempre categoricamente negato, affermando anzi di non aver mai incontrato Morrison in tutta la sua esistenza. Il capolavoro della prima parte della sua carriera è indubbiamente Still Alive and Well, disco del 1973, ironicamente intitolato dopo che Winter aveva dovuto affrontare una durissima disintossicazione dall’eroina. Nella seconda metà degli anni 70, Johnny riesce a coronare il sogno della vita e riporta il leggendario Muddy Waters in studio per la realizzazione di tre album di enorme successo, che renderanno finalmente un po’ di agio economico allo splendido e allora fin troppo dimenticato Maestro del blues elettrico, facendogli vincere anche tre Grammy Awards consecutivi e uno che arriverà a Winter per il proprio album Nothin’ but the Blues suonato con la backing band dello stesso Waters. Negli anni Winter ha continuato incessantemente a produrre album e suonare dal vivo in qualunque parte del mondo, diventando a tutti gli effetti uno dei più grandi testimonial del blues di tutti i tempi. La sua morte è senza dubbio una enorme perdita non solo per il blues, ma per tutti gli amanti della musica elettrica. So long, Johnny.
Chiudiamo infine con due notizie giunte proprio in questi giorni che riguardano due batteristi molto noti nel circuito mondiale. La prima riguarda Tim Alexander, straordinario musicista che ha legato la sua fama alla propria carriera con i geniali Primus di Les Claypool e Larry Lalonde e che ha poi militato anche nella prima formazione degli A Perfect Circle. Proprio dal sito ufficiale dei Primus apprendiamo che il batterista è stato prima ricoverato e poi operato d’urgenza per dei problemi cardiaci in conseguenza di un attacco di cuore (problemi cardiaci per il batterista, oggi l’intervento chirurgico per il batterista, Tim Alexander, intervento chirurgico riuscito), causato a quanto pare da una ostruzione arteriosa. Fortunatamente, a quanto riportato dallo stesso sito ufficiale della band, l’operazione si è conclusa senza problemi e l’ostruzione è stata totalmente rimossa. Non resta che fare gli auguri di pronta guarigione a Tim e alla sua famiglia, sperando di rivederlo presto dietro la sua amata batteria.
Brutte novità invece per Pat Torpey, batterista degli straordinari Mr. Big, che attraverso un comunicato comunica di essere stato riconosciuto affetto dal Morbo di Parkinson e di non poter partecipare di conseguenza al tour di supporto al nuovo album …The Stones We Could Tell. Il batterista conferma comunque di voler continuare a suonare al proprio meglio e di aver intenzione di affrontare la malattia con energia e senza lasciarsi abbattere da questa notizia, con la stessa tenacia con la quale ha sempre affrontato la vita (diagnosticato il Morbo di Parkinson a Pat Torpey). Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell'equilibrio. Ovvie quindi le implicazioni negative per un musicista professionista come Torpey, al quale (e a chi, come lui, soffre di questa malattia) vanno senza dubbio tutti i nostri auguri e il sostegno di tutta la comunità.

ARRIVI & PARTENZE
Cambiamo decisamente pagina ed occupiamoci di alcune notizie che riguardano invece alcuni cambi di line up, anche clamorosi, avvenuti nell’ultimo mese. Iniziamo dalla turbolenta uscita di Paul Allender dai Cradle of Filth. L’annuncio è stato dato dallo stesso Dani Filth, sempre più leader assoluto del gruppo, che durante un’intervista ha confermato che Allender non faceva più parte della band da qualche tempo. Le ragioni di questo split nascono secondo Filth da una progressiva frattura che si è venuta a creare per via dell’insistenza di Allender nel voler essere l’unico chitarrista della band e per il fatto che il musicista risieda stabilmente negli States e stesse lavorando anche ad un altro progetto, i White Empress, che starebbe portando via sin troppo tempo ed attenzioni rispetto alla band madre. La frattura sarebbe stata sancita dal tour che i Cradle of Filth hanno affrontato assieme ai Behemoth al quale Allender non ha partecipato a causa dei suoi impegni. Il chitarrista per l’occasione è stato sostituito da due elementi: Ashok (membro di Root ed Inner Fear) e Richard Shaw (membro di Emperor Chung e NG26) e, a quanto riferisce lo stesso Filth, una immediata alchimia avrebbe portato alla composizione di nuovo materiale e quindi alla decisione di separare la strada dei Cradle of Filth da quella di Paul Allender (si separano dal chitarrista). Da parte sua il chitarrista non sembra affatto aver gradito la decisione di Dani Filth e tanto meno le motivazioni addotte definite “bunch of lies”, promettendo di fornire la propria versione dei fatti a chi volesse intervistarlo. Nel frattempo la sua nuova band, White Empress, ha firmato un contratto con la Peaceville Records e rilascerà il proprio debutto Rise of the Empress questo autunno (la band di Paul Allender firma con Peaceville Records) e chissà che un po’ di pubblicità non abbia giovato al buon Paul e alla sua nuova creatura.
Altro divorzio abbastanza tormentato è stato quello tra Hal Patino e la band di King Diamond. Stando a quanto dichiarato dallo stesso singer danese, il bassista è stato licenziato “per gli stessi motivi per cui fu licenziato nel 1990”, ovverosia a quanto pare, per scarso rendimento e problemi di droga. Anche in questo caso in realtà la vicenda ha avuto altri pesanti strascichi, fino a veri e propri insulti via web. La band ha comunque notificato che il sostituto di Patino per i prossimi show sarà Pontus Egberg dei The Poodles (Hal Patino licenziato dal singer danese, annunciato il bassista per i prossimi show) e alcuni fans hanno già diffuso alcuni video amatoriali della prima esibizione con il nuovo bassista (disponibili i video amatoriali del primo show col nuovo bassista).
Abbandono eccellente invece in casa Voivod. La band canadese infatti saluta per la seconda volta il bassista Jean-Yves Theriault, noto come Blacky, che era rientrato nel gruppo a partire dal 2008, dopo il primo split del 1991 in seguito alla pubblicazione di Angel Rat. I motivi di questo secondo split non sono stati chiariti (Blacky lascia la band). Nel frattempo, il gruppo ha ufficializzato l’ingresso del nuovo bassista Dominic “Rocky” Laroche, già testato dal vivo, che dovrebbe partecipare anche alle registrazioni del nuovo album schedulato per il 2015 (live video del primo show col nuovo bassista), deludendo forse chi sperava nel ritorno di Jason Newsted.
Alle prese con gravi problemi di line up invece gli Obscura: la technical death metal band dopo l’abbandono di Jeroen Paul Thesseling, registra infatti anche l’uscita di Hannes Grossman e Christian Muenzner. Di fatto, l’unico membro originale a questo punto resta il leader Steffen Kummerer e sembra che in realtà la fuoriuscita di Grossmann derivi proprio da problemi nei rapporti con il cantante/chitarrista. Certo che a questo punto a Kummerer tocca un compito molto gravoso: non solo riformare una line up credibile, ma anche portare a casa il nuovo album dimostrando che per gli Obscura c’è ancora un senso, nonostante queste defezioni (chitarrista e batterista lasciano il gruppo).
Ma se Sparta piange, Atene non ride e molte sono le band che hanno visto in questo mese altri cambi di line up: cominciamo dagli italiani Highlord che annunciano la separazione dal chitarrista e membro fondatore Stefano “Sted” Droetto e contemporaneamente che i lavori per il nuovo album non si fermeranno (si separano dal chitarrista) e dai symphonic metallers Arven che ufficializzano l’uscita dalla formazione della chitarrista Ines Thomé, la quale a quanto pare si trasferirà per tre anni negli States per concludere i propri studi (la chitarrista lascia la band). Proseguiamo con gli Avulsed, storico combo death metal che salutano il batterista Osckar Bravo, il quale proseguirà la sua attività nei Nightfear, e annunciano l’arrivo del giovanissimo Erik Raya dai Silver Fist (si separano dal batterista, annunciato il nuovo batterista). Separazione consensuale anche tra gli Aborym e Bård "Faust" Eithun: lo storico batterista degli Emperor ha infatti annunciato di voler ridurre i propri impegni musicali per dedicarsi maggiormente alla famiglia (Bard Eithun lascia la band). Quello dei batteristi sembra essere un problema diffuso dato che anche per gli Slough Feg arriva l’abbandono di Harry Cantwell, per sostituire il quale comunque sono già previste nuove audizioni (il batterista lascia la band).
Chiudiamo questa sezione con la notizia dell’abbandono del tour europeo che avrebbe dovuto vederli affiancare gli storici Possessed da parte dei Cattle Decapitation (cancellato il tour europeo) e l’annuncio dello scioglimento da parte di Endovein (annunciato lo scioglimento), Castevet (annunciato lo scioglimento), Machetazo (annunciato lo scioglimento) e Devastator.

HARD AT WORK
Siete in astinenza da metal? Difficile crederlo vista la messe di dischi usciti e in uscita immediata, ma nel caso in cui qualcosa vi fosse sfuggito o foste curiosi di sapere cosa ci riservano i prossimi mesi, ecco qua una veloce e incompleta lista di gruppi che stanno lavorando sul proprio nuovo album o stanno per uscire nei prossimi mesi: nuovo album nel 2015 per gli Huntress, che entreranno in studio questa estate per un terzo disco che si rivelerà probabilmente fondamentale per la carriera della band di Jill Janus; in arrivo invece quest’autunno buone nuove dai Living Colour che pubblicheranno a breve Shade, sesto sigillo per la band di New York; atteso entro la fine dell’anno Time to Die, ottavo disco da studio per gli Electric Wizard; manca invece meno di un mese per Exit Wounds, nuova fatica dei The Haunted con Marco Aro alla voce e la partecipazione di Chuck Billy dei Testament; notizia quasi incredibile ci arriva invece dall’Inghilterra, col ritorno in studio degli eroi della NWOBHM Quartz, per un album schedulato nel 2015; ottime notizie dagli USA per gli amanti di sonorità doom: Clearing the Path to Ascend degli Yob uscirà a settembre per Neurot Recordings; diffusa la versione live di All Bad Things Must End, canzone d’addio dei Motley Crue che sarà presentata durante il loro Final Tour (ma chi ci crede davvero?); nuovo album in uscita anche per i canadesi Striker, che il primo settembre pubblicheranno City of Gold per la Napalm Records; sempre a settembre uscirà il disco tributo a Jon Lord, Celebrating Jon Lord – At the Royal Albert Hall, registrazione del concerto tenuto in omaggio al tastierista ad aprile del 2013 e che ha visto la partecipazione dei Deep Purple e di ospiti di lusso come Bruce Dickinson, Rick Wakeman e Glenn Hughes; quasi finita l’attesa anche per il nuovo dei blacksters 1349, che il 29 settembre pubblicheranno Massive Cauldron of Chaos per Indie Recordings; arriverà ad ottobre invece il terzo album dei Cavalera Conspiracy, band di Igor e Max Cavalera, che sembra davvero non trovare pace con continue uscite discografiche a proprio nome; pronte per il ritorno anche le svedesi terribili Crucified Barbara, che usciranno il 15 settembre per Despotz Records col nuovo In the Red. Sulla rampa di decollo anche il ritorno dei progsters Threshold, che ci aspettano il 19 settembre con il loro For the Journey e, sempre per gli amanti del prog, una nuova ghiotta uscita arriva il 29 settembre con The Great Divide ottavo album degli Enchant al ritorno dopo 11 anni da Tug of War. Terminate le sessioni in studio per il nuovo album degli AC/DC, il primo alla cui registrazione non ha potuto partecipare per i noti motivi di salute Malcolm Young. L’album potrebbe intitolarsi Man Down, proprio in riferimento ai problemi di Malcolm, ma ancora un titolo ufficiale e la data di uscita esatta non sono stati rivelati. I Nightwish cominciano a scaldare le attese dei propri fans per l’album in uscita nella primavera del 2015 rilasciando il primo trailer relativo all’inizio delle registrazioni con la confermata Floor Jansen alla voce; in arrivo anche Blood Mantra nuovo disco dei deathsters polacchi Decapitated dopo il loro ritorno del 2011; è di pochi giorni fa l’annuncio che Kirk Hammett suonerà un solo in un brano del nuovo disco degli Exodus, in uscita a ottobre. Dopo la separazione da Rob Dukes e il ritorno di Steve “Zetro” Sousa, i ritrovati Bay Area thrashers sembrano intenzionati a riservare grandi soddisfazioni ai propri fans. Ritorno in studio a settembre invece per gli Ensiferum, che dovrebbero pubblicare il nuovo album a gennaio per Metal Blade; dopo il passaggio di Alissa White-Gluz nelle fila degli Arch Enemy, sancita dal nuovo War Eternal, è tempo per i The Agonist di tornare in studio con la nuova cantante Vicky Psarakis per un disco che sarà fondamentale per il futuro del gruppo. Album in fase di registrazione anche per i thrashers Havok, forti di un nuovo contratto con Century Media. Una delle notizie più controverse dell’ultimo mese è stato l’annuncio da parte di Nick Menza, storico batterista dei Megadeth, della formazione di una nuova band con James LoMenzo (White Lion e Pride & Glory tra gli altri) e Davor Garasic; la band è al momento al lavoro in studio. Album finale per i Rigor Mortis, storica band thrash statunitense che ha annunciato la pubblicazione di Slaves to the Grave, disco che avrebbe dovuto rappresentare il ritorno dopo vent’anni dallo scioglimento ed è stato registrato prima della morte del chitarrista Mike Scaccia, che ha di fatto invece posto la parola fine sul futuro del gruppo. Mistero invece sul nuovo album degli Slipknot, previsto per la pubblicazione entro la fine dell’anno e del quale sono stati diffusi due teaser di anticipazione, ma di cui per adesso non si conosce altro. In dirittura di arrivo anche Head Jobs, primo album solista di Phil Rudd, storico batterista degli AC/DC, anticipato dal singolo Repo Man e previsto per la pubblicazione il 29 di agosto. Sempre ad agosto, e precisamente l’11, si interromperà il silenzio discografico degli storici deathsters Morgoth: God Is Evil è il titolo del nuovo EP in uscita per Century Media. Quasi conclusi anche i lavori per The Great Divide, quarto album del progetto Allen/Lande, che questa volta vede all’opera Timo Tolkki in veste di produttore e compositore, al posto che nei primi tre dischi fu di Magnus Karlsson, il disco è previsto per il 17 ottobre. Il 29 di settembre si preannuncia una data ricchissima di uscite, dato che in quel giorno vedrà la luce anche il nuovo disco degli Audrey Horne, scintillante band hard’n’heavy svedese pronta per il grande salto: riuscirà Pure Heavy a sancire l’agognato salto di qualità? Chi invece non ha bisogno di presentazioni è Arjen Lucassen, che in coppia con Anneke Van Giersbergen sta per rilasciare un ambizioso doppio album concept che si preannuncia storico, del quale però non è ancora prevista una data di pubblicazione. Album nuovo di zecca anche per i grandi Sick of it All, leggenda dell’hardcore Made in New York, che rilascerà il proprio decimo album Last Act of Defiance per Century Media il 30 settembre. A margine della strepitosa esibizione all’Hellfest (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo) Nuno Bettencourt e Gary Cherone (che ha da pochi giorni festeggiato i suoi 53 anni) hanno annunciato che entro la fine dell’anno uscirà il nuovo album degli Extreme, il sesto dopo una “pausa” durata 18 anni. Attesa ormai agli sgoccioli invece per Space Invaders, nuovo album di Ace Frehley, che avrà così modo speriamo di consolarsi per la mancata esibizione-reunion durante la cerimonia per l’ingresso dei Kiss nella Rock’n’Roll Hall of Fame, con i vecchi compari d’arme. Secondo album in arrivo il 16 settembre per i Philm, band di Dave Lombardo, dopo la brutta separazione con gli Slayer del febbraio 2013. Chiudiamo infine questa lunga carrellata con l’annuncio da parte di Billy Corgan, leader degli Smashing Pumpkins della chiusura delle registrazioni del primo dei due nuovi album della band dal titolo Monuments for an Elegy, che vedrà la partecipazione in veste di batterista di Tommy Lee dei Motley Crue.



Painkiller
Martedì 5 Agosto 2014, 17.21.17
1
Solo l'idea che esca un nuovo albun dei Pink Floyd mi fa impazire, specie sapendo che è tratto dalle sessions di the division bell, che mi piace moltissimo!!! Curioso di sentire gli Exodus del redivivo Zetro, non credo molto ai Crue, nel senso che non cred ce la facciano più...spero in un bell'album degli AC/DC e di riuscire finalmente a vederli. Dei cavalera faccio volentieri a meno, così come degli Extreme. Hio visto i Mr.Big al gods e nonostante abbiano inscenato uno show piacevole la loro musica è decisamente noiosa per i miei gusti. Attendo con ansia news sul tour dei Judas, sui nuovi lavori di Kamelot, Europe, Anthrax, Blind Guardian, di rivedere gli Epica e che arrivi febbraio per il concerto dei Sabaton
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