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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Labyrinth - Architecture of a God
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18/04/2017
( 8921 letture )
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Quando il silenzio che separa una nuova uscita da quella precedente è rappresentato da un arco di tempo molto lungo, non è mai semplice riprendere il filo del discorso. Nel caso dei Lab˙rinth, sono ben sette gli anni che separano Architecture of a God dal precedente Return to Heaven Denied Pt. 2 e quando il ritorno viene procrastinato così a lungo, non cè mai alcuna garanzia di ritrovare certe condizioni. Sia dal punto di vista musicale e di tutto il contorno che vi ruota attorno, che commerciale. Allestita una nuova e potenzialmente eccezionale formazione che oltre al trio Tiranti/Thorsen/Cantarelli, vede ora il ritorno sulle scene di Oleg Smirnoff alle tastiere -delittuoso che non ne facesse più parte- linserimento di Nik Mazzucconi al basso e la presenza di John Macaluso alla batteria (sulla carta la miglior line-up di sempre), i Lab˙rinth mettono sul mercato un album con il dichiarato intendimento di farlo assurgere a classico del gruppo.
Preso preliminarmente atto della elegante copertina firmata da Davide Nadalin, il quale ha evidentemente puntato su un effetto lontano da quello molto carico della maggior parte delle cover di settore attualmente in circolazione, è sulla produzione che è opportuno spendere qualche parola. Il risultato finale è infatti davvero buono, una volta compresa la filosofia che è alle sue spalle. Sia la registrazione che il lavoro di mixaggio di Simone Mularoni (una assoluta garanzia di qualità), risultano volti a produrre un suono estremamente chiaro e pulito. In particolare per ciò che attiene alle parti soliste ed alla voce, esaltate sia dalle interpretazioni dei singoli che, appunto, dal lavoro svolto nelle varie fasi che hanno infine portato alla stampa del lavoro. Nonostante questo, anche quelle ritmiche, evidentemente dosate in modo da sostenere al massimo i componenti del gruppo, sono adeguate alle necessità di questa realizzazione, chiaramente concepita per non suonare come talune produzioni odierne che tendono ad appiattire tutto e tutti solo per uscire potenti dalle casse dello stereo. Il CD, in sostanza, suona come era opportuno che suonasse dato limpianto generale. A questo proposito, è da rilevare come il tutto possa essere correttamente valutato solo ricorrendo ad un ascolto tramite un impianto stereo di buon livello, dato che Architecture of a God non è certo concepito per le cuffie da lettore mp3 del cellulare. Comodissime, ma inadatte a percepire le sfumature produttive ed interpretative di un lavoro che in questo senso sale con laccumularsi degli ascolti. Stabilite queste coordinate preliminari, passiamo allanalisi dei contenuti del prodotto.
Per quanto attiene ai vari componenti, preso atto delle quasi scontate ottime prove dei due chitarristi sia in fase ritmica che solista (del resto, le chitarre sono la base portante dalla quale si diparte il processo compositivo della band), vanno segnalate quelle di grande collante da parte di Nik Mazzucconi, quella eccellente di Smirnoff, il quale inserisce vari ed efficaci arrangiamenti progressive e misurati tocchi di elettronica lasciando chiaramente anche la sua impronta personale, ma soprattutto quella di Macaluso alla batteria. Dellex Ark tra gli altri, si riconosce il tocco non solo in fase meramente esecutiva, ma anche in quella compositiva, dato che tutte le linee presenti nel disco si riconoscono come tipiche del suo drumming e, pertanto, sembrano sviluppate in proprio e non imposte. Discorso particolare per Tiranti il quale, senza ricorrere a trucchetti e forzature varie, tira fuori una prova di gran classe ed eleganza, passando con naturalezza da parti più interpretate a passaggi tirati in maniera a tratti inusuale, se pensiamo al classico cantante power un po spaccone e sopra le righe, ma che può essere classificata come un compendio delle sue esperienze negli anni anche al di fuori del metal. Proprio questi passaggi meno appariscenti sono invece un valore aggiunto dellalbum. Larchitettura si dipana nella sua interezza mantenendo un occhio alla tradizione del gruppo, con qualche citazione più chiara della matrice progressive di alcune composizioni e linserimento di elementi non nuovi in assoluto, ma poco sfruttati in passato. Aperto da Bullets, un pezzo molto Lab˙rinth, ben bilanciato tra aggressività e melodia ed ottimamente eseguito, con Still Alive lalbum resta sui canoni del classico pezzo ascrivibile ai toscani, ma decisamente più intimo nellatmosfera. Take on My Legacy riprende i dettami del power più aggressivo condito da un ritornello arioso, che però non sottrae tensione al brano. A New Dream provvede poi ad introdurre definitivamente e con classe un certo mood onirico e malinconico che attraversa quasi tutto il disco, trovando poi il suo momento di maggiore evidenza in chiusura. Ancora un certo approccio riflessivo si apprezza con Someone Says (sempre ottimo Macaluso), che lascia spazio ai due minuti scarsi di Random Logic, basata sul piano e sulla voce di Tiranti, il quale ricorre allitaliano per un intermezzo che è più di quello che il conteggio della sua durata suggerisce. Architecture of a God presenta in oltre otto minuti il volto complessivo dei Lab˙rinth 2017 edition, muovendosi tra linee vocali sempre attentamente modulate e poco interessate a stupire, arrangiamenti raffinati ed il ricorso a lunghi passaggi sospesi e rarefatti. Magari propedeutici ad accelerazioni che, però, sembrano sempre sviluppi sinuosi di canzoni concepite in modo quasi disincantato. Un modo di scrivere che, probabilmente, tradisce più o meno coscientemente letà e le esperienze professionali ed umane dei vari musicisti. Lo strumentale Children, cover della dream version del brano trance degli anni 90 di Robert Miles, riporta come già loriginale ai primi anni 80 e non solo in chiave metal. Un pezzo che nonostante unorigine non certo dalto lignaggio e proprio a causa del citazionismo di cui sopra, che riprende elementi di un certo pop ultraraffinato di quel periodo, si inserisce senza scosse nel contesto generale. Those Days scorre via abbastanza bene, senza tuttavia lasciare il segno al di là della solita classe, mentre We Belong to Yesterday ritorna a proporre il classico brano sofisticato made in Lab˙rinth, con un basso in buona evidenza. Stardust and Ashes si occupa infine di reintrodurre una buona dose di aggressività, prima di chiudere sulle note dilatate di Diamond.
Il senso e la durata nel tempo delledizione di un prodotto del genere nellanno di grazia 2017, che non è e non vuole occuparsi di essere innovativo, è direttamente proporzionale alla sua capacità di diventare un classico perlomeno allinterno della discografia della band che lo ha prodotto. Un obiettivo il cui raggiungimento è quantomeno probabile. Quel che è certo, in ogni caso, è che Architecture of a God è un lavoro equilibrato sotto ogni aspetto ed è prodotto esattamente come la band desiderava che fosse, rendendolo così un perfetto specchio di ciò che attualmente sono i musicisti che lo hanno concepito ed eseguito. Interessante notare come, alla fine dellascolto, a restare maggiormente impresso sia quellemotivo senso di malinconia struggente, quel rendersi conto di avere determinati mezzi e caratteristiche nel proprio DNA e di usare il tutto nel modo che si ritiene più giusto; senza cortine fumogene. Poco badando a quanto ciò sia opportuno in termini commerciali e quanto tutto questo possa risultare interessante ad una percentuale più o meno elevata di pubblico e addetti ai lavori. Puntando solo sul piacere di fare ciò che si vuole nel miglior modo possibile, anche se suona poco moderno. Architecture of a God non è un capolavoro destinato a restare nella storia e non lo è quasi volutamente, contenendo moltissimi elementi datati, ma è un disco maledettamente ben fatto in ogni suo aspetto e funziona. A patto di riservargli il giusto numero di ascolti nelle condizioni adatte.
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VOTO LETTORI
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68.94 su 1010 voti [
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76
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Non ispirato, inutili girarci attorno. I musicisti non si discutono. |
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\"Scrivere poesia è ancora possibile \"; così esordisce la recensione di Metal Hammer (voto dato dalla rivista: 90). Evidentemente i lettori di Metalized non sono d accordo (media voto al momento di questo commento : 46.44 su 572 voti). Capisco i sacrosanti gusti personali ma non riesco propio a concepird come si faccia a realizzare una media così ampiamente bassa. Anch io inizialmente non l ho apprezzato al 100% ma ne riconoscevo il valore oggettivo. Adesso lo reputo uno dei migliori lavori dei \"Figli del Tuono\". Grandissimo disco. \"Arichitettura di Dio: per orecchie divine\". |
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Un Album veramente etereo. Potente melodico tecnico creativo. Una perla italiana.
Rimango allucinato di tanti pareri negativi.
Voto: 90 |
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Disco stupendo, a me piace davvero molto e denota davvero una grande maturità! |
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Ho provato ad ascoltarlo più volte, anche a distanza di tempo, ma il risultato è più o meno sempre lo stesso: non mi prende. Musicisti di altissimo livello, canzoni tutt'altro che banali, produzione eccellente, ma oltre a ciò non vi trovò lo spunto che mi fa sobbalzare dalla sedia. Un album discreto, credo che nella loro discografia si possa trovare di meglio. Voto 75 |
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71
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Bel disco, ritorno super apprezzato, desiderato e voluto. I Labyrinth sono è si confermano ottimi e sono riusciti a creare sonorità ancora una volta intriganti ed interessanti. Bravi!!! |
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70
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Si sente l'operazione forzata, non ispirata. Tecnicamente non si discutono ma manca la fantasia nella composizione. |
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Tranquillamente evitabile e trascurabile...non ci siamo proprio! |
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Comprato stasera al concerto con Rhapsody e Epica. Fra un po' di ascolti torno e vi dico cosa ne penso... |
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Spero ti piaccia se procedi all'acquisto! Non si avvicina a RTHD come livello di songwriting, ma la classe è ASSOLUTA in queste tracce!!! Fammi sapere! |
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Grazie Lux, abbiamo spesso opinioni simili, perciò mi fido di te  |
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Io continuo a consigliartelo, InvictuSteele...è esattamente come lo descrivi...cresce, piano, ma cresce, e invoglia a rimetterlo su...per me non è poco, e parla uno che dopo RTHD non aveva più apprezzato NESSUN loro album  |
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Insomma, sono ancora indeciso se prenderlo oppure no. Ho amato il "Return to heven denied" e basta di questa formazione, gli altri album non mi hanno mai detto nulla, ma questo qui mi sembra abbastanza fresco, con un bel piglio, non inventa nulla e il genere è quello che è, ma i brani mi sembra tutti gradevoli. Mi sta piacendo! Lo prendo? Urge un altro ascolto. |
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Sono d'accordo con chi dice che è un lavoro che "non stufa". I Labyrinth hanno fatto il loro miglior disco da RTHD: fresco, equilibrato, godibile. |
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Una delle tante cose che sto rilevando di questo disco, entropy, è quella che affermi anche tu: ha il pregio di non stufare, pur non essendo eccessivamente "difficile" come disco, anzi...è ben lontano dall'essere un capolavoro, ma è un lavoro equilibratissimo...e sono gia al 15esimo ascolto almeno...e nel 2017, non è un pregio da poco per un disco |
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A me pare che la recensione sia perfettamente centrata. Album piacevole, ben suonato ben prodotto... perfettamente inquadrato nella storia della band (stilisticamente lo associo al periodo "labyritnh" -"Freeman", ma con un po' meno di grinta). Per me un 75, inoltre l'album ha il gran pregio di non stancare e magari con il tempo finirà con il piacermi anche di più. Non vi ho ritrovato invece "la malinconia prog" di cui qualcuno ha parlato. |
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Funziona che quando uno non capisce da solo che è il momento di farla finita e si comporta come fosse a casa sua, ignorando gli avvertimenti dello staff, allora è il momento di darci un taglio. A buon intenditore poche parole. |
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Comunque tenetevi pure il vostro furiclasse Smirnof, un nome, una garanzia di successo, porterà sicuramente nella storia i Labyrinth , basta crederci. |
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Caro @Lizard mi hai rimosso un commento in cui non ho offeso nessuno mentre un tizio che ha lui un po di ritardo e che viene qui non si è mai visto dice agli altri che hanno un po di ritardo ma come funziona la censura? |
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Ok ok Lizard...as you want |
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Finché non si passa alle offese ognuno è libero di scrivere quello che vuole ed è responsabile di quello. Non è che sia obbligatorio rispondere eh... È proprio perché non siamo dei vigili che vi invitiamo ad evitare di usare certe facili soluzioni. Poi se dobbiamo lo facciamo, tranquillo, Sodo Caustico. Sono anni che lo facciamo. |
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Perdonami, di grazia dovrebbe interessare tutti, e soprattutto te visto che un utente da settimane sta vaneggiando con commenti-poemi di una stupidità da far cadere le braccia sotto la tua recensione...ma come al solito si fa il cazziatone a tutti indistintamente al posto di bastonare/bannare sto cazzo di Lemmy e i suoi sproloqui e vaneggiamenti...se volete fare i vigili fatelo, ma fatelo fino in fondo, esponetevi!!!! Non é che se uno ha un po di ritardo non gli si possono dire le cose eh? Boh... |
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E tutta questa discussione a chi dovrebbe interessare, di grazia? Vi avverto: non tollero litigi personali in calce alle recensioni, per cui datevi una regolata (parlo in generale) ed evitate che uno scambio di idee si trasformi nella solita discussione tra due utenti che rovina un possibile scambio di punti di vista per tutti. E non fatemi leggere anche chi a cominciato per primo a dire cosa, per favore. Per queste cose usate le mail private e non gli spazi pubblici, grazie. |
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Ah quindi suoni da autodidatta chitarra e tromba? Bhe, complimenti doppi allora, avrei giustificato uno che scrive puttanate e parole a caso se non suonavi, ma visto che suoni sei doppiamente imbarazzante...un caso umano come ne ho visti pochi |
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Beh io suono amatorialmente da autodidatta chitarra e tromba, altri non so, e so anche nel mio piccolo cosa sono i nuclei scalari e con la chitarra qualche discesa scalare alla Page sono riuscita a inbroccarla, ora sono 8 mesi che non tocco strumenti e sto fuori fase, statemi bene e stay metal a tutti , e buon godimento di Architecture of God , per chi gli è piaciuto.Nessun rancore.Amen.  |
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Non so niente di musica ...sei troppo forte...adios |
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Ciao anche a te Lux, è che solo ora ho letto i tuoi precedenti e quelli di Pilu', e mi è montato un po il sangue alla testa, ma niente di personale contro di te, fa parte un po del gioco un po di parapiglia ciao Lux  |
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Quello che a tenerezza sei te @Lux Caos che vieni qui a dire che gli altri dicono cazzate quando invece di musica non sai niente di niente, ma questo si sa e lo sanno tutti, sei inutile come tutti i tuoi commenti che non sanno di niente. |
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Io parlavo degli insulti a me, mi hai dato del cazzaro patentato Ciao Lem |
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Oleg Smirnof poi lo ripeto non ha portato i Vision Divine fuori dall'orbe terraqueo e se chiedi in giro per il mondo manco sanno chi è, e non figura mi pare tra i grandi tastieristi che hanno fatto storia, quindi di che parliamo ? di uno che non ha fatto niente di particolare, solo un buon musicista nella media, dalla padella alla brace altro che valore aggiunto, poi i Labirynth ne hanno azzeccato praticamento uno solo di album Return, e qui hanno aspettato anni per presentarsi con questo disco? ma andiamo su, per prendere Macaluso per are cosa ? mettere potenza quando poi decidono di virare verso sempre più un progressive che da sull'onirico malinconico? È come mettere i motore di una Ferrari su una cinquecento scassata. Per me hanno toppato in pieno.Se a qualcuno non sta bene , ma sticazzi e tanti saluti. |
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Poi non ho insultato nessun musicista , ho solo detto che non mi hanno trasmesso niente, e si anche Tiranti mi ha deluso, se ti rode non posso farci niente. |
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Il fatto che fai un po tenerezza a tutti fa sopportare la marea di cose senza senso che scrivi, ma questo non ti autorizza a offendere chi non la pensa come te. Hai espresso il tuo concetto più o meno 27 volte, non ti piace, bene, direi che puoi smettere di ribattere ad ogni commento, soprattutto per insultare musicisti di cui anche i sassi riconoscono le abilità. Basta |
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Io sinceramente fenomeni da tastiera in questa recensione non ne ho mai trovati, solo delle persone che esprimono i loro pareri e sensazioni, a parte il atto di quel cazzaro patentato di Lux Caos che sale in cattedra con il semolice nullaaahhh ma mi sta simpatico, qui l'unico enomeno da "tastiera" leggendo anche in giro che regala magnifici arrangiamenti, atmosere e solos da favola, sembra essere il tanto osannato Oleg Smirnof, che ha me ha laciato trasparire il niente più assoluto, altro che fuoriclasse, di dischi epocali in campo power poi nonne vedo da tempo, ma questo anche in altri generi, ma almeno in questo disco mi sarei aspettato qualche canzone che si acesse ricordare, che mi colpisse nel proondo, invece non ce ne è una che sia una particolarmente incisiva.IMHO,Sufficienza piena ma nulla di più, la strada che hanno preso non mi piace per niente, spero cambino impostazione, altrimenti anche con loro chiudo. |
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Non vedo l'ora di ascoltare i dischi epocali,innovatori, freschi etc.etc di tutti i critici da tastiera...fateci sognare con le vostre opere |
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Concordo hero@, Smirnoff è veramente un fenomeno ASSOLUTO, versatile, tecnico ma SEMPRE al servizio della canzone, dagli Eldritch, ai Death SS, ai Vision Divine e ora ai Labyrinth, ha partecipato ad alcuni tra i più grandi capolavori di tale band...un vero valore aggiunto che anche qui impreziosisce ogni canzone |
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Al contrario di Hero invece per me a deludermi è stato proprio Macaluso, per carità, ci mancherebbe, la sua, prova muscolore e tutta potenza, ma poca classe, Oleg Smirnof tanti andirivieni sbrodolanti e poca atmosera efficace al servizio dei brani, chitarre che non fanno ne caldo ne freddo, tanto sfoggio di virtuosismo fine a se stesso, e un Tirnanti altro che maturo, solo a tratti entusiasmante, perchè per il resto l'ho trovato forzato e irritante e..... come diceva un certo Califfo ... tutto il resto è NOIA. |
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Dopo alcuni ascolti, posso dire: promossi! I singoli non mi avevano convinto a prenderli "singolarmente", ma ascoltando il disco intero si cambia opinione. Prima di tutto complimenti enormi a Mularoni perchè veramente diventa sempre più importante come produttore e qui ha fatto un lavoro bellissimo: produzione limpida con qualche tocco retrò, e si sente benone anche il basso..finalmente! Sui pezzi dico che emerge tanta, tanta classe come c'era da aspettarsi, nessuno escluso. Beh, non posso che lodare soprattutto il maestro Tiranti perchè ha raggiunto da tempo piena maturità a livello vocale e dona sfumature sempre grandiose ai brani. Le due chitarre sono sempre perfette insieme, Macaluso una potenza cosi come Mazzucconi ma l'altro che mi ha colpito moltissimo è stato Oleg Smirnoff, splendide le partiture da lui inserite. Per parlare dei singoli brani necessito di più ascolti perchè è un disco che nasconde sorprese. Comunque non mi aspettavo di emozionarmi particolarmente, considerando che i Labyrinth non sono la mia band preferita e che il loro disco che apprezzo in pieno è RTHD, però ci sono dei passaggi qui veramente grandiosi. Mi farò risentire prossimamente |
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85 pieno, ognuno ha fatto il suo dovere.. tiranti, metti piu acuti, falsetti ^^ Cosa sei quando sali di tonalità? iNCREDIBILE.. bel disco  |
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beheheh! caro Lux erano le aspettative che mi ero create nella testa che fanno arrivare a quel mio tra 69-71voleva esprimere, mi aspettavo dall'84 in su come una esperienza musicale eficacemente matura e centrata in pieno, dopo anni di attesa e con questa line-up, e non hai letto poi che sono in fase calante... di ascolti, per i ricordati motivi, appunto perchè in un certo qual modo gli voglio bene e mi sono riservato anche di ascoltarli live se possibile, che ho usato una certa non mia usuale clemenza, ma su disco mi son fermato a 4 apposta, sennò altro che solo 7 punti, e comunque non ho fatto nessun conronto numerico o che altro con Raven o tantomeno con altre recensioni in rete, dico solo con sincerità quello che penso e sento personalmente, ma come ripeto non sono io che deve piacere, ma l'album, e più lo ascoltavo e più mi calava, per questo ad un certo punto portobelloniamente il mio big bang ha detto stop, tempo scaduto, per ora, imputandomi persino un mio certo approoccio psicologico, e nel complesso ripeto per me ora come ora su album almeno è una mezza delusione, se poi voi ci trovate ora come ora canzoni che abbiano un futuro, buon per voi, per me, no. saluti metallici anche a te Lux  |
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Il tutto per dare 7 punti in meno rispetto al voto di Raven ...grandioso. Saluti e baci zio Lemmy |
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Ma infatti ci mancherebbe, penso sia oggettivo che questo sia un lavoro sbussolato senza una meta precisa, senza un valore aggiunto duraturo ad ogni singolo brano, dove le linee vocali sono malinconicamente melense, scialbe e fuori focus (??), con un Tiranti teso a prendere la rincorsa canora ma fuori tono rispetto all'andatura ritmica (??), con una parte chitarristica senza parti apicali (??), e anche senza pathos solistici scalari e modulari particolarmente efficaci (??), la batteria invece è priva di momenti raccolti (??) ed originali, ed è poca intensa a lasciare effetto introduttivo (??) a chitarre e basso, basso che invece si dimostra buono ma poco strutturalmente incisivo, mentre la produzione su strumentalità e vocalità veramente senza traguardo perde molto della sua costruzione perfezionistica (??), e quindi le canzoni non riescono ad essere a lunga gittata temporale...come darti torto!  |
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@Lux Caos, io non ho verità universali , non ne ho mai avute ne intendo spacciarle ad altri, i recensori dicono la loro i commentatori anche, non vedo dove sia il tuo problema, e in quelle righe ho espresso i perchè delle mie perplessità, che possono piacere o meno, e comunque non sono io che deve piacere ho lasciare qualcosa dentro, ma l'album, non ti ofendere ma leggendo le tue di righe ci ho visto invece solo il vuoto che si afaccia sul nulla .Poi non vi preoccupate che non lo commento più, voi continuate pure a giuggiolarvene, io da parte mia ho già le mie due grosse lune in fase calante se ascolto ulteriormente anche una "sola" song di questo album o altre recensioni sbrillucicanti o certi commenti, la forza di gravità gravante sulle mie due cosiddette fa si che si sbragano sfracellandosi a terra in mille pezzi, e questo stanne pur certo non accadrahahah  |
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Si, ho appena letto @northcross ahahah....in realtà è ancora abbastanza sotto controllo, speriamo non si scateni il delirio  |
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@Lux Chaos: tendo a concordare con te... penso che sia normale che per molti questo genere abbia rotto, basta dirlo e così ci capiamo.Però penso che qui si sia espressa la propria opinione con calma,mentre se guardi sotto la rece di Vision degli Strato si è creato un bel casino di ottimi deliri. |
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@Lux Chaos: tendo a concordare con te... penso che sia normale che per molti questo genere abbia rotto, basta dirlo e così ci capiamo.Però penso che qui si sia espressa la propria opinione con calma,mentre se guardi sotto la rece di Vision degli Strato si è creato un bel casino di ottimi deliri. |
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Assolutamente. I gusti di ognuno sono intoccabili!...ma quando si leggono certi deliri, dai...Raven è uno dei recensori più obiettivi dello staff, e per me il voto è giusto, poi a uno può non piacere, ci mancherebbe, ma fare 50 righe di argomentazioni astruse e vocaboli a caso non ha senso  |
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Cmq devo dire che Bullets sulle mie orecchie fa un lavoro più che discreto. |
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Forse l'aspettativa dopo 7 anni era troppo alta? é comprensibile che qualcuno storca un pò il naso... |
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Quante cazzate. Un ottimo album, più si ascolta e più cresce. Poi se a uno non piace più il genere basta dirlo, senza stracciare le palle coi poemi |
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Per quanto riguarda le mie orecchie, confermo tutte le mie perplessità e i giudizi dubbiosi e critici, dati sotto le songs che man mano uscivano come news e sotto questa recensione, nella sostanza concreta per mia opinione nel complesso è un lavoro sbussolato senza una meta precisa, è come una squadra di rugby che tenta di arrivare a meta, ma non riesce ad andare oltre la metà "campo musicale", la melodia ivi presente non va da nessuna parte non riuscendo a dare un valore aggiunto duraturo ad ogni singolo brano, le linee vocali sono malinconicamente melense e scialbe e fuori focus, e anche quando sembra tirar fuori momenti clou con Tiranti a prendere la rincorsa canora per battere il rigore vocale decisivo, invece a tratti si dimostra fuori tono rispetto all'andatura ritmica, sforzato, sgravato e si, non mi vergogno a dirlo davvero irritante, la parte chitarristica mi risulta uno sfoggio mestierantesco di arpeggi, fraseggi e assoli che invece di marcare solchi sonori profondi e potenti che rimangono in mente a lungo , risultano solo invece per me fini a se stessi, pur nella bravura dimostrata, quindi molto di maniera in definitiva, e poca sostanza effettiva, senza parti apicali, e neanche tirano fuori pathos solistici scalari e modulari particolarmente efficaci nell'economia dei brani, batteria in molti tratti sugli scudi ma anch'essa priva di momenti raccolti ed originali, molto buona a partare rotmica e a scandire tempi e battute, ma poco incline a spezzare con parti solistiche, e davvero poca intensa a lasciare effetto introduttivo a chitarre e basso, a proposito anche il basso si dimostra buono, ma anch'esso poco strutturalmente incisivo e con partiture messe nelle parti sbagliate dei brani facendo svanire eventuali o quantomeno plausibili effetti sorpresa.Non sono riuscito a trovare una song che sia una che abbia una qualche chance di avere efficacia durata nel tempo, unica cosa buona è la produzione che però su strumentalità e vocalità veramente senza traguardo perde molto della sua costruzione perfezionistica.Quindi per quanto riguarda il mio critico metodo di giudizio, a casa mia dal 75 in su lo prendono album che abbiano almeno due canzoni a lunga gittata temporale, e qui ripeto non ne vedo manco l'ombra, solo tanto mestiere e virtuosismo strumentale senza carattere rimarchevolmente identificativo.Per cui alla fine mi risulta una mezza delusione, forse perchè ho sbagliato a crearmi troppe aspettattive o forse perche un genere come questo interpretato in un certo modo mi ha letteralmente stufato, fatto sta che ora come ora per mia modesta opinione si trova in una banda oscillante tra 69-71. Potevano e soprattutto dovevano fare molto di più. |
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Sono al terzo ascolto, forse sono io ma sembra che i pezzi di sto dico siano intrisi di malinconia, non tutti ma una buona parte, forse il difetto maggiore dopo la poca fantasia... |
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Lo sto ascoltando e mi sembra un bel disco, avrà bisogno di più ascolti ma per ora confermo il voto del buon Raven.  |
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Obiettività: (cit.) "Latteggiamento di chi vede e giudica persone, eventi, circostanze con realismo e imparzialità, ed è quindi esente da pregiudizî e da passioni personali: analizzare con o. una serie di fatti; giudicare con o. unopera; la difficile o. dello storico; analogam., o. di un giudizio, di una critica; esporre laccaduto con assoluta o., con scrupolosa obiettività" . Quindi è un atteggiamento personale e non una scienza, se poi vogliamo associare obiettività a oggettività ... Oggettività: (cit.) "In filosofia, carattere delloggetto in quanto tale, ossia in quanto realtà esistente per sé stessa o pensata da un soggetto" . Se vogliamo continuare a menarla usando certi vocaboli a sproposito dicendo che "Io sono obiettivo e tu no!" oppure "devi essere oggettivo come me" e cose di questo tipo senza aver capito che anche obiettività e oggettività sono comunque il prodotto del pensiero di una persona e non del "Karma Cosmico Universale" che nulla può sbagliare... allora ciao! Infine su questo lavoro dei Labyrinth mi trovo d'accordo più o meno con @Krondur. Lavoro sciapo dove non si può eccepire sulla tecnica ma non dice niente oltre alla solita minestra che sa di autocompiacimento senza aver il minimo bisogno e intenzione di trasmettere qualcosa. |
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Che invece è proprio la mission del critico.  |
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Secondo me tutte le recensioni che ho letto nei vari siti metal (inclusa questa) sopravvalutano questo scempio immane, e pure di parecchio. Originalità zero, stucchevole, stantio, ripetitivo: power-progressive trito e ritrito. E poi Tiranti, sarà bravo tecnicamente, ma a me la sua voce fa letteralmente cagare. Ovviamente questa è la mia modesta opinione personale e non ho nessuna ambizione ad essere obiettivo |
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@Lemmy: e menomale che gli hai dato 3 ascolti! se erano 4 che facevi, scrivevi la divina commedia?? non ti piace? stop. E che du palle!! |
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Per quanto riguarda la band sono un profano a parte No Limits non avevo mai sentito niente dei Labyrinth. Onestamente non ce nulla nel cd che mi abbia colpito particolarmente anche se nel complesso è un album più che gradevole. 75 |
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Dopo 3 ascolti ho mollato, non ce l'ho fatto più, questo tipo di power progressive proposto da loro mi ha stancato e non fa più per me, ho letto in giro recensioni entusiasttiche, interviste in cui dicevono album della maturità ecc ecc, alle mie orecchie risulta tuttaltro, un tentativo maldestro di conciliare sonorità classiche dei precedenti album ad una strizzata d'occhio che vuo virare sempre piuù marcata sul lato progressive, ma un progressive malinconico, un po triste ed inquietante infarcito sempre più con tratti melensa melodia, sia dal punto di vista delle linee vocali che strumentali, i nuovi arrivati sono bravi, ma non lasciano il segno, troppo di maniera , troppo mestiere e poso servizio effettivo ed efficiente alla voce e a far risaltero senso, se potenza intensiva duratura dei brani, mi avevano anche detto che l'ultima Diamond era veramente particolare, a mio gusto è risultyato invece una noisa lagna infarcita di sottofondi sonori alla jean Michel Jarre, mi aspettevo quelle quattro canzoni che lasciassero detonare l'album e dargli durata nel tempo, e non ce le ho trovate , ripeto è colpa mia, che con un certo tipo di power non mi ci raccapezzo più, quindi il mio giudizio può essre inquinato da questo mio attuale psicolgico approocio e stato d'animo, ma nel complesso manca il fuoco compositivo, l'aggressività creatrice, la voglia di solcare nel profondo certi territori musicali e di lasciare un segno efficiente, efficace e duraturo, la composizione non mozzica, mi aspettavo molto, ma molto di più visto lo schiramento messo in campo, cercherò però di vederli live se vengono a Roma, per la prova pratica del 9 sul campo, perchè su disco non mi hanno convinto del tutto, vediamo se mi fanno cambiare idea.Complessivamente, ma proprio con sforzo per me stanno sul 70-71, proprio ad essere buoni, non di più, e speriamo non cali ulteriormente col trascorrere del tempo. |
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Come speravo e immaginavo, anche le tracce della seconda parte del disco, più articolate, "progressive" e meno dirette di quelle della prima parte (che comunque "prende" molto di più), crescono moltissimo con gli ascolti...per ora l'unica che ancora faccio fatica ad assimilare è la title track, che necessiterà ancora di altro tempo...è un disco che "sembra" di mestiere ai primi ascolti, quando invece ad ogni nuovo passaggio in stereo avvince e convince, ti fa venire voglia di riascoltarlo, cosa che non succedeva da una vita con un loro album, e fa scoprire tutta una serie di particolari e finezze che inizialmente non si notano, questo anche grazie alla presenza di quel mostro di Oleg Smirnoff...è probabilmente il miglior album da RTHD, e quindi con gioia dico: FINALMENTE!!!!!! Il ritorno di una band oggi più che mai coesa, compatta e ispirata. Confermo il voto di Raven e do un bell' 80! |
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Non ce l'ho fatta a leggere tutta la recensione in stile Piero Angela, ma il disco l'ho sentito e come!! gli do un bel 80! ottimo lavoro, complimenti Labyrinth! |
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L'ho ascoltato una volta sola e devo dire che mi sono ricreduto; almeno in parte. La produzione (nettamente differente rispetto a quella piatta ascoltata sul tubo, com'era prevedibile), la prestazione dei musicisti e, soprattutto, il drumming, rendono l'album estremamente fruibile e fanno sì che suoni veramente bene. Le tracce scivolano via veloci e traspaiono sfumature anche nei pezzi presentati in anteprima che non erano percettibili. Resta il fatto che si tratta di un disco dai contenuti e dalle suggestioni smaccatamente "retrò" (anni '90). Fosse uscito alla fine del secolo scorso, sarebbe, probabilmente, una pietra miliare del genere. Ma nel 2017, pur piacevole, ben suonato e ben prodotto, a me non ha lasciato molto. Una sensazione di grande "artigianalità" e di buona ispirazione, ma di eccessiva aderenza al canovaccio del power melodico. |
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Avendo avuto la mattinata libera me lo sono sentito e risentito. Tralasciando l'eccellenza di ogni singolo musicista e la produzione perfetta e cristallina, mi sento di dire che con ogni probabilità questo è il disco piu maturo mai pubblicato dalla band. Mi sembra chiaro che il disco sia diviso in due parti, dove nella prima troviamo pezzi con uno stile e un mood piu classico, mentra nella seconda, che inizia da "random logic", ci sia una virata verso qualcosa di piu progressive e difficile, con un atmosfera si onirica, ma con una punta di amarezza e di inquietudine che mi ha spiazzato. Ho accolto con favore il fatto che non ci siano modernismi di sorta e ruffianerie per bimbetti, ma al massimo ci sia solo qualche momento sotto tono in un'ora di musica dove l'intensità è veramente molto alta. Per me è un'85 |
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Ho sentito il disco per ora una volta sola...sono purtroppo rimasto dubbioso, non vorrei che le canzoni fatte uscire in anteprima fossero le migliori...comunque sia, come detto, ripasso fra qualche ascolto, ma spero di non fare la fine che descrive MS, avevo alte aspettative |
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10
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Ho adorato Return to ... e nonostante la produzione Sons of thunder, ho ascoltato questo disco tre volte, sono grandi musicisti e Tiranti un grande cantante.....ma, proprio non mi entra. O sono io che con questo tipo di metal oramai non mi dice più di tanto, infatti anche i DGM non mi esaltano, oppure questo disco è formalmente ottimo, ma non mi invoglia più di ascoltarlo. Per me mancano proprio dei cori un pò sostenuti e le canzoni alla fine mi stancano. Ripeto, sarò io ma dò solo una sufficienza. |
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Si, concordo, sono bestiali dal vivo. Comunque non si parla di "dischi intellettualoidi", ma semplicemente di brani che non si possono liquidare dopo un solo ascolto, a volte neanche dopo due o tre...tutti i brani dopo i primi 2/3 ascolti non mi dicevano nulla, ora la solfa è cambiata, e parecchio...a mio parere a new dream è già un classico, e altri seguiranno. Domani lo compro appena esce |
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Io li ho visti a Bergamo un mese fa. Affiatamento allo stato puro. Hanno una naturalezza nel suonare invidiabile. |
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Devo ancora sentirlo.Non mi aspetto alcunchè di innovativo, ma neanche come dice Raven un certo equilibrio, perchè se "equilibrio" sta per sinonimo di troppo mestiere e poca efficacia e presa sia a breve che a lungo termine senza nemmeno 4 o 5 canzoni che rimangono impresse subito con certo spessore compositivo e strumentale e vocale lo lascio li dov'è senza starci a rimuginare troppo, dischi troppo intellettaloidi cui si dice ci vogliono tanti ascolti per assimilarli posso capirli e accettarli nel prog rock e prog metal puri,ma non da loro, specialmente se tentassero di spacciar per buon disco quello che invece risulterebbe solo mestiere e poca voglia di stupire, gli elementi li hanno, devono solo impiegarli nel modo più efficiente possibile , ma da quel che ho udito finora non mi convincono, se le linee vocali e strumentali mi convincono, bene, altrimenti stavolta lascio. Vedremo se mi convincono. |
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Stupendo!!!!! Ricordi???? Avevano duettato su piece of time, se non erro...per me due perfetti sconosciuti con delle voci PAZZESCHE...avevo 15 anni, il mio primo grande festival, ero come un bimbo alle giostre ahahaha |
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io c'ero!...ricordo un grande tiranti!!...e ricordo che ad un certo punto sul palco è spuntato un misconosciuto Lione x fare un duetto e ovviamente Tiranti con l'estensione vocale che ha l'ha di gran lunga surclassato, mentre Lione si esibì in nuna serie di vibrati infiniti......altri tempi!! |
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Qualcuno vide la mitica esibizione al GOM del 98? Non li conoscevo e rimasi folgorato, stava per uscire RTHD e mi innamorai subito |
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Spero di sentirlo presto, però essendo una band italiana, vorrei un parere obiettivo da parte di NERGAL |
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Una band di cui andare orgogliosi. |
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"...ma è un disco maledettamente ben fatto in ogni suo aspetto e funziona. A patto di riservargli il giusto numero di ascolti nelle condizioni adatte"...concordo al 100% Raven. Rispetto a molte critiche (pur comprensibili) che ho letto in giro sui brani già editi, penso che un brano dei Labyrinth (cosi come di molti altri gruppi) sia difficilmente giudicabile nella sua portata dopo un solo fugace ascolto, per giunta con scarso audio...non vedo l'ora di assaporarmi il disco nella sua interezza, e non parla un fanboy, ma uno che l'ultimo album del gruppo che ha apprezzato in toto porta il titolo di RTHD...attendo l'uscita con ansia! |
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Tracklist
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1. Bullets 2. Still Alive 3. Take on My Legacy 4. A New Dream 5. Someone Says 6. Random Logic 7. Architecture of a God 8. Children 9. Those Days 10. We Belong to Yesterday 11. Stardust and Ashes 12. Diamond
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Line Up
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Roberto Tiranti (Voce) Olaf Thorsen (Chitarre) Andrea Cantarelli (Chitarre) Oleg Smirnoff (Tastiere) Nik Mazzucconi (Basso) John Macaluso (Batteria)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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