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Dark Tranquillity - Haven
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12/12/2020
( 3553 letture )
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Chi conosce bene i Dark Tranquillity sa che l’album più discusso e chiacchierato del gruppo di Gothenburg è il qui recensito Haven, uscito nell'anno 2000. Questo perché portava avanti ed ampliava le sperimentazioni che si erano potute ascoltare l’anno precedente su Projector, ovvero un maggiore uso della melodia sotto forma di tastiere e sintetizzatori e composizioni più immediate e meno complicate tecnicamente. Quello che però sorprendeva di più fu sentire Mikael Stanne discostarsi dal suo caratteristico growl e azzardare sezioni vocali pulite, a mio parere azzeccatissime e di una bellezza unica. Con questo album i Dark Tranquillity dimostrano di non volersi adagiare sugli allori ma di voler osare, evolversi e sperimentare nuove sonorità per rendere ancora più unico il loro sound. Sin dalle prime battute di Haven si può notare che se dal lato strumentale la velocità e la pesantezza del death metal ha ceduto ancora di più il passo alla melodia di tastiere e sintetizzatori, per quanto riguarda il comparto vocale il cantato pulito è già stato abbandonato (verrà ripreso negli ultimi tre album, in particolare su Atoma) per un ritorno al classico growl raschiato e viscerale di Stanne. L’apporto del nuovo tastierista Martin Brändstörm è notevole, al punto che si può notare come le tastiere e i sintetizzatori non svolgano una semplice funzione di accompagnamento ma diventino lo strumento guida, costituendo di fatto il pilastro portante delle canzoni. Qualcuno è arrivato a definire quest’album come un disco dei Depeche Mode con growl e chitarre distorte: un paragone forse un tantino esagerato ma non del tutto campato per aria, visto che Haven contiene tantissimi rimandi al sound della band di Gahan, Gore e Fletcher, la quale diventerà un gruppo a cui gli svedesi guarderanno per le loro future pubblicazioni, anche se non in modo così marcato come in questo full length. Pur non essendo un flop catastrofico, al tempo stesso sarebbe esagerato ritenerlo uno dei migliori album della discografia dei Dark Tranquillity. Le sperimentazioni e le innovazioni ci sono e si fanno apprezzare, dal momento che riescono a donare ad Haven una sua identità ben precisa; c’è purtroppo da evidenziare uno squilibrio tra le due “anime” musicali dell’album, quella death metal e quella elettronica in favore della seconda, cosa che di per sé non sarebbe negativa se non fosse che con l’avanzare dell’ascolto le canzoni tendono ad assomigliarsi molto, troppo. Ciò mette in evidenza il vero punto debole di questo album, ossia la mancanza (a parte pochi casi) di un vero guizzo di genio o di una intuizione che renda le composizioni memorabili. La classe c’è e si sente, però non è valorizzata come la era stata in passato e come sarà poi in futuro: il risultato è una tracklist composta da canzoni che, prese singolarmente sono più che godibili, ma che se ascoltate una dopo l’altra finiscono per perdere di mordente e causare qualche sbadiglio verso le battute finali. A svettare su tutte le altre canzoni sono l’iniziale The Wonders at Your Feet e la finale At Loss for Words: la prima è breve, diretta e con una melodia che si stampa subito in testa, pensata apposta per essere suonata dal vivo (in cui da vent’anni è presenza fissa); la seconda è la traccia più elaborata e lunga della scaletta e riesce a non annoiare neanche un secondo della sua durata, grazie ad una commistione molto più equilibrata tra le sonorità swedish più aggressive e le novità stilistiche elettroniche à la Depeche Mode. Per quanto riguarda le restanti possiamo dire di non poterne effettivamente di bocciarne nessuna, ognuna a suo modo riesce ad essere interessante e piacevole all’ascolto, dalle più battagliere Not Built to Last, Feast of Burden e Rundown alle più riflessive ed intime Indifferent Suns e Emptier Still, passando per la super-elettronica title track: come già detto qualche riga prima è l’ascolto in sequenza che non le valorizza, finendo anzi per sminuire la loro bellezza. Nota a parte per i testi ad opera di Mikael Stanne, autentiche composizioni poetiche struggenti e malinconiche che conducono in un viaggio alla scoperta delle emozioni e delle sensazioni umane più nascoste, intime e profonde. Un giudizio imparziale al 100% su un album come Haven è forse difficile da dare, ci sarà sempre una fetta consistente di ascoltatori che puntualmente sarà in disaccordo con il giudizio espresso da un recensore, sia che ne faccia lodi sperticate, sia che lo definisca scialbo e noioso e sia che lo ritenga senza infamia e senza lode. Al netto degli innegabili difetti sopra elencati, è comunque un album di buona fattura, coraggioso e innovativo, capace in più di un’occasione di emozionare come solo i migliori Dark Tranquillity sanno fare.
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All\'epoca apprezzai moltissimo Projector e rimasi abbastanza deluso da Haven.
A distanza di un quarto di secolo mmmmh: confermo tutto. Non un album disastroso, ma non esattamente memorabile. Piu\' che ai Depeche Mode la parte synth a me fa pensare ai primi Alphaville e agli Human League, se non addirittura a Gazebo.
Voto: 75. |
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Voto 80/100, perchè?? Perchè è un disco coraggioso fatto di atmosfere eteree e sognanti senza rinunciare a momenti più aggressivi.
Per me la discografia dei Dark tranquillity finisce qua!!!! |
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Per me non è certo il più bello, però posso convenire che sia forse il più bello di quelli "tranquilli". Fino a questo disco la loro evoluzione è stata mostruosa e sposto di un album avanti la linea che traccia @Galilee: anche Damage Done è un disco eccellente. Dopo, purtroppo, hanno smesso di evolversi... non sono diventati dei ciucci, ovvio, ma nei sei album successivi si fa fatica ad scovare più di un paio di pezzi davvero buoni, imho. |
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X Steelminded. Fino ad Haven mi piacciono tutti e i miei preferiti sono appunto Haven, Projector e Skydancer. Damage done e Character Già stanno gradini sotto. E si questo disco per me è perfetto. |
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Per me, il loro disco più bello. 95 forse anche di più. |
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Ricordo di aver avuto uno scambio con Renaz, riguardo la recensione precedente, nonostante fosse passato molto tempo dalla pubblicazione. Sicuramente non eravamo d'accordo ma questo non ha impedito un confronto civile. Mi dispiace che la vecchia recensione sia stata sostituita del tutto, mi permetto di suggerire alla redazione, qualora accadesse di nuovo, di integrare la pagina con il nuovo scritto mantenendo anche il vecchio originale... tipo recensione multipla come per le uscite dei big. Imho forse sarebbe stato più giusto.
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Non scherziamo, questo è in assoluto il peggiore della prima/seconda fase. |
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Galilee Skydancer e The Gallery sono inarrivabili... non scherziamo... o li consideri due band diverse?  |
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Sei partito dal migliore a parer mio. Buon viaggio  |
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Li sto scoprendo grazie a quest' album!!!! |
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Secondo Me la Grandezza dei DT si incontra nel fatto che oltre ai Primi tre che sono l'Abc, tutto il resto rimane ad un livello qualitativo alto.. Un loro Lavoro 'mediocre" è migliore di tante altre uscite che lasciano il tempo che trovano.. |
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non perdo tempo su tonalità tecniche (troppe tastiere, meno tirato ecc ecc ). Per me questo album è emozione e intensità. Non saprei declinare un podio tra i miei preferiti dei dt perché sovente variano le mie predilezioni estemporanee. Ciò che è certo è che haven non è mai sceso dal mio podio Personale. Voto 90. Vae victis ! |
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Gran disco!
L'ho sempre preferito al suo successore Damage Done...tanta gente lo odia, ma boh io lo considero uno dei migliori! |
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Album che definire terrificante è dire poco.Lo acquistai a scatola chiusa anche se dopo Projector avevo già iniziato ad insospettirmi sulla linea presa...Mi illuse all'epoca una recensione strabiliante di Metal Shock sia su questo che su "The Butterfly effect" dei Moonspell...con il risultato che mi rivendetti i suddetti dischi 3 giorni dopo averli acquistati per il disgusto. |
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Nel 2000 l'ho letteralmente consumato questo disco. Mi piaceva veramente molto e quando mi capita di ascoltarlo certamente non mi dispiace tutt'oggi. Mi rimanda indietro nel tempo....bei tempi ragazzi...i gloriosi 20 anni!!! Voto 80 |
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P.S.......io sicuramente ero uno di quelli che odiava leggere il voto e la recensione precedente, questa è più oggettiva..... |
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Io gli do 95 perchè è bellissimo e mi piace tantissimo, ho anche il picture disc in un quadro attaccato alla parete......poi i gusti sono gusti....nella loro discografia darei un 75 solo a We are the void, poi per il resto nessuno sotto l'85......se confrontiamo la loro discografia con quella di altri gruppi chi è riuscito negli ultimi 25 anni a rimanere su questi livelli???? Ci sono bands che ha cambiato completamente genere e si sono completamente snaturati ( non evoluti), loro hanno sempre suonato come i Dark Tranquillity anche in album atipici come questo Haven ed il precedente Projector... |
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Sicuramente un disco minore della loro discografia |
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Per me continua a rappresentare il loro apice assieme ad altri 2/3 episodi. Recensione che non mi rappresenta come la precedente, ma sticazzi. Voto 88/90. Un 72 a mio parere è ridicolo. Ma come ho detto ognuno ha la sua opinione sul disco. |
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Che secondo Me non sia un Caposaldo del Genere sono d'accordo, però la "Pietra dello scandalo" E' stato, o comunque Una fra alcune pietre, se no non si arrivava a Rifare la Recensione su richiesta di alcuni Utenti... Tornando ai Capisaldo di un Genere: Io, chiaramente a memoria, ricordo solo Blessed.. dei MA che ha avuto un Voto anche per Me Basso, nonostante la stessa Recensora avesse scritto che le piaceva, ma aveva alti e bassi.. Quindi 73... Da come ne parlava pensavo desse almeno 83.. Io lo considero alla pari di AoM... Quindi sulla quantità ci può stare che un Lavoro venerato dai Più, Me compreso, abbia una Votazione non corrispondente alle Nostre Aspettative.. |
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Innanzitutto, a me non sembra molto lontano da quello dato dal recensore. Secondo, anche qui, bisogna leggere quanto scritto nei commenti. E poi, si sa che c'è chi gioca molto ad abbassare e ad alzare il voto degli utenti. Inoltre, questo disco non è né un caposaldo del genere e tantomeno è stato una pietra dello scandalo. Tutt'al più può essere considerato mediocre. |
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Discorso sensato quello sottostante ma secondo Me c'è un Problerma di fondo.. Come si farebbe a stabilire i Parametri di Credibilità ed Obiettivita? Quando come nel Caso di questo Album, il Voto della Recensione già rifatta è 72 ed il Voto Lettori su 8 Utenti è 65.5, quale sarebbe il Voto Credibile ed Obiettivo da cristallizzare nella Discografia del Gruppo? |
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Queste recensioni formano una discografia che, insieme alle altre, creano una sorta di enciclopedia. Quindi, essendo scritte a distanza di anni dall'uscita, devono essere rappresentative. Se seguissero il solo gusto di chi le scrive perderebbero tutte di credibilità. Ve lo immaginate voi un libro che non tiene conto dell'obiettività? |
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Mi piace quello che hanno scritto @Bacon e @Lucio77. Peccato che sia stata sostituita la precedente recensione. Poteva essere aggiunta, piuttosto, questa per offrire un secondo punto di vista. Che continua, peraltro, a non essere il mio. L'ho rimesso su questo pomeriggio. Per me è un album straordinario che sta dietro solo a The Gallery. E quindi alle mie orecchie neanche il 72 gli rende giustizia. 80
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Che simpa! Projector sta a quello stesso livello questo no! |
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Rifate anche the gallery per favore. 94 non si può vedere. Almeno 95 |
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Ma stiamo scherziamo!?? Rifate la recensione e gli date lo stesso di Projector!? Quando scrivete che si salvano solo due canzoni!! No vabbè! |
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Discorso generale: La Recensione in quanto scritta da Un Essere Umano Non può essere Oggettiva... Si parte dal presupposto che Chi scrive abbia Competenza in materia.. Il resto sono opinioni legittime come la Mia.. O si fanno scrivere Recensioni multiple di un Album così i Punti di vista sono 2/3 e magari anche lì qualcuno non sarà d'accordo, oppure si prende atto del parere Soggettivo del Recensore... Che piaccia o meno... Poi per paradosso, Io potrei chiedere di Rifare la Recensione di Roots perchè il Voto Lettori è di 61 circa e il Voto Recensione è 95 mi pare.. Quindi la Recensione dovrebbe essere fatta da chi trova Roots appena Sufficiente e così i Lettori sono contenti... |
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Vedi Bacon, non è tanto il voto basso quanto la maniera in cui appare lo scritto. Vattelo a leggere e poi traine le tue conclusioni... Infine leggiti anche i commenti sotto di chi ne chiede la revisione. |
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Condivido in toto i commenti qui sotto, rifate con oggettività la recensione di Blessed Are The Sick. Comunque Haven un buon disco, dopo il bellissimo Projector e l'inarrivabile The Mind's I, era prevedible un leggero calo. Però si lascia ascoltare, gli darei un 75. |
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Io penso che una recensione sia una recensione, per quanto piacerebbe vedere sempre i nostri dischi preferiti essere recensiti in maniera positiva, questo dei DT è sempre stato sottovalutato e molti avevano richiesto una ri-recensione proprio perché era ingiusta, ci sono recensioni e recensioni, quella dei Morbid Angel non è così grave a mio parere, alla fine una recensione può influenzare l'ascolto di qualcuno che non conosce la band, ma chi ti dice che quello è una cosa oggettiva? È sempre soggettiva e sono gusti alla fin fine, alla fine aggiungerei sul "AH MA BLEESED ARE THE SICK" sta a 73 e io dico EH STI CAZZI? fosse stato più vergognoso dargli un insufficienza, no? |
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Rifate sta monnezza per la seconda volta e il secondo capolavoro dei Morbid Angel è ancora lì che grida vendetta, con quel 73 vergognoso. Ma tira di più così, vero Metallized? |
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Ripubblicate quella di Blessed Are The Sick dei Morbid Angel!! |
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Per me è il peggiore insieme a Void. Mi pare ci fosse già la recensione... Perché non rifate anche quella di Projector? 😜 |
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Cari lettori, date le numerose richieste arrivate in merito, abbiamo deciso di ripubblicare la recensione di questo album, con il benestare del recensore originario, Renaz, il quale ne ha avallato il rifacimento per curiosità di conoscere una nuova opinione.
Grazie per l’attenzione. |
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