|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Enslaved - The Sleeping Gods
|
( 5386 letture )
|
A poco meno di un anno dall’eccellente Axioma Ethica Odini, tornano gli Enslaved offrendo questo regalo ai loro fan: l’album in questione è infatti disponibile in download ufficiale gratuito. Non penso che il gruppo abbia bisogno di ulteriori presentazioni, dato lo splendore che costituisce la loro intera carriera musicale, coronato dall’ennesima conferma discografica proprio lo scorso settembre.
The Sleeping Gods risulta un pretesto per introdurre nuove sperimentazioni all’interno del sound tipico della band: è addirittura presente una traccia dove il metal viene lasciato in disparte a favore dell’elettronica. Il brano appena citato, Synthesis, è una semplice canzone strumentale perfetta per un qualsiasi viaggio mentale che si dipana grazie alla combinazione tra sintetizzatore e qualche frase sussurrata in sottofondo; l’effetto finale, seppur sorprendente conoscendo gli Enslaved, risulta particolarmente positivo ed apprezzabile anche dai più chiusi - musicalmente parlando. Heimvegen, la prima traccia, presenta tutte le caratteristiche tipiche di Axioma Ethica Odini: si parte con ritmiche quasi heavy con conseguente cantato in clean, per poi progredire verso riff più marcati, ma comunque melodici, questa volta seguiti dall’acida voce di Grutle Kjellson; come nel precedente album i ritornelli con entrambe le voci risultano impeccabili e veramente fascinosi. La successiva Alu Misyrki è legata a ritmiche più punk, classici riff in 4/4 dove la band dimostra di saper spaziare molto bene tra melodia, velocità e aggressività. Nordlys, brano anche questo strumentale, rappresenta un’ulteriore cambiamento di sound in cui affiorano infatti elementi classici del post-rock. La title track, dove la ritmica ricorda aspetti musicali tipicamente etnici, pone fine all’EP: più che una canzone, The Sleeping Gods, assomiglia ad un rituale; il cantato di Grutle scandisce frasi in norvegese e il brano assume toni quasi evocativi grazie a suoni particolarmente tetri e altri tendenzialmente folkloristici. Ci troviamo dunque di fronte a cinque tracce totalmente diverse tra di loro, ma ugualmente ben riuscite, il che - al giorno d’oggi – è di per sé un caso decisamente raro.
The Sleeping Gods dimostra al mondo intero come questi cinque norvegesi, oramai non più giovincelli, abbiano ancora molte idee (di qualità) per la mente. Chissà se si è trattato di una semplice e decontestualizzata sperimentazione oppure troveremo alcuni di questi elementi all’interno del prossimo album? Non conoscendo la risposta nel frattempo - promuovo a pieni voti.
L’antipasto è servito, ora si attende la portata principale.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
Devo ascvoltarlo ancora bene, ma per adesso mi piace parecchio! |
|
|
|
|
|
|
5
|
Gran ep che tenta di mettere nuova carne sul fuoco. Ormai gli Enslaved sono una sicurezza. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Immensi come sempre..una band come poche ce ne sono in circolazione..the sleeping gods mi mette i brividi ogni volta che l'ascolto.... |
|
|
|
|
|
|
3
|
@moro: boh! io ci sono riuscito al primo tentativo...! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Cavolo dire che è bello è dire poco. |
|
|
|
|
|
|
1
|
E' un mese che cerco di scaricarlo ma non ci riesco... |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Heimvegen 2. Alu Misyrki 3. Synthesis 4. Nordlys 5. The Sleeping Gods
|
|
Line Up
|
Grutle Kjellson – voce, basso Arve Isdal – chitarra Ivar Bjørnson – chitarra, tastiere Cato Bekkevold – batteria Hellbrand Larsen – tastiere, voce, mellotron
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|