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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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RACCONTARE IL MITO - # 21 - Ramones, Castel S. Angelo, Roma, 14/09/1980
07/07/2011 (10531 letture)
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Dentro ognuno di noi c’è uno scrigno segreto dove custodiamo gelosamente i ricordi più preziosi della nostra vita. Quando capita di essere tristi, magari perché travolti dagli endemici problemi quotidiani che sembrano talvolta non avere una soluzione, è confortante rimanere un po’ da soli e far affiorare lentamente alla memoria qualche momento piacevole vissuto in passato. Ecco, adoro la rubrica Raccontare il Mito perché ha quest’incredibile peculiarità: mi metto a scrivere e splendidi ricordi personali che sembravano affogati nell’oblio rispuntano fulgidi dal mio scrigno; non penso più alle questioni che devo risolvere e rivivo felice esperienze bellissime che hanno caratterizzato la mia ormai ultratrentennale passione per la musica rock & metal. Stavolta vi voglio portare con me nel lontano 1980, esattamente il 14 settembre, quando a diciannove anni (e tanti capelli in testa) ho avuto la fortuna di assistere ad un concerto affascinante ed irripetibile.
In quel periodo storico il punk aveva in parte già espresso tutta la propria primordiale e seducente dirompenza, tuttavia ero ancora estasiato da quella musica così scarna, ma nello stesso tempo straordinariamente energica; ascoltavo principalmente tre album che reputo i cardini del genere punk: Never Mind the Bollocks, Here Is The Sex Pistols, The Clash e Ramones. Mi sarebbe davvero dispiaciuto non poter vedere dal vivo almeno una di queste tre seminali formazioni e così quando cominciò a circolare la notizia che gli statunitensi Ramones si sarebbero esibiti nella Città Eterna, niente poco di meno che nel fossato di Castel Sant’Angelo, nessuno mi avrebbe mai e poi mai impedito di assistere a quell’evento. La particolare location soltanto qualche giorno prima era stata teatro di un altro concerto storico (cliccate qui se non lo avete già fatto!). Dovete tener presente che all’epoca uno show del genere era una vera e propria rarità per la Capitale perché di solito veniva privilegiato il nord’Italia, per cui mancare un’occasione simile sarebbe stato per me imperdonabile visto che, peraltro, sono pure romano. Il gruppo newyorkese era stato oggetto di critiche anche feroci a causa del controverso album End Of The Century, quinto loro lavoro in studio uscito il 4 febbraio 1980; quel platter fu prodotto dall’eccentrico Phil Spector il quale contribuì non poco ad allontanare il sound dal punk ortodosso degli esordi per orientarlo verso il pop (addirittura sono presenti archi, trombe e chitarre acustiche), una scelta stilistica che mi risultava allora sin troppo indigesta. L’efficacia in sede live del combo statunitense mi era ben nota per merito del formidabile e famosissimo It’s Alive del 1979, a mio avviso uno dei dischi dal vivo più coinvolgenti ed emozionanti dell’intera storia del rock, per cui me ne fregai altamente del fatto che End Of The Century non mi garbasse più di tanto ed acquistai immediatamente e al massimo dell’entusiasmo l’agognato biglietto. La sera dello show (si trattava della quarta data in Italia -le precedenti si tennero a San Remo, Genova e Milano rispettivamente l’11, il 12 ed il 13 settembre-) faceva molto caldo e la location (per chi non lo sapesse è veramente ad un tiro di schioppo dal Vaticano) era stata presa d’assalto dai punkers, alcuni stravaganti con i capelli colorati di giallo, verde, blu o tagliati in modo incredibile e molti intenti a farsi l’immancabile classico spinello. Tantissimi i fans provenienti dal meridione che si erano sobbarcati centinaia di chilometri per vedere i loro beniamini. Ai romani The Raff fu affidato l’arduo compito di aprire lo spettacolo: rammento che diedero vita ad un concerto heavy metal più che dignitoso ed è un peccato che non abbiano poi avuto successo. E’ deprimente constatare che non sia cambiato proprio nulla: anche allora come adesso le band metallare italiane andavano incontro a difficoltà insormontabili nel tentativo disperato di emergere. Quell’evento, di fatto, rappresentò il momento migliore della loro sfortunata carriera.
Quando i quattro componenti dei Ramones salirono sul palco fu l’apoteosi: Joey Ramone, pseudonimo di Jeffrey Ross Hyman, con il suo classico giubbotto nero di pelle, t shirt, jeans ed i sempre presenti occhiali scuri prese posizione dietro il microfono e, dopo il canonico adrenalinico One, Two, Three, Four urlato da Dee Dee Ramone, iniziò lo show! Si creò immediatamente un’assurda ressa sotto il palco anche pericolosa per l’incolumità dei presenti. Fu un’esibizione travolgente nella sua essenzialità; il punk, d’altronde, non è certamente un genere dove ci si possa deliziare con virtuosismi tecnici ed assoli da parte dei musicisti, è solo minimalismo e forza allo stato puro: i pezzi sono lineari, nichilisti, della durata di un paio di minuti circa ed eseguiti a velocità folle con semplici, ma incisivi power chord aventi lo stesso effetto dirompente di uno schiaffo in piena faccia. Dopo un paio di canzoni ero già completamente sudato, travolto dai semplici, ma efficacissimi riff prodotti dalla sei corde di Johnny Ramone, dal drumming forsennato e preciso di Marky Ramone e dal potente basso di Dee Dee Ramone, il vero motore ed anima del combo americano. I Ramones erano abbastanza statici sul palco, non gliene fregava niente di mettersi in mostra o di abbellire lo spettacolo con particolari effetti di luce o altre menate varie, i quattro musicisti volevano solo suonare con rabbia e determinazione la loro musica riuscendo a creare una magnifica e piacevole empatia con gli spettatori, fatto che amo rimarcare quando capita valutandolo positivamente e che non sempre ho avuto modo di riscontrare nei concerti a cui ho assistito. Le canzoni dei Ramones hanno una veste disincantata e divertente in totale contrapposizione con la negatività sovente associata al fenomeno punk. L’irresistibile look fumettistico e la loro apoliticità sono altre due caratteristiche che rendono questa formazione affascinante ed io l’amo ancora a distanza di tanti anni dal loro scioglimento. Tutti i brani che volevo ascoltare erano praticamente in scaletta –furono eseguiti circa una trentina di pezzi: Rockaway Beach, Teenage Lobotomy, Gimme Gimme Shock Treatment, Cretin Hop, Judy Is A Punk, Sheena Is A Punk Rocker, Commando e Pinhead (quest’ultima si conclude con la celeberrima frase Gabba Gabba Hey diventato il conosciutissimo slogan storico della formazione). Non potevano mancare di certo le stupefacenti cover di Surfin' Bird dei The Trashmen e California Sun di Joe Jones, entrambe, peraltro, presenti nel già citato It’s Alive (ragazzi se non lo avete procuratevelo immediatamente!). Il momento che non scorderò mai e che ricorderò sempre molto volentieri è stato quando sono partite le prime note della mitica intramontabile Blitzkrieg Bop con il famosissimo ritornello Hey ho, let's go ( Ehi oh, andiamo!) cantato a squarciagola da tutti i presenti. Che bello! Che sensazioni irripetibili! Mi prende una malinconia incredibile quando mi metto a pensare che ben tre componenti dei Ramones sono purtroppo passati a miglior vita (Joey nel 2001, Dee Dee nel 2002 e Johnny nel 2004). Tornai a casa distrutto ed ebbro di felicità! Come rimpiango quei momenti! Mi capita spesso di incontrare giovani con indosso t shirt dei Ramones con il caratteristico logo della band ed allora non riesco ad esimermi, anche un tantino sadicamente, a farli rosicare -come se dice a Roma- dicendogli con nonchalance ed tantino di spocchia: Bella maglietta, lo sai nel 1980 ho visto dal vivo i Ramones a Roma! Che faccia che fanno! Mi guardano stupiti come se fossi un alieno e rispondono con un laconico, ma esaustivo Beato te che c’eri!
Una chicca per tutti voi: il concerto (uno dei 2.263 che la band di Forest Hills nel Queens ha eseguito nei vent’anni della propria gloriosa carriera –dal 1976 al 1996-) fu, stranissimo a dirsi, fortunatamente ripreso dalla RAI: gustatevi, pertanto, un succoso estratto! Sarà un po’ come essere stati insieme a me a quel concerto straordinario!
RAMONES LIVE IN ROMA, 1980
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grande band, sono riuscito a vederli nel loro ultimo tour al palatrussardi, non ricordo l\\\'anno, grande piomba! |
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Wow! Ho il DVD ufficiale dei Ramones con questo concerto completo come Bonus ed é pazzesco.
Purtroppo si tratta di una di quelle band insieme ai Nirvana e ai Beatles che non ho mai potuto vedere dal vivo e che non vedrò mai più per ragioni anagrafiche (ho 30 anni)
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P.S. Saranno sempre dei bacchettoni, ma almeno una volta alla RAI avevano i coglioni. |
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X Fabio Rossi HM is the Law: a te va ancora bene. Pensa che io l'altra volta becco un ragazzetto con la T Shirt in questione e gli dico sorpresissimo "Belin, conosci i RAMONES??!!"; questo mi guarda come se gli avessi chiesto se aveva un chilo di bughe fresche nel zaino e mi risponde mortificato : "Veramente non so proprio chi siano...". Devo averlo guardato in un modo che dal suo sguardo ho capito che 1: o si è liberato della maglietta, 2 si è scaricato subito la discografia dei mitici. Spero la seconda. Bel Report comunque. Hai visto un pezzo di Storia. |
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Visti nel 1992, grandi ricordi di quell'evento lì, al palazzetto di Correggio, a parte che mi hanno ciullato l'autoradio, ahah, per il resto serata memorabile. |
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La base del Punk!Mitici! |
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Il mio rimpianto è non avere mai visto dal vivo questa band fenomenale. Non riesco a perdonarmelo. |
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@ jek: pure io ho fatto cazzate del genere sempre per sti maledetti soldi! |
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Bell'articolo Fabio, purtroppo io rosico per il fatto che all'epoca mi fu proposto di andare al concerto dei ramones a Milano ma allora visto i pochi soldi che mi giravano in tasca non ho ritenuto l'investimento degno di essere preso in considerazione. Vista la portata storica del gruppo forse era meglio spenderli quei porci denari. Vabbe' si rosica ormai mi devo accontentare del tuo articolo. |
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7
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L'essenza del punk!  |
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necronius : vero l ho visto anche io... eh eh ehe!! |
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Visti due volte a Milano con C.J. al basso (Acid Eaters e Mondo Bizarro tours). Ogni volta che sento parlare di loro penso a quanto tutti gli debbano qualcosa e quanto poco hanno raccolto: nel giro di due album hanno inventato il rock che conosciamo oggi. Su RAI 5 poco tempo fa hanno trasmesso uno speciale su di loro. Ovviamente l'ho registrato.  |
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Grandi Ramones!! Ora nn ricordo l'anno, ma anche io ho avuto la fortuna di vederli dal vivo al Velvet di Rimini ed è stato un concerto memorabile, come tutti quelli di questa seminale band. |
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3
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IL ROCK! STORICI ED ETERNI! GRANDI RAMONES! |
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Grandissimi Ramones! Sicuramente uno dei gruppi più influenti nella storia del Rock. Davvero un grande articolo  |
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bellissimo articolo !! che dire una delle band storiche del punk/rock...... ehi oh let's go.. ehi oh let's go !!! rock n roll revolution!! |
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