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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Suffocation - ...Of the Dark Light
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09/06/2017
( 5330 letture )
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Cosa ci si dovrebbe aspettare da un act alla sua decima fatica (se includiamo i due fondamentali EP), precursore di uno stile tuttora indomito e con un nome che solo a pronunciarlo ci fa scuotere la scatola cranica? I Suffocation sono una macchina da guerra. Tre decadi di scena estrema non possono fare altro che prostrarsi dinanzi a loro. Ma poche corazzate riescono a mantenere la loro infallibilità dopo chilometri e rigenerazioni, battaglie e tagliandi. … Of The Dark Light coincide con il debutto dei due nuovi entranti (classe 1992): Charlie Errigo alla chitarra e Eric Morotti, timorato erede di funamboli come Kevin Talley e Dave Culross; oltre a loro, Derek Boyer, che contribuisce al songwriting sin dall'anno della reunion, e i due capisaldi Hobbs e Mullen, questo ormai spesso relegato alla sola attività in studio.
Il muro di suono, in generale, soffre di un appiattimento già scandito nei predecessori: se il buon Blood Oath faceva il verso a certi tecnicismi classicheggianti alla Morbid Angel o Pestilence, abbattendo metronomie e brutalità (mi sia consentito il tono sacrilego di tale affermazione), l'ultima fatica prosegue sulla linea dell'eccellente Pinnacle of Bedlam: brutal veloce e raffinato di nuova leva, registrato con i moderni incastri, limature, brillantezza e artificialità, non povero di passaggi deathcore. Ma la poca riconoscibilità dei brani e l'ostentazione nel voler fronteggiare i “fenomeni” moderni della categoria (a partire dalla cover djent-style), fanno da cornice a partiture che, purtroppo, risultano spoglie di quel mordente che è marchio di fabbrica di tutti coloro che il Death Metal l'hanno inventato. Due note di biasimo, in particolare, vanno a una batteria estremamente artificiale, inumana nella sua giustezza, esagerata nel mix della cassa e per nulla dinamica, e all'ugola di Frank Mullen: spesso flebile e irriconoscibile, gioca il ruolo di mero riempitivo delle tracks; lontana parente di quei gutturali, scatarrati con odio, che da soli confezionavano il Brutal Death. Il songwriting più canonico e convincente si palesa nella parte centrale dell'album, con brani come Return to the Abyss e The Violation. Hobbs ed Errigo macinano riff a profusione, infaticabili ma senza troppe soluzioni di continuità. Prese singolarmente, le tracce hanno un effetto anche più accessibile all'orecchio, ma il complesso suona poco più che un buon album di una buona band di neofiti: quelle che dedicano 23 ore al giorno ad affinare il palm-muting o il kick-drumming in cameretta, con Despise The Sun sempre fisso nella playlist del iPod e le magliette bootleg di Human Waste nelle foto di retro-copertina. Chiude la tracklist la riproposizione del classico Epitaph of the Credulous da Breeding the Spawn, su cui andrebbe aperta una discussione a parte in termini di confronto audio e stilistico, ma che ben rimarca la linfa compositiva di quel periodo.
Nella fuggevole vita di un recensore del bestiale metallo le certezze sono poche e inviolabili: una di queste è esortare un passaggio nel lettore ad ogni singola creazione dei newyorkesi, ivi compreso … Of The Dark Light. Ma questa volta dai Suffocation ci saremmo aspettati un po' più di Suffocation.
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21
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È da qualche gg che mi gira nello stereo... Un bellissimo disco non sono d\'accordo con il voto recensore, 80 ci sta secco... |
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20
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Ragazzi sinceramente,per me,questo disco dalla prima all'ultima traccia mi fa martellare la capoccia sul tavolo da matti...un lavoro per me eccellente!tracce come clarity through depravation,the violation,the warmth within the dark,your last breath,caught between two worlds...mamma mia album che mi ha massacrato e che tutt'oggi mi prende e mi massacra.. |
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19
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Non è sicuramente al livello dei capolavori della band, ma è comunque un buon disco. Anche per me comunque un filo sotto al precedente Pinnacle of Bedlam. Voto 75 |
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18
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Premetto che seguo il genere dal 1992, all’epoca i Suffocation avevano all’attivo come unico full lo storico Effigy..., ho continuato ovviamente a seguirli fino ad oggi. Ho tra le mani il nuovo album da solo 1 settimana, già ascoltato diverse volte ma ancora non riesco a giudicarlo obiettivamente, ci sono sia punti a favore che a sfavore. Tra i favorevoli metterei una buona struttura dei brani, come (quasi) sempre da parte loro, tra i ‘contro’ invece due cose sostanziali, la produzione in primis, troppo ‘moderna’ e pompata, soprattutto la batteria e suoni generali ‘plasticosi’. In secondo luogo non mi convince appieno l’apporto del nuovo chitarrista e batterista, in alcuni brani poi si avverte benissimo la provenienza Deathcore delle loro bands d’origine e questo non ha giovato seppur neanche minato in toto il risultato finale... In conclusione, boh, non riesco ancora a dare un vero parere complessivo, per ora preferisco il precedente, Pinnacle..., che tra l’altro sanciva ona eccezionale prova dietro le pelli del mostruoso Dave Culross, vedremo coi prossimi ascolti... |
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17
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L'album cresce con gli ascolti, questa band difficilmente sbaglia..per me è l'ennesimo centro, sapevo che non mi avrebbero deluso. |
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16
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L'album brutal dell'anno, almeno fino ad ora. Recensione striminzita e poco centrata. La classe non è acqua e dopo il deludente Pinnacle of Bedlam tornano a riprendersi i Thrones of Blood. Mazzate, tecnica e sinistre melodie non manca davvero nulla. |
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15
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A me piace da matti sto album, altroche', ottimi come sempre per me siamo su 75 e anche 80! |
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14
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Al primo ascolto devo dire che mi aspettavo peggio, invece niente da dire, pezzi come Some Things shold be left alone,la titletrack, Return to Abyss sono molto belli e degni del repertorio migliore dei Suffo. Sinceramente già mi sembra migliore di Pinnacle che non mi ha mai conquistato. Penso che crescerà con gli ascolti. |
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13
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Anch'io mi sento obbligato a rivedere al rialzo il mio voto. Il sound (non l'ho apprezzato subito, diciamolo) è sporco ma ben definito, le canzoni scorrono via senza intoppi (come ha detto Doom ci sono 4/5 pezzi davvero superbi) e i breakdown che rimandano al deathcore sono davvero interessanti. La versione di Epitaph qui presente per me è migliore di quella originale. A mio avviso sta appena sotto a Souls To Deny. Voto 80 |
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12
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Qui a distanza di tanti ascolti si alza il voto..e anche dopo averlo ascoltato come si deve in originale, e non come un rutto con l'MP3. L'album e' in stile Suffocation come non accadeva da tempo. E ci sono 4 o 5 pezzi davvero super che gli allievi possono sognarsi. Altro che Pinnacle...i Maestri nel genere sono ancora loro. Voto 8 definitivo per me. |
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11
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Non si può dire che sia brutto, ma decisamente sottotono, soprattutto se inserito nella storia di una istituzione del death come i Suffocation. Decisamente non all'altezza della concorrenza. 65 |
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10
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Devo ancora assimilarlo bene, comunque mi sembra un po' noioso, potevano variare di più la proposta, le idee scarseggiano già da qualche anno ,secondo me. Loro comunque erano e rimangono dei mostri di bravura, su questo niente da dire. |
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9
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Your Last Breaths e Return to the Abyss non mi sembrano male! Cmq preferivo le vecchie copertine dei loro album... |
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8
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Anche secondo me un gran bel disco. Certo la produzione penalizza un pò,ma di per sè il lavoro è concreto e ci sono tracce buonissime, soprattutto Your Last Breaths e Return to the Abyss...Per me 70 ci sta tutto |
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7
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Io l'ho trovato noiosissimo, decisamente inferiore al predecessore sia per songwriting che per esecuzione. Per me hanno toppato. |
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6
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meglio del precedente, la produzione mi piace, molto sporca per essere della Nuke. Voto 77 |
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5
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68 ai Suffocation e 77 ai Tankard???Ma vaffanculo!!!! |
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4
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Le produzioni nuclear blast sono quanto di più schifoso esistente sulla faccia della terra... e comunque i pezzi fin'ora ascoltati sono altamente mediocri.. forse accontenteranno quelli che si gasano per il vocione e la batteria super pompata, per tutti gli altri meglio sentirsi i primi tre album |
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3
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Non dispiace neanche a me. Certo con loro fino ad un certo punto eravamo abituati bene, poi fisiologicamente anche loro fatto qualche passaggio più a vuoto. Produzione migliorabile, ma a parte un paio di tracce più anonime siamo su buoni livelli e personalmente lo preferisco al precedente Pinnacle che non mi aveva colpito per nulla. Un 7 pieno se lo merita per me. |
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2
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Non sono completamente d'accordo, a me non dispiace affatto. Non è il loro lavoro migliore, ma tracce come Return to the Abyss, The Violation e Clarity Trough Deprivation non sfigurano affatto con i vecchi classici. Anche il numero non esagerato di tracce è un punto a favore, che permette di arrivare alla fine dell'album senza troppa fatica. Voto 75. |
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1
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Ascoltandolo mi sono annoiato ed è la prima volta che mi accade con un disco dei Suffocation. Artificioso, a tratti poco lucido, io starei addirittura sul sei di fiducia, ho trovato davvero poco d'interessante. "Pinnacle Of Bedlam" per il sottoscritto è tutt'altro che eccellente, se proprio ne devo salvare uno del dopo "Souls To Deny", direi decisamente "Blood Oath". La mancanza di Marchais si sente. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Clarity Through Deprivation 2. The Warmth Within the Dark 3. Your Last Breaths 4. Return to the Abyss 5. The Violation 6. ...Of the Dark Light 7. Some Things Should Be Left Alone 8. Caught Between Two Worlds 9. Epitaph of the Credulous
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Line Up
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Frank Mullen (Voce) Terrence Hobbs (Chitarra) Charlie Errigo (Chitarra) Derek Boyer (Basso) Eric Morotti (Batteria)
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