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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Death SS - The Story Of Death SS 1977/1984
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( 9320 letture )
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Prima di iniziare la recensione, è da chiarire il fatto che con questo disco non ci troviamo di fronte ad un semplice best of di un determinato periodo di carriera di una band. Questo è un disco molto più importante, che ha fatto discutere, e fa discutere ancora oggi, i componenti della prima line up dei Death SS. Da qui sono “nati” i Death SS, virgolette che hanno un senso, in quanto questo disco segna la fine e al tempo stesso l’inizio della carriera del gruppo nato a Pesaro nel 1977. Prima della pubblicazione di questo disco la band era orfana di Steve Sylvester ed il comando della situazione era affidato al chitarrista Paul Chain. Come sostituto di Sylvester fu chiamato Sanctis Ghoram. Paul Chain capì subito però di essere attratto di più dal suo nuovo progetto, i Violet Theatre, quindi pose fine all’avventura Death SS. Ma giustamente una testimonianza su disco di quello che era stato fatto in quegli anni era obbligatoria. E allora decise di far uscire per la Minotauro questo The story of Death SS 1977/1984. Successivamente i dischi dei Death SS furono ristampati dalla Lucifer Rising, con l’aggiunta di bonus tracks. La line up è quella storica, rimasta nei cuori dei fans della band, che a lungo hanno sperato in una reunion dei vecchi Death SS e che invece si sono dovuti accontentare di alcune date live di supporto al primo disco solista di Steve Sylvester, oltre alle registrazioni in studio del primo e del successivo disco di Steve, Mad Messiah del 1998. Nei dischi a seguire sono presenti versioni di questi brani, alcuni con una resa migliore. Il disco è aperto da un brano molto discusso: Terror. Questa canzone, dai ritmi cadenzati, apparve nella compilation Gathered del 1981 della rivista Rockerilla e già metteva in mostra le potenzialità del gruppo. Il brano lo troviamo anche nel successivo In Death of Steve Sylvester, anche se sembra tutta un’altra cosa vista la differenza a livello di produzione. Già con la successiva Murder Angels le cose cambiano. Il ritmo si fa più veloce e lascia intravedere alcune influenze punk. Seguono Horrible Eyes e Cursed Mama, priva dell’oscura introduzione presente sulla versione definitiva di Black Mass. Con una versione live di Zombie del 1977 si chiude il capitolo con Steve Sylvester dietro il microfono, e comincia quello con Sanctis Ghoram. L’organo di Violet Overture ci introduce ad una strepitosa Chains of Death e già la differenza si sente nella produzione, nettamente migliore. Chains of Death la troviamo sulla raccolta Horror Music del 1996 insieme a Black and Violet, con Steve Sylvester alla voce. Schizophrenic è cantata da Paul Chain e ci fa intravedere come si muoverà nella sua carriera solista, mentre The Story of Death SS & Gilas – part I e II è la parte sperimentale del disco e oggetto di interesse maggiore. Non lo consiglio a chi si avvicina solo ora alla band italiana, per il resto è una chicca immancabile.
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VOTO LETTORI
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53.91 su 1219 voti [
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18
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75 per me è un voto basso, il mio 85, vista l\'importanza storica, una miscela di Black Widow e Black Sabbath riadattata in chiave originalissima, un sound inquietante e plumbeo con un Paul Chain credibile emulo di Tony Iommi. Gathered curata da Rockerilla per la precisione è dell 82, mentre l ep Evil Metal dell 83, ritirato dal mercato dopo qualche settimana a causa dei difetti di incisione. Disco storico 57 di media poi è ridicolo |
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17
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Sarei curioso di sapere cosa pensa il buon Paolo delle ultime uscite (diciamo degli ultimi 20 anni) dei Death SS. Sono dell'opinione che lui, e non SS, sia stato il vero artista poliedrico che ha caratterizzato il dark sound italiano dalla seconda metà degli anni '80. Tutte le tracce di questo disco (non importa chi ci sia alla voce) sembrano, dal punto di vista strumentale, anticipare di decenni numerosi sottogeneri del metal (Black, Death e ovviamente il Doom come si conformerà fra metà anni '80 e '90). Per non parlare di quell'atmosfera marcia, decadente e "da cantina" che trasuda da ogni nota delle prime 5 tracce. Sembra quasi, a livello di sound mixing, di stare ascoltando "Relentless" dei Pentagram o "Welcome to Hell" dei Venom oppure "Under the sign of the black mark" dei Bathory. Eppure queste tracce anticipano tutto ciò di parecchi anni. Se bisogna tracciare un vero parallelo fra questo e un altro disco, esso non verrebbe dalla produzione dei Death, bensì da quella di Chain (soprattutto "Detaching..." e "In the Darkness", dischi in cui, non a caso, troviamo gran parte della lineup dell'ultimo periodo Death SS). Senza di lui la band ha perso il suo piglio rivoluzionario secondo me. Non parliamo poi degli ultimi tre dischi, completamente derivativi. Sembrano un mix di ciò che negli ultimi 10 anni tira nella musica hard rock/metal. E così nell'84, quando questa band si sciolse per poi in seguito riformarsi, si passò, progressivamente dall'essere pionieri a scopiazzare e seguire linee tracciate da altri artisti del mondo anglosassone. |
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16
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Grandi davvero! In particolare il periodo con paul chain (ma anche black mass).
Veramente... chi cavolo faceva roba del genere in italia in quel periodo? Ma anche fuori italia?! Sonorità personalissime e macabre, forse meritavano una produzione migliore o forse la produzione scarsa è proprio quel tocco in più, come per i samhain di Danzig!
Voto 85 ... o 90? Ci penso ancora un po' |
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15
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Io ho il cd prima edizione, con all' interno la storia romanzata del gruppo. Sempre avuto stima per questa band, che ha dettato legge più all'estero che in Italia, dove spesso vengono perculati. Avevo anche la vhs dove si chiamavano Sylvester's Death: qualcuno mi sa dire qual era il titolo? C'erano un sacco di spezzoni di vecchi horror sonori e muti oltre a loro... |
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14
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Daje Piè
Disco fantastico! Orgoglio italiano! |
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13
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Ho il vinile originale. |
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12
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Ho la Cassetta.. Però quando han fatto in Inglese La Notte di Adamo. son stati fantastici.. |
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11
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Quoto Diego .... anche se non si può che restare allibiti nei confronti di questi brani davvero ... inquietanti |
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10
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La opener, Terror, dimostra che erano avanti a tutti anni luce. In Italia poi, sono veramente poche le band valide. Questo lavoro è ottimo. 80\100 |
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9
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Ragazzi miei i Death SS senza Paul Chain sono un altro gruppo...il maligno che trasudava e usciva dalle composizioni di Chain dava alla band quello che neanche Tommy Iommi ha saputo dare ai Black Sabbath, eccetto forse per l'omonima track...L'orrore lo si percepiva anche nelle composizioni più ingenue, senza riff complicati o inutili virtuosismi. Quel furbone di Sysvester non ha fatto altro che riregistrare brani vecchi di anni, composti da Paul, e prendere il volo...i Violet Theatre erano l'espressione, a volte anche esagerata, del lato oscuro di Paul Chain. Ascoltatevi le "originali" In the darkness, Welcome to my Hell o War o Crazy, magari da soli al buio...quello era quello che doveva chiamarsi death ss... |
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8
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L'aurea nerissima che avvolgeva la band per me vale il titolo di band più leggendaria di hm in Italia....tenendo anche ben presente che hanno avuto origine nel '77 e che per certe cose sono quasi precursori della nwobhm, o perlomeno concomitanti |
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7
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un disco seminale nella storia della musica dal fascino unico. cioè, quattro ragazzi di Pesaro che a cavallo dei '70/'80 tirano fuori de pezzi così!?? chissenfrega della qualità, per me le canzoni sono perfette così come sono |
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6
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DA AVERE , SPRIGIONA VERA MALVAGITA' OLTRE CHE BUONISSIMA MUSICA |
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5
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Assolutamente imprescindibile. |
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4
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Nessuno oltre a loro in quel periodo proponeva un sound cosi' particolarmente metallico e allo stesso tempo da Grand Guignol....un must |
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3
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C'è del buono, ma il periodo Chain è insuperabile. |
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2
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delle canzoni con Sanctis Ghoram che ne pensi? |
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1
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Furono grandi fino a quando Paul restò in formazione, (Non per niente ho recensito molto tempo fa "Detaching from Satan" dei V. T. ,poi hanno sfiorato spesso il ridicolo. Furono anche in grado di apparire in RAI in una storica trasmissione di Carlo Massarini, "ospitati" da Mario Luzzatto Fegiz, con grande scandalo dei telespettatori. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Terror 2. Murder Angels 3. Horrible Eyes 4. Cursed Mama 5. Zombie (live) 6. Violet Ouverture 7. Chains Of Death 8. Inquisitor 9. Schizophrenic 10. Black And Violet 11. The Bones And The Grave (live) 12. The Story Of Death SS & Gilas Part I 13. The Story Of Death SS & Gilas Part II
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Line Up
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Paul Chain: Lead Guitar, Organ, Lead Vocal on track 9, backing vocals Steve Sylvester: Lead Vocal on tracks 1 to 5 Sanctis Ghoram: Lead Vocal on tracks 6 to 13 Claud Galley: Rhythm Guitar on tracks 1,2,5 bass in all songs Danny Hughes: Bass on tracks 1,2,5 Thomas "Hand" Chaste: Drums in all songs
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