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DONNE ROCCIOSE - # 2 - Janis Joplin
08/08/2010 (30676 letture)
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Ventisette.
Un numero che nella storia del rock è tristemente noto per indicare gli anni vissuti da alcuni grandi artisti deceduti decisamente troppo presto e non certo per cause naturali. Uno dei nomi interessati da questo dato cabalistico è purtroppo quello di Janis Joplin.
Nata da una famiglia piuttosto agiata -figlia di un Ingegnere della Texaco e di una impiegata- crebbe in Texas (La mia prigione natale), fu iniziata precocemente al Blues da Grant Lyons e cominciò a cantare a livello scolastico mostrando subito notevoli qualità canore, interpretando la musica in maniera molto "nera", talmente nera che poi sarebbe diventata credibile in tal senso come nessuna singer bianca era stata in precedenza.
Poi le esperienze lisergiche delle comuni e l'entrata nei Big Brother and the Holding Company con il corollario del successo nell'area di S. Francisco. Poi l'esplosione al Festival di Monterey prima del passaggio alla carriera solista e l'incredibile exploit a Woodstock dopo il rilascio di Cheap Thrills.
A quel punto Janis impersonava già il suo personaggio fatto di femminilità e femminismo, modernità, ribellione ed approccio selvaggio alla musica ed alla vita, una specie di contraltare femminile dei "belli e dannati" dell'epoca (devo fare i nomi?), ma con in più l'atout della novità in rosa nel settore. Tutto ciò pur non essendo bella nel senso comune del termine, anzi, alcuni la consideravano proprio bruttina
Dopo l'esperienza con la Kozmic Blues Band arrivò nel 70 la possibile svolta. Un nuovo gruppo chiamato Full-Tilt Boogie Band ed un album capolavoro come Pearl, il tutto com l'aggiunta di una raggiunta situazione sentimentale stabile mai sperimentata in precedenza.
Quello che proprio non andava era la continua dipendenza dall'eroina, e l'abuso di questa sostanza la porterà alla morte prima ancora della pubblicazione dell'LP, portando via una stella conclamata della musica ed una possibile stella che aveva cominciato a splendere anche nel privato.
Come avete visto le note biografiche che vi ho fornito circa la nuda e cruda vita di Janis Jolpin sono piuttosto stringate, ed anche se mentre scrivo questo pezzo sono effettivamente sotto il micidiale effetto di un paio di birre di troppo non è affatto questo il motivo per cui mi sono contenuto. No, il motivo è un altro.
Di biografie di Janis Joplin ne trovate in ogni libreria e anche on line con un semplice clic del vostro mouse su qualunque motore di ricerca, ritengo pertanto che sia un esercizio quasi ozioso fornirvi nuovamente notizie facilmente reperibili da chiunque fosse interessato alla questione.
Quello che mi interessa maggiormente trasmettervi -se ci riesco- è l'importanza di Janis dal punto di vista storico/musical/sociale, dato che nel periodo in cui si trovò ad operare, da un lato le pulsioni di cambiamento della società americana stavano producendo tensioni che sarebbero sfociate in aperto malcontento e scontri fisici con le forze dell'ordine occupate a conservare uno status quo in buona parte ormai fuori da tempo, e dall'altro la figura femminile "forte" ed amancipata era ancora in massima parte di là da venire. Specialmente in Europa, d'accordo, ma anche in America il movimento femminista doveva ancora raccogliere i principali frutti del suo lavoro.
In questo quadro la figura tormentata ed autodistruttiva di Janis ha incarnato un'idea, o meglio, un'utopia. Quella di poter essere eternamete bambina e adulta in un mondo di adulti mentali senza possibilità di redenzione, di gente che stava per essere travolta dalla storia per poi riciclarsi dopo pochi anni sotto mentite spoglie e ricominciare ad imporre il loro modo di vedere il mondo.
La voce roca, rabbiosa, crudelmente sofferta, gioiosa, rasposa, tragica, interepretativa ai massimi livelli della Joplin voleva solo gridare la sua voglia di essere parte di un nuovo modo di intendere l'esistenza, di intendere il ruolo di essere umano in un mondo che ormai sembrava essere arrivato al punto di non ritorno. Ed una intera generazione rispose a quella convocazione inoltrata da lei e da un pugno di altri musicisti che appartenevano ad un'epoca in cui imbracciare una chitarra o brandire un microfono sembrava conferire a chi lo faceva il reale potere di incidere sulla storia delle masse, e la investì di qusto potere.
Un potere esercitato in maniera libera, come quando a Francoforte fece progressivamente salire sul palco parecchi spettatori a ballare la sua musica ed a cantare con lei, o quando nel 69 venne tratta in arresto per uso di "linguaggio volgare e osceno", salvo poi vincere la causa in tribunale.
Fu la fine della lisergia e l'avvio in sordina della cupa stagione dell'eroina che si sarebbe a lungo protratta a distruggerla, facendola ritrovare morta il 4 Ottobre del 70 in una stanza del Landmark Motor Hotel di Hollywood, ed il suo nome fu alla fine solo uno degli innumerevoli che l'immonda sostanza corruppe, ma chissà... forse se lei ed altri come lei fossero scampati al destino del 27esimo anno, oggi la nostra società sarebbe diversa, magari solo un po', ma diversa, oppure sarebbe finita nel dimenticatoio ed il suo culto sarebbe stato alimentato solo da un pugno di vecchi nostalgici figli dei fiori.
Non lo sapremo mai, ma mi piace pensare che un po' di spazzatura in meno oggi potrebbe affollare le nostre strade e le nostre menti, e mi sarebbe piaciuto vederlo.
Le sue ceneri furono gettate in mare, e probabilmente si sono mischiate all'infinito, proprio come lei voleva fare in vita da sacerdotessa bianca del Blues più nero che c'era, e forse non è un caso che il suo ultimo pezzo si intitoli Buried alive in the blues.
DISCOGRAFIA
Big Brother and the Holding Company (67)
Cheap Thrills (68)<
Da Solista
I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama! (69)
Pearl (71)
Live
Joplin In Concert (72)
Janis Joplin With Big Brother and the Holding Company Live At Winterland '68 (98)
Compilation
In Concert (Janis Joplin) (72)
Super Hits (73)
Janis Joplin's Greatest Hits (73)
Anthology (80)
Farewell Song (82)
Janis (3 CD BOX SET) (93)
18 Essential Songs (95)
Box Of Pearls (99)
Janis Joplin's Greatest Hits (B. Tracks) (99)
Love, Janis (01)
Very Best of Janis Joplin (03)
The Essential Janis Joplin (03)
Janis Soundtrack (04)
The Collection (04)
Collections (05)
Very Best of Janis Joplin 07)
Absolute Janis (08)
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Una delle migliori cantanti Soul in assoluto per me e con un voce versatilissima che si sposava bene sia al Rock, sia al Soul che al Country.
Di suo ho solamente i primi due album dei Big Brother & the Holding Company, in particolare quel Cheap Thrills che la consacrò al mondo con le cover di Piece of my heart e Summertime.
Tra le protagoniste assolute della Summer of love, uno dei periodi musicalmente più floridi in ambito Pop/Rock.
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Sin da quando l'ho sentita la prima volta mi ha scioccato davvero! una voce che ti entra dentro,a volte ti fa sorridere e a volte ti fa quasi piangere..una delle poche donne bianche a cantare il blues come una nera,infatti anche la sua voce è proprio da nera. |
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"Una volta ruppi una bottiglia di Southern Confort In Testa a Jim Morrison!!!". La storia è ampiamente documentata e pare proprio sia vera. Storia che da l'idea del temperamento di JANIS. Come quando tornò a Perth ("Mi prendevano così tanto in giro che me ne sono andata via dal paese e dallo stato!") x guardare in faccia gli ipocriti. Scena triste x la verità. /// Di lei ho tutto, le cassette consumate, la adorerò finché vivo, e forse anche oltre. |
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"Una volta ruppi una bottiglia di Southern Confort In Testa a Jim Morrison!!!". La storia è ampiamente documentata e pare proprio sia vera. Storia che da l'idea del temperamento di JANIS. Come quando tornò a Perth ("Mi prendevano così tanto in giro che me ne sono andata via dal paese e dallo stato!") x guardare in faccia gli ipocriti. Scena triste x la verità. /// Di lei ho tutto, le cassette consumate, la adorerò finché vivo, e forse anche oltre. |
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Chelsea Hotel è una canzone di Leonard Cohen bellissima ma cinica e bastarda, in cui lui ricorda Janis Joplin e quando facevano sesso in una squallida camera d'albergo. Nella canzone lei dice "Well never mind, we are ugly but we have the music": non importa se siamo brutti, abbiamo la musica.
Non so se lei fosse bruttina, a me sembra bellissima, di sicuro era abbruttita dalla droga e il sommo Leonard di sicuro era brutto in quanto stronzo, ma per quel che mi riguarda Janis Joplin con quella voce è un sogno erotico, mette tali brividi con quella voce che tutti gli angeli sculettanti di victoria's secret neanche passeggiandoti davanti per un anno potrebbero dare. We love you Janis. |
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Janis Joplin e' unica e non facilmente emulabile, sia per voce che per intensita' interpretativa. Ho letto in una biografia di Janis che il chitarrista dei Led Zeppelin a proposito di Plant disee: Robert Plant ha sempre voluto cantare e d essere come Janis Joplin. Lo stesso Plant affermo: Noi facciamo parte della storia, lei (Janis) e' la storia. Quindi...Janis live!!! |
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Che artista.poche come lei.di un altro pianeta.e che voce stupenda! |
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bellissimo articolo, artista immensa. |
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Comunque, Pearl rimane uno dei più grandi album di Rock Blues della storia. Pochi cazzi |
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Il tizio che nel commento 11 denigra la Joplin e dice che copiava Plant mi fa impazzire dal ridere. Non sa nemmeno che quando uscì il primo album della joplin con i Big Brother Holding Company era il 1967, e Robert Plant era ancora alle scuole superiori, visto che il primo dei Led Zep uscirà solo nel 1969. ASINO! Te e emy lee |
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Little Girl Blue...la risposta a tutti i denigratori dell'epoca e a tutti i denigratori di oggi. |
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Magari,una riscoperta della grande Susi Quatro ci starebbe a pennello,grazie! |
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Cosa devo dire......Come sempre grazie e ottimo articolo del grande Raven.....E poi LEI,la mia preferita,la più grande di tutte,una voce immensa,indescrivibile,di rara bellezza ed emozione,commovente,che come mai nessuno seppe descrivere il suo disagio e i tempi che furono,un animo semplice e tenero,un talento unico!Faccio finta di non aver letto certe nefandezze quà sotto,dettate sicuramente dalla giovine età...... |
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Ocelot, prendo atto, ma devo farti un altro appunto: qui non si boccia nessun disco a cazzo, si danno sempre motivazioni. Condivisibili o meno, per carità, ma sempre motivazioni. Per capire la Joplin dovresti prima farti un'idea del contesto storico, se ne hai voglia. |
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raven: certo, certo, ma fate bene anche a rivangare questi tipo di autori eh; non posso dire che m'interessino, però sicuramente hanno influito sostanzialmente per lo sfociare nel metal, quindi da questo punto di vista meritano. Anche questa Joplin, che a vedere i video così non la reggo proprio, può essere che compro il cd e diventa il mio idolo, quante volte succede? Alla fine il rock è quello. Poi uno non è che c'ha i miliardi da spedere, quindi è ovvio che prima pensa a The final fontiers, Blind Guardian ecc., poi co' sta crisi figuriamoci; però magari prova a comprare qualche ristampa di dischi prog italiani (parlo delle nuove generazioni, non di te Raven). Su questo siete avanti. Magari bocciate dei dischi un pò a cazzo qua e là, ma ci può stare. Ok, scusate la divagazione eh, era per motivare un attimo il commento iniziale. |
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Nomi da tenere nella debita considerazione..... |
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a quando un parallelo burzum-john lennon? no perché il tenore della conversazione è quello! e non certo per preferenze musicali! oppure, dato che si scrive ciò che passa per la mente, ora potrei riportare la mia lista della spesa, il cud di mia madre, qualche link di pornazzi, perché no. - raven: bene, spero che il prossimo speciale arrivi presto! chenneso, una nico... joan baez... diamanda? a tua discrezione egregio, grazie! XD |
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. Ocelot, si qui si fa molto caso a ciò che viene scritto, è la cosa che ci distingue. |
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Immena.(p.s. complimenti per l'articolo ) |
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Tanto per cominciare faccio i complimenti per l'articolo, veramente ben fatto! Cmq sia Janis Joplin è storia vera e musicalmente ha rappresentato alla grande un periodo, ma magari molte altre cantanti attuali si ispirassero a lei e alla sua vera anima blues invece di limitarsi a fare qualche sua cover. Per quanto riguarda il discorso con Emy Lee quoto in pieno quello che ha detto Raven, stiamo parlando di tempi, situazioni, voci e musiche diversissime. Personalmente a me non dispiaciono gli Evanescence, anzi per me la Lee ha una gran bella voce e la loro musica è un rock - gothic (melodico) piacevole anche se essendo eccessivamente radiofonici hanno fatto qualche marchetta, sono un buon gruppo ma Janis Joplin ....beh, era un altra cosa ragazzi! |
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@Raven: probabilmente non centrava nulla nominare Emy Lee, comunque siamo un pò toppo formali e si guarda troppo alla virgola. Uno scrive anke quello che gli viene in mente. |
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Dimenticavo: grazie x i complimenti e si, credo che ne faremo altri di questi speciali. |
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Ocelot, davvero, può starci tutto a questo mondo, ma paragonare la Lee a Janis è veramente al limite dell'accettabile, è una affermazione con non contestualizza minimamente l'operato delle due cantanti. tanto per non dire troppo visto che sono in partenza per l'Agglutination, ma credi che tra 40 anni qualcuno si ricorderà di Amy Lee? Dai.... Beppe: sai che non avevo fatto caso alla J? |
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@Festuccia: anche secondo me non si possono paragonare; Amy Lee non ho copiato nessuno per quello che mi risulta (potrei sbagliarmi comunque). Poi sinceramente non so se Janis scrivesse i testi in prima persona, o se siano particolarmente poetici; comunque a me piaciono anche i testi degli Evanescence, per cui i preferisco Amy Lee. poi ovviamente si può dissentire come no. |
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ocelot: ora ho capito. in ogni caso, e non mi riferisco all'opinione soggettiva bensì alla considerazione oggettiva, mi sembra non stia comunque nè in cielo nè in terra. anche perché, come dice il festuccia, allora ai tempi in cui c'era più o meno (sottolineo più o meno) solo la musica classica, tutti si copiavano tra di loro. filippo: ho inteso benissimo quello che intendi; ma di avanguardia parliamo noi oggi mentre lei all'epoca "era" e basta. e tra l'altro se potesse leggere tutte le nostre cagate qua si farebbe una risata tra un sorso di jack e l'altro! |
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Oh, questa è un'opinione. Però il tuo punto b) presta il fianco a critiche, perché lo stile di Amy Lee è molto più melodico e "svenevole" (pop-gothic, insomma). Le due cantanti però non si possono proprio paragonare, secondo me non ha proprio senso metterci a parlare di differenze...secondo me però non si trattava di "fare il verso a" qualcuno di contemporaneo, quanto di esprimersi attraverso uno stile comune, con la differenza che la Joplin era all'avanguardia in quel senso in quanto donna. |
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Ho nominato Emy Lee o come diavolo si chiama per dire che a) non sono il solito misogino mollato dalla tipa, e b) che non sono gli strilli a infastidirmi, altrimenti non mi piacerebbe neanche Emy Lee. Il problema è che voleva fare il verso a Robert Plant, con un risultato sgradevole, almeno per me. |
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vi prego, ditemi che il paragone con amy lee è una battuta, vi supplico, ditemi che è uno scherzo anche se non è così! e non per amy lee in sè, ma... hazzo c'entra?!? è come confrontare arrosto e insalata... |
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"J" ma anche 27, Janis Joplin, Jimmy Handrix, Jim Morrison, Robert Johnson, Brian Jones, tutti deceduti alla tenera età di 27 anni, ci avevate fatto caso? |
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Lapiù grande cantante di tutti i tempi |
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Dimostrami che mi sbaglio argomentando un'opinione convincente  |
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Dietrologo. Non fateci caso. |
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Troll. Gentilmente non fateci polemica. |
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mamma mia quant'è stridula...insopportabile peggio di Bryan Johnson. Preferisco mille volte quella degli Evanescence. |
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Leggendaria... passione e vitalità senza pari nelle sue canzoni, concordo che live diventava qualcosa di disumano, i suoi brani a Woodstock mi emozionano come pochissimi altri al mondo; a mio avviso, la più grande cantante -non la migliore, la più grande- del secolo scorso. |
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devo dire che sono interessanti questi articoli, ne farete altri? |
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immensa, una delle più grandi di tutti i tempi. adoro I got dem all... ma è live che mi fa venire voglia di spaccare tutto... il periodo di mezzo è quello che preferisco, straordinaria! ah, avere i vinili originali dell'epoca e ascoltarla graffiare l'aria da lì... ma del film che dovevano fare non si sa più niente? - complimenti per l'articolo comunque! e anche per quello su patti smith, che però a parte un paio di dischi devo ancora approfondire bene, prima o poi rimedierò  |
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