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Marillion - Script For A Jester’s Tear
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( 10719 letture )
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I Marillion pubblicano nel 1983 il loro primo full-length, intitolato Script for a Jester's Tear: un nome piuttosto singolare, che già dalla copertina rivela un'attitudine alquanto teatrale, con il personaggio ivi raffigurato che evoca sensazioni di tristezza e malinconia, a prescindere dal suo aspetto giullaresco. Basterebbe già questo per farsi un'idea di quella che è la musica dei Marillion. Sembrerebbe quasi di poter scomodare paragoni con i Genesis di Peter Gabriel ed in effetti, ascoltando l'album, tali confronti non sono affatto ingiustificati: la voce di Fish ricorda tantissimo quella di Gabriel e sembra anzi che il cantante dei Marillion si sforzi il più possibile di emulare l'ex singer dei Genesis. Peraltro, aprendo una piccola parentesi, tale idea si rafforzava ulteriormente se si aveva la possibilità di vedere Fish dal vivo, dato che questo non esitava neppure ad indossare costumi particolari (sicuramente però siamo ben lontani dai sofisticatissimi ed immaginifici travestimenti di Gabriel) e ne imitava persino le movenze. Questa piccola digressione serve per rendere l'idea delle fortissime influenze che legavano i Marillion ai Genesis di quel periodo: queste si concretizzavano anche per quanto concerne le liriche, le quali spesso presentavano testi alquanto complessi, dato che i Marillion utilizzavano parole ricercate, facevano ricorso spesso a rime, assonanze, allitterazioni, che davano così al brano un senso di musicalità, un'armonia intrinseca che emerge spontanea già dalla semplice lettura di esse. La musica, naturalmente non è da meno: inutile ricercare su Script for a Jester's Tear canzoni dalla struttura classica, composti da strofa e ritornello, perchè i brani, invece, nella migliore tradizione prog, si sviluppano lungo diversi temi che vengono interpretati magistralmente dalla band. Sotto questo profilo, emerge, anzi, come il gruppo abbia classe da vendere: fantastico il basso di Trewavas, suadenti ed atmoferiche le tastiere di Kelly, ma è soprattutto Steve Rothery che colpisce per le sue interpretazioni. Non si tratta del classico chitarrista che infarcisce di assoli ultra-tecnici le composizioni: Rothery, piuttosto, incanta per la raffinatezza del suo tocco, per il gran gusto dei suoi arrangiamenti, per la pulizia del suono del suo strumento, per la facilità con cui riesce ad emozionare, ad affascinare l'ascoltatore con il suo profondo feeling. In questo, il chitarrista dei Marillion si rivelerà anche in futuro un autentico maestro e questo sarà una degli aspetti che renderanno grande questa band.
Restando focalizzati tuttavia su Script for a Jester's Tear, abbiamo evidenziato finora i numerosi punti di raccordo dei Marillion con i Genesis di Peter Gabriel: questo non significa però che Fish e compagni siano semplicemente una band clone di questi ultimi. Al contrario, i Marillion presentano peculiarità che li rendono unici e che li fanno ascrivere a buon diritto tra uno dei più grandi gruppi prog di sempre. Script for a Jester's Tear, infatti, ha prodotto effetti devastanti in ambito prog e la sua importanza è probabilmente maggiore di quanto oggi l'ascolto delle sei suite che lo compongono potrebbe lasciare intendere. I Marillion recuperano, anzitutto, un genere che sembrava essere un po' in sofferenza negli anni '80 (già in realtà alquanto in crisi dalla seconda metà dei '70), rifacendosi a sonorità settantiane, eliminando però gli elementi della musica classica che spesso avevano caratterizzato il prog nella sua epoca d'oro (cioè tra la fine dei '60 e gli inizi della decade successiva), in generale svecchiandolo un po' ed introducendo sonorità più affini al gusto dell'epoca, senza mai ovviamente scadere nel pop più becero e pacchiano che spesso si poteva ascoltare in quel periodo. Il risultato è veramente convincente, al punto da rilanciare nuovamente il prog nel Regno Unito, dando vita ad un nuovo genere (che tra l'altro esiste tutt'oggi) che vedrà tra i suoi protagonisti, oltre ovviamente agli stessi Marillion, gruppi come Pallas, IQ, Pendragon, Arena e moltissimi altri.
I brani che compongono Scipt for a Jester's Tear esprimono molto bene dunque questa fusione tra il vecchio ed il nuovo, tra la tradizione ed il prog di nuovo corso, con una perizia tecnica notevole ed una grande attenzione per i particolari, perchè anche il più piccolo suono deve essere in grado di trasmettere qualcosa. Significativo poi il fatto che i Marillion abbiano voluto dimostrare un certo interesse verso l'attualità e temi scottanti contemporanei, affrontando la questione anglo-irlandese e deprecando i tanti morti causati da tale situazione nel brano Forgotten Sons: un'attitudine che, in qualche misura, emergerà anche nei loro dischi successivi. Diciamo che Script for a Jester's Tear non è magari il più grande capolavoro della band, ma di certo si tratta di un bellissimo disco, a dir poco seminale per il futuro del rock progressivo.
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VOTO LETTORI
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88.63 su 171 voti [
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@El Malparido decisamente. |
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Recensione da riscrivere. |
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Portentoso, disarmante racconto che denuda l’essere umano narrandone la vita, i suoi sogni e le sue miserie.
Irresistibile e inarrestabile nel suo continuo intreccio, flusso di emozioni, d’impressioni. 100 come voto ma dare un voto, in questo caso, è mera retorica… |
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Recensione inspiegabilmente severa e distratta nei confronti di uno dei dischi più belli degli 80 e sicuramente il più importante del movimento new progressive.
La title track , Chelsea Monday e Forgotten Sons sono poi dei veri capolavori, diamanti di una purezza unica che ancora oggi lasciano sbigottiti.
Peccato che chi si dovesse soffermare alla lettura di questa recensione superficiale potrebbe perdersi uno di quei dischi da portarsi assolutamente nella classica isola deserta |
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Discone della madonna... |
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...riascoltato oggi.....che classe.....almeno 85..... |
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A prescindere che per me vale 90 ma anche per motivi storici, direi che il voto è troppo basso, almeno 85 ci stava. |
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Do you love me, do you love me, do you love me, do you love me, do you love me... fucking Jester's Tears…
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1983, uscivano album così,e te ne innamoravi subito,dalla copertina,dalla prima nota,e non sono mai stato un amante del prog "classico",ma questo album mi fulminò sull'istante e riascoltandolo oggi mi da le stesse emozioni,e ne sono passati di anni e di storia dei Marillion.Senza fare polemica per me questi sono i veri Marillion,anche in Fugazi,poi da Misplaced è un altra storia. |
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Miglior disco dei marillion. 6 brani che spaccano. Disco eccezionale!
Ogni tanto lo sento in loop. |
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ALBUM DELLA MADONNA...CHELSEA MONDAY E THE WEB PEZZI DISUMANI DI UN ALTRO PIANETA...SCRIPT FOR A JESTER S TEAR DISUMANA...I TESTI DI FISH SONO OURA POESIA DISUMANA..DEGNO EREDE DI BAUDELAIRE...PERÒ LI PREFERISCO CON HOGART( HA PORTATI I MARILLION IN DIMEMSIONI INCREDIBILI) PERCHE GIA DA FUGAZI MI STANCANO FINO AD ARRIVARE A CLUTCHING AT STRAWS CHE DETESTO! |
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Album fondamentale. A mio avviso - per la compresenza di riferimenti al prog settantiano e nuove sonorità del decennio cui appartiene - è il vero giro di boa per tutto il movimento prog rock, o quantomeno ne rappresenta un tassello fondamentale della sua evoluzione. Voto 88 solo perché con gli album successivi secondo me riusciranno a fare addirittura meglio. |
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il loro miglior disco.un classico del prog rock.voto basso! |
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@SimonFenix: Dovrebbe essere la pre-version..forse ha funzionato come provino per la EMI! Difatti, risale all'anno precedente.. Se non hai il CD, vai su Discogs: là ci trovi tutte le informazioni e, anche il libretto scansionato! |
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Come mai la versione di Grendel nel disco bonus è lunga 19 minuti contro i 17 della versione originale? É una versione ri-registrata o remixata? |
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Esordio pazzesco da parte di questa band fenomenale con un Fish e un certo Rothery sugli scusi, Testi e arrangiamenti commoventi, tratto che caratterizzerà la band anche negli album successivi, le prime 3 canzoni e le ultime 2 sono da antologia. Un plauso, inoltre, all'assolo di "The Web". 99. |
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É un grandissimo disco e rimane tale dopo decenni. Non ho altro da dire...i Marillion si sono guadagnati il loro posto nell'Olimpo del progressive e spero che le nuove generazioni possano continuare ancora oggi e domani ad emozionarsi con questi grandi classici |
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30
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Permettetemi di dissentire ma non sono d'accordo quando si accosta la musica dei Marillion ai Genesis, tanto meno la voce di Fish a quella di Gabriel. Sia musicalmente che vocalmente le differenze sono nette. Se volete trovare un emulo a Gabriel provate ad ascoltare gli IQ...soprattutto l'apertura di Tales from The Lush Attic dove la voce di Peter Nicholls sembra davvero quella di Gabriel, sia nel tono che nel modo di cantare. Detto questo Script è uno dei miei album preferiti di sempre (dopo Misplaced Childhood e Fugazi però). Adoro i Marillion (soprattutto era Fish) ma nessuna band potrà mai togliere il primo posto dal mio cuore e dalla mia anima ai Genesis. |
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un capolavoro indimenticabile quasi pari a Fugazi che lo supera! Ascoltate i pezzi di quest'album nei live dell'epoca, Fish era davvero impressionante per la potenza vocale!!! |
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Molto bello e molto importante dal punto di vista della riscoperta di un certo modo di comporre musica. 80 |
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Cmnq, per me i veri marillion sono quelli di fugazi, non che questo non sia anch esso il loro manifesto, ma credo fugazi venga prima di tutti. E mi dispiace non ci sia la recensione. |
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Considerando che questi signori hanno debuttato con questo disco il voto per me è sicuramente 100. Non trovo un momento di stanca in questo album. Qui sì che siamo di fronte ad un capolavoro, arte allo stato puro! |
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Uno dei miei dischi preferiti in assoluto... Semplicemente stupendo  |
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Un gran bel disco. Ascoltato per caso mi ha immediatamente conquistato. |
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Anche secondo me quest' album merita almeno 90. Un disco dove trovano posto "The web", "Forgotten sons", "He knows you know" e "Chelsea monday" automaticamente DEVE avere 90 (se non di più). |
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Album favoloso divorato di brutto , questi erano i veri Marillion . 90 il mio voto |
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L'ho notato anch'io..per come allunga le ooo! Non a caso nell'artwork di Fugazi (retro-copertina) sono presenti sul pavimento "Fool's Mate" e "Over" di Peter Hammill! P.S.: L'ho letto nell'intervista a Mark Wilkinson sul Classix #35..quello dedicato ai Marillion! |
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L'ho notato anch'io..per come allunga le ooo! Non a caso nell'artwork di Fugazi (retro-copertina) sono presenti sul pavimento "Foll's Mate" e "Over" di Peter Hammill! P.S.: L'ho letto nell'intervista a Mark Wilkinson sul Classix #35..quello dedicato ai Marillion! |
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aggiungo a quanto scritto su Misplaced. Per me è l'album più bello, il più commovente ! Adoro le perfomances live che hanno come set questo album più i singoli ( ovviiamente Grendel su tutti! ). Chi ancora non l'avesse cerchi il cofanetto con i 5 vecchissimi live che è uscito qualche tempo fà: costaun pò ma ricompensa con emozioni incredibili, soprattutto il concerto di Glasgow e quello del Marquee.... Quanti ricordi.. |
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bravo Misterpuzza! effettivamente Fish è di gran lunga più debitore nei confronti di Hammill che non di Gabriel, ma Hammill in quegli anni era stato dimenticato dal grosso pubblico, mentre Gabriel, commercialmente parlando, stata finalmente esplodendo (era il 1982, l'anno di Shock the Monkey) e così pure i Genesis. Accostare Fish a Gabriel, i Marillion ai Genesis è stata una fantastica azione di marketing... Perchè non si parla anche del lavoro solista di Fish? Il suo ultimo lavoro in studio, 13th Star del 2007, è un disco toccante e bellissimo... |
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nn l ho mai sentito...ho FUGAZI e m piace davvero molto...dalla recensinoe nn sembra bellissimo...da ascoltare |
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il miglior disco degli anni 80 pochi c...i.impossibile restare indifferenti al cospetto di questa meraviglia.fish ricorda molto piu' Hammill che Gabriel,possibile che nessuno se ne accorga? |
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@pincheloco: quanto ti quoto |
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90125 è comunque un album bellissimo. Preferisco come sono passati loro al pop che i Genesis. |
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Io ricordo solo cos'era il genere prog negli anni 80 prima di questo disco : i genesis di Abacab e di Mama,gli Yes di 90125.Per sentire delle tastiere "a manetta" ci è voluto "Garden party",per avere un bel brano lungo "The web",questo è un disco FONDAMENTALE che ha riportato in vita un genere ,non a caso Kerrang dedicò molte copertine a loro.Meglio fecero con Fugazi perchè si scrollarono di dosso le poche influenze Genesis,per cui se Script è da 100,Fugazi è da 110 e lode |
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@Electic Warrior: Fantastico, ora si danno anche i voti alle recensioni...dovremmo inserire questa possibilità, così i lettori possono votare per la rece anzichè per il disco Scherzi a parte, il fatto che un disco sia fondamentale o seminale non significa che sia necessariamente un capolavoro. è un disco bellissimo, che adoro, ma sono altri i dischi da 100... |
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Recensione sufficiente. Questo disco è un capolavoro non da 100 ma da 1000! Un punto fondamentale del prog/neo-prog. |
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Disco favoloso...al 2 posto dopo Fugazi e prima di Misplaced...anche se sono il gruppo prog che più mi ha deluso per la loro inarrestabile discesa verso la mediocrità che oggi li avvolge. Marillion allora, Merdillion oggi. |
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appunto perchè scrivi che ha prodotto effetti devastanti il disco meritava un 100.Non dimentichiamolo,ha riaperto il discorso sul prog, è ancora oggi un signor disco senza un brano sbagliato,io fui costretto a ricomprarlo 2 volte in vinile,poi in cd e ancora nella versione doppia rimasterizzata.Caproglavoro,da avere assieme al dvd "recital of the script" |
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...bellissimo, he knows, you know su tutte, ho appena preso il dvd di questo tour, magistrali... |
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Assolutamente un capolavoro! |
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quando si parla dei Marillion non si puo fare altro che spendere parole di elogio e sperticato amore per album leggendari di inarivabile bellezza. Gli altri non possono fare nulla contro i Marillion solo quadarli dal basso verso l'alto. A quando le recensioni di album immensi e mega galatici del prog: BRAVE, Misplaced Childhood, Clutching at straws. |
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Quanto mi piace questo disco!!! Così come Fugazi e Misplaced Childhood! Complimenti come sempre al recensore =) Besooos! |
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questo e fugazi i 2 migliori x me del gruppo. |
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Bellissimo, gli preferisco di poco (no, non è vero, di parecchio, ma solo perchè è inarrivabile) Misplaced, ma questo contiene davvero dei momenti altissimi. I Marillion sono stata una band terribilmente sottovalutata! |
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Il mio album preferito della band insieme a Misplaced, concordo con il recensore sul voto. Effettivamente uscì in un periodo di crisi del prog, quando ormai i Genesis si avvicinarono al pop. Fu una boccata d'ossigeno per gli amanti del genere e ne rappresentò la rinascita. Album essenziale. |
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