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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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David Bowie - Aladdin Sane
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( 8562 letture )
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In qualche intervista lessi che Aladdin Sane si può concettualmente riassumere come il viaggio in america di Ziggy Stardust, tant'è vero che ogni canzone di quest'album contiene il nome di una diversa città degli Stati Uniti e vennero composte durante il tour del 1972 che portò il leggendario Thin White Duke a spasso per gli States.
Non starò qui a spiegarvi chi è David Bowie, figura essenziale per la musica contemporanea, quasi “mistica” per le sue complicate simbologie e l'atmosfera mitica che l'avvolge ancora oggi. Siamo qui al cospetto del suo sesto lavoro in studio, una complessa amalgama di sonorità rock e pesanti contaminazioni blues, un ricettacolo di tematiche glam e oniriche, cui fanno contorno passaggi sublimi e autentici colpi di genio che immediatamente elevano questo album tra i più significativi lavori della discografia del nostro. E se è vero che in qualche parte si sentono forti echi dell'ingombrante già citato predecessore, il platter non manca di certo di una sua anima e di una forte personalità: quella potenza rock che è ora più marcata che mai ed è accompagnata da quel sottile velo di sogno che permea tutta la tracklist e ci trasmette una debole sensazione di sottigliezza, quasi avessimo tra le mani il candido tessuto dei sogni e ne avvertissimo la fragilità. È palese infine l'influenza della musica dei Rolling Stones, sottolineata anche dalla presenza della cover di Let's Spend The Night Together.
Watch that man! Oh honey, watch that man He talks like a jerk but he could eat you with a fork and spoon
Colpisce fin da subito la potente e spiazzante carica di Watch That Man, opener riuscitissima, divertente e frizzante. Si distingue come uno dei passaggi dove è più evidente che la nuova “base” su cui Bowie lavora per questo album sia il rock degli Stones. Inutile ribadire come il risultato sia di eccezionale qualità.
Wholl love Aladdin Sane Battle cries and champagne just in time for sunrise Wholl love Aladdin Sane
La tile-track è un ricettacolo di influenze blue e jazz che culmina nella parte centrale dove assistiamo all'apoteosi del “sogno” in cui veniamo immersi. La dissonanza del geniale passaggio di pianoforte ci trasmette benissimo l'ambiguità del processo onirico, dove un piccolo particolare o una leggera sensazione mutano l'idillio in incubo. È la nascita del nuovo personaggio: successore di Ziggy Stardust da cui non prende le distanze, anzi si avvicina moltissimo per stilistiche e simbologia.
She's uncertain if she likes him (got got du aaah aah aah) But she knows she really loves him It's a crash course for the ravers (got got du aaah) It's a Drive-in Saturday
Bisogna ascoltare questo pezzo per cogliere la nostalgia che lo permea, i coretti apparentemente “insensati” sono un autentico tocco di classe, che non fa altro che migliorare l'ambientazione quasi “noire” in cui siamo piombati.
Panic in Detroit, I asked for an autograph
Il viaggio continua, arriviamo al punto in cui il nostro decide di abbandonare quasi completamente per un momento la rassicurante figura di Ziggy che tanto gli ha dato soltanto un anno prima per fiondarsi in un rock 'n roll intransigente, perfetto nella composizione, divertente, conciso e immediato. Che quell'autografo sia un velato “tributo” agli Stones che sembrano comparire qua e là? Di sicuro c'è che Bowie non sembra aver bisogno di lezioni da nessuno in materia di rock “duro e puro”.
Crack, baby, crack, show me you're real Smack, baby, smack, is that all that you feel Suck, baby, suck, give me your head Before you start professing that you're knocking me dead
Rimaniamo fermi nel territorio rock e godiamoci quest'ennesimo grande pezzo. Nient'altro da aggiungere, possiamo cogliere facilmente il momento in cui è stata probabilmente composta questa parte dell'album, durante il tour, poiché soprattutto in questi due pezzi ci investe la frenesia e l'inevitabilità di un viaggio che non può fermarsi mai.
Time - He's waiting in the wings He speaks of senseless things His script is you and me boys
Time - He flexes like a whore Falls wanking to the floor His trick is you and me, boy
Eccoci al culmine compositivo del platter: Time è un pregevolissimo viaggio nei ricordi, un salto nel passato accompagnato da quel piano che sa tanto di vintage e si fonde con passaggi che hanno un delizioso retrogusto jazz (per quanto il mio orecchio sia profano a riguardo). Sublime in ogni suo episodio, potrebbe tranquillamente durare 10 minuti senza mai stancare.
How you moved is all it takes To sing a song of when I loved The Prettiest Star
Fanno ora ritorno la nostalgia e le note di sax suonate nella notte, un altro episodio di classe che però questa volta non si distingue perdendosi nel mare di capolavori che abbiamo già potuto ascoltare.
A small Jean Genie snuck off to the city
Non tardiamo a tornare a grandi livelli con un altro momento rock, Jean Genie si ricollega più al blues degli Yardbirds e risulta quindi molto originale rispetto al resto del platter, distinguendosi a sua volta come uno degli episodi più riusciti.
And when the clothes are strewn don't be afraid of the room Touch the fullness of her breast. Feel the love of her caress She will be your living end
Chiude il platter questa pregevole e leggera canzone, perfetto intreccio di piano e chitarra classica con una grandissima prova anche dello stesso Bowie. Una perfetta chiusura per un platter davvero indimenticabile nel suo insieme.
È con supremo dolore che sono costretto a dare a quest'album un voto oggettivo (fosse per me, gli darei 100 ad occhi chiusi). Senza dubbio questo lavoro contiene alcuni dei pezzi più significativi dell'intera carriera delThin White Duke e non si può non elogiare la quantità di episodi davvero sublimi. Pur non essendo un vero e proprio concept, risulta una completa immersione nella musica, dove vengono coinvolti tutti i sensi, un'arte totale che solo pochissimi hanno saputo richiamare.
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In effetti non è una tua impressione. L\'intro deve averlo, come dire, ispirato molto quando compose Absolute beginners. |
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E\' una mia impressione, ma The Prettiest Star sembra anticipare il ritornello di Absolute Beginners ? |
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L'eccletticità di Bowie raggiunge il massimo, e consegna alla leggenda un album stupendo. |
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Mi taccio su Lady Grinning Soul...che neanche Banks in The Lamb... (si scherza eh?). |
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Ma il pianoforte di Mike Garson nella title-track. Cioè... ma il pianoforte di Mike Garson nella title-track. Voglio dire... ma il pianoforte di Mike Garson nella title-track. |
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Furbo e geniale sin dal titolo: Aladdin Sane o A lad insane? Tra cabaret (Time) sperimentazioni (Aladdin Sane), anni '50 e rock più o meno duro dimostra di saper spaziare in ogni genere grazie anche e soprattutto a musicisti di caratura superiore. Voto: 80 |
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Personalmente si, ma per il lavoro che faccio è un casino...poi ti spiegherò privatamente...cavolo appena preso il tablet ho avuto problemi anche con quello e solo ieri sono riuscito ad attivare la posta, se riesco ti scrivo due righe già stasera, ciao & stay tune! |
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Meglio! Se no devo intasare le recensioni altrui per comunicare! spero che li sia tutto a posto! |
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Grazie mitico Waste! peccato davvero! comunque ti contatto sulla tua mail al più presto, negli ultimi giorni sono davvero troppo preso...e la causa è la medesima del tuo concerto. Un grosso saluto!! |
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@fabio: ciao amico, ti contatto qua perché non ho altro modo! Stasera niente concerto: il terremoto ha bloccato ogni cosa! |
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Grandissimo lp, lo preferisco anche al pluriacclamato Ziggy, il duca bianco per me non si discute |
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Adema: beh oddio, onestemente non mi ricorda Vodevil, per quel che concerne che ricordi lo stile di bowie può essere, tutti noi ci ispiraimo a qualcuno, da quando eravamo bambini sino ad ora... |
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@L'Antipatico: beh lo ha sempre detto che con Mechanical Animals riprende lo stile di David Bowie. |
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ma tu guarda... la copertina di quest'album mi ricorda vagamente qualcosa... che sia forse la copertina di mechanical animals di marilyn manson?!? ma no, forse mi sbaglio... marilyn manson di solito non copia mai da nessuno... |
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Intendevo che Vodevil è ispirata a Cracked Actor |
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Adema: vodevil tutta la vita... poi i gusti son gusti ovviamente !! |
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Azz' leggero, vatti a sentire Cracked Actor. Dopo ascolta Vodevil di Manson e fammi sapere. |
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rock piacevole e leggero altra perla del duca bianco, " let' s spend the the night togher " oh si... |
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Un altro capolavoro di Bowie, nonchè mio preferito in assoluto insieme a The Man Who Sold The World. Favoloso! |
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Ecco questo è il mio preferito di Bowie... uno dei pochi che riascolto sempre con piacere. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Watch That Man 2. Aladdin Sane 3. Drive-in Saturday 4. Panic in Detroit 5. Cracked Actor 6. Time 7. The Prettiest Star 8. Let's Spend The Night Together 9. The Jean Genie 10. Lady Grinning Soul
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Line Up
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David Bowie (voce, tastiere, sax, chitarra) Mick Ronson (chitarra, piano) Trevor Bolder (basso) Mick Woodmansey (batteria) Mike Garson (piano)
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