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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Cannibal Corpse - Gore Obsessed
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26/03/2016
( 3770 letture )
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Poche band, in carriera, possono vantarsi di non aver mai sbagliato un album e di aver sempre regalato ai propri fan lavori di livello elevato; fra queste, indubbiamente, vanno indicati i Cannibal Corpse, band nota tanto per le sue copertine ed i suoi contenuti decisamente cruenti, quanto per le capacità tecniche di prim'ordine e per i brani indimenticabili; si può infatti legittimamente dire e pensare ciò che si vuole dell'atmosfera “gore” che da sempre contraddistingue il quintetto di Buffalo, ma è davvero difficile negare la bravura tecnica e compositiva di un bassista come Alex Webster, la rapidità di una macchina da guerra come Paul Mazurkiewicz o l'incredibile ritmica dei vari chitarristi che si sono succeduti nel combo, come Rob Barrett e Pat O'Brien. Dal 1995, peraltro, in seguito all'ingresso in formazione del corpulento singer George Fisher, la band si è anche dotata di un cantante micidiale, in sostituzione del buon vecchio Chris Barnes, dotato di un growl molto particolare, ma sicuramente un po' troppo monocorde e “sepolcrale”. Con una squadra del genere, era oggettivamente difficile far male ed infatti i Cannibal Corpse non hanno praticamente mai deluso le aspettative.
Soltanto in un dato periodo della loro carriera, successivo a Vile e precedente a Kill, alcuni loro album hanno un po' diviso la critica ed i fan: Gore Obsessed, in particolare, risalente al 2002, è da alcuni considerato l'album “peggiore” della carriera del gruppo di Buffalo; tuttavia, benché sicuramente esso non possa essere annoverato fra i capolavori del gruppo, si tratta ugualmente di un album meritevole di ascolto e di essere riscoperto: prodotto da Neil Kernon, che si occuperà poi anche del micidiale The Wretched Spawn (chi ha dubbi sulle capacità tecniche dei Cannibal Corpse, a tal proposito, può ascoltare Frantic Disembowelment), presenta tutte le caratteristiche che da decenni soddisfano i fan della band e del brutal/death più classico: brani spaccaossa, accelerazioni improvvise, violenza a galloni e qualche saltuario brano più lento e claustrofobico, di floridiana memoria. Forse manca di quella scintilla in più, di quel qualcosa che rende un buon album un lavoro degno di imperitura memoria, un brano che si elevi davvero rispetto al resto, ma il livello qualitativo medio di Gore Obsessed, ancora una volta, è invidiabile. Savage Butchery, traccia che apre la macabra danza, è il consueto ammasso di riff micidiali, batteria che pesta a mille e parti vocali lancinanti da parte del buon Corpsegrinder, anche detto collolungo. Se questa è l'apertura di un album considerato “negativo”, chissà quella di un album positivo! Ad esser pignoli, l'assolo non è nulla di che, ma il brano è talmente immediato e pregno di cattiveria che si perdona volentieri l'assenza di una parte solista di rilievo; più lungo e variegato il secondo tassello, Hatchet to the Head, che qui e là alterna parti più tipicamente death ad alcuni inserti più tipicamente thrash, senza che questo comporti naturalmente un alleggerimento del sound: i Cannibal Corpse pestano duro, lo hanno sempre fatto e difficilmente smetteranno mai di farlo; l'alternanza, anzi, unitamente agli improvvisi stacchi e cambi di ritmo cui facevamo riferimento poc'anzi, ha sempre caratterizzato e reso distinguibile la loro proposta, come possiamo sentire anche su Pit of Zombies (spero non si riferissero al moshpit dei loro fan!), ma anche in Dormant Bodies Burning, che presenta una porzione centrale più lenta e funerea, vagamente in stile Morbid Angel. Molto gradevole ed elaborata è anche l'intrigante Compelled to Lacerate, la cui esplosione finale è un passaggio assolutamente da non perdere; onestamente, Drowing in Viscera e Hung and Bled colpiscono un po' meno, ma per fortuna il livello torna subito importante con Sanded Faceless, il cui inizio maligno riecheggia di rimembranze slayeriane, prima che la consueta sassata colpisca le tempie dei poveri ascoltatori impreparati. C'è ancora il tempo per uno dei migliori brani del disco, vale a dire la splendida Mutation of the Cadaver, con un lavoro eccelso del buon Paul Mazurkiewicz e per il brano più funereo ed oscuro dell'album, la lisergica When Death Replaces Life. Davvero uno spettacolo ascoltare musicisti noti per la propria velocità e brutalità alle prese con un brano di death old school, che naturalmente interpretano con la consueta abilità. A chiudere il tutto, infine, provvede Grotesque, mazzata finale per tranquillizzare gli amanti della velocità. Per i più curiosi, l'edizione speciale del disco comprende anche una divertente cover in pieno stile Cannibal Corpse di No Remorse, classico dei Metallica di un tempo proveniente direttamente da Kill'em All.
Come abbiamo già avuto modo di osservare, Gore Obsessed non è il capolavoro della band di Buffalo, anche per l'assenza di un brano che possa davvero elevarsi a classico da riproporre dal vivo, benché Savage Butchery e Mutation of the Cadaver siano pezzi di tutto rispetto. Il livello qualitativo medio, tuttavia, resta di prim'ordine ed è il tempo che questo lavoro, a distanza di ormai quattordici anni dalla sua pubblicazione, riceva i riconoscimenti che merita: non quelli dovuti ad un masterpiece, ma ad un lavoro egualmente valido, che si inserisce in una carriera con davvero poche sbavature.
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18
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Per me questo è il loro album migliore, assieme a The Bleeding e Tomb of the mutilated, altro che 79! Merita sicuramente un 90! |
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17
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Per me il secondo miglior album dei Cannibal Corpse dell\'era Fisher dopo \"Vile\". Molto più diretto dei due precedenti, soprattutto di \"Bloodthirst\", che per quanto fosse anch\'esso un album straordinario, si perdeva forse un pò troppo sulla tecnica a favore dell\'impatto. Qui tornarono di più al sodo, con canzoni dirette, memorabili, anche molto \"catchy\", tra riffs, strutture dei brani e chorus devastanti. Devastante in tutto! |
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16
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Ottimo disco ingiustamente sottovalutato, voto 85 |
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15
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Uno dei dischi più sottovalutati del Cadavere Cannibale, una produzione più che buona, con canzoni che ti travolgono con la grazia di un panzer. La tripletta iniziale, Compelled To Lacerate, Hung And Bled e Mutation Of The Cadaver sono tracce che non hanno nulla da invidiare ad altre ben più apprezzate. Purtroppo, visto la loro bravura, risulta come uno dei meno riusciti. Concordo con il voto della recensione |
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14
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X Lambruscore. Questo è anche vero, però ci sono vocalist più espressivi di altri. Nonostante i Cannibal siano da sempre una delle migliori band Death in circolazione Fisher non mi è mai piaciuto un granchè. È potente ma poco personale e canta quasi sempre alla stessa maniera. Barnes Sto arrivando! Modulare molto meglio il suo growl, basta ascoltare anche cosa è riuscito a proporre con i suoi Six Feet Under. Per dire, vocalist tipo LG Petrov, Barney G, Frank Mullen, Cris Reifert, David Vincent sono ed erano di tutt'altra caratura. Sempre per me eh. Però mi limito a parlare di growl non di presenza scenica. |
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13
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@barry: sono un rompicoglioni lo so, ma va corretta anche la quint'ultima riga...  |
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12
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@Galilee, non mi sembra che il genere preveda molte variazioni vocali, ahah, comunque grandi sia Fisher che Barnes.. |
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11
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Mah, Barnes più monocorde di Fisher? Direi il contrario. Il disco non lo conosco. Quindi non mi esprimo. |
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10
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@Metal Maniac: grazie, errore clamoroso anche se ammetto che mi piace più Mutilation che Mutation @Reek: Il fatto che io giudichi Barnes un po' monocorde e Fisher migliore non implica il mancato riconoscimento dei dischi fatti con Barnes come lavori eccelsi  |
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9
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grandi sempre una garanzia . |
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8
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hung and bleed un capolavoro |
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7
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ritorno al mio "vecchio mestiere" di correttore ufficiale delle recensioni... la traccia "mutation of the cadaver" viene riportata correttamente nella tracklist a destra, mentre durante il testo viene sempre scritta erroneamente come "mutilation of the cadaver"...  |
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6
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Affermare già all'inizio che i Cannibal "possono vantarsi di non aver mai sbagliato un album" e definire monocorde Barnes, quando si parla di Fisher, non mi è sembrato molto obbiettivo, ma va be'. Riguardo l'album invece, l'ho sempre molto apprezzato, anzi io forse sono l'unico che lo considera al pari di Vile come il migliore dell'era Fisher. Invece sempre dell'era Fisher, Kill è quell'album che non mi soddisfa molto (ma non è il peggiore). In quest'album ci sono moltissime parti catchy e come c'è scritto nella recensione anche parti più atmosferiche. Il frutto maturo da quel leggero innovarsi che forse volevano mostrare con Gallery, ma con sound migliori e tracce più efficaci. |
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5
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Non lo ascolto da un po', comunque sono d'accordo in toto con Doomale. |
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4
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Mi trovo in linea con Adrea Barricelli quando scrive: "Se questa è l'apertura di un album considerato “negativo”, chissà quella di un album positivo! " Gore Obsessed è un disco veramente di grande fattura che pone i Cannibal come punte di diamente di un genere. Per concludere il mio brano preferito è quella Hung and Bleed che ha quel passaggio così melodico e oscuro, per chi scrive, che molte band di melodic death pagherebbero per avere nella propria discografia. |
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3
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Mi piace parecchio questo disco,pit of zombies,mutilation of the cadaver e le prime 2 sono una goduria. Fino a kill grande band,i 3 dopo non m'han no lasciato nulla onestamente |
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2
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Non il mio preferito dei Corpse, ma comunque il solito album diretto e valido. 7 pieno pure x me. Ottima la cover di No remorse |
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1
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In questo album c'è uno dei più bei pezzi della band...pit of zombies, comunque per me un 70 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Savage Butchery 2. Hatchet to the Head 3. Pit of Zombies 4. Dormant Bodies Bursting 5. Compelled to Lacerate 6. Drowning in Viscera 7. Humg and Bleed 8. Sanded Faceless 9. Mutation of the Cadaver 10. When Death Replaces Life 11. Grotesque 12. No Remorse
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Line Up
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George Fisher (Voce) Jack Owen (Chitarra) Pat O'Brien (Chitarra) Alex Webster (Basso) Paul Mazurkiewicz (Batteria)
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