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Metal Church - Weight of the World
23/11/2018
( 1968 letture )
Nel 1999 in tanti erano rimasti delusi dall’allora ultimo album dei Metal Church, un disco in realtà valido, ma che non ottenne i risultati commerciali sperati e che decisamente non era esaltante, rispetto agli standard della band. Per questo nel 2004, all’annuncio di The Weight of the World la critica ma soprattutto i fan di vecchia data aspettavano i Metal Church al varco (visti anche i 5 anni di silenzio), in particolar modo vista l’entrata di tre nuovi membri ovvero il cantante Ronny Munroe, il chitarrista Jay Reynolds e il bassista Steve Unger . I dubbi si dipanarono completamente all’uscita dell’album, nonostante si presentasse con un artwork immediato, esplicativo ma non proprio esaltante in termini qualitativi. Nonostante la copertina sia infatti da sempre il biglietto da visita della band, a parlare è giustamente la musica. Perciò procediamo con la recensione dell’album in questione. Fin da subito salta all’orecchio una produzione differente rispetto al precedente Masterpiece. Il suono della chitarra è potente ed aggressivo e questo risalta la struttura delle tracce, anche quelle più melodiche ed epicheggianti.

L’introduttiva Leave them Behind rispecchia proprio queste caratteristiche partendo con un riff potente e velocissimo in cui tutti i membri sono a loro agio. La voglia di rinascere dalle ceneri è tanta e questa canzone introduttiva dimostra la voglia di rivalsa della band. Una rinnovata ispirazione, in particolar modo per quanto riguarda il lavoro dietro le pelli. Kirk Arrington introduce la title track che si evolve in un connubio di malinconia ed accelerazioni anche grazie ad un riffing di stampo blueseggiante. Lo stato di salute del gruppo viene confermata anche nella terza traccia, Hero’s Souls dando vita ad un lavoro ottimo dal punto di vista compositivo ed epico il punto giusto. Madmand Overture sono otto minuti e mezzo che ci dimostrano come i Metal Church siano a loro agio anche con i pezzi più lunghi e complessi dando vita anche ad un cantato grintoso ad una traccia densa di epica oscura ( i rintocchi di campana fanno il loro sporco lavoro). Altra ballad è la successiva Sunless Sky che sprigiona, sempre grazie all’interpretazione di Munroe una sensazione di angosciante dolore. Ottima scelta di contrapporre a questo brano la successiva Cradle to the Grave, classica nella struttura con chiari rimandi alla corrente NWOBHM. Nella sua semplicità il brano propone una struttura dinamica alternando melodia ed aggressività rendendo il brano sempre fresco e facilmente riascoltabile. Il contrario avviene con Wings of Tomorrow dove la struttura statica rende il pezzo banale nonostante il lavoro di batteria ci provi a risollevare il pezzo. Semplicità è anche la parola d’ordine per Bomb to Drop e la conclusiva Blood Money, due pezzi violenti e diretti nella loro struttura.

In conclusione Weight of the World è un disco spiazzante, soprattutto per chi voleva un chiaro ritorno alle atmosfere di The Dark. Al tempo stesso questo lavoro si rivela essere un ottimo ritorno sulle scene nonostante qualche evidente scricchiolio sulla parte finale. Un buon punto di partenza per chi si avvicina per la prima volta al gruppo nonché una gradita conferma per chi li ha sempre seguiti.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
86.5 su 2 voti [ VOTA]
iommi
Martedì 21 Novembre 2023, 10.52.00
3
insieme a generation nothing è il miglior album con Munroe che comunque è stato un buon sostituto diverso dei due grandi mike owe e david wayne. una triligia di cantanti.Gli album con lui sono un po\' troppo sottovalutati. Alla fine, per me, ha cantato due dischi e mezzo molto buoni su 4 (di the present westeland me ne piace metà mentre a light in the dark non mi prende proprio, almeno per gli ascolti che gli ho dato sino ad ora). Son senno di poi avrei preferito che al suo tempo ci fosse stato Mike Owe e che solo alla sua morte fosse iniziata l\'era con munroe che mi sembra più azzeccato del nuovo marc lopes (anche se con un solo disco all\'attivo è difficile giudicare in toto il nuovo singer, forse lo dico più per il rammarico di non aver avuto più album con il grandissimo rimpiantissimo mike owe e di aver perso per la strada l\'ottimo ronnie munroe, sono considerazione che valgono anche per i black sabbath con dio, riuniti solo per un album prima della sua improvvisa morte e i black sabbath con tony martin finiti anzitempo per una reunion che non produsse musica e che gli fece perdere 14 anni)
Silvia
Sabato 24 Novembre 2018, 15.22.25
2
D’accordissimo con Mic. Munroe è un grande ma non ha la personalita’ di David o di Mike imo, non saprei neanche come spiegarlo.
Mic
Sabato 24 Novembre 2018, 14.08.39
1
Un 7+ voto più corretto rispetto all'8- del recensore. Disco buono ma per i miei gusti la scelta del cantante non è stata la migliore
INFORMAZIONI
2004
Steamhammer
Thrash
Tracklist
1. Leave Them Behind
2. Weight of the World
3. Hero’s Souls
4. MadMan’s Overture
5. Sunless Sky
6. Cradle to Grave
7. Wings of Tomorrow
8. Time will Tell
9. Bomb to Drop
10. Blood Money
Line Up
Ronny Munroe (Voce)
Kurdt Vanderhoff (Chitarra)
Jay Reynolds (Chitarra)
Steve Unger (Basso)
Kirk Arrington (Batteria)
 
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