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Metal Church - Congregation of Annihilation
15/07/2023
( 2965 letture )
Quando si parla di Metal Church si potrebbe andare avanti all’infinito, facendo premesse su premesse e raccontando fatti e aneddoti della leggendaria band di Frisco, alfiera di album-manifesto, periodi bui, tragedie e picchi inaspettati. Senza troppi indugi però, ci sentiamo pronti per calarci nelle vesti di ascoltatori smaniosi dopo la tragica dipartita di Mike Howe nel 2021, anticipata da un periodo di gran forma (2015-2020) costellato da buoni album e live show incendiari. Non fa eccezione il penultimo From the Vault, compilation di inediti, ri-edizioni e cover. Testamento ultimo del buon Mike prima dell’attuale fase 3.
Iniziamo con una nota di merito per Kurdt Vanderhoof, che ha puntato su un talento potente e differente, non un clone di David Wayne né tantomeno di Howe o Munroe. Scende in campo il bravo Marc Lopes, frontman che ho imparato ad amare grazie alla sua militanza nei Ross the Boss e Let Us Prey, dove sfoggia tutta la sua versatilità vocale grazie a un approccio simile e nel contempo personale. L’ultimo a lasciarci nel 2023 è stato lo storico batterista Kirk Harrington , per cui possiamo affermare che il nuovo Congregation of Annihilation sia un album carico di sentimento, rabbia e passione.

A volte il cuore non basta, ci vanno idee chiare e songwriting focalizzato al 100% per creare qualcosa di rilevante. Fortunatamente per tutti, questo è il caso dei “nuovi” Metal Church , che -frughiamo ogni dubbio- impugnano le asce per fronteggiare l’assalto di Congregation of Annihilation , uno degli album cardine di questo 2023, sia per bontà sia per sorpresa. Date le incertezze dovute agli eventi, non tutti sapevano cosa aspettarsi realmente dalla band americana. Ma ecco la sorpresa: gli assi nella manica, sparati a raffica con poco garbo e tanto groove, sembrano non finire mai, così come le frecce scoccate dalla sei corde di Kurdt Vanderhoof risuonano fiere, veloci e avvelenate quanto basta. Un grande lavoro di squadra permette ai Metal Church di tornare in parte alle sonorità più aggressive del primo periodo, non disdegnando alcune sfumature recenti e amalgamando tutto con un tocco squisitamente moderno. Rick Van Zandt, Steve Unger e Stet Howland suonano compatti come non mai, mentre il nuovo arrivato Marc Lopes intona una serie impressionante di inni metal senza sosta. Si parte decisamente in quarta con una trascinante doppietta al fulmicotone, fusione perfetta di US power e thrash metal : Another Judgment Day e Congregation of Annihilation rimettono in carreggiata la band dopo i tristi avvenimenti grazie a una sequenza di bombe deflagranti caricate con metallo fuso. Seguendo un approccio variegato alla Let Us Prey, Lopes si mangia il microfono passando con nonchalance da graffianti acuti ad aggressione pura, mentre i riff sbriciolano i muri della chiesa antica. La title-track è impressionante, nevrotica e potente almeno quanto un Caterpillar cingolato, spalmata in poco più di 4 minuti di instancabile verve metallica. La stessa copertina richiama immagini arcane lanciandoci in un vortice di velato citazionismo. Il massacro garantito ma inaspettato dal singolo-apripista Pick a God and Prey è emblematico e si incastona in un loop temporale a cavallo tra il 2023 e The Dark. Il riff apripista è scolpito con l’accetta e il conseguente up-tempo sprigiona voglia di rivalsa e nuove conferme. Tra stop’n’go, il basso martellante di Steve Unger e l’assalto marziale non c’è davvero un secondo di tregua.

E se la prima parte mostra i muscoli e un suono affilato come le lame di Mad Butcher, il proseguo non può far altro che bilanciare il tutto con una ricetta antica come il Mondo ma trasportata nel presente. Ed ecco spuntare la bella Children of the Lie , con un nervoso mid/up tempo dal rifferama ottantiano e dal disteso bridge sognante. Una mossa che dona dinamismo a Congregation of Annihilation, che sembra auto-nutrirsi della sua stessa bontà heavy anche durante brani più “normali” come Me the Nothing, mentre l’arrembante Making Monsters è puro heavy metal senza tempo, dove le chitarre di Kurdt Vanderhoof e Rick Van Zandt si scambiano semplici ed efficaci riff e lead da sanissimo headbanging casalingo. Ancora un Marc Lopes sugli scudi tra interpretazione, acuti e scream aggressivi. Esattamente come altre storiche band guidate da un solo membro-fondatore/mastermind (pensiamo ai Fear Factory e agli Accept), i Metal Church portano avanti la loro carriera e l’heavy-discorso a loro piacimento, con una potenza di fuoco reale e concreta. Tra alti e bassi e un successo diametralmente opposto a quello che avrebbero meritato (Armored Saint docet), i Metal Church sanno ancora stupire senza trucchi. L’hard/heavy di Say a Prayer with 7 Bullets è scanzonato quanto basta per incendiare i palchi durante la stagione estiva, con i suoi contro-cori, i riff squisitamente rock e la batteria diretta di Stet Howland. L’accelerazione centrale e il triplo assolo ci fanno distruggere la lampada a stelo del salotto in un improvviso gesto di esaltazione. Una sana esaltazione che prosegue durante le note della breve e violenta (perdonate il gioco di parole) Violent Thrills, che ancora una volta affonda le radici negli eighties per poi travestirsi da gemma moderna grazie a un’interpretazione aggressiva di M. Lopes, mattatore della faccenda e vera marcia in più. Kurdt si lancia in un solo slabbrato ma ricco di pathos e feeling prima del gran finale affidato alla “progressiva” All That We Destroy, che congloba un po’ tutte le sfumature del suono MC, non disdegnando un refrain che sembra provenire da Hanging in the Balance e dai discussi ‘90. Menzione d’onore a My Favorite Sin, bonus track che sembra appartenere al Vault dei ricordi. Più pacata e melodica, sarebbe stata perfetta a metà scaletta dopo l’urgenza di Making Monsters.

Non si può avere tutto, e così ci apprestiamo ad aprire l’ennesima birra per stemperare il caldo torrido di questo periodo, buttando un occhio verso la collezione di cd che ci guarda sogghignante. Un nuovo album da inserire, un altro ascolto portato a termine tra i migliaia di suoni provenienti dalla forgia del passato. I Metal Church centrano il difficile obiettivo grazie all’oscuro e ritmato Congregation of Annihilation che sì, spara le sue cartucce migliori durante la prima parte (grazie anche a una title-track inarrivabile), ma che riesce a portarsi a casa un insperato 8 in pagella. Per quanto detesti la parola “fan”, non posso che essere felice di un ritorno così bello e convincente, che ha il merito di elevare ancora una volta la difficile carriera quarantennale della band. Onestà, perseveranza e talento: il Tempo è relativo.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
83.5 su 16 voti [ VOTA]
Argo
Lunedì 10 Giugno 2024, 15.08.53
14
Ottimo cd, ci sono dei passaggi che suonano tipicamente Metal Church, in generale trovo veramente godibile tutto il lavoro. Con questa band si va sempre sul sicuro.
Beastman
Giovedì 3 Agosto 2023, 10.54.56
13
Grandi sempre
Mac
Venerdì 21 Luglio 2023, 16.10.42
12
Benvenuto lopes incredibile
Give\'em The Axe
Martedì 18 Luglio 2023, 15.45.04
11
Per me, insime a Sacred Outcry, Triumpher War Dance e Ageless Summoning tra i dischi dell\'anno. Scorticante ed inebriante. Lopes incredibile, degna nuova voce dei MC. Avanti così, eroi!!!
Salvo.
Martedì 18 Luglio 2023, 6.53.36
10
Intendiamoci... l\'album è riuscito, ma personalmente non gradisco molto la voce del nuovo arrivato. Dovrebbe cantare di più e urlare di meno.
Aceshigh
Domenica 16 Luglio 2023, 16.37.58
9
Graditissimo ritorno! Credo sia l’album più aggressivo e compatto almeno dai tempi dell’ultimo con Wayne (Masterpeace), chissà: forse anche per reazione alle tristi vicende che hanno coinvolto la band negli ultimi tempi. Questo approccio più diretto si adatta perfettamente al timbro del nuovo singer (molto più vicino al suddetto Wayne che a Mike Howe), ma allenta le briglie anche per esempio al drummer Howland, un gran bel motore. Come dice JC poco sotto, è un album stilisticamente molto omogeneo; mi sarebbe piaciuto almeno un brano un po’ più elaborato, magari un semi-slow alla Watch The Children Pray, ma va bene anche così. Ci sono diversi bei pezzi, specialmente nella prima parte (title-track, Pick a God and Pray, Me The Nothing). Voto 80 meritato!
Galilee
Domenica 16 Luglio 2023, 14.25.19
8
Grandi. Sono curioso di ascoltarli.
Lux Chaos
Domenica 16 Luglio 2023, 8.08.59
7
Le prime 7 sono uno spettacolo, le ultime 4 calano un po ma comunque il livello è assolutamente buono. Grande disco veramente!
JC
Sabato 15 Luglio 2023, 21.45.38
6
Disco veramente forte, unico difetto l\'essere molto omogeneo e schiacciaossa dall\'inizio alla fine. Vanderhoof ha nelle sue corde anche soluzioni più melodiche e progressive che potrebbero arricchire il sound della band. 80
Tino
Sabato 15 Luglio 2023, 20.51.52
5
Per me un gran bel disco con un cantante mostruoso. Pezzi veramente riusciti voto 80 anche per me
dariomet
Sabato 15 Luglio 2023, 20.42.49
4
Bello davvero, anche per me almeno 80. Di questo disco sono stupende pure le bonus track ( salvation) . complimenti vivissimi ai metal church
Jo-lunch
Sabato 15 Luglio 2023, 20.10.36
3
Non mi aspettavo un album così ben riuscito, sorpreso dalla bravura di un Marc Lopes in piena forma che (anche se il rimpianto ci sarà sempre) che non sfigura nei confronti del grande e amato Howe. Qualche tono cupo, varie sfumature, heavy metal bello e coinvolgente. E, per finire, mi sono piaciute le parole usate da Riccardo : onestà, perseveranza e talento.... Tutto questo e tanto altro sono i Metal Church. Buona serata a tutti.
Shock
Sabato 15 Luglio 2023, 15.50.53
2
Un più che discreto album che parte benissimo, ma poi si perde un po\' nella seconda parte. Godibile.
Fabio
Sabato 15 Luglio 2023, 14.09.07
1
Posto il fatto che per me i primi due sono capolavori irraggiungibili, questo \'rischia\' seriamente di essere il miglior album dai tempi di Blessing In Diaguise, almeno così a botta calda. Ottima la prova fornita da Marc Lopes. Una leggenda cominciata nel \'79 allorché band come Anvil Chorus, Leviathan e appunto Metal Church si scambiavano i musicisti....giusto: onesta\', perseveranza e talento....per me si può arrivare anche ad un 85 agile, se riferito all\'annata.
INFORMAZIONI
2023
Rat Pack Records
Heavy
Tracklist
1. Another Judgment Day
2. Congregation of Annihilation
3. Pick a God and Prey
4. Children of the Lie
5. Me, the Nothing
6. Making Monsters
7. Say a Prayer with 7 Bullets
8. These Violent Thrills
9. All That We Destroy
10. My Favorite Sin*
11. Salvation*
Line Up
Marc Lopes (Voce)
Kurdt Vanderhoof (Chitarra)
Rick Van Zandt (Chitarra)
Steve Unger (Basso)
Stet Howland (Batteria)
 
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