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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Metal Church - The Human Factor (Reissue)
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( 6106 letture )
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Altra meritevole operazione di recupero/ristampa da parte della SPV che dona nuova visibilità ad un gruppo assolutamente storico come i Metal Church e ad un disco come The Human Factor che, pur non essendo a mio parere il migliore della loro discografia, riveste comunque una notevole importanza sia nella loro vicenda personale sia nella storia del Thrash americano.
Ho amato veramente moltissimo i primi due platter della Chiesa del Metallo, l’omonimo Metal Church -del quale conservo ancora una t-shirt che ora mi arriva ignominiosamente sullo stomaco- e The Dark, ed anche Blessing in Disguise non mi era dispiaciuto; i Metal Church si trovarono qui a fare i conti con due grosse avversità oggettive: i cambi "pesanti" nella line-up, col fantastico duo Vanderhoof-Wayne ormai impegnato nei rispettivi progetti (il primo firma comunque gran parte dell’album) e, soprattutto, con la band di Seattle che si trovò suo malgrado a dover fare i conti con l’eplosione, proprio proveniente dalla città natale, del fenomeno Grunge che tante bands avrebbe spazzato via; si possono avere molte idee personali sul grunge, personalmente, a parte alcuni gruppi oggettivamente interessanti, non l’ho mai apprezzato più di tanto considerandolo in larga parte immediatamente contaminato dal business, ma ciò che conta in questa sede è che ebbe un impatto spesso nefasto sull’allora complessivamente florido mondo dell’HM, Metal Church compresi.
Quello che salta immediatamente agli occhi, anzi alle orecchie, è che The Human Factor è caratterizzato da un massiccio uso di riffs di stile Anthraxiano, vuoi per l’apporto portato dalle nuove immissioni in ruolo (l’ex roadie dei ‘Tallica J. Marshall alla chitarra e l’ex Heretic M. Howe dietro al microfono), vuoi per ribadire con fierezza l’appartenenza ad un genere e ad un mondo tetragono alle contaminazioni del mercato, producendo quindi un LP sicuramente meno pregno delle atmosfere oscure presenti agli inizi e per certi versi più immediato ed essenziale, producendo con ciò un miglioramento rispetto a Blessed in Disguise ma, a mio parere, perdendo parte della loro qualità migliore, ossia la capacità di miscelare pesantezza ed ossianicità in maniera squisita.
The Human Factor è in ogni caso un’ottima miscela tra passaggi Thrash pesanti e veloci ed altri più ragionati che mettono in mostra una certa discendenza da un certo HR d’antan, in quest’ottica già la title-track serve a mettere le carte in tavola, niente di clamoroso come songwriting, ma un brano ben fatto condito da soli killers, più immediata Date with Power, mentre The Final World e Mourning mostrano quel lato un po’ più HR di cui parlavo in precedenza; In Harm’s Way è una ballad, e questo tipo di pezzo è sempre stato una caratteristica positiva dei Metal Church, che sono riusciti ad interpretare un tipo canzone difficile all’interno di questo genere con una attitudine "nera" che mi è sempre piaciuta, qui, in linea col disco, è eseguita in maniera più lineare forse, ma comunque in maniera positiva.
Micidiali e paradigmatiche dello stato dell’arte del Thrash sound dell’epoca In Due Time e Agent Green, prive di fronzoli e da headbanging continuo; probabilmente è però Free From Reality l’episodio migliore di The Human Factor, vuoi per la struttura in sé del pezzo, ottimamente pensata, sia per le subliminali citazioni dei migliori episodi delle migliori Thrash bands dell’epoca, il tutto sempre nel pieno Metal Church style; a chiudere una leggermente bluesy Betrayed e un’efficace The Fight Song.
Continuo a preferire i primi due lavori della loro discografia, ma The Human Factor è un ottimo esempio di Thrash americano e si colloca senza dubbio tra i dischi da possedere, preferibilmente nell’edizione originale, ma anche questa marcata SPV è certamente più che valida anche considerando le note biografiche contenute all’interno, non proprio esaurienti, ma utili per far venire voglia di approfondire il discorso a chi è interessato, spero che in futuro siano ancora in grado di riproporsi a livelli almeno dignitosi dopo la loro ultima discreta fatica, perché è bello sapere che certi moniker continuano ad accompagnarti dopo tanti anni.
One, make some money; two, overexpose Sincerity is felt much more when the human factor shows When the human factor shows
Stay Heavy.
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VOTO LETTORI
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89.29 su 197 voti [
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Non me lo ricordo benissimo, ma ricordo che partiva alla grande e poi calava nella seconda parte. |
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Sbaglio cci fu  |
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Ma perché THU e non THF? |
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GRANDE ALBUM! 91 e no 79 |
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29
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Dà un pò l'idea di un disco di transizione verso lidi più melodici, comuqnue qui di classe ce n'è da vendere, le canzoni non sono tutte capolavori ma sono tutte belle. Forse un pò troppo lungo. Voto 83 |
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28
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Non mi pronuncio con votazioni su questo album perche’ quando usci’ dopo l’incredibile Blessing In Disguise avevo un tale hype (come si direbbe oggi ) che forse fu proprio x questo che non mi colpi’ piu’ di tanto. Ottimo, alcuni pezzi fantastici, grande la sezione ritmica, voce stellare e solito trademark della Chiesa (ma con una vena rock’n’roll piu’ accentuata qui secondo me) ma non al’altezza dei 3 capolavori precedenti imo. C’è da dire che live i pezzi risaltano molto di piu’, In Mourning con la formazione originale è spettacolare! Bellissimi anche i testi |
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27
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Un album che poteva essere il quarto capolavoro consecutivo della Chiesa Metallica.. e lo era ..fino alla A side! Purtroppo non ho mai digerito i pezzi della seconda metà dell'album, buoni ma non memorabili..Unica nota veramente negativa la copertina inguardabile !! |
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Concordo! Fino a questo The Human Factor per i Metal Church sono solo capolavori. L'unica differenza tra questo e i precedenti è che, essendo uscito in un periodo non proprio felice per il metal classico, non se lo è filato nessuno. Il lato A è semplicemente perfetto, da 100 e lode, nel complesso per me è un 92. |
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Bellissimo anche questo! Da avere come gli altri 3!! |
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Album da 8,5 e tra i migliori del genere. Album che ho amato e che fu uno dei miei preferiti nel 1991. La cosa strana è che l'unico pezzo debole è la title track messa in apertura, per il resto un filotto di gemme, tra cui In Mourning e In Harm's Way su tutte. |
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Ahahahah giusto Raven. Beh a me sto disco piace: è, ed era, nettamente superiore alla produzione media dell'epoca. Ma i primi Church con Dave rimangono comunque un'altra cosa. Se ci fosse giustizia 'The Dark' sarebbe ricordato all'altezza dei Metallica dell'epoca, aveva tutto per sfondare: canzoni memorabili, energiche e melodiche al punto giusto, solo che loro al contrario dei Metallica che già flirtavano Spaghetti western di Morriconiana memoria, che poi sarebbe esplosa in 'The Unforgiven'; i Church rimanavano integralisti e le parti più melodiche erano apprese dal modus operandi di 'Childern Of The Sea' e già preconizzavano il sound morboso dei Savatage dell'immenso 'Hall Of The M.K.'. Qui si rifugiano spesso in un riff rama che in alcuni punti ricorda l'hard yankees dei Riot 'evoluto'....ma 'The Dark' è un blockbuster mancato chissà per quale strano motivo; se non quello, ripeto, di non 'vendere' assolutamente nulla che non sia 'commercializzabile dall'interno'. |
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ma infatti, solo 79/100... una vera vergogna. Pensate che io quando a scuola mi davano 8- denunciavo l'insegnate alla procura. |
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ok conluci di ferro.. grande album..però definire "in harm's way" una ballad...boh!?! secondo me è SOLO una SPLENDIDA canzone. n |
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20
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Mio Dio che voto ingeneroso, 79 una bestemmia, a uno degli album più belli della storia dell' heavy metal. The Human Factor un Album di Solido-(METALLO PESANTE) 90/100 CAPOLAVORO. La parola che continua a venirmi in mente mentre ascolto questo album è "METALLO PERFETTO". Ci sono grandi riff, memorabili momenti musicali, testi sempre intelligenti... ma alla fine non è difficile per me descrivere l'album come uno dei più grandi & riusciti album dei METAL CHURCH. Le chitarre hanno un tono avvolgente, più morbide sulle ballate, e così via. Gli assoli sono esatti e perfetti, e sono ben inseriti nella struttura delle canzoni, i Metal Church fanno un lavoro ammirevole (in The Human Factor). La voce di Mike Howe vola qui, è semplicemente GRANDIOSA, ed è una combinazione perfetta per la musica proposta cioè HEAVY METAL STELLARE. Le sue performance sui brani come in tutto l' album sono perfetti - forse la sua migliore performance . I testi sono ben scritti, Consiglio vivamente di comprare questo CAPOLAVORO. Date un ascolto a PERLE come The Human Factor - Date With Poverty - Agent Green - Betrayed - In Mourning. |
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19
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Senza Wayne alla voce non saranno mai più la stessa band, disco sub standard all'epoca. Del sound gravido di sinistri presagi, di chiesa abbandonate e sconsacrate nel nome del metal non vi è più traccia! Quasi, quasi preferivo la nuova creatura dello stesso Wayne: i Reverend |
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Ottimo disco, ha un'atmosfera strana, secca, non saprei dire... comunque da avere. |
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i primi 5 pezzi sono grandiosi; poi cala parecchio. |
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Si , si, mi riferivo ad un periodo generale di cambi dopo gli inizi. |
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Bellissimo disco di power metal americano! p.s.:Mike Howe ha cantato anche su "Blessing in Disguise" |
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Mi pareva strano che il disco in questone nn t piacesse, è stupendo!!!! |
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scusate tanto...ho letto metal church ed ho pensato all ultimo...human factor lo adoro...anzi 79 è anche poco |
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na...mezza cagata..nn mi è piaciuto proprio |
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Eh eh eh... intendevo in ambito Metal...^^...^^... cmq... nuovamente lol... eh eh eh...!!!! |
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Però la frase: basta etichettare...è tutto metal...è un capolavoro..ah ah ah...allora anke metal è un etichetta no? dai N I B nn ti arrabbiare, lo sai che ti voglio bene......ah ah...hail! |
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Anche io, nonostante le autoclassificazioni del sito ufficiale, non li considero propriamente thrash ma "limitrofi". A parte questo, preferisco il periodo Blessing in Disguise - The Human Factor - Hanging in the Balance. Il nuovo corso invece non mi entusiasma granchè. Grandissima band comunque. |
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OK,OK, adesso metto a balla il mio vecchio vinile, cosi' visto l'orario svegliero' i miei vicini, poi , visto che è molto che non l'ascolto, dirò cosa ne penso, e vai con la colazione a base di chiesa metallonaaaa |
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Dal sito ufficiale dei MC: Born out of the West Coast Metal scene of the 80's, Metal Church quickly became one of the standout talents of the genre. After signing a deal with Elektra records, they released two critically acclaimed albums. Their self-titled release "Metal Church" postured the band as one of the pioneers of the thrash/metal scene. "The Human Factor." At a time when heavy metal bands moved from the underground and became part of the hair band/pop fad, Metal Church stayed true to their roots. |
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Anche secondo il mio parere non li definirei del tutto Thrash... anche se con alcuni spunti li si possono collocare in questo filone... cmq genere a parte (basta etichettare dai... è tutto metal... l'Importante è quello infine no...^^...??)... quest'album è uno tra i miei preferiti di sempre... behhh non è il debut... quello è tutta un'altra storia... ma ricordo prefettamente quando stringevo tra le mani il Vinile fresco fresco di Stampa... CAZZO, MA CHE TEMPI ERANO QUELLI...?????????? |
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Almeno riguardo questa incisione ed in riferimento all'epoca per me lo sono pienamente. |
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Metal church gruppo thrash? avevano alcune influenze, ma definirli thrash non mi sembra corretto, comunque visti in germania 3 anni fa mi sono piaciuti. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Human Factor 2. Date With Poverty 3. The Final Word 4. In Mourning 5. In Harm's Way 6. In Due Time 7. Agent Green 8. Flee From Reality 9. Betrayed 10. The Fight Song
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Line Up
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Mike Howe (Voce) John Marshall (Chitarra) Craig Wells (Chitarra) Duke Erickson (Basso) Kirk Arrington (Batteria)
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RECENSIONI |
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