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23/03/21
SWANS + NORMAN WESTBERG
ALCATRAZ - MILANO
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Steve Hackett - Wolflight
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( 3787 letture )
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Steve Hackett, il celebre chitarrista dei Genesis, è tornato ancora una volta per deliziarci l’apparato uditivo con il suo prog rock, incentrato fortemente su un guitar-work dalle sonorità piuttosto particolari, che spaziano dal progressive più classico, alle atmosfere arabeggianti e fraseggi acustici vagamente folk. Il risultato che ne segue è un lavoro molto affascinante, sempre variegato, che necessita diversi ascolti per poter essere gustato e interiorizzato come si deve.
Il platter è aperto dall’accoppiata costituita da Out of the Body e la titletrack, la prima è una bella intro, dai fraseggi caldi e avvolgenti, a tratti sognanti. Il pezzo alterna nella sua brevità tutti gli ingredienti che fanno di questo disco un lavoro di classe pura, variandoli con abilità disarmante. Wolflight presenta invece un sound molto eterogeneo, che ricorda a tratti i Genesis più fiabeschi, come avviene nei primi minuti della canzone, per poi evolvere in una sequenza portante dalle tinte epiche, sfociando infine nella sezione centrale in sonorità orientaleggianti, per concludersi in un assolo impeccabile. Le sorprese tuttavia non finiscono qui, la successiva Love Song to a Vampire è una grandiosa ballad nostalgica ed emozionante, con arpeggi spagnoleggianti e tastiere sofferte nel ritonello. La prova al microfono di Hackett è da applausi: il chitarrista/cantante ci accompagna per tutto il pezzo come un menestrello e con la sua voce calda e sentita, riesce a trasportare l’ascoltatore nel giusto mood emotivo per approcciare il pezzo. Tra gli altri episodi degni di nota troviamo l’ottima e ambiziosa Corycian Fire, che colpisce soprattutto per l’alternanza tra campionamenti sinfonici e l’uso impeccabile del sax, oppure la successiva e strumentale Earthshine, dove la chitarra acustica fa da padrona e dimostra quanto sia alto il livello d’ispirazione di Hackett. Ancora una fuga sognante con la rilassatissima e bucolica Loving Sea, che ricorda nel sound complessivo i Jethro Tull più folkeggianti. Infine il disco si conclude con l’ultimo grande scossone, rappresentato dalla superba Black Thunder, che sfodera un ripetuto riff hard rock molto piacevole e da il meglio di sé nella lunga sezione strumentale posta nel finale del brano, dove Hackett sfoggia tutto il suo buon gusto chitarristico e ci consegna una prova di grande intensità.
In conclusione, solo dopo diversi ascolti e attente riflessioni, si può ben dire che Wolfligth conferma l’ottimo stato di salute compositiva di Hackett, mostrandoci un musicista, che pur non dovendo dimostrare o convincere nessuno sulla qualità altissima della sua musica, ancora ci regala album di ottima fattura, mescolando con mestiere e passione i canoni del progressive rock più tradizionale. E per questo noi gli saremo eternamente grati.
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5
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...bellissimo album - bravo Stefano. |
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4
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E veramente un bel disco e Steve Hackett ha sempre ispirazione e capacità compositiva da vendere, oltre ad essere un ottimo musicista. Non è all'altezza di Out of the Tunnel's Mouth ma si ascolta sempre con piacere. Concordo con la recensione. Au revor. |
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3
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bel disco!!!! ci regala momenti di grande musica e ispirazione..... va ascoltato diverse volte per apprezzarlo appieno in quanto le canzoni sono diverse le une dalle altre e ai primi ascolto possono spiazzare... voto 85 sono d'accordo ricordiamoci che dopo una cinquantina di anni non è facile trovare sempre l'ispirazione giusta o fare canzoni memorabili grazie di esistere steve....fai parte della mia vita musicale un consiglio a chi non l.o conoscesse ascoltate Metamorpheus....da brividi |
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2
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non mi è mai piaciuta la sua voce,comunque 2 anni fa al tour di "genesis revisited" mi ha fatto rabbrividire di gioia |
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1
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Bellissime le atmosfere, ma a me non ha preso più di tanto  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Out Of The Body 2. Wolflight 3. Love Song to a Vampire 4. The Wheel’s Turning 5. Corycian Fire 6. Earthshine 7. Loving Sea 8. Black Thunder 9. Dust and Dreams 10. Heart Song 11. Pneuma 12. Midnight Sun
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Line Up
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Steve Hackett (Chitarre, voce ed arabic lute) Amanda Lehmann (Voce addizionale) Roger King (Tastiere) Rob Townsend (Sassofono e duduk)
Nick Beggs (Basso) Gary O'Toole (Batteria)
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