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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Necrodeath - Phylogenesis
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( 6990 letture )
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Li avevamo lasciati nella fredda Romania, con un concept oscuro e ben distante dal sound della loro restante discografia, sul Conte Dracula.
Li ritroviamo con Phylogenesis, altro concept album incentrato questa volta sul tema dell'origine delle specie, pronti a riaffermare la propria posizione all'interno del panorama thrash/black mondiale.
Si, proprio così, perché il nuovo lavoro della seminale band ligure è molto più vicino ai lavori che l'hanno resa grande, tra i quali non possiamo non ricordare Into The Macabre, Fragments Of Insanity e Matter Of All Evil, piuttosto che a Draculea, del quale pochi fans si dichiararono davvero soddisfatti.
E lo si capisce sin dalle primissime note di Awakening Of Dawn, opener travolgente in cui il buon Peso martella senza sosta con la solita potenza, precisione, varietà e freschezza di sempre, accelerando, rallentando, inserendo inaspettati fill e ritmi dal sapore vagamente epico – in ogni caso non così spiccatamente come sul precedente disco – costruendo una base ritmica di immenso livello. Ma i compagni non si fanno certo attendere, e mentre il talentuoso Pier Gonella macina devastanti riff che sembrano direttamente arrivare dai Necrodeath dei dischi più thrash, Flegias appare più in forma che mai, e la sua voce è quella aggressiva e graffiante che tutti noi conosciamo, capace di coniugare il cantato tipico del thrash metal con elementi black/death, ottenendo un timbro unico, rabbioso e inquietante come pochi altri. Ma la vera conferma arriva con la successiva I.N.R.I., che lotta per il titolo di canzone migliore del disco: sei minuti di running time in cui non un calo, non un'imprecisione, non un attimo di debolezza riesce a scalfire la prova della band. Super-protagonista ancora una volta, ma che ve lo dico a fare, una batteria a dir poco stratosferica, che si snoda con stupefacente abilità tra ritmi complessi, istrionici, variegati e contorti, ma anche su vere e proprie sfuriate che non si possono definire con un termine diverso da estreme. Non sarebbe però giusto omettere di parlare più in generale del lavoro dell'intera band nel confezionare questo ottimo brano: il riffing è potente e ispirato e le linee vocali quantomai incisive, l'inizio lento ed evocativo, ma lungo i sei minuti di durata si sfodera l'aggressività dei nostri regalandoci un pezzo irresistibile. Stesso discorso, forse anche più accentuato, per la trascinante The Theory, in cui il ruolo di protagonista se lo merita ora Pier Gonella, i cui riff tessono una trama sonora fittissima e impenetrabile, su cui si snoda un ritornello d'impatto e per il quale prevedo grande partecipazione ai live. Si cambia registro con Extreme Emotional Shock, pezzo che mi ricorda i Necrodeath più cupi di 100% Hell, quelli di pezzi come Identity Crisis: il brano è angoscioso e claustrofobico, e la linea vocale – interpretata dall'ospite Zanna dei Raza De Odio - ottiene qua una prestazione d'eccezione, più potente ed evocativa che mai, sebbene il pezzo in sé risulti dopo un po' di ascolti leggermente monotono. Ma almeno ancora due ottimi pezzi ci aspettano: il sound monolitico – reso tale da una sezione ritmica favolosa in cui spicca ora il basso di GL - che si snoda lungo tutto il brano costituisce un'efficacissima spina dorsale da cui possono distaccarsi i virtuosismi – mai fini a se stessi, ma spesso in un'ottica di riffing penetrante e coinvolgente – di Gonella, oltre ad un refrain di ottima presa. Propitiation Of The Gods, che cuoi suoi sette minuti e mezzo è la canzone più lunga del platter, si apre invece con la chitarra classica dell'altro ospite Paco (sempre in arrivo dai Raza De Odio), a cui si aggiungono lentamente i compagni: prima la batteria, poi il basso si preannuncia attraverso piccoli inserimenti, e infine gli acidissimi riff della chitarra e il sempre più stratosferico Flegias, con il quale si scatena un'apoteosi di rabbia musicale; il brano trita l'udito dell'ascoltatore senza pietà, e si candida al titolo di migliore del disco. Poi, quando tre sole canzoni mancano per chiudere il lavoro, succede quello che non ti aspetti: i pezzi successivi sono infatti decisamente inferiori a tutto ciò che è arrivato prima, e l'effetto non è certo piacevole. Cloned World all'inizio appare ancora come un ottimo brano, forse ancora più cattivo e veloce dei precedenti, ma il ritornello è moscio e trascurabile, così come la sezione atmosferica centrale e l'assolo di Gonella, di ottima esecuzione ma troppo slegato dal contesto generale, e l'ultimissima parte, di nuovo di discreta fattura, non basta a portare questa canzone oltre la risicata sufficienza. Sufficienza che invece manca del tutto a Persuasive Memory e Final War: la prima è priva di qualsiasi mordente, e il suo incedere monotono porta invita spesso l'ascoltatore ad avanzare prima della conclusione; la canzone che chiude il disco è più o meno dello stesso tipo, con l'aggravante di avere un running time di oltre sette minuti. Un vero peccato concludere il disco a questo modo, penalizzando pesantemente un lavoro nel quale, alla fine, si rischia di non arrivare in fondo.
A conti fatti, Phylogenesis è un disco di buon livello: i detrattori della band lo vedranno come un tentativo un po' ruffiano di riaccaparrare fan persi col precedente Draculea tornando a sonorità più "collaudate"; non escludo che il dubbio si sia formato anche nella mia mente, ma in nome della stima che ho sempre provato per i Necrodeath sono disposto a passarci sopra. Certo che senza quei tre pezzi finali il voto finale sarebbe stato notevolmente maggiore...
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8
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Buon album, complessivamente uno dei più ragionati della loro lunga carriera; questa caratteristica lo rende un pelo meno coinvolgente di altre loro release, ma ad ogni modo sono sempre i Necrodeath... non mi hanno mai deluso. The Theory è veramente una figata! Concordo con il 79 della recensione. |
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7
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Micidiale, meglio di 100% Hell. Forse manca il pezzo di punta ( come Forever Slaves) ma la qualità generale è sempre alta. |
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6
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Riascoltato stamattina, per me il migliore da 100% hell e dopo i primi due...e secondo me il tutto è dovuto allo stile più heavy e cesellato di Gonnella che ha portato una ventata d'aria fresca nel songwriting...bello, 80! peccato che Idiosyncrasy non mi abbia di nuovo soddisfatto! Speriamo nel prossimo! Grandi necro |
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5
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Non un capolavoro, ok, ma decisamente sopra la sufficienza. Molto belli gli assoli di Gonnella, riescono ad essere ben amalgamati al contesto. Non condivido per nulla, invece, la valutazione negativa sull'ultima traccia, "Final War": secondo me è una delle migliori, tecnica, feroce e, in alcuni tratti, anche epica, molto coinvolgente. A parte questo, la recensione rende giustizia a un buon disco. 75/100 |
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4
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mi aspettavo una cagata e invece ho trovato un bel lavoro,potente e tecnicamente ben riuscito....bravi Necrodeath |
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3
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Preso oggi e ascoltato finora una sola volta: la prima impressione è quella di avere tra le mani un prodotto ben strutturato e studiato(secondo me grazie a Pier gonella). |
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2
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Si sono d'accordo su questo... rispetto ai dischi precedenti è più strutturato e credo ci sia stato un grosso studio a livello di songwriting che si riflette in molti dei pezzi.. che dire, possono anche fare dischi che non sono dei capolavori ma non riusciranno mai a deludermi completamente. |
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1
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Bello...Di sicuro non all'altezza di "Mater of..." ma indubbiamente valido. Inoltre si nota una certa evoluzione stilistica e compositiva. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Awakening Of Dawn 2. I.N.R.I. 3. The Theory 4. Extreme Emotional Shock 5. Time Never Dies 6. Propitiation Of The Gods 7. Cloned World 8. Persuasive Memory 9. Final War
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Line Up
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Marcelo "Flegias" Santos - Vocals Pier Gonella - Guitars GL - Bass Marco "Peso" Pesenti - Drums
Additional Musicians: Maxx - Additional Rhythm & Lead Guitars Zanna (Raza De Odio) - Vocals in ''Extreme Emotional Shock'' Paco (Raza De Odio) - Classic Guitar in ''Propitiation Of The Gods''
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