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HOLLYBLOOD - #27 - The Wicker Man
22/03/2021 (2341 letture)
Il nome The Wicker Man suonerà probabilmente familiare anche ai lettori meno cinefili di queste pagine: è il titolo del brano degli Iron Maiden, non particolarmente riuscito a dire il vero, che apre l’album Brave New World. La canzone in questione, l’avrete capito, prende spunto proprio dal film omonimo, di cui ci accingiamo a parlare. I padrini dell’heavy metal britannico non sono gli unici ad aver attinto da questa pellicola, anzi. ISecondo il giornaleThe Independent, si tratta del film inglese più influente degli ultimi 50 anni. The Wicker Man ha infatti lasciato un’eredità immensa: prima di tutto sul filone noto come folk horror, del quale la pellicola ha praticamente scritto i codici estetici. I recenti Kill List, The Apostle e soprattutto il superbo Midsommar ne sanno qualcosa. Più generalmente, la potenza e la bellezza delle immagini ha avuto un impatto globale e duraturo, a cui l’universo musicale estremo, come anticipato, non è rimasto impermeabile.

Uscito nel 1973, il film è stato girato da Robin Hardy e vede l’iconico Cristopher Lee nel ruolo di coprotagonista. Le vicende iniziano con l’arrivo del sergente Neil Howie (Edward Woodward) a Summerisle, una remota e fittizia isola della Scozia. Il nostro vi si reca per indagare su una ragazzina del posto che, stando ad una lettera anonima che gli è stata recapitata, sarebbe scomparsa. Il rigido funzionario si scontra fin da subito con gli abitanti di questa contrada sperduta e rurale. Un po’ ostili e un po’ strafottenti, gli autoctoni fanno orecchie da mercante e rispondono alle domande di Howie in maniera contraddittoria e elusiva. Peggio ancora: fervente cristiano, il nostro si rende conto con orrore che l’isola è una vera e propria comunità pagana, i cui abitanti venerano le divinità celtiche, celebrano strani rituali e praticano l’amore libero. Nemmeno l’incontro con il signorotto locale, Lord Summerisle (Cristopher Lee), migliora le cose, anzi. Il clima si fa sempre più greve, ma il protagonista sceglie di rimanere, deciso ad andare in fondo alla questione. Ciò si rivelerà un grave errore, perché gli eventi precipiteranno… (occhio, da qui in avanti iniziano gli spoiler).

IL RAMO D'ORO E GIULIO CESARE
Suonerà banale, ma quello che colpisce immediatamente del film sono proprio le immagini. The Wicker Man offre un’esperienza visiva unica e affascinante, coloratissima e sempre sopra le righe. Questo è reso possibile dal sapiente uso dei dettagli: l’occhio sullo scafo della barca, l’insegna della locanda, gli inquietanti dolci in vendita nella drogheria locale, per non parlare delle maschere, dei travestimenti degli alberi del maggio. Ogni elemento, dal più insignificante al più esplicito, contribuisce a creare un’atmosfera onirica e misteriosa, che risulta ancora efficacissima al giorno d’oggi. Lo sfoggio di costumi e credenze popolari, per quanto fittizi, dà alla pellicola un’innegabile dimensione etnologica. E non si tratta solo di un’impressione: per ricreare il microcosmo pagano e folkloristico di Summerisle, gli autori della pellicola si sono ispirati al Il Ramo d’Oro di James Frazer, un’imponente antologia sulla mitologia e la religione che costituisce uno dei testi più importanti dell’antropologia della fine del XIX secolo. Le influenze illustri non finiscono qui. L’uomo di vimini che dà il nome al film -bisognava pur parlarne prima o poi-, trae ispirazione dai Commentarii de bello Gallico di Giulio Cesare. In un passaggio del testo, il condottiero romano descrive una strana macchina di morte utilizzata dai Galli: Tutto il popolo dei Galli è molto dedito alle religioni, e per questo motivo (…) sacrifica uomini come vittime o fa voto di sacrificarli (…) Altri hanno statue di immane grandezza, le cui parti del corpo intrecciate in vimini essi riempiono con uomini vivi; dopo aver incendiato questi, gli uomini periscono, avvolti dalla fiamma. Bisogna dare atto a Robin Hardy di aver tenuto fede alle parole di Cesare: l’apparizione dell’uomo di vimini, riservata agli ultimissimi minuti della pellicola, è terrificante.

MUSICA TRADIZIONALE E FIORI DI PLASTICA
Se le immagini risultano così efficaci, è anche grazie alla musica, l’altro elemento chiave del film. Le 13 canzoni della colonna sonora sono state arrangiate per alludere a una cultura europea pagana precristiana e contengono dei brani tradizionali, delle filastrocche e delle canzoni originali di Paul Giovanni. Questi si è basato su composizioni tradizionali inglesi quali Miri it is, Hey e Sumer is icumen, risalenti al Medioevo, o le più “recenti” Johnnie Cope, The Highland Widow's Lament o Rigs O' Barley. Suadenti, oniriche e talvolta seducenti, queste canzoni accompagnano molte scene importanti –sono talvolta cantate e suonate dagli stessi personaggi– e contribuiscono all’instaurazione della particolarissima atmosfera che pervade la pellicola.

Vale infine la pena di sottolineare che il film è stato girato con un budget di mezzo milione di sterline, vale a dire quattro soldi, anche per gli standard dell’epoca. Per risparmiare, il regista fu costretto a girare in ottobre, anche se la storia si svolge in primavera. Di conseguenza, in molte scene gli alberi furono ricoperti di foglie e fiori di plastica. Per rendere possibile la realizzazione del film, di cui si era galvanizzato, Christopher Lee ha spesso sostenuto di averci lavorato gratuitamente. Insomma, un altro elemento che parla a favore di Robin Hardy e compagni, capaci davvero di fare grandi cose con pochi mezzi.

CRISTIANESIMO CONTRO PAGANESIMO?
L’avrete capito, in The Wicker Man il tema della religione è centrale. Il film inizia non a caso con un flashback in una chiesa, e finisce in maniera speculare con la cerimonia in onore delle antiche divinità venerate sull’isola. Il caratteraccio e l’intolleranza del protagonista, opposti all’indole gaudente e colorata degli autoctoni, hanno popolarizzato l’idea che la pellicola veicoli un messaggio anticristiano. Si tratta a mio avviso –mi permetto di esprimere il mio parere, e sono curioso di conoscere il vostro– di un’interpretazione superficiale, per quanto diffusa. È innegabile che il regista metta in scena lo scontro tra due universi spirituali e che calchi la mano nel mostrare le loro differenze. Quest’opposizione si riassume nel rapporto tra i due coprotagonisti, che incarnano le caratteristiche dei rispettivi sistemi di valori: da un lato l’ottuso e puritano funzionario, intransigente e sempre pronto a indignarsi, dall’altro il colto e illuminato nobile locale, all’apparenza tollerante e comprensivo. Ma sarebbe un errore condannare completamente il sergente Howie: benché non particolarmente simpatico, egli agisce seguendo la sua idea di morale, deciso a salvare una ragazzina a cui gli abitanti dell’isola si riferiscono in maniera confusa e inquietante –insomma, il sergente ha tutto il diritto di sospettare il peggio. Il comportamento dubbio degli autoctoni ha, come si capisce alla fine del film, un obiettivo ben preciso, e qui risiede il principale problema del vedere un messaggio anticristiano nel film. Per quanto i "pagani" siano mostrati come delle persone normali e solari, sono loro che decidono di giustiziare in maniera cruenta e arbitraria un innocente, non il contrario (sempre che si voglia interpretare gli eventi in maniera letterale). Insomma, la situazione dipinta da Robin Hardy è più complessa di un conflitto tra "cristiani cattivi" e "pagani buoni", perché c’è del buono e del marcio da entrambe le parti, e ciò rende la vicenda molto più interessante. La scena finale farà in ogni caso la gioia di chi non simpatizza per la Chiesa e al contrario adora i Marduk, che ne hanno usato un estratto all’inizio dell’evocativa Slay the Nazarene.



Griso
Giovedì 25 Marzo 2021, 8.39.28
13
Esattamente, mi riferivo al film "Apostle" (senza il "The" quindi), uscito nel 2018.
GT_Oro
Giovedì 25 Marzo 2021, 6.54.31
12
@therox68 Io ne ho visto uno molto più recente uscito per Netflix penso nel 2019 o 2020
therox68
Mercoledì 24 Marzo 2021, 23.05.50
11
Scusami " Griso" ma il film The Apostle non è del '97? A parte questo bell'articolo.
gamba.
Mercoledì 24 Marzo 2021, 19.42.33
10
Gli hexvessel, nel loro live from the forest di un anno fa, hanno suonato gently johnny. Quando l'ho visto è stata una sorpresona. Menziono anche l'ormai vecchiotta ma piacevole "wicker man song" (willow's song sostanzialmente) di nature and organisation. E, per concludere, l'omaggio dei radiohead nel video di burn the witch. Tanti artisti hanno preso qualcosa da questo film, dalle cover dei brani ai frammenti dei dialoghi.
GT_Oro
Mercoledì 24 Marzo 2021, 16.23.42
9
A me come impostazione ha ricordato anche La Nona Configurazione, altro titolo che i più non conoscono... quei film fatti con 2 spicci che si basano tutti sulla bravura degli attori e della troupe.
Rob Fleming
Mercoledì 24 Marzo 2021, 12.41.17
8
A me piacque per le atmosfere che offriva. Un modo di fare cinema che trovo ancora magnetico e ormai scomparso: niente o quasi effetti speciali, solo recitazione (e nemmeno di quelle memorabili). Però ha il suo fascino. La problematica del messaggio non me la sono mai posta, forse andava visto all'epoca in cui uscì (e comunque a pensarci bene alla fine chi ci rimette la buccia è il cristiano che muore in modo orribile dopo aver fatto di tutto per salvare un innocente. Quindi...).
Red Roger
Mercoledì 24 Marzo 2021, 10.59.26
7
Grazie per avermi salvato la serata , il remake con Nicolas Cage l 'ho visto ma non conoscevo l originale...mea culpa. Che dire ?! questo film ha tutto ciò che potrei desiderare....la Scozia , il paganesimo celtico , del sano horror ....e qualche bionda discinta ahaha. Tornando seri non credo si possa definire un film anticristiano tout court , ma per approfondire le varie sfumature servirebbe una vita
GT_Oro
Mercoledì 24 Marzo 2021, 8.52.04
6
Molto bello, al contrario di Mindsommar che mi ha fatto addormentare a più riprese e che ho trovato un fenomeno pompatissimo quanto vuoto di contenuto. Piuttosto, meno pretenzioso e più genuino, sul genere ho trovato molto più piacevoli sia The Apostle ma soprattutto quel gioiellino che è The Ritual.
Zess
Martedì 23 Marzo 2021, 21.10.58
5
Fondamentale.
No Fun
Martedì 23 Marzo 2021, 16.28.03
4
Mi era stato consigliato sul forum in una discussione su Midsommar (bellissimo), ma poi l'ho messo in lista e non l'ho mai visto, rimedierò al più presto. Ho visto invece anch'io, come @Altroquando, il remake con Nicolas Cage (che non sopporto, forse anche perché assomiglia a Marylin Manson che a sua volta non sopporto anche perché assomiglia a Nicolas Cage). Inoltre anche qui, dopo la rece dello split Bell Witch/Aerial Ruin, ritrovo Il Ramo d'Oro, mattone che cominciai a leggere vent'anni fa ma che rimase presto spiaggiato come una balena su una mensola. Questa estate lo riprendo.
Altroquando
Martedì 23 Marzo 2021, 11.48.48
3
Ti rringrazio per non aver citato il, per me, orribile rifacimento con Nicholas Cage nella parte del sergente. L'originale al confronto è la Cappella Sistina del cinema mondiale
Griso
Martedì 23 Marzo 2021, 11.14.11
2
Grazie del commento, sono totalmente d'accordo! Eppure, si tratta stranamente di un punto di vista poco diffuso (almeno per quanto mi sembra).
Sha
Martedì 23 Marzo 2021, 9.25.40
1
Fermarsi al messaggio anticristiano è una lettura molto più che superficiale. Per quanto bigotto, con Howie empatizziamo molto, soprattutto qunado viene ingannato. Gli autoctoni, dall'apparenza solare e spensierata, nella loro ambiguità e nella loro "crudeltà" finale sono veramente inquietanti. Io francamente credo che risalti molto di più in positivo la morale e il cercare di fare la cosa giusta (salvare la bambina) di Howie piuttosto che l'apparente spensieratezza autoctona.
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