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26/04/25
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BLOOM- MEZZAGO (MB)
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HOLLYBLOOD - # 8 - La Casa (The Evil Dead)
11/09/2010 (8892 letture)
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15 Ottobre 1981, Redford Theatre, Detroit, Michingan: la prima de “The Book Of The Dead” viene proiettata davanti ai molti ammiratori ed amici (tra i quali i fratelli Coen) di un giovane regista in erba che risponde al nome di Sam Raimi… l’inizio di una leggenda nel campo cinematografico (e non solo) ha inizio.
Nato da una famiglia di negozianti, Raimi si scoprì ben presto dotato di una fervente immaginazione ed estro artistico, tanto da convincerlo a perseguire una carriera scolastica dedita allo studio maniacale delle arti visive: fotografia e cinema. È alla Groves High School di Beverly Hills che il nostro stringe un’amicizia che lo porterà alla realizzazione dei capolavori del cinema horror che tutti conosciamo: Bruce Campbell è il nome che gli appassionati del genere conoscono da sempre, l’unico protagonista assoluto della trilogia splatter-gore più famosa al mondo: The Evil Dead. Siamo negli anni 70 ed i due amici passano i pomeriggi guardando pellicole su pellicole studiando le tecniche recondite della settima arte cogliendone i segreti occulti: è proprio in questi anni che i due artisti girano ben cinquanta cortometraggi horror tra i quali spicca un titolo sinistramente famigliare: Within the Woods.
Il corto della durata di trenta minuti che venne girato con un budget di 1600 dollari in un bosco e in un chalet di montagna rappresenta il vero e proprio prototipo di The Evil Dead. Due adolescenti (Campell e Ellen Sandweiss) si avventurano in un bosco per un pic nic, ma il ritrovamento di un pugnale rituale interrato nella radura scelta dalla coppia causa l’evocazione di un demone. Bruce viene posseduto, Ellen fugge nel vicino chalet dove altri due coetanei la accolgono increduli e la mattanza ha inizio: sangue a litri, mutilazioni, combattimenti corpo a corpo, urla dall’oltretomba e trucchi caserecci dalla cruente efficacia formano il mix vincente della pellicola di Raimi. Grazie a Within the Woods (visionabile nella sua interezza su youtube) il giovane regista riesce a convincere una casa distributrice americana a finanziare la sua opera prima per il grande schermo: The Evil Dead.
Per chi non conoscesse la trama di questo cult-movie dello splatter-gore degli anni ’80 eccovi una sintesi minimale quanto esaustiva. Cinque ragazzi affittano uno chalet di montagna per trascorrere una vacanza all’insegna del relax, ma il ritrovamento di un nastro registrato da un archeologo studioso delle pratiche sepolcrali sumere risveglia entità demoniache che portano al massacro psicologico e fisico dell’intera compagnia di amici. Punto.
Tutto qua? Penserete, sì, tutto qua, perché la trama è l’ultimo elemento da tenere in considerazione quando si ha a che fare con film di questo tipo. La sovrapproduzione hollywodiana di film splatter fotocopia di questo capolavoro ci hanno ormai abituato a non pretendere molto dalle trame di questa tipologia di film, ma inevitabilmente, se si tenta un paragone tra The Evil Dead e qualsiasi pellicola moderna nessun confronto può reggere. Perché? Perché se si elude la recitazione a tratti dilettantistica del cast di questo film, tutto ciò che rimane è un capolavoro di effetti speciali fatti in casa, montaggi assurdamente vividi in stop motion e riprese geniali di un Raimi che sfida le leggi della fisica per riprendere le scene del movie nel modo più terrificante possibile.
Bart Piece è il genio incontrastato degli effetti speciali ottici, a lui si deve l’intuizione che rese un cult questo film e che fece scuola per tutti gli anni ’80: usare le tecniche di animazione fotogramma per fotogramma (fino ad allora utilizzate solo nei cartoni animati) in una pellicola horror. Grazie a questa tecnica è stato possibile girare l’incredibile scena finale dove i cadaveri si decompongono a velocità vertiginose di fronte ai nostri occhi: la pelle si squarcia, i muscoli si autodilaniano, le ossa divengono polvere ed infine non rimane che poltiglia marciscente verde, gialla, nera, il tutto ovviamente, in un lago di sangue. Altro tocco di classe ideato da Bart Piece è la scena dello stupro di Cheryl (Ellen Sandweiss): grazie alla sovrapposizione di piani truccati alle riprese classiche in laboratorio, si assiste all’aggressione carnale da parte dei rami e delle liane del bosco adiacente allo chalet maledetto: una scena mai vista prima in nessuna pellicola e letteralmente agghiacciante.
Tom Sullivan merita di essere citato per la sua incredibile arte del trucco. L’artista (pittore, scultore e fine maestro del lattice) ha dipinto e disegnato centinaia di bozze delle maschere, dei manichini e degli arti incredibilmente verosimili alla fisionomia degli attori per poi riprodurli fisicamente con materiali poveri quali gesso, colla, lattice, gomma e pongo. Tom ha prodotto anche le famose lenti di plastica che servivano a rendere orribilmente mostruosi alla vista gli sguardi dei mostri (indimenticabili le riprese di Cheryl in cantina). Queste lenti potevano essere indossate dagli attori per una breve ripresa dato che causavano orticaria e arrossamenti alla pelle. Lo spirito di sacrificio degli amici di Raimi è una delle componenti che rendono The Evil Dead unico nel suo genere: tutti gli attori durante le riprese hanno sofferto fisicamente per rendere le scene di violenza estremamente realistiche: capitomboli per le ripide scale della cantina, salti acrobatici attraverso finestre, collutazioni dolorose con mobili, coltelli, porte… difficilmente al giorno d’oggi troverete impomatate star hollywodiane pronte a rimetterci la salute per l’arte, ma forse è proprio per questo che odiernamente si preferisce risolvere il tutto con effetti speciali fatti al computer che non possono assolutamente trasmettere lo stesso pathos e la stessa violenza che scaturisce da The Evil Dead.
Anche Sam Raimi ha rischiato la pelle non poche volte per filmare certe scene. Il regista era folgorato dalla volontà di stupire e terrorizzare lo spettatore: impavido di fronte al pericolo è stato il primo ad utilizzare determinate tecniche di ripresa. Armato della celeberrima “shaky cam” (nomignolo che egli stesso ha coniato per la propria cinepresa tremolante) il regista si è fatto spingere su una zattera sulle acque di una palude, si è appeso a testa in giù per svariati minuti ad altezze vertiginose, infine ha percorso a velocità sostenuta il bosco e lo chalet stesso (stanza per stanza) su di una motociletta per impersonificare l’Evil Dead, il demone dannato che perseguita inesorabilmente gli attori per tutta la durata del movie. Le riprese del film sono durate più del tempo previsto: cominciato nel 1979 il film è terminato nel Gennaio del 1980 tanto che si può notare la differente acconciatura dei capelli di Campbell nelle scene girate in cantina. Lo chalet maledetto era infatti privo della famosa botola che portava in cantina: Raimi ha dovuto scavare un fossa di un metro e ottanta per fare alcune riprese, mentre le altre vennero girate nella cantina dei suoi genitori molti mesi dopo. Da notare il poster di "The hills have eyes" attaccato in una stanza in onore del film di Wes Craven che si sdebitò con Raimi mostrando delle sequenze di The Evil Dead in A Nightmare on Elm Street (il primo impareggiabile capitolo della lunga saga di Nightmare).
Come avrete notato non ho mai citato il titolo italiano di The Evil Dead poiché è una mia abitudine chiamare le pellicole col proprio nome originale e non con le immonde traduzioni italiane che puntualmente travisano il significato semantico della titolazione. La Casa è difatti il nome con il quale ognuno di noi chiama l’opera prima di Raimi e molti si ricorderanno la locandina italiana che vede un edificio in stile famiglia Addams su più piani e dall’architettura gotica che nulla centra con lo chalet del film ad un piano, con poche stanze… ma si sa: l’attenzione ai particolari è virtù di pochi. L’imbarazzo e lo sdegno che provo nei confronti di questi “traduttori” viene rinnovato se penso che l’Evil Dead (traducibile in “malvagio defunto” o “morto maledetto”) è, in fin dei conti, il vero protagonista assoluto del film. La genialità dei movimenti della cinepresa di Raimi, coadiuvata dall’ottima colonna sonora di Joe LoDuca e dalla scenografia curata in ogni dettaglio sono le caratteristiche che rendono The Evil Dead un cult. La malvagità stessa è protagonista del film nella sua più cruda rappresentazione: lo spirito evocato dal Necronomicon ex mortis (Il Libro della Morte dei Morti palesemente ispirato a quello lovecraftiano) è Il male puro, indistruttibile, invincibile, eternamente presente e malignamente intelligente. Ogni oggetto dello chalet (mitico l’orologio a pendolo) e la natura stessa dove l’edificio è immerso (gli alberi che stuprano Ceryl e aggrediscono Scotty) vengono posseduti dall’Evil Dead e diventano armi letali per infliggere dolore e terrore ai protagonisti e allo spettatore stesso. Raimi non ci risparmia nulla: una matita diventa un’arma dannatamente dolorosa se vi viene piantata sul tallone; l’amore e l’amicizia sono letali se la vostra fidanzata ed i vostri amici diventano zombi assetati del vostro sangue; una motosega, una trave, una pala diventano strumenti assolutamente necessari per la sopravvivenza... ma alla fine, qualsiasi cosa tenterete di fare, il male vincerà inesorabilmente.
Questo è il messaggio di The Evil Dead: il male non può morire, è una realtà immanente nella nostra vita ed in questa pellicola trova una delle sue trasposizioni più efferate ed annichilenti. Non a caso questo tema è stato ripreso da molti artisti da quando questo piccolo gioiello del cinema ha fatto la sua comparsa nell’81 e fra i primi musicisti a trasporne sul pentagramma la violenza e l’orrore con eguale lucidità è stato il mai troppo compianto Chuck Schuldiner nel capolavoro death metal Scream Bloody Gore. Vi lascio dunque alla visione di The Evil Dead sulle note dell’omonima canzone di Chuck e con il monito sempre valido di Friedrich Wilhelm Nietzsche:
Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro.
Quando guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarda dentro di te.
Premi vinti da The Evil Dead:
Premio Speciale della Giuria e Premio del Pubblico al Festival Fantastique de Paris.
Primo Premio del Festival di Knokke-Heist in Belgio.
Primo Premio del Festival di Sitges in Spagna.
FONTI:
La Casa (The Evil Dead) Definitive Edition 2 DVD
Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/La_casa_(film_1981)
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Raimi è capace di produrre classici immortali e schifezze inguardabili. Questo rientra tra i primi. |
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Ho trovato ora questo articolo..che dire? Il film è un capolavoro del genere, un vero cult intramontabile..il finale secondo me è la scena migliore. Film che ha fatto "storia". |
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Nerkiopiteco speriamo come dici tu per il seguito, la vedo dura, ma spero di sbagliarmi.  |
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Alvarez è stato scelto, pare, direttamente da Raimi e nella produzione compagliono i nomi di B. Campbell e Tapert, assoluta garanzia; più che l'atmosfera del primo Evil Dead mi ha ricordato il secondo e Army of Darkness, insomma più colore e più cartonato. Non mi potevo aspettare un vero remake perchè le tecniche sono diverse e la concezione stessa è cambiata: Evil Dead era un film senza effwetti digitali, con attori e personaggi cani (lo stesso personaggio di Ash nel primo film prende solo botte e sta sempre per terra, evolvendosi poi nel secondo fino a diventare il super macho figaccioso in Army of Darkness) e le riprese erano al limite con rischi per l'incolumità tanto degli attori quanto del regista. Potrebbe essere stato un bel banco di prova per Army of Darkness 2, in fase di produzione..... |
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Ha deluso anche me, visto ieri sera. Non dico che sia una ciofeca, però...niente di che |
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LA CASA REMAKE 2013 visto ieri: La delusione che ho provato al cinema per il REMAKE di questo film è enorme, già dall'inizio si parte malissimo, se vado nel dettaglio la prima cosa che salta in mente / occhi sono: La colorazione del film troppo patinata, manca totalmente il clima, troppo veloce e senza suspance. Tutte le scene migliori dall'originale sono state demolite, e poi la presenza demoniaca alla "the ring" nella prima parte del film è totalmente inutile. Cosa insopportabile la mancanza del ritrovamento del registratore che dava spiegazione del libro dei morti, poi messo in coda nella sigla di chisura (SENZA SENSO). Capisco il cercare di trovare soluzioni diverse e più moderne ma qui siamo a livelli veramente scarsi. Altra tragedia è la musica / colonna sonora, assolutamente fuori contesto (Sembra una colonna sonora per film epici). L'inutilità di questa pellicola è davvero da premio OSCAR. Auguro al regista di poter fare meglio in futuro perchè peggio di cosi è davvero difficile. |
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@arekusu: ti dice niente Autolico il re dei ladri di Hercules/Xena? Altrimenti Alien Apocalypse. Oltretutto ha fatto qualche comparsata nella trilogia di Spiderman |
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@Arekusu: non è affatto sparito, ma ha recitato in altri recenti film di questo stampo, alcuni veramente divertenti e in grado di far rivivere i vecchi anni '80, ti consiglio My name is bruce,e Bubba Ho-Tep. |
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Argento è il mio regista preferito, almeno per quanto riguarda la sua produzione degli anni '70 e '80: ha insegnato a fare cinema horror di alta qualità al mondo intero e rimane un orgoglio nazionale (anche se in Italia, come da copione, è sempre stato trattato come "il pazzo di Profondo Rosso" e mai come il genio che è stato). Quindi ti capisco e non posso che invidiare la tua collezione Enry! |
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Eh che ci vuoi fare, ci sono dei film che adoro e che continuo a comprare (quasi) ogni volta che escono sul mercato. La migliore delle tre è quella della Eagle del 2004 a doppio disco, che propone il film in due versioni e include degli extra abbastanza interessanti. Con 'Suspiria' di Argento, che è uno dei mie film preferiti in assoluto, ho fatto di meglio (o di peggio, a seconda dei punti di vista): sono a cinque, le tre uscite in Italia, quella francese e quella tedesca...xD. |
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Uhahah!! 3 edizioni? Mitico enry! Grazie per i complimenti. |
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Ho tre edizioni dvd del film, direi che mi piace. Ottimo articolo. |
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E i cameo nei tre film di spiderman...bubba ho tep è grandioso!! |
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@Falso Profeta: Beh ha interpretato Elvis in Bubba-ho Tep. Dici poco? |
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no no. è ancora in giro, ha fatto un sacco di b-movie horror (...ok in pratica è sparito) |
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Grande film.... peccato per Campbell che mi sembra sia sparito nell'oblio, secondo me è stato un Jim Carrey degli '80... |
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grandissimo film e tutta la serie la comicità coll'horror è una delle migliori cose che ci hanno portato gli '80s eheh!! |
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Grazie a tutti ragazzi! mi fa piacere vedere in quanti ancora adorino certe pellicole "old school"... ho qualche altro cult-movie del genere in mente di cui mi piacerebbe scrivere. Rimanete sintonizzati. |
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Bravissimo Pande  |
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Una trilogia straordinaria!!! |
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Che gran film! Lo amo alla follia! E nel 2009 Raimi aveva parlato di quarto capitolo! Speriamo bene! |
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la casa, la casa2 , l'armata delle tenebre......cazzo!!!!!!!! che fico! |
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altro che the ring o saw..questi sono film!! |
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Quando lo vidi la prima volta ero piccolo e sono andato a nascondermi dietro al divano tappandomi le orecchie per non sentire...un capolavoro!Grande Raimi e grande Campbelll...cmq oltre alla traduzione del titolo e alla casa simil psycho che non c'entra nulla sulla copertina,di scandaloso c'è anche il doppiaggio erchè Ash diventa Nash e Cheryl diventa Sharon?!!! |
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Che è praticamente il seguito de La casa 2, il rifacimento di Raimi di questo film...Ah una segnalazione a tutti i non esperti di horror che si vogliono avvicinare: La Casa 3, 4, 5 eccetera sono film italiani che non centrano una fava con questo di Raimi. La moda del periodo era fare seguiti di film famosi, copiandone solo il nome. Stessa cosa fu fatta per Zombie di Romero. |
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questo fil mi terrorizzava quando ero bambino! Ci sono sempre rimasto legato...e mi permetto di consigliare "l'armata delle tenebre", sempre del duo raimi/campbell, non horror ma ugualmente meritevole di attenzione  |
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Capolavoro del cinema horror, la dimostrazione che non contano i mezzi, ma l'aver qualcosa da dire. Consiglio a tutti la visione del film con i commenti di Bruce Campbell e Sam Raimi, fondamentali per capire la sua genesi. Ottimo pezzo Pande! |
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