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AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO, LARGO GUSTAV MAHLER - MILANO

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FRONTIERS ROCK FESTIVAL
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)

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DELTA SLEEP
REVOLVER CLUB, VIA JOHN FITZGERALD KENNEDY 39 - SAN DONÀ DI PIAVE (VE)

SPECIALE 2009 - Black, Doom, Gothic, Elettronica
05/01/2010 (4714 letture)
Un altro anno, un altro scampolo di metal. Il più estremo, il più oscuro, il più intimo.

E mentre per il black questi mesi sono stati densi, corroboranti ma -spesso- anche indigesti, per il gothic l'anno ha segnato il rientro di almeno 2 delle band che hanno reso grande il genere, per il doom è stato un periodo interlocutorio, con tante soddisfazione in ambito classic, stoner e sludge ed una stabilità quasi trascurabile in ambito extreme, per tutti noi della Sezione C di Metallized è stato invece un momento semplicemente "particolare". Le parole d'ordine durante il primo anno di vita sono state integrazione, feedback, riflessione; avete capito bene: (ri)scoprire che generi apparentemente lontani come il black, il doom, il gothic (quello vero) -e perfino l'elettronica- si possano parlare, intrecciare, mescolare con successo, mantenendo la reciproca dignità, le particolari caratteristiche -quelle che campeggiano anche in noi tutti redattori- è stato il vero motore di questa grande avventura chiamata Slow Blackness.

E permettetemi anche un'altra riflessione, prima di lasciarvi a questa lunga ed impegnativa lettura.
Il vero 2009 metal è quello che ognuno di noi ha trascorso con se stesso ed i propri dischi: momenti intimi marcati da quella devota consorte che è la musica; e mi è facile ricordare le difficoltà superate metabolizzando la carica profusa dagli immortali e redivivi Asphix, oppure le recenti camminate nella neve, sostanza che trovo familiare fin dai tempi in cui scoprii gli Immortal; e ancora le aspre battaglie metropolitane dominate contrapponendo alla caotica sragionevolezza della massa la disciplinata matematica dei Samael, nonché le notti di amore vampiresco suggellate nell’Osiride sonora dei Raventale. E sono solo pochi esempi…

Diciamolo pure, amici miei, con coraggio: tutti quei nomi, quelle band, quei lavori… tutti loro, insomma… senza di noi, senza i nostri sentimenti, senza i nostri momenti di gioia e dolore, non sarebbero nulla.
Sarebbero zodiaco senza astrologo. Vino senza sommelier. Amore senza sesso.
Il 2009 è dentro di noi, non in queste pagine.
Cercatelo, vivetelo e (magari) raccontatelo, proprio come abbiamo fatto noi.
Ci risentiamo a fine 2010!
introduzione di: Massimiliano Giaresti "Giasse"
BLACK
a cura di: Stefano Cocco “Pandemonium” e Andrea Moretti “Moro”
2009… annata Nera…
… Nera perché, nel bene o nel male, pochi altri generi nel mondo della musica possono vantarsi di avere band all’attivo da ormai vent’anni e ancora pronte a mettersi in gioco…
… Nera perché il Verbo Estremo è ben lungi dall’aver esaurito i propri assi nella manica, come dimostra il proliferare multiforme ed inesorabile di nuove promettenti leve…
… Nera come la notte di questo dicembre, dove una pallida luna osserva e rischiara un mondo ancora dominato da forze occulte che s’impadroniscono degli esseri umani, possedendone alcuni al fine di tramutarli in artisti della morte, cavalieri dell’apocalisse, oscuri menestrelli delle tenebre…

L’odio, la rabbia, la morte, la magia nera: concetti, fedi o meri artifizi? Non si può dare una risposta certa se non generalizzando e banalizzando la questione. Non si può pretendere di posizionare paletti di confine -artistici o ideologici di sorta- al genere culturale e musicale nato negli ultimi anni ‘80 in Scandinavia che come un drappo mortuario ha occluso la luce all’intero globo…
… come se il mondo intero fosse una Norvegia immortalata nei suoi sei mesi notturni…
Ogni singolo componente delle band protagoniste di questo funesto presagio di morte ha le proprie idee e concezioni circa la natura della propria vocazione per le Arti Nere, ma certo è che non potrà svelarne completamente la verità, se non mostrandone la propria personale interpretazione: il malvagio contributo alla perdizione dell’umanità intera…


DOOM
a cura di: Daniele Salvatelli “Born Too Late” e Gabriele Fagnani “Furio”
Ogni fine anno richiede immancabilmente un resoconto degli avvenimenti accorsi nelle nostre vite.
Indipendentemente dal fatto di poterlo considerare un periodo positivo o meno, ci mancherà sempre qualcosa; la vita è una continua ricerca di conoscenza che ha fine solamente con la morte.
La musica può essere una strada in questa ricerca, o semplicemente fungere da corollario; ad ogni modo il doom è il genere musicale che più rappresenta il tentativo di riconciliazione spirituale con sé stessi.
Un anno appena trascorso, un anno di doom; da qui parte la nostra analisi.

Il 2009 è stato certamente un’annata ricca dal mero lato numerico, tuttavia di pochi ed importantissimi ritorni, tra i quali trovano incontestabile collocazione i Candlemass ed i My Dying Bride. Se i primi con il loro Death Magic Doom hanno in parte deluso dal punto di vista del songwriting incentrando l’album su concetti troppo demagogici, i secondi hanno invece riaffermato il loro ruolo guida all’interno del genere con For Lies I Sire, che, seppure non ancora pienamente “carico”, segna un buon ritorno al passato re-introducendo vision dei tempi che furono (violino, ritmi alti su alcuni brani), purtroppo non pienamente sfruttate; le partiture troppo melodiche dei brani di punta ed un uso terribilmente elementare dell’archetto impediscono il perfezionamento dell’opera, che veleggia su risultati buoni ma non eccelsi. Diametralmente opposto il caso dei Candlemass la cui ridondanza nella fase creativa facilita una velocissima metabolizzazione dell’album che -in tal modo- pare meno inoffensivo di quello che realmente è, anche a causa dell’incomprensibile adiacenza al metal classico che ne alimenta le sonorità epiche e praticamente power: e questo è un peccato che difficilmente potranno riscattare.

GOTHIC
a cura di: Stefano Asti "Autumn"
Oramai siamo in una nuova era barocca, ne sono convinto. Le affinità tra la cultura del XVII secolo e la sensibilità del nostro tempo sono sotto i nostri occhi: gusto per la sperimentazione, stilismo sfrenato, necessità di profanare i templi consolidati, tripudio della fantasia come superamento delle frontiere della logica. Come il barocco con le sue ridondanze, i suoi moti sfrenati, le sue ricchezze compositive, intese di superare (solo superficialmente) i conflitti del Rinascimento, così oggi con la nostra realtà dominata dalle trasgressioni, dall'eccentricità, dalla predilizione per l'artificio cerchiamo, invano, di superare le inquietudini che ci lacerano, tormentati dalla consapevolezza che i drammi permarranno comunque nel mondo. Quale migliore espressione della musica se non il cosiddetto gothic potrebbe perciò farsi portavoce di quest'epoca neoseicentesca?

Il 2009 gotico si potrebbe dire che abbia sfoderato l'artiglieria pesante in quanto a nomi coinvolti nello scout delle uscite discografiche: un'annata importante, senza dubbio, che ha visto dissipare le mie preoccupazioni di cui al report dell'anno scorso (tendenza alla superficialità e ad un appiattimento generale verso la commercialità) grazie per l'appunto ai ritorni su disco dei mostri sacri del genere. Mostri sacri che se da una parte non hanno tradito il proprio nome, dall'altra hanno lasciato dietro di sé qualche strascico di critiche dovute non tanto alla bontà del prodotto quanto piuttosto alle scelte stilistiche intraprese. Non è comunque stato il caso dei The Gathering, i quali, grazie ad un delizioso disco (The West Pole) di delicato amalgama tra gothic ed alternative, hanno dimostrato l'emancipazione dall'illustre ex Anneke Van Giersbergen (la quale non può dire la stessa cosa visto lo scialbo solista In Your Room, segno di quanto fosse più lei a dipendere dagli ex compagni che non viceversa).

ELETTRONICA
a cura di: Massimiliano Giaresti “Giasse”
Parlare di elettronica in uno spazio principalmente dedicato al metal non è certo facile o scontato; tuttavia, come è stato anticipato nell’introduzione, tutto ciò che serve a rendere migliore l’integrazione tra i generi, tra le persone, tra ciò che ruota attorno al mondo dell’estremo è benvenuto all’interno della Slow Blackness. È questo il motivo per cui, con grande tatto, circospezione e rispetto, anche noi di Metallized abbiamo iniziato ad esplorare il mondo più cupo ed ostracizzato della dancefloor. Tra l’altro, di esempi di contaminazione tra il rock/metal e l’EMB, la noise, l’industrial e perfino la dance ce ne sono (stati) a bizzeffe, anche in questo 2009: facilissimo segnalare gli Ad Inferna -che con il loro Trance ‘N Dance mischiano il black sinfonico all’harsh EBM più atmosferico-, i T3cn0ph0b1A (leggasi Grave New World) -la cui anima elettro-industrial pare prendere via via il sopravvento sul “quartetto base”, i Samael -che pure con l’ultimo e cattivissimo Above non si depurano dai contributi artificiali (sia percussivi sia armonici) ingegnerizzati da Xy- ed i Rammstein -la cui gloriosa storia non può prescindere dalla danzereccia malvagità di episodi alla Du Hast (tanto per fare l’esempio più evidente)-.



tribal axis
Sabato 30 Gennaio 2010, 17.56.35
10
(BLACK) non ascolto black (DOOM) non ho ascoltato molto ma quel poco mi è bastato: i Shrinebuilder hanno sfornato il disco dell'anno e i Sunn O))) il loro massimo capolavoro.(GOTHIC) Ottime uscite da parte di Amorphis e Paradise Lost(altro discone candidato a "disco dell'anno"). I Katatonia han scopiazzato un po' troppo dagli Opeth ma il disco risulta comunque godibile. Al contrario di molti i 69 Eyes mi son piaciuti: molto rock'n roll e poco gothic ma divertenti! La delusione gothic dell'anno è rappresentata dai Lacrimosa: disco troppo freddo (in senso negativo) (ELETTRONICA) tralasciando i Rammstein commentati come Idustrial: Prodigy tutta la vita. Per la terza ed ultima volta complimenti per il mazzo che vi siete fatti senza scadere mai in inutili liste della spesa...
Thomas
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 20.46.28
9
Prova a ricaricare la pagina Andrea, che browser usi?
andrea
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 19.59.37
8
non riesco a visualizzare i testi interi: dopo aver cliccato una volta su "mostra tutto" il testo continua un po' ma si interrompe di nuovo e anche se clicco di nuovo non mi mostra altro! capita solo a me?
enry
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 13.56.35
7
Giasse, il "resoconto" è davvero buono, concordiamo sulla maggior parte dei dischi e questo lo rende ai miei occhi ancora più buono. Un plauso per l'apertura a queste sonorità e per la competenza con cui vengono trattate. Ricordarsi tutto è quasi impossibile, non ci riescono neanche quelli che parlano solo di questi generi. Mi sento di fare ancora una segnalazione per il ritorno di una delle band fondamentali dell' electro/industrial: Esplendor Geomètrico. "Pulsion" rende onore al nome che portano.
Giasse
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 13.32.30
6
Permettiti pure, enry... L'elettronica non è un nostro genere nativo e cerchiamo di starci dietro il più possibile, assolutamente consapevoli di poter "dimenticare" qualcuno. Le tue segnalazioni sono preziose, anche nei termini di una crescita che vorremmo davvero implementare in questo 2010. Cmq vedo che concordiamo su quasi tutto, salvo poche mosche bianche dovute all'approccio personale. Ciò mi compiace!
Moro
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 12.57.30
5
begli articoli, complimenti a tutti.
enry
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 12.27.06
4
Ottimo Giasse, ma permettimi qualche appunto: primo su tutti l'assenza di due Top Album del 2009, Rotersand e Assemblage 23, entrambi ottimi. D'accordo sui Depeche Mode (deludente oltremisura) e in parte sui PSB anche se i brani di buon livello su Yes non mancano. Condivido anche quello scritto sui Velvet Acid Christ, ritorno più che buono. Bene anche l'evoluzione stilistica di Grendel. Ottimi come sempre i Patenbrigade, uno dei dischi del 2009. Veniamo alle bocciature: Combichrist mi ha stufato, ridatemi gli Icon of Coil. VNV Nation peggior disco della loro carriera. Abbattete gli Alien Vampires, pessimi come al solito. Non condivido l'opinione su Die Form e SITD. "Noir..." è un bel disco, forse un po' pacchiano ma la classe c'è e si sente. "Rot" sta ottenendo ottimi riscontri, non è un disco clamoroso ma è due spanne sopra rispetto ai due noiosissimi predecessori, anche se restano i dubbi sul cantato di Carsten. Concludo: Un plauso a Wumpscut, dopo un paio di flop, finalmente un buon lavoro. Niente da dire sui Project Pitchfork, ottimo disco. Superbi come sempre i Diary of Dreams ( mancano anche loro ), mentre i Tyske Ludder li ho sempre trovati gradevoli e poco più. Kirlian Camera: sono di parte, non riuscirei a criticarli neanche sotto tortura, monumentale il mega best of uscito a novembre e buona la prima su Out of Line. Bene anche il disco dei Prodigy. Segnalazione obbligatoria per il debut di SININE "Butterflies" (electro-goth di prima scelta) e per il disco di X-Fusion che si conferma su buoni livelli. Chissà quanti me scordo...
Alex Ve
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 11.47.56
3
Bravi guaglioni
master444
Mercoledì 6 Gennaio 2010, 10.09.02
2
bellissimo
Khaine
Martedì 5 Gennaio 2010, 21.08.49
1
Stica!!! … la notte cala silente, un altro anno è passato, l’alba è ancora lontana a venire, sapremo difenderci dalla luce, perché l’oscurità permane nei nostri cuori… Ragazzi mi fate paura
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