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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 13438 letture )
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I canadesi Annihilator si ripresentano al grande pubblico con Metal, loro dodicesimo full-length, per il quale il mastermind della band Jeff Waters ha reclutato intorno a sè vari nomi illustri dell’attuale panorama heavy, i quali hanno accompagnato il trio in questa nuova avventura senza togliere il meritato plauso ed i giusti meriti al singer Dave Padden e al batterista Mike Mangini, i quali si prodigano in un’ottima performance, adeguatamente sorretta dall’eccellente produzione. Un titolo esplicito quanto banale, una copertina semplice e le molteplici collaborazioni sono tutti fattori che di primo acchito farebbero storcere il naso a chiunque, ma fortunatamente il discorso cambia non appena il disco viene inserito nel lettore, ed infatti già ai primi ascolti non sarà difficile giungere alla conclusione di trovarsi in presenza di un album ricco di inventiva, freschezza, potenza e tecnica, un lavoro quindi vario ed eterogeneo ma al tempo stesso compatto, nonostante il diverso contributo dato dai diversi ospiti ad ogni singolo brano, fin dall’opener Clown Parade, aggressiva ed oscura, in cui Jeff Loomis dei Nevermore affianca Jeff Waters lanciandosi in un veloce ed irrefrenabile assolo, come efficaci risultano le vocals di Padden ed il bel refrain. Si prosegue in maniera brillante con Couple Suicide, in possesso di azzeccate melodie e dell’apporto canoro di Danko Jones, oltre che del growl eseguito da Angela Gossow degli Arch Enemy in prossimità dei grintosi refrain, mentre un inizio rock n’roll-oriented, un po' alla Motorhead, introduce alla veloce Army Of One, che però prende poi una direzione più moderna, grazie al groove pesante, ai riff potenti e staccati e alla sezione ritmica incalzante e devastante, un concentrato di violenza ed aggressività, che si ripete nella seguente e cupa Downright Dominate, pezzo in cui ancora una volta i thrasher canadesi pestano duro, usufruendo dell’apporto di Alexi Lahio dei Children Of Bodom. Melodica ma sempre incalzante, Smothered ha il merito principale di spezzare un po’ il ritmo, prima dell’arrivo di Operation Annihilation: non che i tempi siano qui particolarmente veloci, ma il pezzo è ugualmente molto duro e pesante, interpretato dallo stesso Waters in collaborazione con l’altro Arch Enemy, il chitarrista Michael Amott; il ritmo cadenzato lascia posto alla sfuriata finale, lasciando seguire la lunga Haunted, veloce ed incalzante, violenta e sorprendentemente epica nel suo intermezzo strumentale, davvero bello e ben eseguito, precisazione quest’ultima superflua, dato che per tutta la durata del lavoro il guitar-work di Waters è vario, potente e perfettamente limato, così come il drumming di Mangini non è mai statico, ma anzi anch’esso si mostra vario e fantasioso. Altro calo di tensione con Kicked, uno fra i brani che personalmente più colpisce per la sua imprevedibilità, alternando ad una prima parte molto pesante e violenta una seconda più melodica, in cui far risaltare le eccelse doti dell’axe-man. Particolarmente cupa ed inquietante Detonation, altro bel pezzo dalle strofe più cadenzate e dal refrain urlato e scandito, mentre la closer Chasing The High, che sembra riprendere un po’ lo stile da Alice In Hell, ancora una volta gode di un bellissimo intermezzo strumentale e melodico. Metal, oltre ad essere un buon concentrato di potenza, aggressività e tecnica, riesce anche a coniugare un buon gusto melodico, ovviamente senza aspettarsi melodie immediate o chorus orecchiabili, e senza neanche ricorrere a ballate o pezzi lenti come avvenuto ad esempio nell’ottimo Set The World On Fire o in alcuni dei capitoli successivi. Sarebbe esagerato parlare di capolavoro, ma di certo si tratta di un bel dischetto in grado di farsi facilmente apprezzare, e non solo dai thrasher.
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VOTO LETTORI
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74.42 su 118 voti [
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20
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Troppo alto il voto del recensite e troppo basso quello dei lettori. Farei una sufficienza abbondante ma non di più |
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19
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Troppo alto il voto del recensite e troppo basso quello dei lettori. Farei una sufficienza abbondante ma non di più |
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18
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Non un capolavoro ma sicuramente un buon discone....il lavoro di mancini e' da 10,l'unica pecca la voce.....se c,era comeau...con la sua voce graffiante l'avrebbe reso un album immortale,perche' i riff e le parti soliste sono belle.....e anche la produzione e' buona,menomale che padden non c'e' piu.... |
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17
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Non male. Alcuni buoni pezzi. X me un 75. |
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16
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Devo dire che mi sono presto ricreduto (come con l'album eponimo), molto ben suonato ma non mi è piaciuto - rivenduto |
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15
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degno disco annihilator! superba downright dominate! grande come sempre jeff! |
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14
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Gran bel pezzo di disco thrash secondo me con parti solistiche da shredder: da paura. 90 di cuore. |
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12
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Con omonimo album intendevo il loro ultimo album "Annihilator"! |
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11
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Vi prego togliete quel 79!!!! sto album non merita più di 60!!!! se questo è da 79 l'omonimo album è da 90 e Alice in hell da 120!! |
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10
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In effetti l'album non è da buttare...ma 79 è troppo si meritava qualche punto in meno!!! Ora sto aspettando con ansia la vostra recensione del loro ultimo omonimo disco che sicuramente è migliore di questo!! |
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8
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Davvero un album brutto e piatto come se ne sentono pochi in giro e dagli Annihilator mi aspetto invece album belli potenti, melodici e divertenti. Questo è piatto e noioso. |
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7
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E io concordo col mentalista... proprio un disco che a mio avviso sta a malapena sulla sufficienza. |
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6
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Credo di capire perchè gli Annihilator hanno chiamato semplicemente "Metal" questo loro ultimo disco: tutti gli ospiti che ci sono lo rendono un vero e proprio bignami del metal attuale e del recente passato. |
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5
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Ohh gli annihilator nel bene o nel male si sono evoluti jeff cerca di evolvere costantemente il suo trash, ci riesce sempre? a volte no, ma cazzo questo è un disco veramente Antemico, da avere perchè è il migliore della discografia dei suoi ultimi 6 anni |
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4
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finalmente l'ho ascoltato anch'io...che dire, andrò in controtendenza ma questo disco non mi è piaciuto proprio. L'ho trovato piuttosto piatto e inconcludente, con una marea di ospiti che non aggiungono assolutamente nulla. Un paio di pezzi carini ci sono, ma non bastano a risollevare le sorti di un Waters che da "all for you" non ne azzecca una. |
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3
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molto buono, non un capolavoro ma merita molti e molti ascolti... |
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2
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ho dato 85 xkè è bello proprio come cd...però ritengo ke a differenza di ciò che è stato detto nella rece, nn lo ritengo poi così potente e così thrash...cmq complimenti...rimane cmq una gran bella rece!!! |
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1
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bella recensione e sono anche d'accordo con tutto... l'ho ascoltato poco se non per niente perche' l'ho trovato in un negozio di berlino, dato che ora mi trovo a berlino ma comunque sia gli Annihilator restano un gruppo coi contro cazzi!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Clown Parade (f. Jeff Loomis, Nevermore) 2. Couple Suicide (f. Danko Jones and Angela Gossow, Arch Enemy) 3. Army Of One (f. Steve “Lips” Kudlow, Anvil) 4. Downright Dominate (f. Alexi Lahio, Children Of Bodom) 5. Smothered (f. Anders Bjorler, The Haunted) 6. Operation Annihilation (f. Michael Amott, Arch Enemy) 7. Haunted (f. Jesper Stromblad, In Flames) 8. Kicked (f. Corey Beaulieu, Trivium) 9. Detonation (f. Jacob Lynam, Lynam) 10. Chasing the High (f. Willie Adler, Lamb Of God)
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Line Up
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Dave Padden (lead & backing vocals) Jeff Waters (lead & rhythm guitars, bass guitar, vocals on Operation Annihilation) Mike Mangini (drums)
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